La luteina favorisce la salute degli occhi

Meccanismo d’azione della luteina nell’organismo

La luteina è una sostanza vegetale appartenente al gruppo dei carotenoidi in grado di proteggere le cellule dai danni ossidativi. È particolarmente importante per la salute di occhi, pelle e cervello. Scoprite qui le altre funzioni che svolge all’interno dell’organismo, per quali patologie è consigliata e se potrebbe interagire con determinati farmaci.

Spinaci su un tavolo di legno
Nonostante la luteina faccia parte dei coloranti vegetali giallo-rossi, è presente in concentrazioni elevate negli spinaci. Immagine: Arx0nt/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà della luteina

La luteina è uno dei carotenoidi più diffusi. Si tratta di un colorante giallo-rosso contenuto naturalmente nelle piante e fa parte della famiglia dei flavonoidi. Si stima che esistano da 500 a 600 diverse varianti di carotenoidi, che sono corresponsabili della salute dell’organismo e sono un elemento importante in un’alimentazione equilibrata.

Gli alimenti contengono principalmente luteina libera, ma in natura ne esiste anche una seconda forma: gli esteri di luteina, dei composti chimici formati da luteina e acidi. Gli esteri di luteina sono più stabili della luteina libera e sono spesso utilizzati negli integratori di micronutrienti.

La luteina ha proprietà antiossidanti e all’interno dell’organismo è presente soprattutto nella membrana del tessuto nervoso, negli occhi e nel cervello. La luteina è liposolubile e ha un colore giallo-arancione. Ha proprietà coloranti ed è quindi utilizzata anche come colorante alimentare. A livello chimico, la luteina è strettamente imparentata con la zeaxantina.

Presenza negli alimenti

La luteina è contenuta principalmente nelle piante verdi, quindi se vogliamo assumerla dobbiamo scegliere le verdure di questo colore. Anche alcuni tipi di frutta, come albicocche, pesche e arance, contengono grandi quantità di luteina. Insieme alla zeaxantina, si trova anche nel tuorlo e nel mais.

Le 5 migliori fonti di luteina:

Microgrammi (µg) di luteina per 100 kilocalorie (kcal)

Microgrammi di luteina per 100 grammi (g)

Spinaci cotti

50,4

12,6

Cavolo riccio cotto

24,1

8,9

Basilico

8,6

4,3

Lattuga

34,5

3,8

Pistacchi

0,2

1,4

Nota: i valori possono oscillare. 

Immagine della retina di un occhio
La luteina si accumula negli organi e buona parte si trova nella retina oculare. Immagine: anukool/iStock/Getty Images Plus
Classificazione

Assorbimento e funzioni nell’organismo

Assorbimento e distribuzione della luteina nell’organismo

La luteina è assorbita dall’intestino tenue, mentre gli esteri di luteina devono essere prima scissi nell’intestino, perché solo la luteina libera è in grado di attraversare le cellule intestinali ed essere così assorbita dall’organismo. Poiché si tratta di un carotenoide liposolubile, va assunto insieme a pasti ricchi di grassi. Nello specifico, servono da 3 a 5 grammi di grassi per garantire il miglior apporto di luteina. Gli spinaci cotti contengono ad esempio solo 0,3 grammi di grassi per 100 grammi, quindi da soli non sono sufficienti. Per garantire un corretto assorbimento di luteina, andrebbero ad esempio cucinati aggiungendo della panna.

Consiglio

Sembra che l’organismo sia in grado di assorbire meglio la luteina contenuta negli alimenti cotti rispetto a quelli crudi. Tuttavia, se vengono cotti a lungo ad alte temperature, la luteina contenuta si distrugge. Sarebbe quindi meglio cuocere le verdure a bassa temperatura.

La luteina viene trasportata nel sangue sotto forma di lipoproteina. Indipendentemente dalla quantità assorbita, la sua concentrazione in queste "unità di trasporto" varia.

L’organismo è in grado di accumulare molto bene la luteina. Una volta interrotta l’assunzione di integratori alimentari, la concentrazione di luteina nel corpo resta elevata anche dopo settimane. La luteina si deposita in diversi tessuti e organi, soprattutto in una determinata area della retina e nel cervello. 

Funzioni nell’organismo

La luteina è un antiossidante, e come tale neutralizza i radicali liberi che causano stress ossidativo. È anche responsabile della protezione di diversi organi:

Retina dell’occhio: sebbene nel sangue e nei tessuti siano presenti dai 20 ai 30 carotenoidi diversi, la luteina (insieme alla zeaxantina) è l’unico presente nella retina. Gli scienziati ipotizzano che la luteina e la zeaxantina filtrino i dannosi raggi UV e la luce blu e sfruttino l’effetto della luce per proteggere l’organismo dallo stress ossidativo. Inoltre, migliorano anche la visione di contrasto e riducono la sensibilità all’abbagliamento.

Cervello: la luteina è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica. È il carotenoide più comune nel cervello e si trova in particolare nelle aree molto attive a livello metabolico. Poiché queste regioni cerebrali possono essere maggiormente colpite da stress ossidativo e da processi infiammatori a causa dell’elevata attività metabolica, i ricercatori presumono che la luteina contenuta abbia funzioni antiossidanti e antinfiammatorie. Potrebbe inoltre contribuire a migliorare la comunicazione tra i neuroni.

Apparato cardiocircolatorio: La luteina protegge i vasi e il cuore dalle malattie legate all’invecchiamento, anche in questo caso presumibilmente grazie al suo effetto antiossidante.

Sistema immunitario: i primi studi di laboratorio e sugli animali mostrano che la luteina potrebbe avere un ruolo nelle difese immunitarie. La somministrazione combinata di luteina, zeaxantina e betacarotene aumentava infatti la protezione antinfiammatoria delle cellule del sistema immunitario, migliorando anche la produzione di anticorpi mirati a proteggere l’organismo dalle sostanze esterne. In futuro sarà però necessario condurre ulteriori studi per valutare la possibile funzione immunitaria della luteina.

Cancro: i risultati dei primi studi osservazionali hanno mostrato che la luteina e la zeaxantina potrebbero contribuire anche a prevenire il cancro, soprattutto ai polmoni e al seno.

Classificazione

Impiego in caso di malattie

La luteina può aiutare in caso di degenerazione maculare senile

Immagine dell’anatomia di un occhio
La luteina, insieme alla zeaxantina, si concentra nella macula, la porzione centrale della retina oculare, e in caso di AMD contribuisce a proteggerla. Immagine: rendixalextian/iStock/Getty Images Plus

La degenerazione maculare senile (AMD) è una delle patologie oculari più frequenti. Chi soffre di questa malattia presenta un’alterazione della macula, la porzione più centrale della retina e la più sensibile agli stimoli luminosi. Insieme alla zeaxantina, la luteina si concentra in particolare nella macula, filtrando la luce blu e i raggi UV nocivi e proteggendo le cellule dallo stress ossidativo, entrambi fattori di rischio pericolosi per l’AMD.

Alimentazione: sembra che una dieta ricca di luteina e zeaxantina riduca il rischio di AMD, come dimostrato da un’analisi del comportamento alimentare di alcuni soggetti. Chi assumeva la massima quantità di luteina e zeaxantina con la dieta presentava un rischio del 26 percento inferiore di sviluppare un’AMD avanzata. Anche il rischio di AMD secca, una variante particolarmente aggressiva, si riduceva con un apporto maggiore di luteina e zeaxantina. Secondo una meta-analisi degli studi condotti finora, una dieta ricca di luteina potrebbe risultare particolarmente efficace per conservare la vista in caso di AMD.

Integratore alimentare: uno studio clinico condotto su un numero ridotto di soggetti ha evidenziato che un integratore contenente luteina aumentava lo spessore dei pigmenti della macula in soggetti con AMD in fase iniziale rispetto a un placebo. L’integratore conteneva 10 milligrammi di luteina ed era stato somministrato per dodici mesi. Secondo gli autori dello studio, la luteina rallentava la progressione della malattia, come confermato successivamente da diversi studi preliminari e clinici. Tuttavia, una meta-analisi basata su un numero maggiore di studi disponibili ha riscontrato che la combinazione di luteina e zeaxantina non rallentava la progressione della patologia o lo faceva solo in misura molto lieve. È difficile determinare in che misura la luteina sia efficace perché nella maggior parte dei casi è combinata con altri antiossidanti.

Per concludere, la combinazione di luteina e di altri principi attivi antiossidanti (ad esempio vitamina C, vitamina E, betacarotene o zeaxantina) può frenare la progressione dell’AMD, ma probabilmente non può impedirne l’insorgenza.

In caso di AMD, i medici specializzati in micronutrienti consigliano da 10 a 20 milligrammi di luteina al giorno, combinata con altri antiossidanti.

La luteina è efficace contro altre malattie della retina?

Grazie alle sue capacità protettive all’interno della retina, la luteina potrebbe risultare efficace anche contro altre retinopatie.

  • Retinopatia diabetica: uno studio clinico condotto su un numero ridotto di soggetti diabetici con retinopatia ha mostrato come 10 milligrammi di luteina somministrati per 36 settimane migliorassero la capacità di riconoscere i contrasti rispetto al placebo.
  • Retinite pigmentosa: uno studio clinico condotto su un gruppo di soggetti con retinite pigmentosa ereditaria, una patologia che danneggia la retina, ha fornito risultati promettenti. Rispetto a un placebo, la luteina somministrata a una dose giornaliera di 12 milligrammi (in aggiunta alla vitamina A) per quattro anni rallentava la perdita del campo visivo.

Sono tuttavia necessari ulteriori studi per poter valutare i vantaggi della luteina nel trattamento di entrambe le patologie. Potrebbero essere sufficienti dosi di 10 milligrammi di luteina.

Visto che la luteina contrasta i radicali liberi all’interno del cristallino, è efficace anche contro la cataratta?

La cataratta si manifesta con l’avanzare dell’età a causa dei raggi UV che causano stress ossidativo ai danni delle proteine del cristallino, che si opacizza. La luteina, insieme alla zeaxantina, è l’unico carotenoide presente nel cristallino. Filtra i raggi UV e la luce blu e neutralizza i radicali liberi.

Uno studio osservazionale condotto su 3.115 pazienti non ha riscontrato alcuna correlazione tra una dieta ricca di luteina e zeaxantina e la comparsa o lo sviluppo della cataratta. Tuttavia, un integratore potrebbe risultare efficace. I soggetti con cataratta arruolati in uno studio clinico di ridotte dimensioni avevano ricevuto per due anni, tre volte la settimana, una dose di luteina (15 milligrammi), una dose di vitamina E (100 milligrammi) o un placebo. Al termine di questo periodo, il gruppo che aveva ricevuto gli integratori presentava miglioramenti dell’acutezza visiva, senza effetti collaterali, mentre nel gruppo di confronto che aveva ricevuto un placebo non si era registrato alcun cambiamento. I ricercatori non hanno però potuto stabilire se questi integratori migliorassero l’opacizzazione del cristallino. Uno studio di maggiori dimensioni dedicato alla salute oculare non ha riscontrato alcun effetto preventivo né curativo della luteina nei soggetti con cataratta.

In presenza di questa patologia i medici specializzati in micronutrienti consigliano di combinare diversi antiossidanti. La dose orientativa di luteina in caso di cataratta è compresa tra 10 e 15 milligrammi al giorno.

I carotenoidi prevengono i danni cutanei dovuti allo stress ossidativo

Ombrellone giallo
I carotenoidi come la luteina sono accumulati nella pelle e proteggono dai raggi del sole che accelerano l’invecchiamento cutaneo. Tuttavia, non sostituiscono mai le creme solari. Immagine: grafxart8888/iStock/Getty Images Plus

Un’alimentazione ricca di carotenoidi può prevenire i danni alle cellule cutanee, l’invecchiamento precoce della pelle e il cancro alla pelle. È noto che i carotenoidi presenti nella pelle proteggono dai radicali liberi prodotti dai raggi UV e infrarossi, come confermato da uno studio clinico condotto su un numero ridotto di partecipanti. Rispetto a un placebo, un integratore alimentare ricco di carotenoidi aumentava la concentrazione di carotenoidi nella pelle e migliorava la capacità dell’organismo di neutralizzare i radicali liberi.

Le proprietà antiossidanti della pelle miglioravano sia se luteina e zeaxantina venivano assunte per via orale sia se venivano applicate sulla pelle, come ha confermato un altro studio clinico. Tuttavia, l’assunzione tramite integratori garantiva una maggiore protezione contro i danni alla pelle rispetto alla loro applicazione esterna. In particolare, migliorava l’elasticità e l’idratazione, con possibili effetti positivi sulle rughe.

Consiglio

La combinazione di luteina, zeaxantina, acidi grassi omega-3, acido gamma-linoleico e vitamina D potrebbe anche proteggere la pelle. Uno studio preliminare condotto su un numero ridotto di soggetti ha mostrato come un integratore combinato migliorasse la tolleranza nei confronti dei raggi UV.

Si consiglia di assumere 5 milligrammi di luteina al giorno, combinati con altri carotenoidi come il betacarotene.

La luteina potrebbe migliorare le prestazioni intellettuali

Si presume che esista una correlazione tra l’Alzheimer e uno scarso apporto di luteina e zeaxantina. Le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie potrebbero risultare efficaci per migliorare la comunicazione tra i neuroni e contrastare lo stress ossidativo.

La luteina e la zeaxantina nell’occhio sono un indice indiretto della quantità presente nel cervello perché sono presenti in egual misura nei due organi. I pazienti che soffrono di Alzheimer da lieve a medio-grave presentano una quantità di luteina e zeaxantina nell’occhio sensibilmente minore rispetto ai pazienti sani. Inoltre, le persone con concentrazioni elevate ottenevano migliori risultati nei test sulle prestazioni intellettuali. In uno studio sul comportamento alimentare di 2.796 soggetti, chi assumeva quantità maggiori di luteina e zeaxantina con la dieta otteneva anche risultati migliori nei vari test a cui si sottoponeva. Si trattava di test che interessavano la memoria, le facoltà mentali e linguistiche e la capacità di apprendimento.

Anche gli integratori potrebbero avere effetti positivi. Un primo studio preliminare condotto su soggetti anziani ha mostrato che luteina e zeaxantina aumentavano l’irrorazione cerebrale. Alcuni studi clinici hanno inoltre confermato che la combinazione di 10 milligrammi di luteina e 2 milligrammi di zeaxantina miglioravano le capacità intellettive sia in soggetti giovani che anziani rispetto a un placebo. In particolare:

  • migliore memoria spaziale e pensiero logico
  • maggiore attenzione
  • capacità di adattarsi più rapidamente a eventi inattesi o mutanti (flessibilità cognitiva)
  • migliore eloquenza

In futuro saranno necessari ulteriori studi per confermare i primi risultati promettenti. Una dose pari a 10 milligrammi di luteina e 2 milligrammi di zeaxantina al giorno potrebbero favorire le prestazioni intellettuali.

La luteina previene le malattie cardiovascolari

L’arteriosclerosi consiste in un ispessimento dei vasi dovuto ad accumuli di grasso che favoriscono il rischio di infarto cardiaco o ictus. I carotenoidi come la luteina possono bloccare l’aumento dello stress ossidativo che, in caso contrario, accelererebbe il decorso dell’arteriosclerosi. Un’analisi degli studi condotti finora conferma che i carotenoidi possono proteggere i vasi, soprattutto nella fase iniziale della patologia, mentre non è altrettanto chiaro se possono annullare le alterazioni in una fase avanzata:

  • Prevenzione: diverse analisi di singoli studi osservazionali hanno concluso che un apporto elevato di luteina riduceva il rischio di patologie coronariche e di ictus. I pazienti che soffrono di coronaropatie presentano un livello di infiammazione superiore nell’organismo. I primi studi preliminari condotti in merito hanno dimostrato che l’integrazione di luteina (insieme alla zeaxantina) poteva ridurre la concentrazione di marcatori infiammatori.
  • Trattamento: un primo studio clinico ha mostrato come i soggetti che assumevano per un anno luteina (20 milligrammi al giorno), con o senza licopina (20 milligrammi), un altro carotenoide, presentavano lievi riduzioni delle alterazioni vasali dovute all’arteriosclerosi rispetto ai valori iniziali. Anche uno studio preliminare su pazienti che soffrivano di arteriosclerosi in fase iniziale ha evidenziato che l’integrazione di luteina (20 milligrammi) per tre mesi riduceva, rispetto a un placebo, la glicemia, il colesterolo LDL "cattivo" e diversi marcatori delle infiammazioni, ovvero i principali fattori che portano all’arteriosclerosi.

I risultati finora ottenuti sulla correlazione tra luteina e malattie cardiovascolari si basano principalmente su studi osservazionali e su piccoli studi preliminari. Se si vogliono valutare meglio i vantaggi della luteina nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, è necessario attendere ulteriori studi clinici che coinvolgano un numero maggiore di soggetti. Tuttavia, da 10 a 30 milligrammi di luteina al giorno potrebbero rivelarsi utili, come dimostrato dalla maggior parte degli studi, in cui 20 milligrammi al giorno erano considerati la dose efficace. In caso di malattie cardiovascolari, gli esperti in micronutrienti consigliano di optare per un integratore combinato che contenga anche altri antiossidanti.

Dosaggi consigliati in breve

 

Dosi giornaliere consigliate di luteina in milligrammi (mg)

Degenerazione maculare senile (AMD)

da 10 a 20

Retinopatie (retinopatia diabetica, retinite pigmentosa)

10

Cataratta

da 10 a 15

Scottature solari e invecchiamento cutaneo precoce

5

Alzheimer

10

Malattie cardiovascolari

da 10 a 30

Classificazione

Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbe assunta la luteina?

Seguire una dieta equilibrata è il modo migliore per assumere la quantità sufficiente di carotenoidi, luteina compresa. Tuttavia, gli esperti in micronutrienti consigliano di ricorrere anche a integratori contenenti luteina, in particolare in presenza di determinate patologie. La luteina è disponibile ad esempio sotto forma di capsule, spesso contenenti anche altri flavonoidi o vitamine. Gli integratori offrono dei vantaggi, in primis quello di poter essere dosati con precisione e di contenere sempre quantità sicure di ogni componente, a differenza degli alimenti, in cui la concentrazione di luteina può oscillare o ridursi a seconda della preparazione.

Gli integratori di luteina vanno assunti insieme a pasti che includano anche dei grassi. Per un assorbimento ottimale sono necessari da 3 a 5 grammi di grassi al giorno, generalmente introdotti durante un pasto normale. Un cucchiaio di olio d’oliva (10 grammi) usato per condire l’insalata contiene già 10 grammi di grassi.

Consiglio

Secondo alcuni esperimenti, la luteina contenuta nelle uova delle galline nutrite con mangime arricchito di luteina si assorbe meglio rispetto alla luteina contenuta negli spinaci e negli integratori alimentari.

Per garantire che la luteina si depositi nei tessuti, ad esempio nel tessuto adiposo e nella retina, si consiglia di assumerla per 15 settimane.

Criteri per la scelta di preparati di luteina

Gli integratori di luteina di qualità non contengono solo luteina, ma anche altri carotenoidi come il betacarotene o la zeaxantina e antiossidanti, importanti soprattutto per la salute degli occhi.

Inoltre, gli integratori di luteina di qualità dovrebbero essere privi di coloranti, aromi o eccipienti e non contenere sostanze che possono causare allergie o intolleranze come frutta a guscio, soia o fruttosio.

Classificazione

Sovradosaggio e interazioni

Esiste il rischio di sovradosaggio di luteina?

La luteina è considerata un flavonoide sicuro. Secondo un’analisi del rischio condotta sulla base di studi clinici, una dose pari a 20 grammi di luteina al giorno è considerata sicura. Enti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno fissato un valore limite giornaliero di luteina corrispondente a 2 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, pari a 120 milligrammi in un uomo che pesa 60 chili. L’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) fissa invece come limite un valore pari a 1 milligrammo per chilogrammo di peso corporeo al giorno (60 milligrammi di luteina per 60 chilogrammi di peso corporeo).

Chi prende la luteina per mesi o anni non dovrebbe superare una dose giornaliera pari a 15 milligrammi, perché in caso contrario la pelle potrebbe assumere un colorito giallo-arancione (in particolare sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi) per via dell’accumulo di luteina. Nonostante siano innocue, in alcuni casi queste alterazioni cutanee potrebbero durare per mesi prima che la pelle torni di un colore normale.

La luteina aumenta il rischio di cancro ai polmoni nei fumatori?

Studi osservazionali hanno dimostrato che l’assunzione di luteina per lunghi periodi di tempo, in media 10 anni, potrebbe aumentare il rischio di cancro ai polmoni, soprattutto nei fumatori. Enti ufficiali non hanno finora emesso alcun avvertimento sul pericolo cancerogeno della luteina. Anche studi clinici condotti in condizioni controllate non hanno confermato questa presunta correlazione se non si superano i 10 milligrammi di luteina. Inoltre, sembra che la luteina non faccia aumentare il rischio di tumore e spesso viene addirittura consigliata ai fumatori al posto del beta-carotene, che è stato dimostrato aumenti il rischio di tumore nei fumatori se assunto a dosi elevate.

Non assumere contemporaneamente luteina e acidi grassi omega-3

È stato dimostrato che gli acidi grassi insaturi come gli omega-3 possono ridurre la capacità di assorbimento della luteina da parte dell’organismo. Un primo studio sulla salute degli occhi non ha osservato alcun aumento dei livelli ematici di luteina dovuto alla sua combinazione con gli omega-3. Questo potrebbe ridurre gli effetti positivi della luteina sulla salute. Sono stati inoltre condotti i primi studi sulla protezione cutanea nei quali la luteina, combinata con zeaxantina e omega-3, si è dimostrata efficace. Per essere però certi che l’efficacia non diminuisca, è meglio rispettare una certa distanza temporale tra l’assunzione di omega-3 e di integratori di luteina.

Determinati farmaci riducono l’assorbimento della luteina

L’orlistat (come Alli®, Xenical®), il principio attivo contenuto nei farmaci per la riduzione di peso, blocca l’assorbimento dei grassi da parte dell’organismo. Si hanno evidenze che l’orlistat potrebbe ridurre l’assorbimento della luteina in quanto essa è liposolubile.

Anche l’omeprazolo (come Antra®), un inibitore della pompa protonica utilizzato come antiacido in caso di bruciore di stomaco o ulcera gastrica e intestinale, potrebbe ridurre l’assorbimento della luteina, come dimostrato da un esame preliminare nel quale l’omeprazolo influiva negativamente sull’assorbimento del betacarotene. 

Si sconsiglia quindi di assumere integratori a base di luteina contemporaneamente a questi farmaci, rispettando invece un intervallo temporale di almeno due ore.

Classificazione

Riepilogo

La luteina è un flavonoide dall’effetto antiossidante assunto con la dieta. All’interno dell’organismo viene conservata soprattutto nel cervello e negli occhi, dove svolge una funzione protettiva. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, è stata oggetto di studi per verificarne l’efficacia in caso di diverse patologie, tra cui quelle che interessano gli occhi come la degenerazione maculare senile (AMD). Soprattutto se assunta quando la malattia è in uno stadio iniziale, la luteina potrebbe avere effetti positivi e rallentare il decorso. Inoltre, potrebbe contrastare i danni alla retina e le patologie oculari ereditarie associate al diabete. Probabilmente gli integratori di luteina sono utili anche per i pazienti che soffrono di cataratta.

Grazie alla sua funzione protettiva, la luteina ha ottenuto risultati promettenti in presenza di danni alla pelle di natura ossidativa, derivanti ad esempio dai raggi solari o dall’invecchiamento. Potrebbe migliorare anche le prestazioni mentali e quindi essere consigliata in caso di patologie come l’Alzheimer. I pazienti che soffrono di questa forma di demenza presentano infatti una concentrazione inferiore alla media di luteina e zeaxantina nell’occhio, che è un indice indiretto della quantità presente nel cervello. La luteina può anche proteggere i vasi e, quindi, essere utile in caso di arteriosclerosi e di altre malattie cardiovascolari.

Gli integratori contenenti luteina andrebbero sempre assunti insieme ad alimenti ricchi di grassi. È molto probabile che la sua combinazione con altri antiossidanti, in particolare con la zeaxantina, sia molto efficace. I medici specializzati in micronutrienti consigliano nella maggior parte dei casi di optare per integratori combinati.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

A, Bahonar. et al. (2017): Carotenoids as Potential Antioxidant Agents in Stroke Prevention: A Systematic Review. Int J Prev Med. 2017 Sep 14;8:70. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28983399, consultato il: 04.04.2019.

A, Shao. JN, Hathcock. (2006): Risk assessment for the carotenoids lutein and lycopene. Regul Toxicol Pharmacol. 2006 Aug;45(3):289-98. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16814439, consultato il: 04.04.2019.

Bahonar, Ahmad. et al. (2017): Carotenoids as Potential Antioxidant Agents in Stroke Prevention: A Systematic Review. Int J Prev Med. 2017; 8: 70. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5625359/, consultato il: 04.04.2019.

Berson, EL. et al. (2010): Clinical trial of lutein in patients with retinitis pigmentosa receiving vitamin A. Arch Ophthalmol. 2010 Apr;128(4):403-11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20385935, consultato il: 04.04.2019.

Bone, Richard A. Landrum, John T. (2010): Dose-dependent response of serum lutein and macular pigment optical density to supplementation with lutein esters. Arch Biochem Biophys. 2010 Dec 1; 504(1): 50–55. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2957564/, consultato il: 04.04.2019.

BR Jr, Hammond. et al. (2017): Effects of Lutein/Zeaxanthin Supplementation on the Cognitive Function of Community Dwelling Older Adults: A Randomized, Double-Masked, Placebo-Controlled Trial. Front Aging Neurosci. 2017 Aug 3;9:254. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28824416, consultato il: 04.04.2019.

CA, Lindbergh. et al. (2018): Lutein and Zeaxanthin Influence Brain Function in Older Adults: A Randomized Controlled Trial. J Int Neuropsychol Soc. 2018 Jan;24(1):77-90. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28695791, consultato il: 04.04.2019.

Eisenhauer, Bronwyn. et al. (2017): Lutein and Zeaxanthin—Food Sources, Bioavailability and Dietary Variety in Age-Related Macular Degeneration Protection. Nutrients. 2017 Feb; 9(2): 120. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5331551/, consultato il: 04.04.2019.

ET, Leermakers. et al. (2016): The effects of lutein on cardiometabolic health across the life course: a systematic review and meta-analysis. Am J Clin Nutr. 2016 Feb;103(2):481-94. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26762372, consultato il: 04.04.2019.

G, Tang. et al. (1996): Gastric acidity influences the blood response to a beta-carotene dose in humans. Am J Clin Nutr. 1996 Oct;64(4):622-6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8839509, consultato il:, 04.04.2019.

Glaser, TS. et al. (2015): The Association of Dietary Lutein plus Zeaxanthin and B Vitamins with Cataracts in the Age-Related Eye Disease Study: AREDS Report No. 37. Ophthalmology. 2015 Jul;122(7):1471-9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25972257, consultato il: 04.04.2019.

K, Christensen. et al. (2018): Dietary carotenoids and cognitive function among US adults, NHANES 2011-2014. Nutr Neurosci. 2018 Oct 16:1-9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30326796, consultato il: 04.04.2019.

Kelly, David. et al. (2015): Cognitive Function and Its Relationship with Macular Pigment Optical Density and Serum Concentrations of its Constituent Carotenoids. J Alzheimers Dis. 2015; 48(1): 261–277. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4923753/, consultato il: 04.04.2019.

Ma, L. et al. (2012): Lutein and zeaxanthin intake and the risk of age-related macular degeneration: a systematic review and meta-analysis. Br J Nutr. 2012 Feb;107(3):350-9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21899805, consultato il: 04.04.2019.

MC, Meinke. et al. (2013): Influence of dietary carotenoids on radical scavenging capacity of the skin and skin lipids. Eur J Pharm Biopharm. 2013 Jun;84(2):365-73. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23246796, consultato il: 04.04.2019.

Milani, Alireza. et al. (2016): Carotenoids: biochemistry, pharmacology and treatment. Br J Pharmacol. 2017 Jun; 174(11): 1290–1324. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5429337/, consultato il: 04.04.2019.

Mohn, Emily S. et al. (2017): Lutein accumulates in subcellular membranes of brain regions in adult rhesus macaques: Relationship to DHA oxidation products. PLoS One. 2017; 12(10): e0186767. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5648219/, consultato il: 04.04.2019.

Morse, NL. et al. (2018): An open-label clinical trial assessing the efficacy and safety of Bend Skincare Anti-Aging Formula on minimal erythema dose in skin. Photodermatol Photoimmunol Photomed. 2018 Mar;34(2):152-161. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28884844, consultato il:, 04.04.2019.

Olmedilla, B. et al. (2003): Lutein, but not alpha-tocopherol, supplementation improves visual function in patients with age-related cataracts: a 2-y double-blind, placebo-controlled pilot study. Nutrition. 2003 Jan;19(1):21-4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12507634, consultato il: 04.04.2019.

P, Palombo. et al. (2007): Beneficial long-term effects of combined oral/topical antioxidant treatment with the carotenoids lutein and zeaxanthin on human skin: a double-blind, placebo-controlled study. Skin Pharmacol Physiol. 2007;20(4):199-210. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17446716, consultato il: 04.04.2019.

Patel, Kamal. (2018): Lutein. https://examine.com/supplements/lutein/#citations, consultato il: 04.04.2019.

PC, Zhang. et al. (2017): Effect of lutein supplementation on visual function in nonproliferative diabetic retinopathy. Asia Pac J Clin Nutr. 2017 May;26(3):406-411. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28429904, consultato il: 04.04.2019.

Ranard, Katherine M. et al. (2017): Dietary guidance for lutein: consideration for intake recommendations is scientifically supported. Eur J Nutr. 2017; 56(Suppl 3): 37–42. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5715043/, consultato il: 04.04.2019.

Renzi-Hammond, LM. et al. (2017): Effects of a Lutein and Zeaxanthin Intervention on Cognitive Function: A Randomized, Double-Masked, Placebo-Controlled Trial of Younger Healthy Adults. Nutrients. 2017 Nov 14;9(11). https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29135938, consultato il: 04.04.2019.

Satia, Jessie A. et al. (2009): Long-term Use of β-Carotene, Retinol, Lycopene, and Lutein Supplements and Lung Cancer Risk: Results From the VITamins And Lifestyle (VITAL) Study. American Journal of Epidemiology, Volume 169, Issue 7, 1 April 2009, Pages 815–828. https://academic.oup.com/aje/article/169/7/815/100741, consultato il: 04.04.2019.

Stringham, James M. Stringham, Nicole T. (2015): Nitric Oxide and Lutein: Function, Performance, and Protection of Neural Tissue. Foods. 2015 Dec; 4(4): 678–689. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5224557/#B56-foods-04-00678, consultato il: 04.04.2019.

Toti, Elisabetta. et al. (2018): Non-Provitamin A and Provitamin A Carotenoids as Immunomodulators: Recommended Dietary Allowance, Therapeutic Index, or Personalized Nutrition? Oxid Med Cell Longev. 2018; 2018: 4637861. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5971251/, consultato il: 04.04.2019.

UE, Wolf-Schnurrbusch. et al. (2015): Oral Lutein Supplementation Enhances Macular Pigment Density and Contrast Sensitivity but Not in Combination With Polyunsaturated Fatty Acids. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2015 Dec;56(13):8069-74. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26720458, consultato il: 04.04.2019.

Yu-Ping Jia, et al. (2017): The Pharmacological Effects of Lutein and Zeaxanthin on Visual Disorders and Cognition Diseases. Molecules. 2017 Apr; 22(4): 610. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6154331/, consultato il: 04.04.2019.

ZY, Zou. et al. (2014): Effects of lutein and lycopene on carotid intima-media thickness in Chinese subjects with subclinical atherosclerosis: a randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Br J Nutr. 2014 Feb;111(3):474-80. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24047757, consultato il: 04.04.2019.