Rame: un minerale importante per l’energia, per il sangue e per difendersi dallo stress ossidativo

Quali funzioni svolge il rame e per quali malattie può essere d’aiuto

Il rame è un minerale necessario per numerose funzioni fondamentali dell’organismo e contribuisce anche alla fornitura di energia alle cellule del corpo. Scoprite qui chi può esserne carente e come viene utilizzato dalla medicina dei micronutrienti per trattare diverse patologie.

Alimenti ricchi di rame
Il rame è un minerale essenziale che deve essere assunto con la dieta. Il rame è presente ad esempio nella frutta a guscio o nei semi oleosi. Immagine: ratmaner/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà del rame

Il rame è uno dei minerali fondamentali. Poiché l’organismo non è in grado di produrlo autonomamente, deve essere assunto con la dieta.

Il rame ha la proprietà di poter assumere due forme diverse: rame ossidato e rame ridotto. Ciò significa che può rilasciare o assorbire elettroni. Si tratta di una proprietà importante che determina se questo minerale è chimicamente "attivo" o "inattivo".

In quali alimenti è presente il rame?

Il rame è presente principalmente negli alimenti di origine animale come interiora, pesce e crostacei, ma anche gli alimenti vegetali come frutta a guscio, semi oleosi, cacao, legumi, germogli di grano e alcune radici ne sono molto ricchi. Il rame è presente anche nell’acqua potabile, anche se il suo contenuto è soggetto a forti oscillazioni. Tra le principali fonti di rame ci sono i seguenti alimenti:

Le 5 migliori fonti di rame:

Milligrammi (mg) per 100 chilocalorie (kcal)

Milligrammi per 100 grammi (g)

Ostriche

6,2

4,5

Fegato di vitello

3,8

5,6

Capesante

3,2

3,6

Anacardi

0,4

2,2

Fegato di maiale

0,8

1,3

 

 

Classificazione

Fabbisogno e funzioni nell’organismo

Qual è il fabbisogno giornaliero di rame?

Non si conosce l’esatto fabbisogno di rame, quindi si possono fornire solo dei valori stimati. Il fabbisogno giornaliero stimato di bambini dai sette anni, adolescenti e adulti è compreso tra 1,0 e 1,6 milligrammi, mentre per i bambini più piccoli la dose dovrebbe essere inferiore e variare da 0,7 a 1,0 milligrammi.

Fabbisogno giornaliero stimato di rame in milligrammi (mg)

Bambini (da 1 a 7 anni)

da 0,7 a 1,0

Bambini (dai 7 anni)

da 1,0 a 1,3

Ragazzi e adulti

da 1,3 a 1,6

Questi valori sono validi per le persone sane. Chi ha una carenza o necessita di una quantità maggiore di rame a seguito di patologie spesso ha bisogno di dosi superiori.

Assorbimento e distribuzione nell’organismo

Il rame viene assorbito principalmente nella parte superiore dell’intestino tenue, ma gli scienziati ritengono che una quantità inferiore sia assorbita anche a livello gastrico. In linea generale, l’organismo assorbe dal 20 al 70 percento del rame assunto.

Dopo aver attraversato le pareti intestinali, il rame raggiunge il fegato attraverso speciali proteine di trasporto e aminoacidi. Qui il rame viene accumulato oppure raggiunge le cellule target attraverso il sangue, nel quale si lega a una speciale proteina (ceruloplasmina).

L’organismo ha a disposizione da 40 a 150 milligrammi di rame: il 60 percento circa si trova nei muscoli e nelle ossa, mentre il restante 40 percento è depositato nel fegato, nel cervello e nel sangue.

Il rame in eccesso viene trasportato insieme alla bile fino all’intestino ed eliminato con le feci o, in misura minima, con le urine.

Quali funzioni svolge il rame?

Donna che esercita pressione sul tessuto connettivo
Il rame contribuisce a legare le proteine all’interno del tessuto connettivo, dove è parte integrante di alcuni enzimi che rendono stabile il tessuto. Immagine: anamejia18/iStock/Getty Images Plus

Il rame è parte integrante di numerosi enzimi e partecipa a importanti processi metabolici. È necessario sia per il funzionamento ottimale degli organi sia per la protezione contro lo stress ossidativo. Tra i suoi compiti figurano:

Emopoiesi: il rame contribuisce al metabolismo del ferro e alla produzione dell’emoglobina e dei globuli rossi (eritrociti).

Protezione cellulare: il rame ha importanti proprietà disintossicanti. È uno dei componenti del superossido dismutasi, un enzima antiossidante che protegge ad esempio le membrane cellulari dai danni ossidativi.

Fornitura di energia: il rame contribuisce al trasporto degli elettroni all’interno delle cellule, consentendo così ai mitocondri di produrre energia.

Tessuto connettivo, pelle e ossa: il rame è il componente di uno speciale enzima (lisil ossidasi) presente nel tessuto connettivo e contribuisce a legare due proteine, il collagene e l’elastina, favorendo così la stabilità di tessuti connettivi, pelle e ossa.

Protezione solare: il rame è parte di un enzima (tirosinasi) che partecipa alla formazione della melanina, il pigmento responsabile dell’abbronzatura presente nella pelle, e quindi la protegge dai raggi solari (raggi UV).

Sistema nervoso: il rame è necessario per la produzione di mielina, una sostanza a base lipidica che avvolge i neuroni e li protegge dai danni.

Ormoni: il rame partecipa alla formazione dei neurotrasmettitori adrenalina e noradrenalina, noti anche come ormoni dello stress. Anche la produzione di dopamina dipende dal rame, che è coinvolto anche nella sintesi di speciali sostanze endogene (encefaline) che riducono la sensazione di dolore.

Acido urico: il rame supporta la degradazione dell’acido urico che, se raggiunge livelli superiori alla norma, può favorire la formazione di cristalli di acido urico e causare la gotta.

Sistema immunitario: il rame è fondamentale per la salute del sistema immunitario e ha proprietà antinfiammatorie.

Classificazione

Riconoscere e compensare una carenza

Riconoscere i sintomi di una carenza di rame

Una carenza di rame riduce la produzione e il funzionamento di molti enzimi vitali e può quindi causare numerosi sintomi e patologie.

Una carenza di rame può portare ad anemia perché in sua assenza è impossibile produrre alcuni componenti ematici. Nel lungo termine i soggetti colpiti possono essere maggiormente esposti alle infezioni, ad esempio delle vie respiratorie. A queste si possono aggiungere anche l’osteoporosi e una maggiore propensione alle fratture ossee dovute a danni al tessuto connettivo e alla densità ossea. Il rame è necessario per la pigmentazione della pelle e una sua carenza può causare disturbi della pigmentazione di pelle e capelli, che si manifestano con macchie bianche sulla pelle o perdita di colore dei capelli.

Una carenza di rame può danneggiare anche l’apparato cardiocircolatorio e il metabolismo dei grassi, aumentando il rischio di arteriosclerosi, ipertensione, aritmie e alti livelli di colesterolo.

In fase avanzata, una carenza può portare a disturbi e danni neurologici (polineuropatia) che si manifestano ad esempio sotto forma di nevralgie.

Chi è colpito da una carenza di rame?

Si tratta di una carenza rara, ma può colpire diversi gruppi a rischio:

Patologie gastrointestinali: chi si è sottoposto a un’operazione allo stomaco, a riduzione gastrica o a gastrectomia è esposto a un maggiore rischio di carenza di rame. Anche malattie quali la celiachia e la mucoviscidosi possono favorire una carenza.

Eccesso di zinco: un sovradosaggio di zinco può essere accompagnato da una carenza di rame. Livelli di zinco costantemente elevati riducono l’assorbimento del rame a livello intestinale perché questi due minerali sono antagonisti naturali.

Alimentazione artificiale: chi viene sottoposto ad alimentazione artificiale per lunghi periodi di tempo dovrebbe fare attenzione ad assumere quantità sufficienti di rame. Può accadere infatti che il rame non sia sintetizzato correttamente o che si disperda.

Donna che si sottopone a esami di laboratorio
L’esame del sangue consente di rilevare una possibile carenza di rame attraverso la misurazione della ceruloplasmina. Tuttavia, i valori possono oscillare e non sono sempre determinanti. Immagine: PredragImages/iStock/Getty Images Plus

Rame: comprendere gli esami di laboratorio

Gli esami del sangue o delle urine consentono di verificare se l’apporto di rame è sufficiente, ma finora non è stato definito alcun metodo univoco per determinarne il livello. Spesso si consiglia di misurare diversi valori di riferimento (ad esempio nel sangue e nelle urine).

In linea generale, i livelli di zinco possono oscillare in modo significativo, quindi i risultati degli esami di laboratorio hanno un valore limitato. Il livello di rame può aumentare rapidamente ad esempio in caso di stress, infezioni o se si assume la pillola anticoncezionale.

La concentrazione di rame a livello ematico viene calcolata nel siero (la parte liquida del sangue). Poiché a livello ematico il rame si lega alla ceruloplasmina, gli esami si basano sulla sua concentrazione per determinare l’apporto di questo minerale. I valori normali variano in base al sesso: si parla di carenza se i livelli di rame sono inferiori a 16 milligrammi per decilitro nelle donne e a 15 milligrammi per decilitro negli uomini.

L’esame delle urine per calcolare il valore del rame viene effettuato analizzando l’urina raccolta nell’arco di 24 ore. Il valore normale è compreso tra 0,16 e 0,94 micromoli in 24 ore.

 

Ceruloplasmina nel siero in milligrammi per decilitro (mg/dl) (donne)

Ceruloplasmina nel siero in milligrammi per decilitro (uomini)

Rame nelle urine in micromoli (µmol) nelle 24 ore

Carenza di rame

inferiore a 16

inferiore a 15

inferiore a 0,16

Normale

da 16,0 a 45

da 15 a 30

da 0,16 a 0,94

 

 

Compensare una carenza: la dose corretta di rame

Chi soffre di una carenza di rame dovrebbe per prima cosa risalire alla causa. A seconda del valore e della gravità, per compensare una carenza si consiglia agli adulti una dose giornaliera compresa tra 0,5 e 1 milligrammo. In caso di anemia dovuta a carenza di rame è possibile aumentare la dose giornaliera fino a 3 milligrammi.

La maggior parte dei sintomi associati a una carenza rientrano completamente, tranne alcuni danni neurologici che purtroppo permangono.

Se la carenza di rame è causata dalla sindrome di Menkes, un disturbo metabolico, sarà necessario assumere integratori di rame per tutta la vita.

 

Dose giornaliera di rame consigliata in milligrammi (mg)

Carenza di rame

da 0,5 a 1

 

 

Classificazione

Impiego in caso di malattie

Il rame favorisce l’emopoiesi

Il rame è corresponsabile dell’assorbimento e dell’utilizzo del ferro e della disponibilità dell’emoglobina. Nel sangue, il ferro si lega all’emoglobina e fornisce così ossigeno alle cellule. Una carenza di rame può causare anemia.

Per compensarla, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere da 1 a 3 milligrammi di rame al giorno per un periodo compreso tra quattro e dodici settimane. L’anemia da carenza di rame può essere compensata anche tramite infusione endovenosa.

Il rame potrebbe prevenire le malattie cardiovascolari

Il rame fornisce al cuore energia sufficiente e contribuisce a difendere l’organismo dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi. Lo stress ossidativo danneggia i vasi e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari come le coronaropatie e l’arteriosclerosi. Il cuore è particolarmente sensibile alla carenza di rame, che potrebbe aumentare ulteriormente il rischio di malattie cardiovascolari.

I risultati di una meta-analisi confermano questa correlazione e mostrano che l’assunzione di rame potrebbe prevenire le malattie cardiovascolari. Sembra che il rame riduca l’ossidazione del colesterolo che negli anni favorisce l’arteriosclerosi e, in determinate situazioni, riduca anche la tendenza alla formazione di trombi. Tuttavia, non tutti gli studi inclusi nell’analisi hanno potuto confermarne i benefici sulla salute cardiocircolatoria, quindi la sua efficacia deve essere oggetto di ulteriori studi.

Per prevenire malattie cardiovascolari e arteriosclerosi, gli esperti in micronutrienti consigliano, sulla base dei risultati finora promettenti, 2 milligrammi di rame al giorno.

Il rame aiuta a contrastare la caduta dei capelli?

Il rame è importante per la produzione della cheratina, un componente dei capelli indispensabile per la loro elasticità e tenuta. Anche le proprietà antiossidanti del rame potrebbero avere un ruolo non indifferente, in particolare in caso di alopecia areata. È possibile infatti che questa forma di alopecia sia dovuta a una soppressione del sistema antiossidante.

Finora, però, solo uno studio osservazionale condotto su 27 soggetti ha mostrato una correlazione tra livelli di rame inferiori alla norma e alopecia areata. Altri studi non hanno però confermato questa correlazione. Sono quindi necessari ulteriori studi per poter valutare l’influenza del rame sulla caduta dei capelli. Tuttavia, vale la pena provare ad assumerlo insieme ad altri micronutrienti. I medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere da 1 a 3 milligrammi di rame al giorno.

Donna che soffre di alopecia si pettina i capelli
Il rame è un componente enzimatico necessario per la salute dei capelli perché partecipa alla produzione della cheratina, il loro componente principale. Immagine: chokja/iStock/Getty Images Plus

Il rame potrebbe contribuire a ridurre la sensibilità al dolore

Grazie alle sue proprietà antiossidanti, il rame argina le infiammazioni associate al dolore. Inoltre, partecipa alla regolazione di una determinata proteina (encefalina) che agisce da analgesico naturale. Se il rame è carente, i livelli di questa proteina scendono e di conseguenza aumenta la sensibilità al dolore, come confermato anche da uno studio osservazionale nel quale si dimostrava la correlazione tra carenza di zinco e neuropatie.

In uno studio preliminare, l’assunzione di un integratore combinato contenente rame per quattro settimane ha ridotto di quasi la metà la sensazione di dolore di 82 pazienti che soffrivano di mal di schiena. Oltre al rame, l’integratore conteneva anche altri minerali come calcio, potassio, magnesio, manganese e ferro. Solo sei soggetti non hanno riferito alcun sollievo dal dolore. In linea generale non è ancora chiaro quale sia stato il ruolo del rame, poiché il suo livello nell’organismo è rimasto praticamente invariato anche dopo l’assunzione dell’integratore.

Un case study ha mostrato come l’assunzione regolare di rame non alleviasse i dolori neurologici, ma migliorasse leggermente la mobilità. Un esperimento condotto sugli animali ha testato l’efficacia del rame sulla percezione del dolore causato da un’infiammazione costante delle articolazioni (artrite reumatoide). Dopo breve tempo, la percezione del dolore dei ratti era diminuita e con essa anche le infiammazioni.

Ora sono necessari studi clinici su un numero elevato di soggetti per confermare se tutti i pazienti con nevralgie possono godere dei benefici del rame. Può valere la pena assumere 2 milligrammi di rame al giorno.

Il rame aiuta in caso di vitiligine?

Donna con vitiligine
La medicina dei micronutrienti ricorre al rame per trattare la vitiligine. Il rame è necessario per la produzione della melanina, il pigmento cutaneo. Chi soffre di vitiligine presenta spesso una carenza di rame. Immagine: -Jela-/iStock/Getty Images Plus

Il rame è importante per la produzione della melanina, un pigmento cutaneo la cui carenza può causare una ridotta pigmentazione della pelle. Il rame potrebbe quindi aiutare le persone che soffrono di vitiligine. Si tratta di una malattia autoimmune caratterizzata da una depigmentazione e da una perdita di melanociti.

Le cause di questa patologia cronica non sono ancora chiare. Gli scienziati ipotizzano che potrebbe essere correlata a una carenza di rame, come confermato anche da una meta-analisi. Il livello di rame degli oltre 800 soggetti con vitiligine coinvolti negli studi era inferiore rispetto a quello delle persone sane.

Al momento non sono ancora stati condotti studi clinici sull’effetto del rame in persone affette da vitiligine. Tuttavia, poiché questi ultimi presentano uno squilibrio nel sistema difensivo antiossidante, un minerale antiossidante come il rame potrebbe supportare il trattamento. Le prime esperienze sono molto promettenti e gli esperti in micronutrienti consigliano di assumerne da 1 a 4 milligrammi al giorno.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di rame consigliate in milligrammi (mg) in caso di patologie

Anemia dovuta a carenza di rame

da 1 a 3

Malattie cardiovascolari

2

Caduta di capelli

da 1 a 3

Dolori

2

Vitiligine

da 1 a 4

 

 

Classificazione

Uso insieme ai farmaci

Compensare una carenza di rame associata all’assunzione di antiacidi, glucocorticoidi e penicillamina

Determinati farmaci possono causare una carenza di rame:

  • Gli antiacidi contro il bruciore di stomaco possono ridurre l’assorbimento del rame nell’organismo perché aumentano il valore del pH a livello gastrico, mentre è necessario che il pH sia basso perché il rame possa essere assorbito. Tra gli antiacidi rientrano l’idrossido di alluminio, l’idrossido di magnesio e l’idrogenocarbonato di sodio come Maalox®.
  • I glucocorticoidi (preparati a base di cortisone) e la penicillamina contro l’artrite si legano al rame, che così non è assorbito o utilizzato dall’organismo e viene eliminato con l’urina. Tra i glucocorticoidi rientra ad esempio il prednisolone (Idelt®).

Se si assumono questi farmaci per lungo tempo, si dovrà compensare anche l’apporto di rame per evitare una carenza. In caso di assunzione di antiacidi, glucocorticoidi e penicillamina, gli esperti in micronutrienti consigliano di assumere 0,5 milligrammi di rame al giorno.

Attenzione: tra l’assunzione di rame e degli antiacidi dovrebbero trascorrere almeno due ore.

Informazioni

Se la penicillamina è utilizzata per il trattamento del morbo di Wilson, non è possibile assumere integratori a base di rame, perché chi soffre di questa patologia ne presenta già un eccesso. La penicillamina viene assunta infatti per ridurre il livello di rame nei pazienti grazie alla sua capacità di legarsi a questo minerale.

Il rame protegge dallo stress ossidativo dovuto agli oppioidi

Gli oppioidi a base di codeina (Bromocodeina®, Hederix Plan®), morfina e ossicodone (Algalt®, Apoklisi®) sono utilizzati in caso di dolore grave, spesso accompagnato, oltre che da infiammazioni, anche da stress ossidativo. Inoltre gli oppioidi possono ridurre gli antiossidanti endogeni. Poiché il rame è uno degli componenti degli enzimi antiossidanti, contribuisce ad alleviare lo stress ossidativo.

Per ottenere un apporto sufficiente di rame, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumerne 0,5 milligrammi al giorno, combinandolo con altri antiossidanti se si assumono anche degli oppioidi.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di rame consigliate in milligrammi (mg) in caso di assunzione di farmaci

Antiacidi, glucocorticoidi e penicillamina

0,5

Oppioidi

0,5

 

 

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Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbe assunto il rame?

Solitamente un’alimentazione sana è sufficiente per soddisfare il fabbisogno di rame. In caso di aumento del fabbisogno, di carenza o di determinate patologie, i medici specializzati in micronutrienti consigliano a volte un apporto più mirato.

Idealmente il rame andrebbe assunto da 30 a 60 minuti prima dei pasti, perché le fibre contenute negli alimenti vegetali ne compromettono l’assorbimento a livello intestinale. Tuttavia, gli integratori a base di rame sono più tollerabili per lo stomaco se assunti insieme ai pasti. Chi ha lo stomaco sensibile dovrebbe assumere il rame insieme ad alimenti ricchi di proteine, ad esempio il pesce, che ne favoriscono l’assorbimento.

Come si può riconoscere un buon integratore a base di rame?

Il rame è presente in vari composti, ad esempio il carbonato di rame, il citrato di rame, il gluconato di rame, il solfato di rame e il complesso rame-lisina, anche se la sua disponibilità varia a seconda dei composti. Quelli organici, come il citrato di rame e il gluconato di rame, sono meglio assorbiti e quindi sono anche i più consigliati.

Inoltre, gli integratori di rame di qualità non dovrebbero contenere eccipienti come aromi o coloranti né sostanze allergeniche.

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Sovradosaggio, interazioni e avvertenze in caso di malattie

Esiste il rischio di sovradosaggio di rame?

L’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) stabilisce il dosaggio massimo di rame che può essere assunto in modo sicuro ogni giorno per lunghi periodi di tempo:

  • Adulti: massimo 5 milligrammi
  • Ragazzi dagli 11 ai 17 anni: massimo 4 milligrammi
  • Bambini tra i 7 e i 10 anni: massimo 3 milligrammi
  • Bambini dai 4 ai 6 anni: massimo 2 milligrammi
  • Bambini sotto i 4 anni: massimo 1 milligrammo

Solitamente il rame provoca sintomi gastrointestinali, come bruciore di stomaco e vomito, solo a dosi elevate comprese tra 10 e 75 milligrammi. La tolleranza del rame contenuto nell’acqua potabile è tuttavia inferiore, e già quantità comprese tra 4,8 e 6 milligrammi in 1,6 litri d’acqua al giorno possono causare disturbi gastrointestinali acuti.

Il sovradosaggio di rame è raro, ma se assunto in dosi elevate per lungo tempo è possibile che si accumuli nel fegato causando infiammazioni, cirrosi e alterazioni del quadro ematico. I bambini ne sono più facilmente colpiti rispetto agli adulti.

Simbolo chimico del rame su una capsula
Un eccesso di rame è generalmente raro e si manifesta solo se si assumono integratori per lunghi periodi di tempo. Negli adulti il valore massimo giornaliero di rame è pari a 5 milligrammi. Immagine: Bet_Noire/iStock/Getty Images Plus

Il rame durante la gravidanza e l’allattamento

Le donne incinte e che allattando dovrebbero assumere dosi elevate di rame solo in caso di carenza conclamata e sempre dopo aver consultato il proprio medico. Se assunto per lunghi periodi di tempo non si dovrebbero mai superare 1,5 milligrammi al giorno.

La pillola fa aumentare il livello di rame

Le donne che ricorrono a contraccettivi ormonali come la pillola presentano spesso un aumento del livello di rame nel sangue. Non ci sono tuttavia evidenze che un leggero aumento sia nocivo. Chi assume regolarmente e per lungo tempo integratori con una dose di rame pari a 0,2 milligrammi o superiore dovrebbe comunque consultare il proprio medico.

Altri micronutrienti bloccano l’assorbimento del rame

Il rame è in concorrenza con alcuni micronutrienti come ferro e zinco. Gli adulti che assumono per lungo tempo più di 40 milligrammi di zinco al giorno sono esposti a un maggior rischio di carenza di rame.

Anche il ferro potrebbe avere effetti negativi sul livello di rame. È per questo che spesso gli integratori di ferro contengono anche una dose di rame.

Prudenza in caso di morbo di Wilson

I pazienti che soffrono del morbo di Wilson, una patologia rara caratterizzata da un accumulo di rame, non dovrebbero assumere dosi extra di questo minerale, perché l’organismo non è in grado di eliminarlo e di conseguenza si accumula e può portare alla cirrosi epatica.

Prudenza in caso di malattie renali

Chi soffre di malattie renali dovrebbe ricorrere agli integratori di rame solo dopo che il medico ha verificato il livello di rame nel sangue (ceruloplasmina). I reni malati, infatti, non sono in grado di eliminare correttamente questo minerale, con conseguente accumulo eccessivo.

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Riepilogo

Il rame è un minerale essenziale che deve essere assunto con la dieta. Nonostante sia rara, una carenza di rame ha conseguenze gravi perché il rame è fondamentale per il funzionamento di molti enzimi. Questa carenza si manifesta tra l’altro nelle persone che sono alimentate artificialmente o che soffrono di disturbi gastrointestinali. Determinati farmaci possono favorire la carenza di rame.

Una carenza può portare ad anemia perché il rame è necessario per il metabolismo del ferro e per l’ematopoiesi. Il rame potrebbe contribuire anche a prevenire le malattie cardiovascolari come l’arteriosclerosi. È un componente importante degli enzimi antiossidanti che proteggono il corpo dallo stress ossidativo.

Il rame stimola la produzione di cheratina, la proteina che rende i capelli sani e ne previene la caduta. I pazienti affetti da sintomatologia dolorosa potrebbero trarre beneficio dal rame, che è corresponsabile anche della produzione dei pigmenti cutanei. Potrebbe quindi essere utile nel trattamento della vitiligine.

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Indice degli studi e delle fonti

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