Come ridurre gli effetti collaterali della pillola anticoncezionale con i micronutrienti

Riconoscere ed evitare carenze di vitamine e minerali durante la sua assunzione

La pillola anticoncezionale, usata per prevenire gravidanze indesiderate, è molto diffusa in virtù della sua semplicità e sicurezza. La sua assunzione riduce però l’assorbimento intestinale di alcuni minerali e vitamine o ne aumenta l’escrezione, con l’eventuale comparsa di carenze che, a loro volta, possono favorire malessere, depressione e irritabilità. Scoprite come prevenire una carenza di importanti micronutrienti ed evitare gli effetti collaterali della pillola anticoncezionale.

Blister appeso a una corda
La pillola anticoncezionale, nota anche come contraccettivo orale, inibitore dell’ovulazione o semplicemente pillola, modifica la situazione ormonale in modo tale da impedire l’avvio di una gravidanza. Immagine: Wavebreakmedia/iStock/Getty Images Plus

Pillola anticoncezionale: efficacia, uso ed effetti collaterali

Come funziona la pillola anticoncezionale?

La pillola anticoncezionale, nota anche come contraccettivo orale, inibitore dell’ovulazione o semplicemente pillola, modifica la situazione ormonale delle donne in modo tale da impedire l’avvio di una gravidanza. In generale tutte le pillole contengono uno o due ormoni. Sono molti i tipi presenti sul mercato:

  • Le minipillole contengono solo gestageni, che nell’organismo svolgono la stessa azione dell’ormone naturale progesterone. I gestageni ispessiscono il muco nella cervice uterina, impedendo così la penetrazione degli spermatozoi nell’utero e, di conseguenza, la fecondazione. La minipillola viene assunta quotidianamente a partire dal primo giorno delle mestruazioni e senza pause per la durata dell’intero ciclo. I principi attivi sono: levonorgestrel (Lestronette®), drospirenone (Yasmin®, Yasminelle®) e desogestrel (Cerazette®, Azalia®).
  • I preparati combinati contengono, oltre ai gestageni, anche estrogeni come l’etinilestradiolo, un ormone che impedisce la maturazione dell’ovocita nell’ovaio e, quindi, l’ovulazione. I preparati combinati presentano oggi dosaggi molto ridotti (micropillola) e prevedono 21 giorni di assunzione, seguiti da sette di pausa.

Questi prodotti vengono suddivisi per generazione in base ai gestageni utilizzati:

  1. generazione: noretisterone, ad esempio Primolut Nor®
  2. generazione: levonorgestrel e noretisterone, ad esempio Activelle®, Trinordiol® e Trigynon®
  3. generazione: norgestimate, gestodene, desogestrel, etonogestrel, ad esempio Fedra®, Lucille® ed Explanon®
  4. generazione: drospirenone, ciproterone, clormadinone, dienogest, nomegestrolo, ad esempio Aliane®, Belara®, Yasmin® e Zoely®

Se si dimentica una compressa, la contraccezione non è più sicura. Sulla base delle conoscenze attuali, nel lungo termine la fertilità non sembra diminuire dopo l’interruzione della pillola.

Informazioni

Da alcuni anni è disponibile anche un cerotto contraccettivo (Evra®) contenente ormoni (estrogeni e un gestagene).

Campo di impiego della pillola anticoncezionale

La pillola, utilizzata prevalentemente a scopo contraccettivo, ovvero per prevenire una gravidanza indesiderata, è anche in grado di alleviare i disturbi provocati dalle mestruazioni o migliorare l’aspetto della pelle molto impura e interessata da brufoli (acne).

Altri preparati ad alto dosaggio trovano impiego nella contraccezione d’emergenza (“pillola del giorno dopo”, ad esempio il levonorgestrel in Norlevo®, Levonelle®, ellaOne®).

Effetti collaterali

L’assunzione della pillola può aumentare il rischio di occlusioni vascolari (trombosi) per effetto di coaguli che, seguendo la circolazione sanguigna, in determinate circostanze raggiungono i polmoni o il cervello, provocando embolia polmonare o ictus. Le pillole di 3° e 4° generazione, assieme ai cerotti contraccettivi, comportano lo stesso aumento del rischio di trombosi, ridotto invece al minimo in quelle di 2ª generazione. Il problema si aggrava con la presenza di fattori di rischio come fumo, sovrappeso e predisposizione genetica per patologie dell’apparato cardiocircolatorio (infarto cardiaco).

Anche il rischio di cancro (cancro al seno e alla cervice uterina) può aumentare, soprattutto in presenza di casi simili nella storia familiare.

La pillola interferisce con l’equilibrio ormonale, provocando effetti collaterali come perdite, sanguinamento intermestruale, amenorrea o dismenorrea. Si osservano inoltre casi di aumento o diminuzione del desiderio sessuale (libido). I preparati a base di estrogeni possono portare a un ingrossamento del seno o a tensione mammaria.

La pillola è inoltre responsabile della carenza di vari minerali e vitamine, in particolare:

  • Acido folico, vitamina B6 e vitamina B12, necessari per la degradazione dell’omocisteina, una sostanza nociva per i vasi sanguigni. L’acido folico è molto importante se si pianifica una gravidanza, mentre la vitamina B6 regola la produzione della serotonina, nota anche come ormone della felicità.
  • Vitamina B2 e magnesio, che possono alleviare l’emicrania che compare come effetto collaterale della pillola.
  • Zinco, importante per la pelle e l’umore nonché per rinforzare il sistema immunitario.
  • Vitamina C, che grazie alla sua azione antiossidante protegge i vasi sanguigni.
Classificazione

Come evitare gli effetti collaterali

La carenza di acido folico provocata dalla pillola deve essere assolutamente evitata

Base e meccanismo d’azione

Preparati con vitamina B9
Alcuni studi mostrano che l’80% delle donne in età fertile non assume una quantità sufficiente di acido folico con l’alimentazione. Immagine: ayo888/iStock/Getty Images Plus

Una valutazione molto ampia di 27 studi (meta-analisi) con oltre 4.000 donne partecipanti è giunta alla conclusione che le donne che assumono la pillola hanno meno acido folico nel sangue e nei globuli rossi rispetto alle altre donne. Ciò è dovuto al suo minore assorbimento attraverso l’intestino e a una sua maggiore escrezione attraverso i reni per effetto della pillola.

Informazioni

In generale l’acido folico rappresenta un problema per tutte le giovani donne in età fertile, anche se non usano la pillola, poiché l’80 percento non riesce ad assumerlo a sufficienza con l’alimentazione.

Una carenza grave non permette alle cellule, che si dividono rapidamente, di completare la formazione. Il problema interessa anche le cellule del sangue, con l’eventuale comparsa di anemia accompagnata da disturbi come stanchezza, vertigini o mal di testa, nonché debolezza delle difese immunitarie e problemi di coagulazione.

La situazione è particolarmente critica quando le donne pianificano una gravidanza subito dopo aver sospeso la pillola. L’acido folico è necessario per la formazione del sistema nervoso. Una sua carenza può essere causa di spina bifida, danni cerebrali o labiopalatoschisi nel nascituro.

Alcuni preparati che abbinano acido folico alla pillola sono già in fase di sperimentazione, e uno studio di alto livello ha evidenziato il ritorno dell’acido folico a valori normali.

Dosaggio e consigli sull’assunzione

Le donne che pianificano una gravidanza alla sospensione del contraccettivo dovrebbero in ogni caso integrare l’acido folico, che continua ad essere carente nei sei mesi successivi. Tuttavia, gli esperti in micronutrienti consigliano l’assunzione di acido folico assieme alla pillola, alla dose giornaliera di 400 microgrammi, anche a chi non desidera avere un figlio.

I preparati più adatti sono quelli di alta qualità contenenti la forma attiva 5-metiltetraidrofolato (5-MTHF). Nella metà circa della popolazione, l’attivazione dell’acido folico è rallentata da una particolarità genetica. Il 5-MTHF può invece essere usato direttamente anche da questi soggetti.

Consiglio

Particolarmente efficace è la sua combinazione con le vitamine B2, B6 e B12, che favorisce la degradazione dell’omocisteina dannosa, proteggendo vasi e nervi. I valori ematici dell’omocisteina possono aumentare con l’assunzione della pillola. Scoprite tutto quello che c’è da sapere sui valori elevati di omocisteina.

Da considerare in caso di assunzione di farmaci

L’acido folico può ridurre l’efficacia degli antibiotici trimetoprim (Bactrim®), proguanile (Malarone®) e pirimetamina (Metakelfin®), che non dovrebbero pertanto essere assunti contemporaneamente.

La vitamina B6 in caso di depressione, mal di testa e vertigini

Base e meccanismo d’azione

Formula chimica della vitamina B6
Alcuni studi sono giunti alla conclusione che l’uso della pillola possa ridurre i livelli ematici della vitamina B6 o aumentarne il fabbisogno. Immagine: Zerbor/iStock/Getty Images Plus

Alcuni studi sono giunti alla conclusione che l’uso della pillola possa ridurre i livelli ematici di vitamina B6. Si suppone che la pillola aumenti il fabbisogno di questo nutriente, importante ad esempio per la produzione della serotonina, conosciuta anche come ormone della felicità. Una carenza di vitamina B6 può provocare mal di testa, irritabilità, disturbi del sonno e stati d’animo depressivi.

Secondo uno studio, le donne che assumono la pillola avrebbero anche ridotti valori ematici di vitamina B6. Un primo studio di piccole dimensioni ma di alto livello ha testato l’efficacia della vitamina B6 (150 milligrammi per 30 giorni) sugli effetti collaterali della pillola (come nausea, mal di testa, vertigini, depressione e irritabilità). La risposta è stata contenuta, con i risultati più evidenti ottenuti contro mal di testa e vertigine. Sarebbe opportuno condurre altre sperimentazioni per sondare l’effettivo potenziale della vitamina B6 in questo ambito.

Informazioni

La sicurezza dei metodi anticoncezionali è a volte pregiudicata da errori di utilizzo e interazioni con altri farmaci. Al verificarsi di una gravidanza è molto importante compensare eventuali carenze o combatterle con l’assunzione preventiva di vitamine. Lo stesso vale per una gravidanza pianificata dopo la sospensione della pillola: esperimenti sugli animali hanno evidenziato come una carenza di vitamina B6 non consenta la formazione sufficiente di neuroni e connessioni nervose nel feto.  

Dosaggio e consigli sull’assunzione

Le donne che usano la pillola dovrebbero assumere ogni giorno da 2 a 25 milligrammi di vitamina B6, disponibile in capsule o compresse, preferibilmente insieme ai pasti per migliorarne la tollerabilità gastrica.

Poiché le vitamine del gruppo B partecipano congiuntamente a numerosi processi metabolici, si raccomanda l’impiego di un preparato che le contenga tutte, e in particolare l’acido folico.

Da considerare in caso di allattamento e malattia di Parkinson

Donna incinta con in mano un farmaco
Durante la gravidanza e l’allattamento le donne dovrebbero assumere integratori di vitamina B6 solo se specificamente dosati secondo le loro esigenze. Immagine: Alter_photo/iStock/Getty Images Plus

Durante l’allattamento le donne dovrebbero assumere integratori di vitamina B6 solo se specificamente dosati secondo le loro esigenze. L’impiego di vitamina B6 a dosaggi elevati è consentito solo in caso di carenza e dopo aver consultato un medico.

L’efficacia dei farmaci per il trattamento del Parkinson viene ridotta da quantità elevate di vitamina B6, che dovrebbe pertanto essere assunta in dosi giornaliere non superiori a 5 milligrammi. Tra i farmaci contro il Parkinson che contengono il principio attivo levodopa (L-dopa) si annoverano Stalevo®, Madopar®, Duodopa® e Sinemet®.

Vitamina B12: omocisteina, nervi, produzione del sangue e molto altro ancora

Base e meccanismo d’azione

Molti studi osservazionali evidenziano bassi livelli ematici di vitamina B12 nelle donne che utilizzano la pillola. Le conseguenze di questa carenza sono visibili già dopo il terzo mese di assunzione, con un aumento dei valori dell’omocisteina, un prodotto metabolico nocivo che deve essere eliminato costantemente.

È altamente probabile che la presenza di omocisteina oltre la norma favorisca la comparsa di arteriosclerosi, infarto cardiaco e ictus, con il conseguente possibile aumento del rischio di trombosi nelle donne che fanno uso della pillola. Assieme all’acido folico e alla vitamina B6, anche la vitamina B12 contribuisce all’eliminazione dell’omocisteina.

Una grave carenza di vitamina B12 può provocare stanchezza, anemia e danni ai nervi e, qualora non risolta, può avere conseguenze irreversibili. Una sua carenza durante la gravidanza aumenta il rischio di difetti al tubo neurale (spina bifida) del feto, al pari dell’acido folico. Per questo è importante che venga somministrata precocemente assieme alla pillola. 

Dosaggio e consigli sull’assunzione

Si consiglia di assumere da 5 a 20 microgrammi di vitamina B12 al giorno, possibilmente insieme ai pasti per migliorarne la tollerabilità gastrica e assieme alle altre vitamine del gruppo B. La vitamina B12 è disponibile in compresse, capsule e fiale da bere.

Informazioni

Sono soprattutto le donne che seguono un’alimentazione vegetariana o vegana a presentare una carenza di vitamina B12, contenuta quasi esclusivamente nei cibi di origine animale, nonché a trarre maggiore vantaggio dall’assunzione di un preparato.

Determinazione dei livelli di omocisteina in laboratorio

Chi assume la pillola dovrebbe far controllare in laboratorio i propri livelli di omocisteina, che viene misurata nel plasma, la componente liquida del sangue priva di cellule ematiche. I valori normali sono compresi tra 5 e 9 micromoli per litro.

La vitamina B2 per il metabolismo energetico

Base e meccanismo d’azione

Uno studio osservazionale ha evidenziato una carenza di vitamina B2 in alcune donne che facevano uso della pillola anticoncezionale. Non è ancora chiaro perché la carenza non abbia interessato tutti i soggetti in esame.

La vitamina B2 è necessaria per trasformare carboidrati, proteine e grassi in energia, oltre ad aiutare le cellule a proteggersi dai radicali liberi. Una sua carenza indebolisce il sistema immunitario, dove svolge un ruolo importante nell’annientamento dei batteri. Quando i suoi livelli ematici troppo bassi, possono comparire disturbi come irritabilità e sbalzi d’umore.

La vitamina B2 si è dimostrata di grande aiuto per le donne colpite da emicrania e mal di testa, disturbi che si sono manifestati più raramente e in forma più leggera in seguito alla sua assunzione. Questo suo effetto ha spesso consentito di ridurre le dosi degli analgesici.

Sono tuttavia necessari ulteriori studi per determinare con precisione l’origine della carenza di vitamina B2 e quantificare la sua utilità effettiva in parallelo all’assunzione della pillola.

Dosaggio e consigli sull’assunzione

A chi fa uso della pillola gli esperti in micronutrienti consigliano da 5 a 10 milligrammi al giorno, da assumere tra i pasti oppure insieme ad un pasto per aumentarne la tollerabilità.

Le vitamine del gruppo B partecipano congiuntamente a numerosi processi dell’organismo e per questo è preferibile scegliere un preparato che le contenga tutte.

Da considerare in caso di assunzione di farmaci

I farmaci contro il bruciore di stomaco che contengono alluminio (ad esempio Ancid®, Megalac®, Talcid®) formano dei legami con la vitamina B2 che l’organismo è in grado di scindere solo a fatica e limitano pertanto l’assorbimento di entrambi.

I due preparati devono dunque essere assunti a distanza di due-tre ore l’uno dall’altro.

La carenza di magnesio provoca depressione ed emicrania

Base e meccanismo d’azione

Donna stanca sul posto di lavoro
Il magnesio partecipa a 300 reazioni dell’organismo e per questo una sua carenza può provocare molti problemi, tra cui diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, mal di testa, problemi di concentrazione, depressione e insonnia. Immagine: fizkes/iStock/Getty Images Plus

Uno studio osservazionale ha permesso di evidenziare bassi livelli di magnesio e altri minerali (come zinco e selenio) in concomitanza con l’assunzione della pillola. In queste condizioni il magnesio viene immagazzinato nei tessuti ed escreto in quantità maggiore dai reni. Lo Studio nazionale sui consumi alimentari del 2008 ha inoltre rivelato che molte donne tra i 14 e i 18 anni non assumono abbastanza magnesio tramite l’alimentazione.

Questo può portare a un disturbo del bilancio di magnesio e calcio, che può contribuire alla comparsa di dolori e crampi muscolari. Il magnesio partecipa a 300 reazioni dell’organismo e per questo una sua carenza può provocare molti problemi, tra cui diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, mal di testa, problemi di concentrazione, depressione e insonnia. Emicrania e depressione sono note anche come effetti collaterali della pillola.

Il grado di efficacia del magnesio contro gli effetti collaterali della pillola deve essere verificato in ulteriori studi. La somministrazione mirata di magnesio rappresenta un’opzione terapeutica economica e pressoché priva di reazioni indesiderate con cui contrastare gli effetti collaterali della pillola e i vari casi di carenza di questo minerale.

Dosaggio e consigli sull’assunzione

I medici esperti in micronutrienti consigliano da 200 a 300 milligrammi di magnesio al giorno per tutta la durata della contraccezione con la pillola. I legami organici come magnesio citrato, magnesio aspartato, magnesio gluconato e magnesio orotato vengono assorbiti in modo particolarmente rapido.

Dosi superiori a 250 milligrammi possono in rari casi ammorbidire le feci o provocare diarrea senza ulteriori conseguenze. La dose può essere suddivisa in più porzioni.

Controllo dei livelli di magnesio

Durante l’assunzione della pillola è consigliabile un controllo dei valori del magnesio. In laboratorio la quantità di magnesio viene misurata nel sangue intero, formato da siero e globuli rossi. Si tratta di un esame importante perché, anche in presenza di un livello normale di magnesio nel siero, le cellule potrebbero comunque ricevere una quantità insufficiente di questo minerale. Il valore normale del magnesio nel sangue intero è compreso tra 1,38 e 1,50 millimoli per litro.

Da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie renali

Il magnesio può ridurre l’effetto di alcuni farmaci perché li lega e li rende inefficaci. Per questo i preparati devono essere assunti ad almeno due ore di distanza l’uno dall’altro. I farmaci in questione includono gli antibiotici, soprattutto i cosiddetti inibitori della DNA girasi e le tetracicline:

  • Inibitori della DNA girasi: ciprofloxacina (ad es. Ciperus®, Ciprofloxacina Pfizer®), enoxacina (ad es. Enoxen®), levofloxacina (ad es. Tavanic®), moxifloxacina (ad es. Avalox®), norfloxacina (ad es. Naflox®) e ofloxacina (ad es. Oflocin®, Exocin®)
  • Tetracicline: tetraciclina (ad es. Acromicina®, Ambramicina®, Tetrabioptal®), doxiciclina (ad es. Doxina®, Bassado®), minociclina (ad es. Minotek®, Minocin®)

Le persone affette da malattie renali croniche non riescono a espellere correttamente il magnesio, che può raggiungere livelli eccessivi e dovrebbe pertanto essere assunto solo dopo aver consultato un medico.

Lo zinco per contrastare depressione e irritabilità e rinforzare il sistema immunitario

Base e meccanismo d’azione

Anche per lo zinco due studi provvisori hanno associato all’uso della pillola la comparsa di una carenza, tanto più marcata quanto più prolungata era l’assunzione del contraccettivo.

Lo zinco svolge numerose funzioni: supporta il sistema immunitario, attenuando al tempo stesso le infiammazioni. L’organismo ne ha inoltre bisogno per la produzione di elementi che assicurano la salute di pelle, capelli, unghie e cartilagine. Lo zinco partecipa anche all’attività del sistema nervoso, pertanto una sua carenza potrebbe essere correlata a depressione e aggressività.

Uno studio di piccole dimensioni ma altamente qualitativo sembra indicare che l’assunzione di un preparato a base di zinco (con 7 milligrammi al giorno di zinco) potrebbe ridurre la tendenza alla depressione e all’aggressività nelle giovani donne. Il trattamento dello studio ha avuto una durata di dieci settimane. Sono ora necessari altri studi per accertare se lo zinco abbia lo stesso effetto anche in caso di uso della pillola.

Dosaggio e consigli sull’assunzione

In concomitanza con la pillola si consiglia di assumere da 5 a 10 milligrammi di zinco al giorno, possibilmente insieme ai pasti per contrastarne l’effetto irritante sullo stomaco.

La soluzione ideale è rappresentata dai composti organici di zinco, come lo zinco citrato, lo zinco orotato o lo zinco gluconato, che nell’intestino vengono assorbiti meglio dell’ossido di zinco. Altrettanto raccomandabili per lo stesso motivo sono inoltre i composti con l’aminoacido istidina, poiché gli aminoacidi ne favoriscono l’assorbimento.

Da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie renali

Lo zinco può legare gli antibiotici, rendendoli inefficaci. Si consiglia quindi di osservare un intervallo di almeno due ore tra l’assunzione dei farmaci e quella dei preparati a base di zinco. Tra i medicinali interessati figurano ad esempio:

  • Inibitori della DNA girasi: ciprofloxacina (ad es. Ciperus®, Ciprofloxacina Pfizer®), enoxacina (ad es. Enoxen®), levofloxacina (ad es. Tavanic®), moxifloxacina (ad es. Avalox®), norfloxacina (ad es. Naflox®) e ofloxacina (ad es. Oflocin®, Exocin®)
  • Tetracicline: tetraciclina (ad es. Acromicina®, Ambramicina®, Tetrabioptal®), doxiciclina (ad es. Doxina®, Bassado®), minociclina (ad es. Minotek®, Minocin®)

Le persone affette da insufficienza renale cronica o altre nefropatie non dovrebbero assumere ulteriori quantità di zinco mediante preparati a base di minerali, che i reni debilitati non sono in grado di eliminare, con l’eventuale formazione di accumuli eccessivi nel sangue.

Compensazione della carenza di vitamina C e protezione dei vasi sanguigni

Base e meccanismo d’azione

Una C tracciata con agrumi
Nelle donne che usano la pillola a base di estrogeni alcuni studi hanno evidenziato un contenuto ridotto di vitamina C nelle piastrine e nei globuli bianchi. Immagine: Chinarius/iStock/Getty Images Plus

Nelle donne che fanno uso della pillola a base di estrogeni, alcuni studi osservazionali hanno evidenziato un contenuto ridotto di vitamina C nelle piastrine e nei globuli bianchi dovuto a un disturbo del suo assorbimento nell’intestino, nonché ad un aumento della quantità degradata ed escreta.

I sintomi di una carenza includono mancanza di energia, sfinimento, stati d’animo depressivi e infezioni ricorrenti. La carenza di vitamina C aumenta il rischio di arteriosclerosi: le donne che facevano uso della pillola presentavano livelli ematici più elevati di grassi nocivi, trigliceridi e colesterolo cattivo (LDL), che si sono normalizzati con l’impiego di vitamina C (in combinazione con la vitamina E) in uno studio di piccole dimensioni ma altamente qualitativo.

La vitamina C è inoltre di per sé un neutralizzatore di radicali liberi, che protegge dai danni provocati dallo stress ossidativo oltre a partecipare alla rigenerazione di altri composti antiossidanti (glutatione e vitamina E), che a loro volta catturano i radicali. Pertanto, la vitamina C, usata assieme ad altri antiossidanti, potrebbe contribuire ad inibire l’ossidazione del colesterolo nei vasi sanguigni, prevenendo arteriosclerosi, trombosi e malattie cardiovascolari.

Ulteriori studi mostreranno il grado di efficacia della vitamina C in combinazione con altri antiossidanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in caso di assunzione della pillola.

Dosaggio e consigli sull’assunzione

Durante l’uso della pillola, i medici esperti in micronutrienti consigliano di assumere da 200 a 500 milligrammi di vitamina C al giorno, tra i pasti o insieme ai pasti, aumentandone in quest’ultimo caso la tollerabilità a livello gastrico.

Le dosi superiori a 200 milligrammi dovrebbero essere suddivise in più porzioni perché l’assorbimento della vitamina C nell’intestino diminuisce con l’aumentare della sua quantità. Questo accorgimento non è necessario nel caso dei preparati retard, che rilasciano gradualmente la sostanza nell’organismo.

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere di micronutrienti consigliate in caso di assunzione della pillola anticoncezionale

Acido folico

400 microgrammi (µg)

Vitamina B6

da 2 a 25 milligrammi (mg)

Vitamina B12

da 5 a 20 microgrammi

Vitamina B2

da 5 a 10 milligrammi

Magnesio

da 200 a 300 milligrammi

Zinco

da 5 a 10 milligrammi

Vitamina C

da 200 a 500 milligrammi

 

 

Esami di laboratorio consigliati in breve

Esami del sangue consigliati in caso di assunzione della pillola anticoncezionale

 

Valori ottimali

Omocisteina

da 5 a 9 micromoli per litro (µmol/l)

Magnesio nel sangue intero

da 1,38 a 1,50 millimoli per litro (mmol/l)

 

 

Classificazione

Riepilogo

La pillola anticoncezionale è un metodo contraccettivo molto diffuso in virtù della sua elevata affidabilità. Per questo viene scelta da molte donne, che ne accettano gli effetti collaterali. Tuttavia, alcune donne devono sospenderne l’uso a causa dei forti effetti avversi. Molte di queste reazioni indesiderate possono essere ridotte con l’aiuto della medicina dei micronutrienti, che compensa le eventuali carenze causate dalla pillola che spesso contribuiscono a loro volta alla comparsa di altri effetti collaterali.

Le vitamine del gruppo B (acido folico e vitamine B6, B12 e B2) nonché gli antiossidanti (come lo zinco e la vitamina C) potrebbero ridurre effetti collaterali quali trombosi e malattie cardiovascolari. Inoltre, in caso di gravidanza immediatamente successiva alla sospensione della pillola, le vitamine del gruppo B possono proteggere il feto dalla comparsa della spina bifida.

Magnesio, zinco, vitamina B6 e vitamina B2 rappresentano anche un aiuto efficace contro emicrania e depressione. Un apporto ottimale di vitamine contribuisce inoltre a ridurre la stanchezza: in questo caso sono importanti soprattutto la vitamina C, il magnesio e una combinazione delle vitamine del gruppo B.  

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

Akinloye, O. et al. (2011): Effects of contraceptives on serum trace elements, calcium and phosphorus levels. West Indian Med J. 2011 Jun;60(3):308-15. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22224344,  consultato il: 28.08.2018.

Bart, S. et al. (2012): Folate status and homocysteine levels during a 24-week oral administration of a folate-containing oral contraceptive: a randomized, double-blind, active-controlled, parallel-group, US-based multicenter study. Contraception. 2012 Jan;85(1):42-50. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22067790, consultato il: 28.08.2018.

Berenson, A.B. et al. (2012): Effect of hormonal contraceptives on vitamin B12 level and the association of the latter with bone mineral density. Contraception. 2012 Nov;86(5):481-7. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22464408, consultato il: 28.08.2018.

Bundesministerium für Ernährung, Landwirtschaft und Verbraucherschutz (Hrsg) (2008): Nationale Verzehrstudie II. Max Rubner-Institut. 2008;134. https://www.mri.bund.de/de/institute/ernaehrungsverhalten/forschungsprojekte/nvsII/, consultato il: 28.08.2018.

Dante, G. et al. (2014):  Vitamin and mineral needs during the oral contraceptive therapy: a systematic review. Int J Reprod Contracept Obstet Gynecol. 2014 Mar;3(1):1-10. http://www.ijrcog.org/index.php/ijrcog/article/view/737, consultato il: 28.08.2018.

Derom, M.L. et al. (2013): Magnesium and depression: a systematic review. Nutr Neurosci. 2013;16(5):191-206. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23321048, consultato il: 29.10.2018.

Fallah, S. et al. (2009): Effect of contraceptive pill on the selenium and zinc status of healthy subjects. Contraception. 2009 Jul;80(1):40-3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19501214, consultato il: 28.08.2018.

Fallah, S. et al. (2012): Influence of oral contraceptive pills on homocysteine and nitric oxide levels: as risk factors for cardiovascular disease. J Clin Lab Anal. 2012 Feb;26(2):120-3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22467328, consultato il: 28.08.2018.

Feldman, S. et al. (1983): Antacid effects on the gastrointestinal absorption of riboflavin. J Pharm Sci. 1983;72(2):121-3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6834247, consultato il: 29.10.2018.

Gröber, U. (2015): Arzneimittel als Mikronährstoff-Räuber. 1. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft Stuttgart.

Gröber, U (2018): Arzneimittel und Mikronährstoffe. 4. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft Stuttgart.

Gröber, U. (2011): Mikronährstoffe – Metabolic Tuning, Prävention, Therapie. 3. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft Stuttgart.

Lussana, F. et al. (2003): Blood levels of homocysteine, folate, vitamin B6 and B12in women using oral contraceptives compared to non-users. Thromb Res. 2003;112:37-4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15013271, consultato il: 28.08.2018.

Lussana, F. et al. (2003): Levels of homocysteine, folate, vitamin B6 and B12 in women using oral contraceptives compared to non-users. Thromb Res. 2003;112(1-2):37-41. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15013271, consultato il: 28.08.2018.

Mahvash, S. et al. (2015): Association Between Use of Oral Contraceptives and Folate Status: A Systematic Review and Meta-Analysis. J Obstet Gynaecol Can. 2015 May;37(5):430-438. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26168104, consultato il: 28.08.2018.

McArthur, J. et al. (2013): Biological Variability and Impact of Oral Contraceptives on Vitamins B6, B12 and Folate Status in Women of Reproductive Age. Nutrients. 2013 Sep; 5(9): 3634–3645. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3798926/, consultato il: 28.08.2018.

Newman, L.J. et al. (1978): Riboflavin deficiency in women taking oral contraceptive agents. Am J Clin Nutr. 1978 Feb; 31(2):247-9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/623047, consultato il: 28.08.2018.

Norouzi, V. et al. (2011): Effect of oral contraceptive therapy on homocysteine and C-reactive protein levels in women: an observational study. Anadolu Kardiyol Derg. 2011 Dec; 11(8):698-702. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22137941, consultato il: 28.08.2018.

O’Leary, F. et al. (2006): Vitamin B12 in Health and Disease. Nutirents. 2010;2(3):299-316. https://www.mdpi.com/2072-6643/2/3/299, consultato il: 29.10.18.

Palmery, M. (2013): Oral contraceptives and changes in nutritional requirements. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2013 Jul;17(13):1804-13. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23852908, consultato il: 28.08.2018.

Peuhkuri, K. et al. (2012): Dietary factors and fluctuating levels of melatonin. Food Nutr Res. 2012;56. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3402070/, consultato il: 28.08.2018.

Pincemail, J. et al. (2007): Effect of different contraceptive methods on the oxidative stress status in women aged 40 48 years from the ELAN study in the province of Liege, Belgium. Hum Reprod. 2007 Aug;22(8):2335-43. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17584753, consultato il: 28.08.2018.

Sawada, T. et al. (2010): Effect of zinc supplementation on mood states in young women: a pilot study. Eur J Clin Nutr. 2010 Mar;64(3):331-3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20087376, consultato il: 28.08.2018.

Shere, M. et al. (2015): The Effectiveness of Folate-Fortified Oral Contraceptives in Maintaining Optimal Folate Levels to Protect Against Neural Tube Defects: A Systematic Review. J Obstet Gynaecol Can. 2015 Jun;37(6):527-33. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26334605, consultato il: 28.08.2018.

Shere, M. et al. (2015): Association Between Use of Oral Contraceptives and Folate Status: A Systematic Review and Meta-Analysis. J Obstet Gynaecol Can. 2015;37(5):430-438. https://www.jogc.com/article/S1701-2163(15)30258-9/pdf, consultato il: 28.10.2018.

Taylor, T.N. et al. (2011): Potential reduction in neural tube defects associated with use of Metafolin-fortified oral contraceptives in the United States. Am J Obstet Gynecol. 2011;205(5):460. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21903192, consultato il: 29.10.2018.

Torkzahrani, S. et al. (2014):  Amelioration of lipid abnormalities by vitamin therapy in women using oral contraceptives. Clin Exp Reprod Med. 2014 Mar;41(1):15-20. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3968252/, consultato il: 28.08.2018.

Wilson, S.M. et al. (2011): Oral contraceptive use: impact on folate, Vitamin B6, and Vitamin B12 status. Nutr Rev. 2011;69:572-58. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21967158,  consultato il: 28.08.2018.

Var, C. et al. (2014): Supplementation with vitamin B6 reduces side effects in Cambodian women using oral contraception. Nutrients. 2014 Aug;26;6(9):3353-62. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25163030, consultato il: 28.08.2018.

Villegas-Salas, E. et al. (1997): Effect of vitamin B6 on the side effects of a low-dose combined oral contraceptive. Contraception. 1997 Apr;55(4):245-8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9179457,  consultato il: 28.08.2018.

Vir, S.C. et al. (1979): Riboflavin nutriture of oral contraceptive users. Int J Vitam Nutr Res.  1979;49(3):286-90. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/528155, consultato il: 28.08.2018.

v. Luckner, A. et al. (2018): Magnesium in Migraine Prophylaxis-Is There an Evidence-Based Rationale? A Systematic Review. Headache.2018;58(2):199-209. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29131326, consultato il: 29.10.2018.

Zal, F. et al. (2011): Effect of vitamin E and C supplements on lipid peroxidation and GSH-dependent antioxidant enzyme status in the blood of women consuming oral contraceptives.  Contraception. 2012 Jul;86(1):62-6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22494786, consultato il: 28.08.2018.