Come trattare in modo naturale la candida intestinale

Come determinate vitamine, acidi grassi e altri principi attivi sono d’aiuto in caso di candida intestinale

Con candida intestinale si intende la proliferazione eccessiva di saccaromiceti nell’intestino. Si tratta di funghi presenti naturalmente ma che in determinate condizioni possono svilupparsi in modo incontrollato. I micronutrienti possono aiutare a bloccare direttamente la crescita dei funghi e a rafforzare la flora intestinale così da tenerli sotto controllo. Scoprite qui quali micronutrienti possono aiutare a trattare la candida intestinale.

Immagine di batteri saccaromiceti
Nella maggior parte dei casi la candida è causata dal saccaromicete Candida albicans. In situazioni normali il fungo non prolifera in modo così eccessivo nell’intestino, ma se il sistema immunitario è indebolito, l’organismo è più esposto a questo tipo di infezione. Immagine: Dr_Microbe/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

Nella maggior parte dei casi la candida è causata dal saccaromicete Candida albicans, presente naturalmente, in misura ridotta, nel tratto intestinale di tre persone su quattro, senza però causare alcun disturbo. Un’alimentazione sana, difese immunitarie forti, una mucosa intatta e una flora batterica ben equilibrata garantiscono che questo fungo non proliferi in modo eccessivo nell’intestino. Se però uno di questi fattori manca o è indebolito, la candida può prendere il sopravvento. I soggetti più a rischio sono le persone particolarmente anziane, giovani e gravemente malate. In determinate condizioni, questo fungo può causare gravi infezioni, che possono interessare altri organi, fino ad arrivare addirittura al cervello.

I seguenti fattori favoriscono la diffusione dei funghi nell’intestino:

  • sistema immunitario fortemente indebolito (anche a causa di patologie croniche come il diabete)
  • malattie infiammatorie croniche intestinali
  • difetti immunitari congeniti ed ereditari (soprattutto con effetto sui granulociti e i linfociti T)
  • farmaci (come i glucocorticoidi e gli antibiotici)
  • tumori, chemioterapia o radioterapia, che possono danneggiare la mucosa

Non è ancora chiaro quali disturbi causi la candida intestinale. Tra i sintomi principali si presume rientrino una diarrea acquosa costante, flatulenza e dolori addominali. Finora non si sa se esiste una correlazione tra le malattie intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile e la candida. Anche la candidosi ricorrente può essere un sintomo della candida intestinale, poiché è solitamente causata dall’agente patogeno Candida albicans.

Classificazione

Obiettivi del trattamento

Come viene trattata comunemente la candida intestinale?

Se la diagnosi di candida intestinale è confermata da un esame delle feci, la terapia più comune è quella a base di antimicotici. I principi attivi più utilizzati sono la nistatina (Mycostatin®), l’amfotericina B (Ambisome®) e il fluconazolo (Diflucan®, Alozof®), disponibili sotto forma di compresse.

Oltre ai farmaci, i medici consigliano anche un cambio di dieta (dieta contro la candida). I funghi si moltiplicano in particolare in presenza di zuccheri, che vanno quindi evitati, insieme ai carboidrati a rapido assorbimento, come i prodotti a base di farina bianca. Sono preferibili gli alimenti ricchi di proteine come legumi e verdura e cibi che contengono fibre (prodotti integrali).

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

Bottiglietta di olio di cocco
L’acido caprilico è uno dei micronutrienti fondamentali nel trattamento della candida. Si tratta di un acido presente ad esempio nell’olio di cocco ed è in grado di attaccare direttamente le cellule della candida intestinale, come dimostrato da alcuni esami di laboratorio. Immagine: Niteenrk/iStock/Getty Images Plus

Chi deve cambiare la propria alimentazione può utilizzare in modo mirato i micronutrienti che aiutano a trattare la candida intestinale. Determinate sostanze contribuiscono a bloccare lo sviluppo dei funghi, a mantenere sana la flora intestinale, a ridurre al minimo le reazioni infiammatorie e a rafforzare il sistema immunitario.

Tra queste, le più efficaci sono le seguenti:

  • L’acido caprilico attacca le membrane delle cellule fungine.
  • I probiotici favoriscono la salute della flora intestinale.
  • L’amido resistente alimenta i batteri intestinali "buoni".
  • Le vitamine del gruppo B sono necessarie per mantenere intatta la mucosa intestinale.
  • Le piante officinali, come garofano, rosmarino, timo e melograno, rallentano la crescita dei funghi.
  • La quercetina e la rutina proteggono dallo stress ossidativo e dalle infiammazioni.
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

L’acido caprilico attacca le membrane delle cellule fungine.

Meccanismo d’azione dell’acido caprilico in caso di candida intestinale

L’acido caprilico è un acido grasso presente soprattutto nell’olio di cocco che agisce direttamente contro i funghi. Si presume che attacchi i componenti lipidici delle membrane cellulari dei funghi, rendendole instabili. Le cellule muoiono e i funghi non possono più diffondersi, come dimostrato dai primi esperimenti in laboratorio e sugli animali.

L’acido caprilico potrebbe quindi aiutare in caso di candida intestinale e alleviare i sintomi. È tuttavia necessario condurre studi clinici sull’uomo per poter comprenderne l’esatto meccanismo e confermarne l’efficacia. Ad ogni modo, nella pratica l’acido caprilico è già utilizzato con successo contro la candida intestinale.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dell’acido caprilico

In caso di candida intestinale, la medicina dei micronutrienti consiglia da 1.000 a 2.000 milligrammi di acido caprilico al giorno, iniziando con una dose ridotta, ad esempio 500 milligrammi al giorno, e aumentandola poi gradualmente dopo alcuni giorni. Solitamente il trattamento ha una durata di tre-quattro mesi.

Informazioni

In rari casi l’acido caprilico può causare una reazione di Herxheimer. L’organismo reagisce causando un breve peggioramento dello stato di benessere generale, spiegato con l’improvvisa morte dei funghi che rilasciano sostanze nocive e altri componenti cellulari causando reazioni infiammatorie. Per evitarle, si consiglia di assumere l’acido caprilico in modo graduale. 

In linea generale l’acido caprilico è ben tollerato, ma, se assunto a stomaco vuoto, può provocare lievi problemi digestivi o nausea.

I probiotici riducono la diffusione della candida intestinale

Meccanismo d’azione dei probiotici in caso di candida intestinale

Secondo la definizione ufficiale, i probiotici sono batteri benefici per l’organismo che agiscono in modo positivo sulla salute. Tra di essi si annoverano i batteri lattici come i lattobacilli o la specie dei bifidobatteri. Esperimenti condotti in laboratorio hanno dimostrato che i probiotici bloccano la crescita di diverse tipologie di funghi, recando beneficio anche a chi soffre di candida intestinale. L’effetto antimicotico dei probiotici si basa su diversi meccanismi a livello intestinale:

  • Creano un ambiente acido nel quale il fungo Candida albicans non è in grado di diffondersi.
  • Rilasciano diverse sostanze (tra cui le batteriocine) che bloccano la crescita dei funghi.
  • Lottano contro gli agenti patogeni per accaparrarsi le sostanze nutritive e i punti di ancoraggio sulle pareti intestinali, bloccandone così la diffusione.

Sembra che i probiotici siano particolarmente efficaci se la candida intestinale si presenta in correlazione a una terapia antibiotica. In caso di infezioni batteriche, infatti, gli antibiotici non agiscono solo contro i batteri patogeni, ma attaccano anche i batteri "buoni" presenti nell’intestino. Così facendo danneggiano la flora intestinale e facilitano la proliferazione dei funghi.

Studi panoramici e alcuni studi clinici hanno confermato che i probiotici riducono i casi di candida molto forti. Gli integratori utilizzati contenevano i probiotici Lactobacillus acidophillus, Lactobacillus rhamnosum, Bifidobacterium longum, Bifidobacterium bifidum e i lieviti "buoni" Saccharomyces boulardii e Saccharomyces thermophiles. I risultati dei primi studi condotti sono promettenti, pertanto in caso di candida intestinale vale la pena assumerli.

Immagine di batteri della candida intestinale
I probiotici riequilibrano la flora intestinale naturale e possono bloccare la crescita dei funghi patogeni, creando ad esempio un ambiente acido nell’intestino, nocivo per loro. Immagine: ClaudioVentrella/iStock/Getty Images Plus

Dosaggio e consigli sull’assunzione dei probiotici

I medici specializzati in micronutrienti consigliano, a supporto della flora intestinale, di assumere ogni giorno almeno da un miliardo (1 x 109) a 20 miliardi (2 x 1010) di batteri, indicati come unità formanti colonie (UFC). Si consigliano in particolare gli integratori che contengono lattobacilli, bifidobatteri e lieviti del tipo Saccharomyces boulardii.

Il modo migliore di assumere i probiotici è insieme ai pasti e con molti liquidi. La cosa importante è assumerli per un periodo di tempo prolungato, così da ottenere un effetto positivo sulla salute, perché il loro numero nell’intestino diminuisce nuovamente non appena si interrompe il trattamento.

Probiotici: da considerare in caso di malattie e assunzione di farmaci

Si sconsiglia l’uso di probiotici a persone molto deboli con difese immunitarie basse, a persone con catetere venoso centrale e a chi soffre di valvulopatie e di sindrome dell’intestino corto.

Alcuni probiotici possono formare istamina nell’intestino, causando disturbi nelle persone intolleranti. Le seguenti tipologie di batteri potrebbero produrre istamina: Lactobacillus casei, Lactobacillus delbrueckii ssp. bulgaricus, Lactobacillus reuteri, Lactococcus lactis ed Enterococcus faecium.

L’amido resistente favorisce il benessere dell’intestino

Meccanismo d’azione dell’amido resistente in caso di candida intestinale

In linea generale, in presenza di infezioni da candida si consiglia di consumare più fibre, in particolare l’amido resistente, il più adatto in caso di candida intestinale, perché non viene scisso dagli enzimi digestivi e raggiunge così l’intestino crasso, dove alimenta i batteri. L’amido resistente viene digerito lentamente e trasformato in acidi grassi a catena corta, che hanno a loro volta diversi effetti positivi:

  • Creano un ambiente acido che blocca la crescita dei funghi.
  • Mantengono sana la flora intestinale.
  • Forniscono energia alle cellule della mucosa intestinale.
  • Favoriscono la circolazione a livello intestinale.

In generale, hanno un effetto positivo sulla salute complessiva dell’intestino, sulla barriera della mucosa e sul sistema difensivo. Numerosi studi confermano i vantaggi delle fibre per un intestino in salute, ma fino ad oggi non sono stati condotti studi clinici dedicati in particolare all’effetto dell’amido resistente sulla candida intestinale. Tuttavia, grazie alle sue proprietà benefiche per la salute, varrebbe comunque la pena di assumerlo in caso di candida intestinale.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dell’amido resistente

A chi soffre di candida intestinale gli esperti in micronutrienti consigliano circa 25 grammi di amido resistente, distribuito nell’arco della giornata. L’amido resistente è disponibile principalmente sotto forma di polvere da disciogliere in un liquido oppure in alimenti come yogurt o formaggio quark.

Durante i primi giorni l’amido resistente può causare flatulenza nei soggetti sensibili, pertanto la dose andrebbe aumentata lentamente iniziando con un terzo della dose giornaliera, ovvero con 8 grammi. Quando questa quantità viene ben tollerata, è possibile raddoppiarla.

Le vitamine del gruppo B garantiscono la salute della mucosa intestinale

Meccanismo d’azione delle vitamine del gruppo B in caso di candida intestinale

Le vitamine del gruppo B sono indispensabili per mantenere intatta la mucosa, e l’organismo ne ha bisogno soprattutto per la divisione cellulare. Poiché le cellule della mucosa intestinale si rinnovano di frequente e, quindi, devono dividersi rapidamente, è necessario garantire sempre un apporto sufficiente di vitamine del gruppo B. Inoltre, la mucosa intestinale intatta forma una barriera protettiva contro gli agenti patogeni. Chi soffre di malattie croniche, in particolare, può rischiare di avere carenze di vitamine del gruppo B, che si manifestano ad esempio con danni alla mucosa.

Un esperimento condotto sugli animali ha fornito i primi risultati che dimostrano come la niacina (vitamina B3) sia in grado di bloccare la crescita dei funghi. Anche uno studio preliminare sulla candidosi, spesso causata dagli stessi funghi della candida intestinale, ha fornito risultati simili, ossia che un integratore combinato composto da vitamine del gruppo B, somministrato insieme a un antimicotico, è più efficace del solo antimicotico. Questi risultati devono ancora essere confermati da studi clinici mirati sulla candida intestinale, ma in ogni caso si dovrebbe sempre fare attenzione e assumere dosi sufficienti di vitamine del gruppo B.

Dosaggio e consigli sull’assunzione delle vitamine del gruppo B

In caso di candida intestinale si consiglia di assumere ogni giorno un integratore che contenga tutte le vitamine del gruppo B. Si consigliano le seguenti dosi:

  • Da 1 a 2 milligrammi di vitamina B1
  • Da 3 a 4 milligrammi di vitamina B2
  • Da 3 a 5 milligrammi di vitamina B6
  • Da 15 a 25 microgrammi di vitamina B12
  • 400 microgrammi di acido folico
  • Da 20 a 25 milligrammi di niacina
  • Da 20 a 30 milligrammi di acido pantotenico
  • Da 100 a 150 microgrammi di biotina

Si consiglia di assumere questi integratori insieme ai pasti affinché siano più tollerabili.

Vitamine del gruppo B: da considerare in caso di malattie

Chiodi di garofano essiccati
Determinate sostanze vegetali agiscono direttamente contro i funghi patogeni, frenandone la crescita. Uno di questi è l’eugenolo, estratto dai chiodi di garofano. Immagine: Arina_Bogachyova/iStock/Getty Images Plus

I pazienti con disturbi renali non dovrebbero assumere la vitamina B12 sotto forma di cianocobalamina, bensì di metilcobalamina, poiché la prima è probabilmente nociva a dosaggi elevati per i pazienti con problemi ai reni.

Chi è colpito da tumore dovrebbe consultare il proprio medico curante prima di assumere acido folico.

Determinate piante officinali frenano la crescita dei funghi

Meccanismo d’azione delle piante officinali in caso di candida intestinale

Diverse sostanze vegetali hanno proprietà antimicotiche dirette, tra cui, in particolare, le sostanze amare contenute in:

  • Melagrana: l’acido ellagico e la punicalagina hanno proprietà antinfiammatorie e antimicotiche.
  • Lavanda: una miscela dei cosiddetti monoterpeni distrugge le membrane delle cellule fungine, uccidendole.
  • Rosmarino: l’estratto di rosmarino agisce contro diversi funghi, tra cui anche la Candida albicans, anche se finora non se ne conosce l’esatto meccanismo d’azione.
  • Garofano: l’eugenolo contenuto nell’estratto di chiodi di garofano causa un’acidificazione e, in ultima analisi, la morte dei funghi.
  • Timo: il timolo contenuto agisce contro i funghi rendendo instabili le loro membrane cellulari.

Sono già stati condotti studi sull’uomo finalizzati ad analizzare altre infezioni micotiche. Un primo studio ha analizzato gli effetti positivi sulla candidosi di un gel vaginale contenente un estratto di timo e chiodi di garofano, che si è rivelato efficace nell’alleviare sintomi quali prurito, bruciore e arrossamento. Esistono anche evidenze confermate dai risultati di uno studio preliminare che l’estratto di melagrana è efficace in caso di infezioni da candida del cavo orale.

Gli effetti delle piante officinali si basano ancora solo su esami sperimentali e preliminari e devono essere confermati da studi clinici. Le piante sono tuttavia impiegate da tempo in fitoterapia contro i funghi, quindi vale la pena utilizzarle anche in caso di candida intestinale.   

Dosaggio e consigli sull’assunzione delle piante officinali

In caso di candida intestinale, la medicina dei micronutrienti consiglia i seguenti estratti vegetali:

  • Estratto di melagrana: da 200 a 300 milligrammi
  • Estratto di lavanda: da 200 a 400 milligrammi
  • Estratto di rosmarino: da 300 a 600 milligrammi
  • Estratto di chiodi di garofano: da 500 a 1.000 milligrammi
  • Estratto di timo: da 500 a 1.000 milligrammi

Se ne sconsiglia l’uso prolungato, per più di quattro settimane, poiché non si hanno a disposizione studi sufficienti che ne confermino la totale sicurezza.

Piante officinali: da considerare in caso di gravidanza e allattamento e nei bambini

Si consiglia di non assumere integratori con antimicotici vegetali durante la gravidanza e l’allattamento e di non somministrarli ai bambini, poiché non sono ancora stati condotti studi a sufficienza su queste tre categorie di persone.

La quercetina e la rutina potrebbero alleviare le infiammazioni a livello intestinale

Meccanismo d’azione della quercetina e della rutina in caso di candida intestinale

La quercetina e la rutina sono flavonoidi in grado di prevenire le infiammazioni. Si tratta di due sostanze imparentate che neutralizzano i radicali liberi che si formano a seguito di infiammazioni e che si presume siano in grado anche di bloccare la produzione degli agenti infiammanti. Inoltre, gli scienziati ipotizzano che la quercetina rafforzi i legami tra le cellule intestinali e che, quindi, abbia anche proprietà impermeabilizzanti. Di conseguenza, riesce a raggiungere l’organismo, passando attraverso l’intestino, un numero inferiore di agenti patogeni o tossine.

Si presume che la quercetina presente negli alimenti protegga principalmente lo stomaco e l’intestino tenue prima di essere assorbita da quest’ultimo e finire nel sangue. La rutina, invece, raggiunge il sangue solo in quantità minime e può essere utile per contrastare le malattie infiammatorie dell’intestino crasso, dove viene trasformata dai batteri intestinali in quercetina. La rutina raggiunge quindi anche gli ultimi tratti dell’intestino.

Un’analisi degli studi attuali mostra come la quercetina riduca i messaggeri infiammatori. Nonostante sia necessario condurre altri studi clinici che confermino l’efficacia di quercetina e rutina in caso di candida intestinale, i primi risultati positivi legati alla salute dell’intestino invitano a considerarle come possibili sostanze ausiliari.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della quercetina e della rutina

In caso di candida intestinale è possibile assumere a sostegno della terapia fino a 300 milligrammi di quercetina e 200 milligrammi di rutina al giorno, preferibilmente insieme ai pasti affinché siano più tollerabili per lo stomaco.

Quercetina e rutina: da considerare nei bambini e in caso di gravidanza, allattamento, malattie e assunzione di farmaci

A titolo precauzionale, a bambini di età inferiore a dodici anni, donne incinte e donne che allattano si sconsiglia di assumere integratori contenenti quercetina e rutina, poiché non sono disponibili studi a sufficienza per escludere possibili effetti collaterali.

La rutina, metabolizzata ed escreta attraverso fegato e reni, deve essere assunta con la massima cautela ed esclusivamente sotto controllo medico in presenza di malattie a carico di detti organi. L’impiego della rutina non è inoltre indicato in presenza di edemi dovuti a malattie cardiache.

Chi si sottopone a terapie antitumorali dovrebbe consultare il proprio medico, che deciderà se può prendere integratori a base di quercetina e rutina, perché potrebbero limitare l’efficacia di alcuni farmaci antitumorali.

La quercetina blocca un enzima responsabile dell’eliminazione dei farmaci nell’organismo, influenzandone così l’efficacia. Ecco perché si dovrebbe sempre consultare il proprio medico prima di prendere qualsiasi decisione.

Dona che si tiene la pancia per il dolore
In caso di candida intestinale è possibile ricorrere anche a sostanze antinfiammatorie che potrebbero bloccare direttamente l’infezione intestinale. Due di queste sono la quercetina e la rutina. Immagine: Tharakorn/iStock/Getty Images Plus

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere consigliate in caso di candida intestinale

 

Vitamine

Vitamina B1

da 1 a 2 milligrammi (mg)

Vitamina B2

da 3 a 4 milligrammi

Vitamina B6

da 3 a 5 milligrammi

Vitamina B12

da 15 a 25 microgrammi (µg)

Acido folico

400 microgrammi

Niacina

da 20 a 25 milligrammi

Acido pantotenico

da 20 a 30 milligrammi

Biotina

da 100 a 150 microgrammi

  
 

Flavonoidi

Estratto di melagrana

da 200 a 300 milligrammi

Estratto di lavanda

da 200 a 400 milligrammi

Estratto di rosmarino

da 300 a 600 milligrammi

Estratto di chiodi di garofano

da 500 a 1.000 milligrammi

Estratto di timo

da 500 a 1.000 milligrammi

Quercetina

300 milligrammi

Rutina

200 milligrammi

  
 

Altri

Acido caprilico

da 1.000 a 2.000 milligrammi

Probiotici con lattobacilli e bifidobatteri

da 1 a 20 miliardi (da 109 a 2 x 1010) unità formanti colonie (UFC)

 

Classificazione

Riepilogo

Con candida intestinale si intende la proliferazione eccessiva di saccaromiceti nell’intestino, principalmente Candida albicans. I funghi sono presenti naturalmente nell’intestino, ma in quantità minime. In determinate condizioni, però, possono diffondersi in modo eccessivo e causare sintomi quali dolori addominali e sensazione di malessere. Se indebolito, il sistema immunitario favorisce per esempio le infezioni micotiche a livello intestinale.

L’acido caprilico e determinate piante officinali come lavanda, rosmarino, timo, chiodi di garofano e melagrana agiscono direttamente contro i funghi. In esperimenti condotti in laboratorio è stato dimostrato come queste piante contrastino i funghi attaccando le loro membrane cellulari e causandone la morte. I probiotici, al contrario, agiscono in modo indiretto e favoriscono la salute della flora intestinale. Una flora intestinale sana crea a sua volta un ambiente nel quale i funghi faticano a moltiplicarsi. Le fibre, come l’amido indigeribile (resistente), sono l’alimento dei batteri intestinali "buoni".

Le vitamine del gruppo B sono necessarie per garantire che la mucosa intestinale resti intatta e potrebbero anche favorire le difese contro la candida intestinale. La quercetina e la rutina proteggono l’intestino dalle infiammazioni e dallo stress ossidativo e favoriscono la guarigione della mucosa intestinale irritata.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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