La quercetina: un aiuto naturale contro infiammazioni, allergie e molto altro ancora

Scoprite il meccanismo d’azione di questo flavonoide e il suo impiego contro le malattie nella medicina dei micronutrienti

La quercetina è un colorante vegetale giallo molto diffuso in natura, presente in fiori, foglie, bucce e cortecce, che con le sue proprietà protettive e curative richiama spesso l’attenzione dei ricercatori. Questa sostanza potrebbe essere in grado di alleviare alcuni stati infiammatori come le allergie e le infiammazioni intestinali, nonché di prevenire le malattie cardiovascolari e la comparsa di segni dell’invecchiamento. Leggete qui come viene impiegata questa sostanza nella medicina dei micronutrienti e come potete utilizzarla per favorire la vostra salute.

Formula chimica e struttura della quercetina
La quercetina è un flavonoide presente in numerosi vegetali e per questo parte integrante dell’alimentazione quotidiana. La quercetina esercita un’azione positiva sull’organismo proteggendo le cellule dai radicali liberi grazie alle sue proprietà antiossidanti. Immagine: Zerbor/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà della quercetina

La quercetina è una sostanza vegetale secondaria, appartenente al grande gruppo dei polifenoli e al sottogruppo dei flavonoidi. Come altri principi attivi di origine vegetale, la quercetina protegge le piante da raggi UV, predatori, virus, funghi e batteri.

La quercetina esercita una funzione protettiva anche nell’organismo umano ed è considerata uno degli antiossidanti più potenti. Il corpo umano non è tuttavia in grado di produrla e la riceve attraverso i cibi di origine vegetale.

In natura la quercetina compare in composti differenti. La forma presente negli alimenti ha uno o più glicosidi. Questi composti sono noti ad esempio come isoquercetina o rutina (= rutoside).

Presenza negli alimenti

Cipolle rosse
La quercetina è presente in grandi quantità in innumerevoli alimenti vegetali, soprattutto nelle cipolle, nelle erbe aromatiche, nelle mele e nell’uva rossa. Immagine: chengyuzheng/iStock/Getty Images Plus

La quercetina è presente in grandi quantità in innumerevoli alimenti vegetali, soprattutto in cipolle, erbe aromatiche, mele, frutti di bosco, ortaggi verdi, uva rossa e vino rosso, nonché in molti tipi di tè. La quercetina si concentra essenzialmente nelle parti esterne delle piante, ad esempio nella buccia delle mele, che una volta pelate ne sono totalmente prive.

Il contenuto dipende anche dal tipo di coltivazione: secondo alcuni studi, i pomodori biologici hanno l’80% in più di quercetina rispetto a quelli ottenuti con metodi convenzionali. Il contenuto di quercetina diminuisce inoltre durante la cottura, che ad esempio nelle cipolle ne distrugge fino a un quarto.

Le cinque migliori fonti di quercetina:

Milligrammi (mg) per 100 calorie (kcal)

Milligrammi per 100 grammi (g)

Capperi

1.013

233

Levistico

405

170

Radicchio

188

32

Cipolle rosse

114

32

Aneto fresco

100

55

Nota: i valori possono variare

Classificazione

Assorbimento e funzioni nell’organismo

Assorbimento della quercetina

La quercetina viene assorbita prevalentemente nell’intestino tenue, da dove raggiunge il sangue e, successivamente, il fegato, che la trasforma in modo da permetterne l’escrezione con l’urina o le feci. L’intervallo di circa 35 ore che intercorre tra assorbimento ed espulsione indica che l’organismo non la conserva a lungo e per questo deve essere assunta ogni giorno nel caso di terapie prolungate.

Le varianti della quercetina con i glicosidi sono invece male assorbite nell’intestino tenue, da cui raggiungono l’intestino crasso, dove vengono scisse dai batteri.

Pertanto, la quercetina non legata viene assimilata in grandi quantità nell’intestino tenue, mentre i composti con glicosidi arrivano al sangue dall’intestino crasso. I composti diventano disponibili per l’organismo dopo circa 6-9 ore, e l’assorbimento finale è pare a meno della metà della quantità introdotta.

Come agisce la quercetina?

L’organismo umano utilizza la quercetina in molti modi:è considerata uno degli antiossidanti più efficaci. La quercetina svolge un’azione protettiva contro i radicali liberi (stress ossidativo), dannosi per cellule e tessuti, con potenzialità anche in ambito di anti-età. La quercetina ad esempio:

Protegge i nervi: i ricercatori sono impegnati nell’analisi della potenziale efficacia della quercetina nella protezione del cervello dalle neurotossine e da malattie come l’Alzheimer. Gli esperimenti di laboratorio e sugli animali stanno già dando i primi risultati. Studi preliminari hanno documentato un’azione protettiva anche in caso di emorragie cerebrali, infarto, neurite o alimentazione ricca di grassi. Si suppone inoltre che possa alleviare i danni ai nervi provocati dal diabete (neuropatia diabetica).

Protegge i vasi: una caratteristica della quercetina è il suo effetto positivo su sangue e vasi, resi elastici e flessibili con conseguenze benefiche sulla pressione sanguigna. La sua azione di contrasto all’aggregazione delle piastrine riduce invece il rischio di ostruzioni dei vasi a opera di coaguli, che potrebbero provocare trombosi venose, infarti cardiaci e, più raramente, ictus. Particolari proprietà anticoagulanti sono attribuite a un composto della quercetina presente in grandi quantità nelle cipolle (quercetina-4’-O-beta-D-glucoside).

In sintesi, la quercetina è considerata un potenziale strumento di protezione contro l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari.

Regola il sistema immunitario: la quercetina rinforza il sistema immunitario, contribuendo al tempo stesso a controllare le infiammazioni. Gli esiti di esperimenti sugli animali ne mostrano l’effetto ad esempio in caso di asma, allergie, malattie infiammatorie intestinali e infiammazioni cutanee. Uno studio panoramico recente è giunto alla conclusione che la somministrazione di quercetina riduce la presenza nel sangue di un marcatore infiammatorio, il cui valore aumenta in caso i infezioni, infiammazioni e danni ai tessuti.

Il parere degli esperti

L’effetto più netto è stato osservato in caso di infezioni lievi con proteina C-reattiva (CRP) inferiore a 3 millilitri per litro di siero (mm/l), trattate con 500 milligrammi di quercetina al giorno.

Può combattere e prevenire il cancro: diversi studi osservazionali sul consumo di cibi ricchi di quercetina hanno dimostrato come la sostanza potrebbe prevenire alcuni tipi di cancro (cancro al colon, cancro ai polmoni). Studi su animali e su cellule tumorali umane hanno evidenziato che la quercetina ne contrasta la crescita e ne favorisce la morte, potendo risultare adatta anche come supporto a una terapia tumorale. L’applicazione pratica non è tuttavia ancora confortata da dati sufficienti.

Attiva il metabolismo: i primi risultati sottolineano l’azione di supporto al metabolismo da parte dellaquercetina, che riduce glicemia e grassi (tricligeridi) contenendo la comparsa di infiammazioni in tutto l’organismo, anche nel tessuto adiposo. Non influenza invece i livelli di colesterolo, che in presenza di determinati geni potrebbero anche salire leggermente. Attualmente se ne sta considerando l’impiego nella prevenzione del diabete e si ritiene che possa essere d’aiuta qualora si voglia perdere peso. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi.

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Impiego in caso di malattie

Quercetina: protezione contro l’arteriosclerosi

Illustrazione dell’arteriosclerosi
La quercetina può rallentare la progressione dell’arteriosclerosi. Immagine: CreVis2/iStock/Getty Images Plus

La quercetina può rallentare la progressione dell’arteriosclerosi, agendo contemporaneamente su più fronti. Allevia i processi infiammatori e rallenta l’ispessimento delle pareti venose. Nei topi ha ridotto il rischio di formazione di placche del 38 percento, un effetto che può essere più che raddoppiato con l’attività fisica.

Un altro fattore importante per lo sviluppo dell’arteriosclerosi è lo stress ossidativo. Il colesterolo ossidato si deposita infatti sulle pareti venose e favorisce l’arteriosclerosi. In virtù delle sue proprietà di flavonoide, la quercetina è in grado di contrastare questo fenomeno, catturando i radicali liberi e rallentando l’ossidazione del colesterolo.

Gli esperimenti di laboratorio e sugli animali hanno avuto esiti incoraggianti, mentre mancano ancora studi pratici sull’uomo in relazione all’arteriosclerosi. Le prime sperimentazioni cliniche hanno tuttavia mostrato alcuni segni di miglioramento nei vasi sanguigni sani con la somministrazione di dosi di quercetina comprese tre 160 e 200 milligrammi, mentre 500 milligrammi al giorno hanno ridotto i valori di infiammazione nel sangue.

Per la protezione dei vasi la medicina dei micronutrienti consiglia pertanto da 150 a 500 milligrammi al giorno.

Dottoressa che misura la pressione a una paziente
La quercetina può abbassare la pressione sanguigna poiché dilata e rende elastici i vasi. Immagine: dolgachov/iStock/Getty Images Plus

La quercetina contro l’ipertensione

Si suppone che la quercetina possa abbassare la pressione sanguigna nei pazienti ipertesi poiché dilata e rende elastici i vasi. Una pressione sanguigna eccessivamente alta danneggia le pareti dei vasi e, a lungo andare, contribuisce all’indurimento e all’ispessimento delle pareti delle arterie (arteriosclerosi).

Il parere degli esperti

Il meccanismo con cui la quercetina riduce la pressione non è ancora del tutto chiaro. I primi studi sull’uomo e sugli animali ne documentano tuttavia l’intervento su più fronti: rallenta infatti la produzione di endotelina-1, il principale polipeptide prodotto dalle cellule dell’endotelio vascolare, e al tempo stesso è stato osservato un aumento della produzione di monossido di azoto (NO), un neurotrasmettitore con funzione vasodilatatrice. Si discute inoltre della sua influenza sul sistema renina-angiotensina, che regola l’equilibrio idrico e, di conseguenza, anche la pressione sanguigna.

La valutazione congiunta di sette studi di alta qualità con dati provenienti da 587 pazienti è giunta alla conclusione che la quercetina può abbassare leggermente l’ipertensione. I ricercatori hanno constatato l’efficacia di dosi giornaliere di almeno 500 milligrammi di quercetina, mentre altri studi più piccoli ma di alto livello hanno ottenuto risultati anche con quantità inferiori, con ad esempio un gruppo di pazienti ipertesi e in sovrappeso che ha risposto a una dose giornaliera di 150 o 162 milligrammi di quercetina.  

Per combattere l’ipertensione la medicina dei micronutrienti impiega comunemente dosi comprese tra 250 e 500 milligrammi.

La quercetina in caso di infiammazioni croniche intestinali

Il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, due malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), sono caratterizzate dalla diffusione nell’intestino di infiammazioni difficili da controllare. Negli esperimenti sugli animali è stato possibile alleviare i sintomi di un’infiammazione intestinale con l’impiego di quercetina e rutina. La quercetina è attiva nell’intestino tenue, mentre la rutina è più adatta a contrastare le infiammazioni nell’intestino crasso. Sono attualmente in corso studi sull’uomo.

I primi studi osservazionali sul comportamento nutrizionale hanno già dimostrato che una dieta ricca di frutta e verdura con 300 milligrammi di flavonoidi (ad es. quercetina e rutina) rafforza la barriera intestinale e allevia le infiammazioni meglio di un’alimentazione che ne contiene solo 10 milligrammi. Per questo i medici esperti in micronutrienti raccomandano 300 milligrammi di flavonoidi (con quercetina e rutina) contro le infiammazioni intestinali.

La quercetina in caso di artrosi e artrite reumatoide

Le infiammazioni articolari dovute a reumatismi (artrite reumatoide) e l’artrosi provocano forti dolori, con la comparsa di stress ossidativo e danni ai tessuti. Anche in questo caso la quercetina potrebbe rivelarsi utile in virtù del suo potere antinfiammatorio e antiossidante. La questione è attualmente oggetto dei primi studi sull’uomo:

In presenza di artrite reumatoide è stato osservato un netto miglioramento dei disturbi e dei valori ematici rispetto al placebo. Questo piccolo studio di alto livello ha esaminato l’effetto della somministrazione giornaliera di 500 milligrammi di quercetina per otto settimane a 50 pazienti. 

In presenza di artrosi la quercetina impiegata in uno studio di alta qualità ha ottenuto risultati positivi soprattutto in associazione con alcuni componenti della cartilagine: dopo tre mesi i soggetti colpiti da artrosi riportavano una netta riduzione dei dolori e una maggiore mobilità dell’articolazione interessata. Tali dati sono stati confortati dalle analisi di laboratorio, con un lieve miglioramento della composizione del liquido sinoviale. La sperimentazione si è basata sull’impiego di quercetina (45 milligrammi), glucosamina (1.200 milligrammi) e condroitina (110 milligrammi) o placebo. Dei 68 partecipanti, 46 erano affetti da artrosi al ginocchio e 22 da reumatismi. Questo risultato è stato confermato da altri studi di alto livello. Attenzione: i soggetti reumatici che hanno partecipato a questi studi non hanno tratto beneficio da quantità ridotte.

La dose giornaliera di quercetina è pari a un massimo di 250 milligrammi per l’artrosi e compresa tra 500 e 750 milligrammi per l’artrite reumatoide.

Quercetina e prostatite

Come dimostrato dall’esperienza, la prostatite risponde meglio a un trattamento basato sulla combinazione di diversi approcci terapeutici, uno dei quali potrebbe essere rappresentato dall’impiego della quercetina in virtù del suo potere antinfiammatorio.

Un primo studio comparativo con 30 partecipanti ha mostrato un miglioramento dei sintomi di una prostatite cronica con dolore nella regione pelvica nella maggior parte dei partecipanti, trattati con 500 milligrammi di quercetina al giorno per un mese.

L’impiego della quercetina vale pertanto un tentativo. Contro le infiammazioni i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere una dose giornaliera di quercetina compresa tra 500 e 1.000 milligrammi.

La quercetina mitiga le allergie

Donna che si soffia il naso
La quercetina può ridurre il rilascio di messaggeri infiammatori e alleviare i sintomi delle allergie. Immagine: AntonioGuillem/iStock/Getty Images Plus

La quercetina attenua la risposta del sistema immunitario dopo il contatto con un allergene e viene pertanto studiata in relazione alle allergie (tra cui raffreddore da fieno e asma allergica). Esperimenti di laboratorio e sugli animali hanno dimostrato che la quercetina riduce il rilascio di messaggeri infiammatori (in particolare di istamina) e mitiga i sintomi allergici, con un’azione simile a quella degli antistaminici.

Un primo studio su 24 soggetti di sesso femminile ha dimostrato un miglioramento dei sintomi dell’allergia ai pollini (raffreddore da fieno) grazie all’impiego di quercetina, accompagnato dalla mitigazione di arrossamento e prurito agli occhi. Sui sintomi a carico del naso non è stato registrato alcun effetto. Nello studio sono stati somministrati per otto settimane di 100 milligrammi giornalieri di isoquercetina, un composto della quercetina. Sarebbe auspicabile un’indagine più dettagliata sul tema delle allergie.

La dose giornaliera di quercetina consigliata dalla medicina dei micronutrienti in caso di allergie è compresa tra 100 e 500 milligrammi.

La quercetina protegge dalle infreddature

​​​​​​La quercetina può rallentare la riproduzione dei virus del raffreddore e dell’epatite C, oltre a rivelarsi promettente contro le infezioni delle vie respiratorie.

Uno studio di alta qualità con oltre 1.000 partecipanti ha dimostrato l’influenza positiva della quercetina sul decorso delle malattie da raffreddamento negli ultraquarantenni in buona salute e forma fisica: chi aveva assunto 1.000 milligrammi di quercetina al giorno per un periodo di dodici settimane presentava, rispetto al gruppo di confronto, circa un terzo in meno dei sintomi di infreddatura e tempi di guarigione più rapidi. Gli altri soggetti (partecipanti più giovani e non in forma) non hanno tuttavia tratto alcun beneficio dal trattamento.

Fino a 1.000 milligrammi di quercetina al giorno sono utili per il trattamento a supporto delle infreddature.

L’azione positiva della quercetina sulla gotta

La gotta è una malattia metabolica caratterizzata dalla formazione di cristalli di acido urico nelle articolazioni, con la conseguente comparsa di forti dolori. La quercetina può ridurre la produzione di acido urico e viene pertanto impiegata dalla medicina dei micronutrienti nel trattamento della gotta.

Uno studio piccolo ma di alta qualità ne ha documentato la potenziale efficacia rispetto a un placebo: 22 uomini sani con livelli di acido urico leggermente superiori alla norma hanno assunto 500 milligrammi di quercetina al giorno per quattro settimane, facendo registrare una netta diminuzione dei suddetti valori ematici. Tale risultato non è invece stato riscontrato nei soggetti cui era stato somministrato un placebo. Contro la gotta è possibile impiegare dosi giornaliere sperimentali di quercetina pari a 500 milligrammi.

La quercetina inibisce le cellule tumorali

Illustrazione di virus e cellule
La quercetina può prevenire la comparsa del cancro. Immagine: image_jungle/iStock/Getty Images Plus

Il cancro si manifesta come conseguenza di varie alterazioni del patrimonio genetico, che la quercetina provvede a proteggere dai radicali liberi con un’azione diretta. Studi sugli animali e su cellule tumorali umane hanno evidenziato l’azione preventiva della quercetina sulla comparsa del cancro. Questa sostanza vegetale dispone inoltre di proprietà particolari che calmano i tessuti infiammati e arrestano la crescita del tumore. I geni riparatori presenti nelle cellule sane si attivano, mentre lo sviluppo delle cellule cancerose viene interrotto, senza influenza alcuna sulle cellule sane.

La quercetina si è rivelata particolarmente promettente negli animali con cancro all’intestino provocato dall’influsso di sostanze chimiche nocive. Un altro esperimento sui ratti ha mostrato la capacità della quercetina di restringere i tumori al seno se iniettata direttamente nel tessuto canceroso.

I primi studi osservazionali sull’uomo evidenziano un’azione protettiva della quercetina contro il cancro ai polmoni, il cui rischio viene dimezzato da un’alimentazione che la contenga in grandi quantità. In combinazione con la curcumina, un’altra sostanza vegetale, la quercetina può anche inibire lo sviluppo del cancro all’intestino provocato da escrescenze della mucosa intestinale di origine genetica, come dimostrato da un piccolo studio preliminare su cinque persone colpite da tale malattia. Dopo sei mesi il numero di tumori intestinali si era ridotto del 60 percento e la loro grandezza era dimezzata.

Finora le ricerche sono state condotte solo sulla quercetina assunta con gli alimenti e non sono disponibili studi sui preparati. In caso di cancro di suggeriscono dosi giornaliere comprese tra 250 e 500 milligrammi.

Informazioni

La quercetina potrebbe inoltre rappresentare un utile complemento alla chemioterapia tradizionale: il suo impiego nelle prime sperimentazioni ha permesso un uso più mirato dei forti farmaci, con l’eventuale possibilità di ridurne le dosi. Questo effetto si spiega con l’inibizione di determinati enzimi, che altrimenti stimolano la crescita delle cellule tumorali. Quanto detto è stato osservato in presenza dei seguenti principi attivi: busulfan (Busilvex®, Myleran®), ciclofosfamide (Endoxan®), gemcitabina (Gemzar®) e topotecano (Hycamtin®).

Allo stesso tempo, la quercetina ha protetto le cellule sane dall’attacco della chemioterapia, riducendo gli effetti collaterali di farmaci come il cisplatino (Cisplatino DBL®) e l’epirubicina (Farmorubicina®) e svolgendo un’azione preventiva contro i danni a carico delle cellule renali o epatiche.

Questi effetti devono però essere esaminati in indagini più approfondite. Non sono ancora disponibili studi sull’uomo. La quercetina a supporto di una terapia contro il cancro dovrebbe essere assunta solo sotto controllo medico.

Quercetina: dosaggi consigliati in breve

 

Dosi giornaliere di quercetina consigliate in milligrammi (mg)

Arteriosclerosi

da 150 a 500

Ipertensione

da 250 a 500

Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI)

300

Flavonoidi (con quercetina e rutina)

Artrite reumatoide

Artrosi

da 500 a 750

fino a 250

Prostatite

da 500 a 1.000

Allergie

da 100 a 500

Infreddatura

fino a 1.000

Gotta

500

Cancro

da 250 a 500

 

 

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Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbe assunta la quercetina?

Capsule sul palmo di una mano
La quercetina è disponibile in polvere, capsule e compresse. Immagine: Farion_O/iStock/Getty Images Plus

In linea di principio, un buon apporto di quercetina può essere assicurato con l’alimentazione, ad esempio con il consumo di cipolle e mele. È importante che queste ultime vengano mangiate con la buccia. Nell’ambito della medicina dei micronutrienti, i medici raccomandano tuttavia l’assunzione di preparati con un contenuto di principio attivo ben definito. Le dosi variano da 150 a 1.000 milligrammi al giorno, in base alla malattia.

La quercetina è disponibile in polvere, capsule e compresse da assumere preferibilmente insieme ai pasti per migliorarne la tollerabilità per lo stomaco. In questo modo viene anche assorbita meglio dall’intestino, come dimostrano alcuni studi secondo i quali i grassi concorrono al trasporto della quercetina nel sangue.

Non sono disponibili studi sull’efficacia e i possibili effetti collaterali della quercetina in bambini e donne in gravidanza, che per sicurezza non dovrebbero assumerla con preparati.

Come si può riconoscere un buon preparato a base di quercetina?

La scelta di un preparato a base di micronutrienti dovrebbe privilegiare quelli di alta qualità, soprattutto se si prevede di assumerlo per un periodo prolungato dopo aver consultato il proprio medico al riguardo. I preparati di alta qualità si riconoscono per l’assenza di allergeni e additivi superflui impiegati unicamente per migliorare il sapore, la conservabilità o la maneggevolezza industriale, senza ulteriori vantaggi per la salute del consumatore.

I prodotti seri riportano inoltre dati facilmente comprensibili sulle quantità dei rispettivi principi attivi presenti.

I preparati misti, ad esempio con vitamina C, resveratrolo, curcumina o estratto di tè verde, sembrano avere una maggiore efficacia (effetto sinergico). Nei preparati misti le dosi sono equilibrate tra loro e la quantità di quercetina può pertanto essere inferiore ai dosaggi indicati.

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Sovradosaggio, interazioni e avvertenze in caso di malattie

Esiste il rischio di sovradosaggio di quercetina?

La quercetina è considerata un integratore alimentare ben tollerato che, anche a dosi elevate, non ha quasi nessun effetto collaterale se assunto per meno di tre mesi. Con l’assunzione prolungata di 1.000 milligrammi al giorno sono stati osservati casi isolati di mal di testa, nausea o formicolio a braccia e gambe.

Negli studi condotti sulla sua tollerabilità, l’impiego di 730 milligrammi per un mese non ha causato effetti collaterali. Studi affini sulla somministrazione di oltre 1.000 milligrammi al giorno e per periodi prolungati non sono ancora disponibili.

Interazioni con i farmaci

La quercetina blocca l’enzima CYP3A4 responsabile della degradazione dei farmaci nell’organismo, influenzando così l’efficacia di diversi principi attivi che vengono smaltiti in misura minore. Per questo motivo è importante informare il medico curante dei farmaci assunti. La quercetina non dovrebbe ad esempio essere assunta insieme a:

  • Benzodiazepine come Faustan®, Valocordin®, Diazepam®, Stesolid® o Valiquid®
  • Calcioantagonisti (Norvasc®, Amlovasc®) 
  • Immunosoppressori (Azafalk®, Azaimun®, Colinsan®)
  • Statine come Zocor®, Lipenil®
  • Antibiotici come gli inibitori della DNA girasi e i chinolonici come Ciloxan® o gli antibiotici macrolidi come Eritrocina®

Si pensa inoltre che la quercetina rafforzi anche l’efficacia degli anticoagulanti come Marcumar®. Secondo il parere degli esperti, in questo caso si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di una maggiore tendenza al sanguinamento. Sono necessarie ulteriori ricerche scientifiche per fare chiarezza sulle interazioni.

Prudenza in caso di malattie renali

Le osservazioni sugli animali tendono a sconsigliare l’assunzione della quercetina in caso di compromissione della funzione renale. Chi soffre di malattie renali dovrebbe pertanto assumere preparati a base di quercetina solo sotto controllo medico.

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Riepilogo

La quercetina è un flavonoide presente in numerosi vegetali e per questo parte integrante dell’alimentazione quotidiana. La quercetina esercita un’azione positiva sull’organismo proteggendo le cellule dai radicali liberi grazie alle sue proprietà antiossidanti. Questa sostanza altamente efficace nella protezione delle cellule è da anni oggetto di ricerche scientifiche, con risultati in parte molto promettenti. 

Gli studi condotti finora dimostrano già i suoi effetti positivi nell’ambito di varie patologie, tra cui malattie cardiovascolari (arteriosclerosi, trombosi, ipertensione) e infiammazioni (artrosi, reumatismi, infiammazioni intestinali e prostatite). La quercetina protegge i vasi sanguigni e inibisce i processi infiammatori. Si ipotizza inoltre che possa influire sul metabolismo poiché sembra essere in grado ridurre i livelli ematici di acido urico, alleviando così i dolori causati dalla gotta.

La quercetina svolge inoltre un’azione di supporto al sistema immunitario: inibisce la riproduzione dei virus del raffreddore e potrebbe prevenire le infreddature. In caso di allergia riesce a limitare il rilascio di istamina. Anche per il cancro gli esiti degli esperimenti preliminari sono incoraggianti: questa sostanza naturale potrebbe prevenirne la comparsa o amplificare l’effetto dei farmaci antitumorali.

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Indice degli studi e delle fonti

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