Manganese: un minerale fondamentale per ossa, sistema nervoso e molto altro

Il manganese è necessario per il funzionamento di oltre 60 enzimi

Il manganese è un componente fondamentale di molti enzimi e partecipa quindi alla produzione del tessuto osseo e cartilagineo. Inoltre, protegge l’organismo dallo stress ossidativo che si manifesta ad esempio durante le infiammazioni articolari. Leggete qui chi può essere interessato da una carenza, per quali patologie è utile il manganese e qual è la dose corretta.

Simbolo del manganese nella tavola periodica
Il manganese è un minerale che deve essere assunto con la dieta. L’organismo non è in grado di produrlo autonomamente ma ne ha bisogno ad esempio per garantire il funzionamento di molti enzimi. Il manganese è quindi uno dei micronutrienti essenziali. Immagine: Ekaterina79/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà del manganese

Il manganese è un minerale (oligoelemento) che l’organismo assorbe con la dieta sotto forma di composti diversi. Si tratta di un micronutriente essenziale, perché il corpo non è in grado di produrlo autonomamente.

Quali alimenti contengono manganese?

Il manganese è presente nei cereali e in molti alimenti di origine vegetale come i fiocchi d’avena, il frumento integrale, il riso e la farina di soia, ottenuta dalla macinatura della soia intera. La farina di soia degrassata, invece, deriva dal panello ottenuto della produzione dell’olio di soia.

Il manganese è contenuto anche in altri alimenti di origine vegetale come nocciole, noci, mandorle e acqua potabile. La concentrazione di manganese nell’acqua potabile non può superare gli 0,05 mg per litro, perché in caso contrario potrebbe causare problemi tecnici. Una quantità di manganese troppo elevata può infatti colorare l’acqua o causare depositi e incrostazioni nelle tubature.

Le 5 migliori fonti di manganese

Milligrammi di manganese per 100 kilocalorie (kcal)

Milligrammi di manganese per 100 grammi (g)

Cavolo bianco

15,2

3,8

Fiocchi d’avena

1,4

4,9

Riso, non perlato

0,7

2,4

Soia

0,7

2,1

Noci

0,3

2,0

 

 

Informazioni

Gli alimenti di origine vegetale sono particolarmente ricchi di manganese, quindi chi li predilige può essere sicuro di non rischiare una possibile carenza. Un vegetariano, ad esempio, assume circa 10 milligrammi di manganese al giorno.

Classificazione

Fabbisogno e funzioni nell’organismo

Qual è il fabbisogno giornaliero di manganese?

Finora si conosce solo una stima del fabbisogno giornaliero di manganese, ma una cosa è certa: la quantità necessaria dipende dall’età. Probabilmente i bambini sani che hanno più di dieci anni e gli adulti necessitano di una dose giornaliera di manganese compresa tra 2 e 5 milligrammi. Nei bambini più piccoli il fabbisogno è invece inferiore.

Fabbisogno giornaliero di manganese stimato in milligrammi (mg)

Neonati da 4 a 12 mesi

da 0,6 a 1,0

Bambini da 1 a 4 anni

da 1,0 a 1,5

Bambini da 4 a 7 anni

da 1,5 a 2,0

Bambini da 7 a 10 anni

da 2,0 a 3,0

Bambini oltre i 10 anni e adulti

da 2,0 a 5,0

 

Bambina piccola che lascia che il padre stacchi un pezzo di pane con un morso
Il fabbisogno preciso di manganese non è noto e i valori normalmente forniti sono solo delle stime. Probabilmente negli adulti questo fabbisogno è compreso tra 2 e 5 milligrammi al giorno, mentre nei bambini è inferiore a 3 milligrammi. Immagine: Vasyl Dolmatov/iStock/Getty Images Plus

Assorbimento e distribuzione del manganese nell’organismo

L’organismo assorbe meno del cinque percento del manganese assunto con la dieta. L’assorbimento dipende quindi all’apporto: se l’apporto è scarso verrà assorbito più manganese dall’organismo. Al contrario, se l’apporto è buono, la quantità assorbita si riduce.

Il manganese viene assorbito nel tratto gastrointestinale e da lì raggiunge gli organi particolarmente ricchi di mitocondri, quali ad esempio fegato, pancreas e cervello, dove viene immagazzinato. Si conserva tra l’altro anche nelle ossa e nei reni. La quantità stimata di manganese presente nell’organismo è piuttosto ridotta ed è compresa tra 10 e 40 milligrammi. Si tratta di un minerale che appartiene al gruppo degli oligoelementi ed è quindi presente nell’organismo solo in tracce.

Quali funzioni svolge il manganese all’interno dell’organismo?

Il manganese fa parte di più di 60 diversi enzimi, di cui regola il funzionamento o che attiva. Pertanto, partecipa a numerose funzioni metaboliche.

Protezione cellulare: il manganese è uno dei componenti di un enzima (superossido dismutasi) che contribuisce a neutralizzare i radicali liberi. Se assente, le cellule, come quelle dei vasi sanguigni, possono subire danni ossidativi, che a loro volta provocano accumuli di grassi. Nel lungo termine questa condizione può portare all’arteriosclerosi. Il manganese potrebbe proteggere i tessuti anche dopo un infarto cardiaco o in caso di diabete.

Ossa, cartilagine e denti: il manganese è coinvolto nella produzione di un importante componente di ossa, cartilagine e tessuto connettivo: la condroitina. Questo minerale è quindi necessario per la stabilità di ossa, cartilagini e denti.

Sistema nervoso: il manganese è fondamentale per lo sviluppo e il corretto funzionamento del sistema nervoso, regolando ad esempio l’attività dei neurotrasmettitori responsabili della trasmissione dei segnali al suo interno. Una sua carenza può portare a disturbi neurologici.

Metabolismo: il manganese fa parte di numerosi enzimi che partecipano a vari processi metabolici e la sua assenza può causare disturbi del metabolismo di zuccheri e grassi. Si presume che quantità di manganese troppo ridotte, ma anche troppo elevate, possano causare squilibri nei livelli di glicemia e colesterolo, tuttavia non si hanno ancora risultati precisi.

Coagulazione: il manganese contribuisce alla sintesi della protrombina, una proteina necessaria per la coagulazione del sangue in caso di lesioni.

Classificazione

Riconoscere e compensare una carenza

Come si manifesta una carenza di manganese?

Nonostante sia rara, una carenza di manganese può avere conseguenze gravi sulla salute: limita la crescita ossea e la rigenerazione delle articolazioni e può portare a malformazioni ossee e a disfunzioni della crescita.

La sua carenza può limitare il coordinamento dei movimenti, ridurre la fertilità, causare alterazioni dei livelli di grassi, limitare la sintesi degli zuccheri e causare un aumento dei livelli di calcio e fosfato. Può causare anche immunodeficienza e coagulopatie. È anche possibile che una carenza di manganese sia associata a patologie quali epilessia e schizofrenia.

Carenza di manganese: chi ne è colpito?

In linea di massima chi si nutre principalmente di alimenti di origine animale soffre con maggiore frequenza di una carenza di manganese rispetto a chi segue una dieta basata principalmente su prodotti di origine vegetale. Anche un elevato apporto di calcio favorisce la carenza perché limita l’assorbimento del manganese a livello intestinale. Tra gli altri fattori di rischio ci sono:

  • Consumo di alcol
  • Uso prolungato di farmaci: gli antischizofrenici come la reserpina o la penicillamina in caso di contaminazione da metalli pesanti si legano al manganese
  • Difetti enzimatici congeniti (tra cui la fenilchetonuria) o la criptopirroluria (KPU), un disturbo metabolico 

Come si riconosce una carenza di manganese?

La misurazione dei livelli di manganese nel sangue intero o nel siero consente di rilevare un’eventuale carenza. È preferibile la misurazione nel sangue intero perché consente di ottenere valori più significativi. I valori normali nel sangue intero sono compresi tra 4 e 15 microgrammi per litro. Le donne tendono ad avere valori superiori rispetto agli uomini, probabilmente perché sono in grado di assorbirlo meglio.

 

Manganese nel sangue intero in microgrammi per litro (µg/l)

Manganese nel siero in microgrammi per litro (µg/l)

Carenza

inferiore a 4

inferiore a 0,3

Normale

da 4 a 15

da 0,3 a 1,1

 

Compensare una carenza di manganese

Immagine dell’osteoatrofia
La medicina dei micronutrienti utilizza il manganese soprattutto in caso di osteoatrofia. Combinato con altri micronutrienti adatti, può migliorare la densità ossea. Immagine: CreVis2/iStock/Getty Images Plus

La dose di manganese dipende dalla gravità e dai sintomi associati alla carenza. Se i sintomi sono lievi, spesso è sufficiente seguire un’alimentazione ricca di alimenti di origine vegetale.

Se invece gli alimenti vegetali non sono sufficienti per soddisfare il fabbisogno giornaliero e la carenza è grave, può essere necessario ricorrere a integratori che forniscono da 2 a 5 milligrammi di manganese al giorno, come consigliano i medici specializzati in micronutrienti. Tuttavia, si tratta solo di valori stimati. Dato che non si è a conoscenza del preciso fabbisogno di manganese, non è possibile fornire indicazioni esatte su come compensare una carenza.

Dosaggio giornaliero consigliato di manganese in caso di carenza

Carenza di manganese

da 2 a 5 milligrammi (mg)

 

Classificazione

Impiego in caso di malattie

Ossa forti: l’apporto di manganese è fondamentale in caso di osteoporosi

L’osteoporosi è una patologia che interessa il metabolismo osseo e che comporta un calo della massa ossea e il rischio di fratture. Il manganese è necessario per il funzionamento di un enzima responsabile della produzione di ossa e cartilagini. I ricercatori di uno studio osservazionale condotto su 40 donne in menopausa hanno evidenziato che livelli di manganese equilibrati possono avere effetti positivi sulla salute delle ossa in quanto potrebbero proteggere da fratture e aumentare la densità ossea.

Alcuni studi, in parte clinici, hanno mostrato che i soggetti che ricevevano una combinazione di manganese e altri minerali come calcio, zinco, magnesio, boro e rame, oltre alla vitamina D, per prevenire l’osteoporosi presentavano una migliore densità ossea e un sollievo dai dolori articolari e dal mal di schiena. I risultati ottenuti mostrano anche come gli integratori combinati siano più efficaci di un solo integratore di calcio.

È stato inoltre provato che il consumo regolare di frutta secca ricca di manganese, come le prugne, rallenti il degrado osseo. Sono tuttavia necessari studi clinici che dimostrino l’efficacia del manganese da solo. Una cosa però è certa: la salute delle ossa dipende da vari minerali e un’alimentazione equilibrata può proteggere dall’osteoporosi. Per prevenire e trattare l’osteoporosi, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno da 2 a 5 milligrammi di manganese, sempre combinato con gli altri micronutrienti efficaci per le ossa.

Il manganese è utile nel trattamento dell’artrosi?

Chi soffre di artrosi è soggetto a crescenti danni cartilaginei e artropatie, accompagnati da dolori e limitata mobilità. Il manganese è fondamentale per la produzione del tessuto osseo e cartilagineo delle articolazioni, quindi un suo apporto insufficiente può avere effetti negativi sulle articolazioni. In quanto componente della superossido dismutasi, un enzima antiossidante, il manganese allevia anche lo stress ossidativo, che peggiora i danni cartilaginei legati all’artrosi.

Due studi clinici dimostrano l’effetto positivo del manganese che, combinato con la condroitina e la glucosammina, allevia i disturbi in chi soffre di artrosi alle articolazioni del ginocchio. La condroitina e la glucosammina sono componenti cartilaginei naturali, presenti anche negli integratori alimentari. I soggetti in studio avevano ricevuto per quattro-sei mesi un composto di manganese e vitamina C (manganese ascorbato). Nelle persone con grave artrite in fase avanzata, tuttavia, non è stato possibile riscontrare alcun miglioramento.

Informazioni

Il manganese è necessario anche per la formazione dei dischi intervertebrali. I capelli delle persone con problemi ai dischi intervertebrali e che soffrono di mal di schiena presentano spesso livelli di manganese inferiori alla norma. Anche in questo caso il manganese potrebbe essere d’aiuto. Esistono inoltre prove che il manganese protegga dall’artrite reumatoide, una forma infiammatoria che interessa le articolazioni.

Non è ancora chiaro se il solo manganese sia in grado di alleviare i sintomi dell’artrosi, ma dato che può contribuire a rigenerare il tessuto cartilagineo, se ne dovrebbe assolutamente evitare di una carenza. In caso di artrosi si consiglia quindi di integrare la dieta con una dose da 2 a 5 milligrammi di manganese, preferibilmente sotto forma di integratore combinato che comprenda condroitina, glucosammina e vitamina C.

Il manganese può proteggere dagli attacchi epilettici?

Il manganese favorisce il corretto funzionamento neurologico e potrebbe avere una correlazione con neuropatie come l’epilessia. Nelle persone colpite i neuroni inviano improvvisamente segnali in contemporanea che causano attacchi epilettici. Sembra che una carenza di manganese danneggi l’equilibrio dei processi cerebrali e alteri l’attività nervosa. Anche alcuni studi osservazionali hanno mostrato una correlazione tra l’epilessia e la carenza di manganese. Nei soggetti epilettici il livello di manganese nel sangue intero era dal 20 al 41 percento inferiore rispetto ai soggetti sani. Inoltre, spesso gli epilettici presentano anche una concentrazione di manganese nei capelli inferiore alla norma.

Nonostante si sappia che gli attacchi epilettici siano più frequenti quando i livelli di manganese sono inferiori alla norma, non è ancora stato studiato se la carenza è la causa o la conseguenza di tali attacchi. Un case study mostra come l’integrazione di manganese potrebbe rivelarsi utile. Un ragazzo colpito da crisi epilettiche difficilmente controllabili e con livelli di manganese inferiori alla norma era soggetto a meno attacchi se assumeva ogni giorno 20 milligrammi di manganese. Ora sono però necessari studi clinici che confermino che questo effetto positivo è raggiungibile anche in altri pazienti.

In caso di epilessia gli esperti in micronutrienti consigliano di fare attenzione all’apporto di manganese e di integrarne ogni giorno da 2 a 5 milligrammi.

Illustrazione delle capacità cerebrali
Chi soffre di epilessia presenta una carenza di manganese, ma è necessario condurre degli studi clinici per poter stabilire se questo minerale può ridurre la comparsa degli attacchi. Immagine: metamorworks/iStock/Getty Images Plus

Panoramica delle dosi consigliate in caso di malattie

 

Dosi giornaliere di manganese consigliate in milligrammi (mg)

Osteoporosi (prevenzione e trattamento)

da 2 a 5

Artrosi

da 2 a 5

Epilessia

da 2 a 5

 

 

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Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbe assunto il manganese?

Solitamente l’alimentazione è sufficiente per soddisfare il fabbisogno di manganese. Basti pensare che un consumo giornaliero di 120 grammi di cavolo bianco o 50 grammi di fiocchi d’avena e 30 grammi di noci sono teoricamente sufficienti per fornire una dose sufficiente di manganese a un adulto sano. Tuttavia, se l’alimentazione non fosse sufficiente o se il fabbisogno aumentasse in seguito a malattie, i medici consigliano di ricorrere a degli integratori, che si raccomanda di assumere insieme ai pasti per aumentare la tollerabilità. Il manganese non andrebbe preso insieme a integratori di ferro perché entrambi utilizzano le stesse vie di trasporto all’interno dell’organismo.

Quali sono le caratteristiche di un buon integratore di manganese?

Gli integratori di manganese sono disponibili sotto forma di capsule, compresse o polvere. A seconda della patologia spesso si consiglia di assumere anche altri micronutrienti. Un buon integratore di manganese per la salute delle ossa dovrebbe quindi comprendere anche altri minerali come calcio, zinco e magnesio, mentre in caso di artrosi andrebbe integrato con glucosammina e condroitina.

Gli integratori di qualità dovrebbero essere privi di eccipienti come coloranti o aromi inutili o dolcificanti, presentare un grado di purezza elevato e non contenere sostanze in grado di causare allergie.

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Sovradosaggio e interazioni

Esiste il rischio di sovradosaggio di manganese?

Finora l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) non ha stabilito alcuna dose massima ufficiale. Tuttavia, è da considerare sicura una dose giornaliera compresa tra 2 e 5 milligrammi. Le autorità americane hanno stabilito che il valore massimo sicuro in caso di assunzione prolungata è pari a 11 milligrammi al giorno (da assumere attraverso gli alimenti e gli integratori).

In rari casi una dose pari a 4,2 milligrammi di manganese contenuta nell’acqua potabile può avere effetti collaterali. Il manganese contenuto nell’acqua potabile è infatti molto più biodisponibile rispetto a quello presente negli alimenti. In altre parole, è in grado di far aumentare in modo più significativo il livello ematico del manganese.

Se si assumono dosi elevate per lunghi periodi di tempo, il manganese può accumularsi nel fegato, nel pancreas, nelle ossa, nei reni e a livello cerebrale e portare a un avvelenamento da manganese. Si tratta di un caso raro, ma che è stato osservato in soggetti che svolgevano determinate professioni (nell’industria mineraria) e in persone sottoposte a nutrizione parenterale per via endovenosa. Questi soggetti possono sviluppare cirrosi epatica (cicatrizzazione del tessuto epatico e perdita di funzionalità), aumento eccessivo dei globuli rossi e problemi di deambulazione. Secondo alcuni rapporti, un eccesso di manganese nell’organismo può causare disturbi cardiovascolari come tachicardia e ipotensione.

Non si conosce ancora la quantità limite oltre la quale il manganese presente nell’organismo risulta eccessivo. Gli studi finora condotti prevedevano una somministrazione massima di 150 milligrammi per un lasso di tempo prefissato. In ogni caso, per dosi superiori ai 5 milligrammi è necessario consultare il proprio medico.

Compensare sempre una carenza di ferro prima di assumere manganese

Capsula di manganese
Non bisogna superare per lunghi periodi la dose giornaliera di 5 milligrammi senza aver prima consultato il proprio medico. Immagine: Bulgnn/iStock/Getty Images Plus

Chi soffre di una carenza di ferro conclamata dovrebbe sempre compensarla prima di assumere il manganese, onde evitare che quest’ultimo si accumuli in maniera eccessiva nell’organismo. Si presume che il problema sia dovuto al fatto che ferro e manganese utilizzano vie di trasporto simili. In caso di carenza di ferro, il suo assorbimento da parte dell’organismo aumenta. Tuttavia, se a livello intestinale sono presenti sia ferro che manganese, anche quest’ultimo può confluire in misura maggiore nel flusso sanguigno poiché le vie di assorbimento di questi due minerali sono simili.

Vegetariani e vegani che seguono una dieta ricca di alimenti vegetali e, quindi, di manganese dovrebbero prestare particolare attenzione al loro livello di ferro e assicurasi che sia sempre entro i limiti previsti.

Non assumere manganese in caso di malattie epatiche, patologie epatobiliari ed eccesso di manganese

Chi soffre di malattie epatiche e patologie epatobiliari gravi non dovrebbe assumere integratori minerali a base di manganese, perché il fegato malato e debole ha difficoltà a metabolizzare ed eliminare il manganese in eccesso, che di conseguenza si accumulerebbe in questo e in altri organi. Il manganese è escreto principalmente attraverso la bile. In presenza di patologie epatobiliari la sua eliminazione è limitata.

Chi lavora nel settore industriale (come quello dell’acciaio, della ceramica e della pelle) è già esposto a dosi elevate di manganese, pertanto dovrebbe evitare di assumere ulteriori integratori.

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Riepilogo

Il manganese è un minerale vitale presente soprattutto negli alimenti di origine vegetale. Fa parte di numerosi enzimi e svolge diverse funzioni all’interno dell’organismo. In linea generale, la sola alimentazione è sufficiente a garantire il corretto apporto di manganese, ma in alcune circostante e in caso di determinate patologie il fabbisogno potrebbe aumentare e tale apporto potrebbe non essere più sufficiente.

Il manganese potrebbe favorire la tenuta delle ossa e viene quindi utilizzato per prevenire e trattare l’osteoporosi. In questo caso è combinato con altri minerali come il calcio. Anche chi soffre di artrosi potrebbe trarre beneficio dal manganese, perché allevia lo stress ossidativo che favorisce la distruzione delle articolazioni. Non è ancora stato dimostrato che il manganese sia adatto per il trattamento dell’epilessia, ma si sa che le persone che ne sono carenti tendono con maggiore frequenza ad avere attacchi epilettici.

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Indice degli studi e delle fonti

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