Come trattare in modo naturale la vescica iperattiva con la medicina dei micronutrienti

Come coadiuvare il trattamento dell’incontinenza e attenuarne i sintomi con vitamine, minerali e flavonoidi

I pazienti che soffrono di vescica iperattiva (incontinenza) avvertono un forte bisogno di urinare, che si manifesta senza preavviso e li costringe alla costante ricerca di un bagno. Questa situazione può essere molto pesante e limitare la qualità della vita. Non è sempre facile riconoscere una vescica iperattiva poiché vi sono molte malattie associate a disturbi vescicali. Determinati minerali, flavonoidi e vitamine possono esercitare un effetto lenitivo sulla vescica iperattiva o debole. Scoprite qui di quali si tratta.

Donna che si tiene tra le gambe
La vescica iperattiva (incontinenza) è caratterizzata da un improvviso bisogno di urinare, che si manifesta senza preavviso. Le donne ne sono spesso colpite, ma anche gli uomini non ne sono immuni. Immagine: grinvalds/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

Che cos’è la vescica iperattiva e come si manifesta?

I medici parlano di vescica iperattiva o irritabile per indicare uno stimolo improvviso e inatteso a urinare che interessa gli adulti e li costringe alla minzione immediata. Chi ne è colpito può avere perdite incontrollate di urina anche a gocce (incontinenza da urgenza). Anche la frequente minzione durante la notte appartiene ai sintomi. La necessità di urinare più di otto volte nell’arco di 24 ore viene impiegata come valore di riferimento per l’identificazione del disturbo, che non comporta tuttavia l’escrezione di una quantità di urina oltre la norma (circa 2,8 litri in 24 ore). La vescica iperattiva può limitare pesantemente la qualità della vita e colpisce le donne con maggiore frequenza rispetto agli uomini.

Consiglio

È utile tenere un diario al riguardo, annotando per un periodo da due a cinque giorni il numero delle minzioni (giorno e notte), le quantità di liquidi introdotte durante la giornata e quella di urina escreta, per rispondere adeguatamente alle domande del medico.

Quali sono le cause della vescica iperattiva?

Medico a colloquio con un paziente
Le cause della vescica iperattiva possono essere molto varie e un colloquio esaustivo con il medico aiuta a identificarle. Immagine: wutwhanfoto/iStock/Getty Images Plus

Il forte e insopprimibile bisogno di urinare si deve alla muscolatura della vescica, che durante il riempimento deve rilassarsi per permetterne l’espansione. Questa situazione non si verifica in presenza di vescica iperattiva. La contrazione e il rilassamento della muscolatura vengono regolati dal sistema nervoso. La vescica iperattiva è caratterizzata dallo squilibrio tra stimoli inibitori ed eccitatori. Chi ne soffre ha sempre più spesso la necessità di andare in bagno. Il disturbo potrebbe anche essere provocato da cambiamenti alla parete della vescica, come un apporto insufficiente di ossigeno al tessuto.

Le variazioni dell’equilibrio ormonale (carenza di estrogeni) che hanno luogo nelle donne durante la menopausa indeboliscono la muscolatura del pavimento pelvico. Anche il cambiamento della composizione dell’uretra e della mucosa vescicale favoriscono la malattia.  Negli uomini un ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica) è la causa più frequente dei problemi alla vescica, perché restringe l’uretra, pregiudicando il deflusso dell’urina e aumentando lo stimolo alla minzione.

Anche altre malattie, come la sclerosi multipla, il Parkinson e il cancro, nonché l’assunzione di determinati farmaci, come i diuretici, possono provocare disturbi alla vescica. Il costante stimolo alla minzione può però avere origine anche da altri fattori: infezioni alle vie urinarie, cistiti o calcoli vescicali si accompagnano spesso a sintomi affini. Queste e altre cause vanno escluse per poter scegliere la terapia corretta.

Classificazione

Obiettivi del trattamento

Qual è il trattamento classico della vescica iperattiva?

Il trattamento punta a ripristinare il controllo sulla funzione della vescica, anche per migliorare la qualità della vita dei pazienti, non più tormentati dall’ansia di non poter disporre tempestivamente di un bagno. Le opzioni di trattamento sono varie e possono essere combinate tra loro:

  • La muscolatura del pavimento pelvico può essere rinforzata con un allenamento mirato dell’area e fisioterapia.
  • La cosiddetta elettrostimolazione funzionale può supportare la funzione della muscolatura del pavimento pelvico attraverso deboli impulsi elettrici.
  • Determinati farmaci (anticolinergici) distendono il muscolo della vescica (muscolo detrusore), che così non riesce più a contrarsi con tanta forza. Alcuni dei principi attivi sono, ad esempio, l’oxibutinina (come Ditropan® o Lyrinel®), il trospio cloruro (Spasmex®) o il mirabegron (Betmiga®).

La scelta della terapia dipende dallo stato generale del paziente e dalle sue preferenze. Le donne con incontinenza provocata da una carenza di estrogeni in menopausa possono inoltre utilizzare unguenti per l’area genitale o candelette vaginali, in entrambi i casi a base di estrogeni.

Negli uomini interessati da un ingrossamento della prostata si impiegano altri farmaci che rilassano la muscolatura della vescica (inibitori della PDE come tadalafil, ad esempio Cialis®). Esistono inoltre principi attivi che impediscono che la prostata continui ad ingrossarsi (inibitori dell’alfa-reduttasi), tra cui finasteride (Prostide®) e dutasteride (Avodart®).

Consiglio

Altrettanto importante è uno stile di vita sano, senza fumo e con un consumo limitato di caffeina e alcol, bevendo a sufficienza bevande preferibilmente non gasate e cercando di mantenere un peso nella norma.

Se questi metodi non sortiscono alcun effetto, si può ricorrere al botox, una neurotossina, o alla cosiddetta neuromodulazione sacrale. Il botox viene iniettato in vari punti del muscolo detrusore e ne inibisce la contrazione. La neuromodulazione sacrale prevede invece l’impianto di sottili elettrodi, che ripristinano l’equilibrio dei nervi responsabili della funzione vescicale. Se nemmeno questi tentativi portano a un miglioramento si può procedere con un intervento chirurgico per l’ingrandimento artificiale della vescica, mentre l’ultima opzione consiste nella deviazione artificiale dell’urina.

Immagine di una prostata ingrossata
Negli uomini l’origine più frequente della vescica iperattiva è rappresentata da un ingrossamento della prostata, che restringe l’uretra pregiudicando il flusso dell’urina e causando un aumento dello stimolo alla minzione. Immagine: paveugra/iStock/Getty Images Plus

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

La medicina dei micronutrienti può integrare in modo ideale il trattamento della vescica iperattiva, con l’obiettivo di rilassare la muscolatura della vescica e consentirne il riempimento con l’urina. Nelle donne con incontinenza dovuta alla menopausa è possibile contrastare la riduzione del livello di estrogeni, mentre negli uomini interessati da un ingrossamento della prostata si punta innanzitutto ad attenuare i disturbi come il frequente stimolo alla minzione. È possibile impiegare i seguenti minerali, flavonoidi e vitamine:

  • I semi di zucca calmano lo stimolo a urinare.
  • Gli isoflavoni ripristinano l’equilibrio ormonale.
  • La vitamina D rinforza la muscolatura del pavimento pelvico.
  • Il magnesio rilassa la muscolatura della vescica.
  • Il luppolo sembra essere efficace sullo stimolo alla minzione provocato da nervosismo.
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

I semi di zucca contro la minzione frequente e notturna

Meccanismo d’azione dei semi di zucca

I semi di zucca (come estratto od olio di semi di zucca) vengono già da tempo impiegati come rimedio tradizionale per mitigare i sintomi. L’estratto di zucca nel frattempo è diventato anche un metodo alternativo ufficialmente riconosciuto per il trattamento della vescica iperattiva e dell’ingrossamento prostatico. I componenti dei semi di zucca sembrano in grado di svolgere un’azione miorilassante mediante l’aumento di uno speciale neurotrasmettitore (monossido di azoto, NO). I risultati di alcuni test di laboratorio indicano inoltre la capacità dell’estratto di zucca di inibire un enzima (aromatasi) che degrada il testosterone, i cui valori sono bassi sia nelle donne in menopausa sia negli uomini con prostata ingrossata. Il testosterone rinforza la muscolatura del pavimento pelvico e può pertanto avere effetti positivi sulla vescica iperattiva.

Il parere degli esperti

Il diidrotestosterone (DHT), la forma più attiva del testosterone, è considerato uno dei fattori all’origine dell’ingrossamento prostatico. Il DHT si forma dal testosterone per effetto dell’enzima 5-alfa-reduttasi, che l’estratto di zucca sembra in grado di inibire.

Semi di zucca in una ciotola di legno
I semi di zucca sono un rimedio tradizionale contro la vescica iperattiva. I suoi ingredienti esercitano probabilmente un’azione rilassante sulla muscolatura, favorendo il riempimento della vescica. Sembra inoltre che i semi di zucca regolino gli ormoni. Immagine: tycoon751/iStock/Getty Images Plus

Un primo studio indica come i componenti dei semi di zucca riescano ad alleviare i disturbi della vescica iperattiva: tanto gli uomini quanto le donne che avevano assunto 10 grammi di olio di semi di zucca al giorno per dodici settimane riportavano meno sintomi e dovevano svuotare più raramente la vescica.

L’estratto di zucca appare particolarmente efficace in combinazione con l’estratto di soia: uno studio preliminare su donne che hanno assunto nelle prime due settimane 875 milligrammi di estratto di zucca e 167 milligrammi di estratto di soia, per proseguire con 525 milligrammi di estratto di zucca e 100 milligrammi di estratto di soia dalla terza alla sesta settimana, mostra una riduzione degli episodi di minzione e un miglioramento della qualità del sonno.

Anche gli uomini con frequente stimolo alla minzione hanno tratto beneficio dall’assunzione di tale combinazione. In un ulteriore studio preparatorio, lo stimolo alla minzione notturna si è ridotto nell’arco di 4-6 settimane, con un aumento della qualità del sonno. L’azione positiva del preparato misto è stata evidenziata anche nel confronto con un placebo in uno studio di alto livello, in cui i partecipanti trattati con estratto di soia e zucca hanno fatto registrare un minore stimolo alla minzione e un miglioramento della qualità della vita.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dei semi di zucca

Generalmente i medici specializzati in micronutrienti raccomandano un estratto di semi di zucca, più facile da dosare e con componenti in forma concentrata. Si consigliano da 500 a 1.000 milligrammi di estratto di zucca al giorno, meglio se abbinato all’estratto di soia. Uno studio ha dimostrato anche l’efficacia di 10 grammi di olio di semi di zucca al giorno.

In alternativa, l’estratto di zucca può essere assunto anche in forma di capsule, insieme ai pasti e accompagnato da un po’ di liquido. La durata dell’assunzione è teoricamente illimitata e se ne consiglia l’impiego regolare e continuato.

Estratto di zucca: da considerare durante la gravidanza e l’allattamento

L’estratto di zucca non è solitamente indicato durante la gravidanza e l’allattamento. Qualora se ne ponderi tuttavia l’assunzione, è necessario consultare il proprio medico.

Gli isoflavoni possono ripristinare l’equilibrio ormonale in caso di vescica iperattiva

Meccanismo d’azione degli isoflavoni

Illustrazione di vari livelli di estrogeni
Nelle donne il livello di estrogeni diminuisce con la menopausa. Le modifiche dell’equilibrio ormonale determinano cambiamenti anche della muscolatura del pavimento pelvico e della composizione dell’uretra, con la comparsa di fenomeni di incontinenza. Immagine: newannyart/iStock/Getty Images Plus

Gli isoflavoni sono flavonoidi presenti soprattutto nella soia e nel trifoglio. La genisteina e la daidzeina appartengono ai più conosciuti. Un primo esperimento di laboratorio mostra come la genisteina potrebbe essere in grado di influenzare direttamente i segnali della muscolatura vescicale e contribuire al rilassamento del muscolo detrusore in caso di vescica iperattiva.

Gli isoflavoni hanno una struttura simile a quella degli estrogeni, gli ormoni sessuali prodotti dall’organismo, di cui possono riprodurre gli effetti, anche se con un’intensità nettamente inferiore. Gli squilibri ormonali della menopausa nelle donne possono portare alla comparsa della vescica iperattiva, i cui sintomi potrebbero essere mitigati dall’azione estrogenica degli isoflavoni. Uno studio di alto livello condotto su 120 partecipanti con vescica iperattiva ha evidenziato l’effetto positivo degli isoflavoni dell’estratto di soia in combinazione con l’estratto di zucca, con una riduzione sia dello stimolo ad urinare sia del numero degli episodi di minzione dopo la loro assunzione per dodici settimane rispetto al gruppo trattato con il placebo.

Anche gli uomini colpiti da incontinenza a seguito di un ingrossamento prostatico potrebbero trarre beneficio dall’impiego degli isoflavoni, poiché si pensa che anche l’estratto di soia, al pari di quello di zucca, impedisca la trasformazione del testosterone in DHT, ritenuto corresponsabile dell’aumento di volume della prostata.

Dosaggio e consigli sull’assunzione degli isoflavoni

A supporto del trattamento dei sintomi della vescica iperattiva, nella medicina dei micronutrienti si impiegano da 45 a 90 milligrammi di isoflavoni della soia, che si sono rivelati efficaci in combinazione con l’estratto di zucca. Entrambi i principi attivi sono disponibili in capsule, da assumere preferibilmente insieme ai pasti.

Isoflavoni: da considerare in caso di malattie e assunzione di farmaci

In caso di malattie ormonali pregresse, come il cancro al seno o all’utero, gli isoflavoni potrebbero aumentare il rischio di ricadute. Gli isoflavoni riducono inoltre l’efficacia del farmaco antitumorale tamoxifene. Per queste ragioni, la loro assunzione è sconsigliata alle donne già colpite da tumore e a quelle in terapia con tamoxifene.

Anche i soggetti allergici al polline di betulla devono prestare attenzione, perché reagiscono spesso anche ai prodotti contenenti soia nell’eventualità di un’allergia incrociata.

Gli isoflavoni estratti dalla soia possono inoltre compromettere l’assorbimento dell’ormone tiroideo levotiroxina (ad esempio Eutirox®) nell’intestino, riducendone l’efficacia. In determinati casi la dose di levotiroxina deve essere regolata, valutandone l’assunzione con il proprio medico.

La vitamina D per rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico

Meccanismo d’azione della vitamina D

La vitamina D è essenziale per la crescita e la funzione muscolare. La sua azione può influenzare anche la muscolatura del pavimento pelvico. Casi clinici e studi osservazionali indicano che una carenza di vitamina D, soprattutto nelle donne anziane, viene associata a un indebolimento del pavimento pelvico e alla comparsa delle vescica iperattiva. Alcuni fattori sembrano inoltre indicare la possibilità di ridurre il rischio di vescica iperattiva assicurando il corretto apporto di vitamina D.

Un altro studio osservazionale mostra anche come gli uomini siano più colpiti da disturbi alle vie urinarie, come l’improvviso e forte stimolo ad urinare, in inverno, quando i valori della vitamina D sono più bassi che in qualsiasi altra stagione dell’anno. I risultati finora ottenuti lasciano inoltre supporre che l’aumento dei livelli di vitamina D possa ridurre i sintomi della sindrome della vescica iperattiva. La vitamina D viene prodotta dall’organismo per effetto dell’irradiazione solare, che in inverno non è abbastanza forte da assicurarne una quantità sufficiente.

Non esistono ancora studi che documentino la reale efficacia dell’assunzione mirata di vitamina D contro i disturbi legati alla vescica iperattiva, ma una sua eventuale carenza andrebbe in ogni caso evitata o compensata.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della vitamina D

La dose corretta di vitamina D dipende dalla quantità a disposizione dell’organismo. In linea di principio si raccomanda l’impiego di 1.000 unità internazionali al giorno in estate e di 2.000 in inverno per compensare un’eventuale carenza. I casi più gravi possono richiedere il ricorso a dosi più elevate per un periodo di tempo stabilito dal medico. La vitamina D andrebbe sempre assunta insieme ai pasti.

Informazioni

Le sue dosi possono essere definite secondo una regola generale, con l’assunzione di 10.000 unità internazionali per dieci giorni per aumentarne i valori nel breve termine oppure di 1.000 unità internazionali al giorno per accrescerne i livelli in modo lento e costante. Queste quantità, in aggiunta alle circa 4.500 unità internazionali prodotte dall’organismo, determinano un incremento di 10 nanogrammi per millilitro.

Determinazione dei livelli di vitamina D in laboratorio

Test della vitamina D
In caso di vescica iperattiva si consiglia di controllare i livelli ematici di vitamina D, che non dovrebbe essere mai carente, poiché necessaria all’organismo per la funzione muscolare. Immagine: jarun011/iStock/Getty Images Plus

Per evitare una carenza di vitamina D in presenza di vescica iperattiva è opportuno controllarne i livelli, ad esempio due volte l’anno. Il medico può determinarne l’apporto con un esame del sangue volto ad individuare la sua forma di trasporto, il cosiddetto calcidiolo (25-idrossi-vitamina D), nel siero la parte liquida del sangue priva di cellule ematiche. Valori compresi tra 40 e 60 nanogrammi per millilitro sono ottimali.

Vitamina D: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

La vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio nel sangue, mentre i diuretici del gruppo dei tiazidici ne riducono l’eliminazione. Per questo la loro assunzione concomitante può provocare un forte aumento dei livelli del minerale nel sangue, che devono essere controllati regolarmente. Tra i principi attivi in questione figurano l’idroclorotiazide (ad esempio Microzide®, Esidrex®), lo xipamide (ad esempio Aquafor®, Neotri®) o l’indapamide (ad esempio Natrilix®, Sicco®).

Anche i soggetti nefropatici, ad esempio affetti da insufficienza renale cronica, devono prestare la massima attenzione per questo motivo. I reni malati non riescono infatti ad eliminare correttamente grandi quantità di calcio. I pazienti con calcoli renali contenenti calcio dovrebbero consultare un medico prima di fare ricorso alla vitamina D, che soprattutto in combinazione con il calcio potrebbe aumentare il rischio di recidive.

L’assunzione di vitamina D è sconsigliata in presenza di sarcoidosi, una malattia infiammatoria del tessuto connettivo (morbo di Beck) che spesso si accompagna a livelli ematici di calcio oltre la norma. La vitamina D aumenterebbe infatti ulteriormente l’assorbimento intestinale del minerale e i suoi livelli nel sangue. In alcuni casi è possibile proseguire con la terapia, sottoponendosi però a controlli meticolosi da parte del medico.

Il magnesio distende la muscolatura della vescica

Meccanismo d’azione del magnesio

Immagine di una vescica
La vescica può riempirsi con una quantità sufficiente di urina solo se la sua muscolatura si rilassa. Al contrario, la sua contrazione lo impedisce e provoca con maggiore frequenza uno stimolo alla minzione. Immagine: wildpixel/iStock/Getty Images Plus

Il magnesio svolge un’azione rilassante e spasmolitica sulla muscolatura. Il rilassamento dei muscoli vescicali è a sua volta importante per permettere alla vescica di distendersi a sufficienza nella fase di riempimento con l’urina.

In un primo studio di piccole dimensioni e altamente qualitativo i ricercatori hanno preso in esame donne con forte stimolo alla minzione o sindrome da vescica iperattiva. Più della metà ha riportato una riduzione dei sintomi dopo l’assunzione di magnesio, a differenza del gruppo del placebo, in cui il miglioramento ha interessato solo una donna su cinque. Questi promettenti risultati devono ora essere confermati da altre sperimentazioni di alto livello volte a valutare i benefici del magnesio nel trattamento della vescica iperattiva. Il suo impiego vale in ogni caso un tentativo in virtù del suo effetto rilassante sulla muscolatura.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del magnesio

A supporto del trattamento della vescica iperattiva gli esperti in micronutrienti consigliano da 150 a 300 milligrammi di magnesio al giorno, da assumere di preferenza insieme ai pasti per favorirne l’assorbimento intestinale con l’ausilio delle proteine presenti negli alimenti. Dosi a partire da 250 milligrammi possono provocare rari casi di diarrea, evitabili suddividendo la quantità in più porzioni da distribuire nel corso della giornata.

I preparati ideali sono quelli con composti basici del magnesio, come il magnesio citrato o gluconato, ben tollerati e assorbiti rapidamente dall’organismo.

Determinazione dei livelli di magnesio in laboratorio

Un’eventuale carenza di magnesio può essere determinata con un esame del sangue. Nell’organismo il magnesio è presente soprattutto nelle cellule. La quantità di magnesio contenuta nei globuli rossi è tre volte superiore a quella nel siero e per questo i suoi livelli dovrebbero essere determinati nel sangue intero. I valori normali sono compresi tra 1,38 e 1,50 millimoli per litro di sangue intero.

Magnesio: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

Il magnesio può ridurre l’effetto di alcuni farmaci perché li lega e li rende inefficaci. Tra questi figurano gli antibiotici, in particolare gli inibitori della DNA girasi e le tetracicline, e i farmaci per l’osteoporosi (bifosfonati). Alcuni esempi includono:

  • Inibitori della DNA girasi: ciprofloxacina (ad es. Ciperus®, Ciprofloxacina Pfizer®), enoxacina (ad es. Enoxen®), levofloxacina (ad es. Tavanic®), moxifloxacina (ad es. Avalox®), nadifloxacina (Nadixa®), norfloxacina (ad es. Naflox®) e ofloxacina (ad es. Oflocin®, Exocin®)
  • Tetracicline: tetraciclina (ad es. Ambramicina®), doxiciclina (ad es. Efracea®, Ligosan®), minociclina (ad es. Minotek®, Minocin®)
  • Bifosfonati: acido alendronico (ad es. Fosamax®, Adronat®), acido clodronico (ad es. Clodron®), acido etidronico (ad es. Etidron®), acido ibandronico (Bondronat®), acido pamidronico (Texpami®), acido risedronico (Actonel®) e acido tiludronico (Tildren®).

In caso di trattamento con questi farmaci, il magnesio dovrebbe essere assunto ad almeno due ore di distanza dalla loro somministrazione.

In caso di malattie renali croniche non si dovrebbero assumere ulteriori quantità di magnesio mediante preparati a base di minerali. I reni indeboliti non riescono infatti ad eliminare correttamente il magnesio in eccesso, che andrebbe quindi ad accumularsi nel sangue.

Il luppolo in caso di vescica iperattiva in menopausa

Meccanismo d’azione del luppolo

Come la soia, anche il luppolo contiene una sostanza simile agli ormoni sessuali estrogeni, l’8-prenilnaringenina, che ha la capacità di legarsi ai recettori degli estrogeni di produzione endogena, come indicato dai risultati di esperimenti di laboratorio. Con la sua azione estrogenica, il luppolo potrebbe alleviare i disturbi della vescica iperattiva provocati da squilibri ormonali.

Due studi di alto livello, rispettivamente di piccole e medie dimensioni, hanno mostrato gli effetti positivi del luppolo sulle donne in menopausa: la sua assunzione per più settimane sotto forma di integratore ha portato a una riduzione di vari disturbi legati al climaterio. L’eventuale capacità del luppolo di mitigare anche i sintomi della vescica iperattiva, che può manifestarsi nelle donne durante la menopausa, non è tuttavia ancora stata presa in esame, anche se è ipotizzabile sulla base della sua azione estrogenica. Queste supposizioni devono tuttavia essere confermate da ulteriori ricerche.

Informazioni

Un esperimento sugli animali ha mostrato l’azione tranquillante e sedativa del luppolo, probabilmente da ricondurre alla presenza di sostanze amare dall’effetto inibitorio sul sistema nervoso. In questo modo il luppolo potrebbe essere efficace anche contro lo stimolo alla minzione provocato dallo stress.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dell’estratto di luppolo

Pianta di luppolo
I componenti del luppolo sembrano possedere un effetto estrogenico, che permetterebbe loro di regolare lo squilibrio ormonale che può provocare incontinenza. Immagine: zlikovec/iStock/Getty Images Plus

Come trattamento di supporto gli esperti in micronutrienti consigliano 100 milligrammi di estratto di luppolo al giorno, preferibilmente insieme ai pasti e accompagnato da un po’ di liquido.

Luppolo: da considerare in caso di gravidanza e assunzione di farmaci

In assenza di studi disponibili sugli effetti del luppolo durante la gravidanza, la sua assunzione va valutata con il medico curante.

Ad oggi non è possibile escludere interazioni tra farmaci e integratori di luppolo, soprattutto nel caso di preparati che agiscono sul sistema nervoso centrale, come tranquillanti o antipsicotici (medicinali con effetto calmante e antipsicotico). Le persone in terapia con i suddetti farmaci devono valutare l’impiego del luppolo con il proprio medico.

A dosi elevate (oltre i 100 milligrammi) l’estratto di luppolo può favorire il sonno. I principi attivi con azione sedativa possono generalmente pregiudicare la capacità di reazione, influenzando negativamente la capacità di guida e di impiego di macchinari, in particolare se assunti insieme all’alcol.

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere consigliate in caso di vescica iperattiva

Vitamine

 

Vitamina D

1.000 unità internazionali (UI) in estate

2.000 unità internazionali in inverno

  

Minerali

 

Magnesio

da 150 a 300 milligrammi (mg)

  

Flavonoidi

 

Estratto di zucca

da 500 a 1.000 milligrammi

Isoflavoni (da estratto di soia o trifoglio)

da 45 a 90 milligrammi

Estratto di luppolo

100 milligrammi

 

Esami di laboratorio consigliati in breve

Esami del sangue consigliati in caso di vescica iperattiva

Valori normali

 

Vitamina D (nel siero)

da 40 a 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml)

Magnesio (nel sangue intero)

da 1,38 a 1,50 millimoli per litro (mmol/l)

Classificazione

Riepilogo

Le persone con vescica iperattiva sono colpite da uno stimolo forte e improvviso alla minzione con frequente necessità di urinare. Questo fattore può limitare fortemente la quotidianità. Lo stimolo a urinare nasce da una situazione di squilibrio tra la contrazione e il rilassamento della muscolatura vescicale. Anche le donne in menopausa e gli uomini con un ingrossamento prostatico possono essere interessati da disturbi alla vescica. Determinati minerali, flavonoidi e vitamine possono supportare il trattamento tradizionale della vescica iperattiva.

Soprattutto la combinazione degli estratti di zucca e soia (isoflavoni) potrebbe contribuire a ridurre lo stimolo ad urinare e, di conseguenza, il numero degli episodi di minzione, con un’ulteriore influenza positiva sulla qualità del sonno e della vita. La vitamina D è necessaria per la costituzione dei muscoli, mentre il magnesio ha un’azione spasmolitica e rilassante. Il luppolo potrebbe essere in grado di eliminare gli squilibri ormonali alla base della vescica iperattiva e, con il suo effetto tranquillante, ridurre lo stimolo alla minzione provocato dallo stress.  

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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