L'acne è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce soprattutto adolescenti e giovani adulti. Si manifesta principalmente sul viso, sul petto (décolleté) e sulla schiena, ovvero in luoghi in cui sono presenti molte ghiandole sebacee. Alcuni micronutrienti possono agire efficacemente in questo caso. Scopri quali micronutrienti regolano la produzione di sebo e favoriscono la scomparsa dell'acne. La medicina dei micronutrienti utilizza in modo mirato alcuni nutrienti.
Cause e sintomi
Come si sviluppa l'acne?
Piccole ghiandole sebacee cutanee producono il grasso naturale della pelle (sebo), che la protegge e la mantiene elastica. Se tali ghiandole producono una quantità eccessiva di sebo e i corneociti ostruiscono l'uscita dei dotti, il grasso cutaneo si accumula nei follicoli cutanei.Si formano così i punti neri. Se queste ghiandole gonfie vengono poi colonizzate da batteri (Propionibacterium acnes), l'organismo reagisce mediante il meccanismo dell'infiammazione. Di conseguenza, si formano pustole, brufoli e noduli purulenti.
In medicina, questa malattia della pelle prende il nome di "acne vulgaris".
Cause dell'acne
Contribuiscono allo sviluppo dell'acne molteplici fattori. Uno di essi è la pelle grassa, di cui soffrono soprattutto i giovani durante la pubertà. Sono poi dei fattori scatenanti la predisposizione ereditaria e gli ormoni, in particolare gli ormoni sessuali maschili (gli androgeni), che stimolano l'attività delle ghiandole sebacee. Anche i contraccettivi ormonali e alcuni farmaci, determinati alimenti e lo stress possono causare o aggravare l'acne. Influiscono inoltre sulla malattia alcuni fattori ambientali, come l'umidità e le radiazioni UV.
Il tipo di pelle è un elemento predisponente: la pelle impura, le dimensioni e l'attività delle ghiandole sebacee, la sovrapproduzione di grassi cutanei e le dimensioni dei pori sono ereditari. Sinora non è stato ancora identificato un "gene dell'acne", tuttavia in studi condotti su familiari e gemelli è stato osservato che l'acne viene trasmessa all'interno della famiglia.
L'influenza della dieta sull'acne non può essere chiaramente dimostrata ed è oggetto di una controversa discussione. Studi attuali mostrano tuttavia che una dieta a basso contenuto di carboidrati, zucchero e farina bianca (ovvero a basso indice glicemico) influisce positivamente sulla produzione di sebo. Anche il consumo di grassi saturi e di grassi trans provenienti da latte e carne sembra avere una connessione con l'acne, poiché tali sostanze accrescono l'attività delle ghiandole sebacee.
La pillola causa l'acne? È possibile: i contraccettivi ormonali possono influenzare l'aspetto della pelle. Se la pillola contraccettiva causa l'acne, il medico dovrebbe scegliere un prodotto alternativo a base di antiandrogeni.
Manifestazioni dell'acne
Si conoscono diverse forme di acne:
- Acne comedonica: il sebo e i corneocitiostruiscono solo il dotto della ghiandola sebacea e lo allargano. Si formano così dei punti neri ("comedoni") ma non sono presenti lesioni infiammatorie arrossate.
- Nell'acne papulo-pustolosa, i punti neri inizialmente ostruiti vengono colonizzati da batteri. Ciò dà origine ad un'infiammazione associata ad arrossamento con pustole, papule e foruncoli.
- L'acne conglobata è caratterizzata da infiammazioni particolarmente gravi e profonde con presenza di noduli. A causa della distruzione dei tessuti, questa forma lascia cicatrici da acne.
Obiettivi del trattamento
Come viene trattata comunemente l'acne?
Per l'acne lieve può essere sufficiente la prevenzione mediante un'igiene cutanea idonea per pelli impure. In caso di forme pronunciate è invece opportuno consultare un medico. A seconda della gravità, l'acne viene trattata dall'esterno o dall'interno. La terapia mira ad agire contemporaneamente su diversi fattori scatenanti:
- Per ridurre la corneificazione, inibire la produzione di grasso e bloccare la comparsa di punti neri si applicano direttamente sulle zone interessate creme, gel o soluzioni contenenti acidi della vitamina A (ad es. adapalene [Differin®],isotretinoina [Isotrex®] e tretinoina [Airol®]). Questi principi attivi possono essere assunti anche sotto forma di capsule molli (Isdiben®).
- Gel e creme detergenti a base dei principi attivi benzoile perossido (Benzac®), acido azelaico e zinco (Zineryt®) hanno un effetto disinfettante: uccidono i batteri.
- Ugualmente, il trattamento esterno con antibiotici, benzoile perossido (Benzac®) e acido azelaico (Skinoren®) ha un effetto antinfiammatorio e battericida.
- L'acne viene combattuta dall'interno con antibiotici e retinoidi.
- Nelle giovani donne possono essere utilizzati gli ormoni, ad esempio le pillole anticoncezionali antiandrogeniche (come Belara®).
Una terapia completa per l'acne richiede quindi di solito una combinazione di diverse sostanze che potenziano reciprocamente la loro azione.
Consiglio
I pazienti affetti da acne dovrebbero utilizzare prodotti detergenti sviluppati appositamente per le pelli impure. I peeling delicati rimuovono le impurità e le cellule cutanee morte. I rimedi casalinghi come l'argilla medicamentosa, l'olio dell'albero del tè o l'aceto di mele, così come le maschere per il viso con acidi della frutta possono avere un effetto benefico ma sono inadeguati per il trattamento dell'acne pronunciata.
Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti
I micronutrienti sono adatti a supportare un trattamento classico dell'acne. Le vitamine e gli oligoelementi aiutano a regolare la produzione di sebo e a bloccare i processi infiammatori, così come gli acidi grassi omega-3, gli antiossidanti e lo zinco.
L'acido pantotenico e lo zinco favoriscono la guarigione della pelle lesa. La quantità di batteri presente nell'organismo può essere influenzata positivamente dai probiotici.
L'isotretinoina, un farmaco per l'acne, causa spesso una carenza di vitamine del gruppo B, cui si dovrebbe porre rimedio mediante un'assunzione mirata.
Trattamento con i micronutrienti
Lo zinco combatte l'infiammazione
Meccanismo d'azione dello zinco
Lo zinco ha proprietà antibatteriche, seboregolatrici e antinfiammatorie. In assenza di zinco, la resistenza è più debole. Lo zinco non è coinvolto solo nella formazione del collagene e nella guarigione delle ferite, ma regola anche la corneificazione e la produzione di grasso della pelle. Se usato da solo o in combinazione con altri rimedi per l'acne, lo zinco aiuta a combattere forme lievi e leggermente infiammatorie di acne.
Lo zinco è stato confrontato con un antibiotico (una tetraciclina) in un studio di alto livello in cui 332 pazienti hanno ricevuto 30 milligrammi di zinco o 100 milligrammi di tetraciclina per tre mesi. Infiammazione, papule e pustole sono diminuite in entrambi i gruppi, anche se con l'antibiotico sono stati ottenuti effetti terapeutici migliori.
Complessivamente, lo zinco è ritenuto un prodotto per la cura dell'acne promettente ed economico. In termini di efficacia, essa viene valutata come equivalente o leggermente inferiore rispetto a quella delle tetracicline. Il vantaggio è che lo zinco può essere utilizzato anche se i batteri sono diventati resistenti agli antibiotici.
Zinco: dose e assunzione consigliata per il trattamento dell'acne
Il trattamento per l'acne dovrebbe avere una durata di almeno tre mesi. Negli studi sono state somministrate dosi giornaliere comprese tra 20 e 90 milligrammi. I medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere una dose di fino a 25 milligrammi. In caso di trattamento a lungo termine, questa quantità non deve essere superata.
I preparati a base di zinco sono meglio tollerati se assunti insieme a un pasto.
Da ricordare in caso di assunzione di farmaci e di nefropatie
Lo zinco è soggetto ad alcune restrizioni d'uso:
Lo zinco riduce l'effetto di determinati antibiotici del gruppo delle tetracicline (Vybramicin®, Ambramicina®). Se si assume una tetraciclina per il trattamento dell'acne, occorre assicurarsi di prendere lo zinco 2 ore prima o 4-6 ore dopo l'assunzione dell'antibiotico.
Anche i farmaci contro l'osteoporosi (bisfosfonati) si legano allo zinco e risultano così inefficaci. Tra questi figurano l'alendronato (ad esempio Fosamax®, Binosto®) o il clodronato (ad esempio Clasteon®). Tra le assunzioni dovrebbero dunque trascorrere almeno due ore.
Non si dovrebbe assumere altro zinco in caso di insufficienza renale. I reni indeboliti non sono infatti in grado di eliminare completamente lo zinco, con il conseguente aumento dei suoi livelli nel sangue.
I probiotici e i prebiotici assicurano il mantenimento di una flora intestinale sana.
Meccanismo d'azione dei "batteri buoni".
L'intestino ha un effetto fondamentale sul metabolismo cutaneo. Infatti, non regola solo l'apporto di sostanze nutritive ma anche l'esposizione a tossine e messaggeri infiammatori, che a loro volta possono intervenire nei processi infiammatori cutanei. I probiotici portano batteri sani nell'intestino. I prebiotici sono sostanze nutritive (fibre) che assicurano un aumento del numero di batteri sani nell'intestino. I prebiotici e i probiotici potenziano dunque reciprocamente il loro effetto.
Probiotici: l'effetto positivo dei probiotici sulle malattie cutanee è stato studiato più volte in diversi studi. Ricercatori russi hanno scoperto che essi accorciano la durata del trattamento per l'acne. Sono stati studiati pazienti affetti da acne con una flora intestinale compromessa. Anche l'assunzione di lattobatteri e bifidobatteri ha avuto un effetto positivo sulla funzione di barriera della pelle: il Lactobacillus acidophilus abbassa il valore di pH sulla pelle e nell'intestino, creando così un ambiente in cui la maggior parte dei germi dannosi non può sopravvivere.
In uno studio, l'assunzione di alcuni probiotici non solo ha migliorato la funzione di barriera della pelle, ma anche l'idratazione e la tolleranza cutanea. I partecipanti hanno ricevuto probiotici per otto giorni e, dopo una pausa di due settimane, ne hanno ripetuto l'assunzione. Nell'80% dei pazienti, le aree cutanee infiammate a causa dell'acne sono migliorate significativamente. Tuttavia, in nessuna ricerca è stato eseguito un controllo con un farmaco fittizio, per cui sono necessari ulteriori studi per provarne l'efficacia.
Prebiotici: anche l'assunzione di prebiotici ha effetti sull'acne: nei pazienti acneici che hanno assunto 30 grammi di fiocchi di cereali ricchi di fibre al giorno, l'aspetto della pelle è migliorato significativamente.
I prebiotici e i probiotici sono promettenti alternative di trattamento con pochi effetti collaterali. Vi sono molte indicazioni in tal senso. Possono essere assunti insieme a qualsiasi trattamento per l'acne e persino ridurre gli effetti collaterali di un trattamento antibiotico anti-acne.
Dose e assunzione consigliata per il trattamento dell'acne
I prebiotici e i probiotici possono essere assunti sotto forma di alimenti, compresse o polvere. Si raccomandano i lattobatteri e i bifidobatteri, nonché il lievito Saccharomyces boulardii. Generalmente, la carica batterica degli integratori alimentari è superiore rispetto a quella degli alimenti.
I probiotici sono efficaci solo se contengono più di un miliardo di batteri vitali (da 1 a 20 x 109). Devono essere assunti regolarmente e per un periodo di tempo prolungato. L'effetto si riduce rapidamente quando l'assunzione dei batteri viene sospesa.
I prebiotici vanno assunti alla dose di 20-30 grammi al giorno con sufficiente liquido. Ad esempio, sono adatte le destrine resistenti o l'amido resistente.
Acidi grassi omega-3 e acido gamma-linolenico
Meccanismo d'azione degli acidi grassi omega-3 e dell'acido gamma linolenico
L'obiettivo centrale del trattamento dell'acne è quello di bloccare i processi infiammatori e regolare il metabolismo dei grassi. Uno squilibrio di specifici acidi grassi essenziali come gli omega-3 e omega-6 è strettamente correlato a problemi cutanei come l'acne:
- Gli acidi grassi omega-3 possono bloccare il processo infiammatorio. L'acido grasso omega-3 EPA presente nell'olio di pesce inibisce inoltre la produzione di sebo. L'acido linolenico contenuto in oli vegetali migliora la funzione di barriera della pelle. Se ne è presente una quantità troppo bassa nel sebo, può insorgere più facilmente un'infezione cutanea batterica.
- L'acido gamma-linolenico è un acido grasso omega-6 insaturo triplo ottenuto dall'olio di borragine o di enotera. Nei pazienti affetti da acne, la quantità di acido gamma-linolenico (GLA) presente nel grasso cutaneo è significativamente ridotta. Questo acido grasso allevia le infiammazioni e migliora l'aspetto della pelle.
La giusta combinazione di acidi grassi omega-3 e omega-6 può essere utile nel trattamento di malattie infiammatorie. È anche disponibile un primo studio di alto livello sulla terapia anti-acne: nei 45 partecipanti affetti da acne da lieve a moderata è stato osservato che i danni cutanei infiammatori e non infiammatori migliorano significativamente in seguito all'assunzione per dieci settimane di acidi grassi omega-3 e dall'acido gamma-linolenico rispetto a un farmaco fittizio. Non sono stati osservati effetti collaterali.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori indagini per disporre di prove chiare. Probabilmente la risposta alla terapia è determinata anche da singoli geni. Trattandosi di un trattamento delicato, vale la pena di provare questa combinazioni di acidi grassi.
Dose e assunzione consigliata in presenza di acne
Per il trattamento dell'acne, si raccomanda di assumere 2.000 milligrammi di acidi grassi omega-3 e 400 mg di acido gamma-linolenico al giorno, ad esempio sotto forma di capsule o olio.
Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 devono essere assunti insieme ai pasti in quanto in questo modo raggiungono al meglio il sangue attraverso l'intestino.
Consiglio
Soprattutto nel caso degli oli di pesce contenenti acidi grassi omega-3 a catena lunga sensibili (EPA e DHA), è importante garantire una buona qualità: i preparati di alta qualità contengono olio purificato, privo di sostanze nocive e altri residui indesiderati.
Esami di laboratorio
I livelli di acidi grassi omega-3 sono determinati nel sangue. L'indice omega-3 mostra quale quantità degli acidi grassi presenti nelle membrane dei globuli rossi corrisponde ad acidi grassi omega-3. Tale indice è espresso in percentuale e dovrebbe essere superiore a cinque. Nel migliore dei casi è superiore a otto.
Da considerare in caso di assunzione di anticoagulanti e malattie epatiche e renali
Gli acidi grassi omega-3 hanno un effetto anticoagulante. A partire da una dose di 1.000 milligrammi, potenziano l'effetto degli anticoagulanti. In caso di assunzione di anticoagulanti, il medico dovrebbe monitorarne l'assunzione e controllare regolarmente il tempo di coagulazione del sangue (tempo di protrombina o di Quick). Se necessario, può ridurre la dose dei farmaci.
Non bisogna prendere acidi grassi omega-3 in caso di malattie epatiche o renali, né se si soffre di pancreatite acuta o infiammazione della cistifellea.
L'acido pantotenico favorisce la guarigione
Meccanismo d'azione dell'acido pantotenico
L'acido pantotenico (vitamina B5) è usato nella medicina dei micronutrienti per favorire la guarigione delle ferite. Le sue proprietà antibatteriche e di condizionante cutaneo sono state ampiamente studiate. Inoltre, regola il metabolismo lipidico della pelle e ripara le cellule cutanee. L'acido pantotenico ha dimostrato il suo valore come protezione per la funzione di barriera della pelle.
In studi di alto livello sono stati registrati successi nel trattamento dell'acne con alte dosi di acido pantotenico. In tali studi, 41 persone sono state suddivise in due gruppi e trattate per dodici settimane. Un gruppo ha ricevuto 2.200 milligrammi di acido pantotenico, mentre l'altro un farmaco fittizio. L'acido pantotenico può ridurre significativamente il numero di brufoli e l'infiammazione a carico del viso.
Acido pantotenico: dose e assunzione consigliata
La dose giornaliera di acido pantotenico deve essere pari ad almeno 2.200 milligrammi. Il trattamento dovrebbe durare diversi mesi e può essere supportato mediante l'uso di creme per applicazione esterna contenenti acido pantotenico.
Il trattamento deve essere assunto insieme ai pasti con una piccola quantità di liquido. Idealmente, la dose giornaliera dovrebbe essere assunta in due o quattro dosi individuali nell'arco della giornata.
Gli antiossidanti aiutano a controllare l'infiammazione
Meccanismo d'azione della vitamina E e del selenio
Anche lo stress ossidativo è considerato una delle possibili cause dell'acne. Danneggia le pareti dei follicoli piliferi, che si lacerano dunque più facilmente. L'organismo reagisce con una forte infiammazione. Anche i grassi cutanei vengono alterati chimicamente e diventano più spessi, favorendo ancor di più l'infiammazione e ostruendo i pori. Aumenta inoltre la produzione di corneociti, che ostruiscono ulteriormente i pori sebacei.
I pazienti affetti da acne non solo presentano ridotte attività enzimatiche antiossidanti ma anche un numero significativamente minore di antiossidanti nel sangue, come la vitamina E, il selenio e lo zinco. Gli antiossidanti neutralizzano i radicali liberi e possono migliorare l'acne:
- In uno studio iniziale, il trattamento con vitamina E e selenio ha migliorato le condizioni cutanee in presenza di acne. All'inizio, le persone sottoposte alla ricerca presentavano una debole difesa antiossidante nel sangue. Successivamente, i 29 soggetti hanno ricevuto 200 microgrammi di selenio più 10 milligrammi (14,9 UI) di vitamina E per un periodo da sei a dodici settimane. È stato raggiunto un buon risultato soprattutto nei pazienti. Non è stato utilizzato alcun gruppo di controllo.
- Una valutazione degli studi disponibili ha rilevato che l'estratto di tè verde antiossidante potrebbe essere d'aiuto se si soffre di acne. Utilizzato internamente, ha ridotto il numero di lesioni da acne, mentre applicato esternamente ha diminuito la produzione di sebo. I trattamenti sono durati da quattro a otto settimane. L'efficacia non è stata sempre confrontata con quella di un farmaco fittizio.
- Il resveratrolo aggiunge effetti antibatterici agli effetti antiossidanti e di guarigione delle ferite. Se applicato esternamente, agisce contro il batterio dell'acne Propionibacterium acnes. Inoltre, inibisce la divisione dei corneociti.
Esistono numerosi studi che dimostrano che gli antiossidanti migliorano condizioni infiammatorie quali l'infiammazione articolare o l'eczema e riducono i danni infiammatori. Tuttavia, l'efficacia degli antiossidanti, specialmente nel trattamento dell'acne, non è ancora stata dimostrata.
Dose e assunzione consigliata in presenza di acne
Gli antiossidanti possono completare e rigenerare a vicenda la loro azione. Devono pertanto essere utilizzati in combinazione a basse dosi. Si consigliano:
- fino a 100 milligrammi di complesso di vitamina E al giorno (da 8 tocoferoli e tocotrienoli).
- 500 milligrammi di estratto di tè verde al giorno
- da 100 a 300 microgrammi di selenio al giorno
Informazioni
Il corretto dosaggio di selenio dipende dal rispettivo livello di selenio nel sangue.
Si raccomanda di assumerlo con un pasto: infatti, soprattutto gli antiossidanti liposolubili come la vitamina E possono essere assorbiti nell'intestino solo in presenza di grassi.
Esami di laboratorio
Prima di assumere preparati a base di selenio, è necessario determinare il fabbisogno di selenio tramite analisi del sangue. Se i valori nel sangue intero sono inferiori a 100 microgrammi per litro, esiste una carenza di selenio. I valori non devono superare i 150 microgrammi per litro.
Trattamento classico contro l'acne: vitamina A e varianti
Meccanismo d'azione: la vitamina A riduce la produzione di sebo
La vitamina A (retinolo) viene utilizzata raramente nel trattamento dell'acne, mentre i suoi derivati, come l'acido retinoico, sono usati di frequente. Tuttavia, la vitamina A può essere convertita in acido retinoico nell'organismo. La vitamina A favorisce la maturazione delle cellule cutanee, allevia le infiammazioni e rafforza il sistema immunitario. Gli acidi retinoici controllano inoltre la produzione di sebo.
Gli studi disponibili sulle compresse di vitamina A nella terapia anti-acne non forniscono tuttavia prove sufficienti. Studi recenti confermano che la dose abituale di 15.000-30.000 microgrammi al giorno non ha alcun effetto, mentre dosi più elevate pari a 90.000-150.000 microgrammi sono state efficaci.
Dose e assunzione consigliata in presenza di acne
Non devono essere superati i 3.000 microgrammi di vitamina A senza aver dapprima consultato il medico. Per il trattamento dell'acne è stata testata una dose giornaliera di 7.500-30.000 microgrammi di vitamina A. Essa dovrebbe essere assunta solo sotto controllo medico e per circa tre o quattro mesi, fino a quando la malattia non è sotto controllo.
Il parere degli esperti
Uno studio indica che è possibile seguire una terapia ad alte dosi con 50.000-150.000 microgrammi (µg) di vitamina A. Nella pratica, tuttavia, dovrebbe essere eseguito un monitoraggio medico per evitare un sovradosaggio di vitamina A. Gli effetti collaterali si sono limitati a irritazioni cutanee e pelle estremamente secca.
Cosa ricordare in caso di malattie, gravidanza e assunzione di farmaci
La vitamina A e le sue varianti possono causare malformazioni durante la gravidanza. Pertanto, gli integratori di vitamina A non devono essere assunti durante tale periodo.
In presenza di osteoporosi, una dose pari a 1.500 microgrammi può già avere un effetto negativo sulla densità ossea. Neanche le persone affette da malattie renali devono assumere preparati a base di vitamina A.
Si ritiene che gli anticoagulanti contenenti il principio attivo warfarin (Coumadin®) e il farmaco antitumorale doxorubicina (Adriblastina®) aumentino l'effetto della vitamina A. Se si assumono questi farmaci, occorre consultare il medico per verificare che l'assunzione supplementare di integratori di vitamina A non rappresenti un rischio indesiderato.
Esami di laboratorio
Per determinare il livello di vitamina A è necessario un esame del sangue. La vitamina A (retinolo) viene determinata nel siero (la porzione di sangue liquida priva di cellule ematiche). I valori normali sono compresi tra 40 e 80 microgrammi per decilitro di sangue (o 1,4-2,9 micromoli per litro di sangue).
Dosaggi in breve
Dose giornaliera di micronutrienti consigliata in caso di acne
Vitamine | |
---|---|
Vitamina A | da 30.000 a 150.000 microgrammi (µg), solo sotto controllo medico |
Acido pantotenico (vitamina B5) | 2.200 milligrammi (mg) |
Vitamina E | fino a 100 milligrammi |
Oligoelementi | |
---|---|
Zinco | da 20 a 90 milligrammi al giorno |
Selenio | da 100 a 300 microgrammi |
Altre sostanze | |
---|---|
Acidi grassi omega-3 | 2.000 milligrammi |
Acido gamma-linolenico | 400 milligrammi |
Probiotici | da 1 a 20 miliardi (da 1 a 20 x 109) di batteri vivi |
Estratto di tè verde | 500 milligrammi |
Esami di laboratorio consigliati
Esami di laboratorio ematici consigliati per l'acne
Valori normali | |
---|---|
Vitamina A Donne Uomini | da 40 a 70 microgrammi per decilitro (µg/dl) da 43 a 83 microgrammi per decilitro |
Selenio nel sangue intero | da 120 a 150 microgrammi per litro (µg/l) |
Indice di acidi grassi | 4-8 percento di acidi grassi omega-3 rispetto agli acidi grassi totali |
Acido gamma-linolenico | 10-30 milligrammi per litro (mg/l) |
Zinco nel sangue intero | 4 bis 7,5 milligrammi per litro |
Sostegno ai farmaci tramite i micronutrienti
Isotretinoina: migliorarne l'efficacia e ridurne al minimo gli effetti collaterali
Il farmaco isotretinoina (Aisoskin®, Isdiben®) è usato per trattare l'acne.
- Gli antiossidanti ne riducono gli effetti collaterali: in uno studio, i pazienti acneici hanno sofferto in misura minore di arrossamenti e pelle secca grazie all'assunzione simultanea di isotretinoina e vitamina C, coenzima Q10, estratto di semi d'uva e vitamina E. I risultati di studi recenti hanno dimostrato che il trattamento con isotretinoina causa stress ossidativo e danni al fegato poiché riduce i livelli di vitamina E. Ciò può essere evitato assumendo vitamina E.
- L'isotretinoina causa una carenza di vitamine del gruppo B: se l'isotretinoina viene assunta per lungo tempo, vi è il rischio di una carenza di vitamina B12 e acido folico, che a sua volta può aumentare il rischio di disturbi del movimento e malattie vascolari e aumentare i livelli di omocisteina. I livelli normali di omocisteina nel plasma sanguigno sono pari a 10 micromoli per litro.
- Regolazione degli alti livelli di grassi indotti dall'isotretinoina: una terapia a lungo termine con isotretinoina può aumentare i livelli di grassi nel sangue. Questo effetto può essere leggermente ridotto assumendo acidi grassi omega-3.
I medici specializzati in micronutrienti raccomandano si assumente insieme all'isotretinoina antiossidanti e vitamine del gruppo B (250 microgrammi di vitamina B12 e 400 microgrammi di acido folico), nonché almeno 800 milligrammi di acidi grassi omega-3.
Quando si assumono antibiotici, occorre proteggere l'intestino prendendo probiotici.
Gli antibiotici combattono i batteri patogeni. Tuttavia, sono efficaci anche contro i batteri buoni, che sono importanti per la salute intestinale. I probiotici impediscono ai falsi germi intestinali di moltiplicarsi dopo la terapia antibiotica e causare diarrea. I pazienti rispondono così meglio agli antibiotici e la durata del trattamento può essere ridotta.
Secondo alcuni studi, sono particolarmente efficaci i lattobacilli e il lievito Saccharomyces boulardii. Occorre rispettare un intervallo di due o tre ore tra l'assunzione dell'antibiotico e l'assunzione del probiotico affinché l'antibiotico non agisca direttamente contro quest'ultimo.
Dosaggi in breve
Assunzione giornaliera di micronutrienti consigliata in caso di trattamento con isotretinoina e antibiotici
Isotretinoina | |
---|---|
Vitamina B12 | almeno 250 microgrammi (µg) |
Acido folico | 400 microgrammi |
Vitamina E | 400 milligrammi (mg) |
Acido grasso omega-3 EPA | almeno 800 milligrammi |
Antibiotici | |
---|---|
Probiotici | da 1 a 20 miliardi (da 1 a 20 x 109) di batteri vivi |
Riepilogo
L'acne è causata da una combinazione di diversi fattori: eccessiva produzione di sebo e corneificazione, ghiandole sebacee ostruite, batteri e infiammazione. I micronutrienti inibiscono le infiammazioni e regolano il metabolismo cutaneo.
Nella medicina dei micronutrienti, vengono utilizzati per il trattamento dell'acne vitamine, oligoelementi, acidi grassi e antiossidanti. Lo zinco agisce su molteplici livelli e, ad esempio, promuove la difesa dell'organismo, combatte i batteri e migliora le condizioni cutanee. La vitamina A regola la maturazione delle cellule cutanee, mentre l'acido pantotenico favorisce la guarigione delle ferite e migliora l'aspetto della pelle. Gli acidi grassi omega-3 e l'acido gamma-linolenico regolano la composizione del grasso cutaneo e la tendenza all'infiammazione. Gli antiossidanti proteggono dai danni infiammatori e normalizzano l'equilibrio dei grassi cutanei. Inoltre, un intestino sano migliora l'aspetto della pelle. A tal fine, i prebiotici e i probiotici garantiscono la presenza di una popolazione batterica sana.
La medicina dei micronutrienti può integrare il trattamento classico o essere utilizzata come unica forma di terapia per l'acne lieve.
Indice degli studi e delle fonti
Aktürk, A.Ş. et al. (2013): Effects of isotretinoin on serum vitamin E levels in patients with acne. Int J Dermatol. 2013 Mar;52(3):363-6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23414163, consultato il 14.12.2017.
Ashley, K.C. et al. (2017): Edible Plants and Their Influence on the Gut Microbiome and Acne. Int J Mol Sci. 2017 May; 18(5): 1070. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5454980/, consultato il 13.12.2017.
Biesaklsi, H.K. (2016): Vitamine und Minerale. Indikation, Diagnostik, Therapie. Georg Thieme Verlag Stuttgart New York.
Biesalski, H.K. et al. (2010): Ernährungsmedizin. 4. Aufl. Georg Thieme Verlag Stuttgart.
Bowe, W. P. & Logan, A.C. (2011): Acne vulgaris, probiotics and the gut-brain-skin axis - back to the future? Gut Pathog. 2011 Jan;3: 1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3038963, consultato il 15.12.2017.
Dreno, B. et al. (2001): Multicenter randomized comparative double-blind controlled clinical trial of the safety and efficacy of zinc gluconate versus minocycline hydrochloride in the treatment of inflammatory acne vulgaris, Dermatology. 2001;203(2):135-40. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11586012, consultato il 15.12.2017.
El-Akawi, Z. et al. (2006): Does the plasma level of vitamins A and E affect acne condition? Clin Exp Dermatol. 2006 May;31(3):430-4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16681594, consultato il 13.12.2017.
Erturan, I. et al. (2012): Isotretinoin treatment induces oxidative toxicity in blood of patients with acne vulgaris: a clinical pilot study. Cell Biochem Funct. 2012 Oct;30(7):552-7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22517509, consultato il 28.01.2018
European Agency for the Evaluation of Medicinal Products/Committee for Veterinary medicinal Products (1998): Vitamin A: Summary Report. EMEA/MRL/365/98-FINAL. March 1998. Homepage, consultato il 1.2.2018.
Fabbrocini, G. et al. (2011): Resveratrol-containing gel for the treatment of acne vulgaris: a single-blind, vehicle-controlled, pilot study. Am J Clin Dermatol. 2011 Apr 1;12(2):133-41. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21348544/, consultato il 1.2.2018.
Fabbrocini, G. et al. (2014): A dietary supplement to reduce side effects of oral isotretinoin therapy in acne patients. G Ital Dermatol Venereol. 2014 Aug;149(4):441. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25068233, consultato il 15.12.2017.
Gökalp, H. et al. (2014): Decreased vitamin B12 and folic Acid concentrations in acne patients after isotretinoin therapy: a controlled study. Indian J Dermatol. 2014 Nov;59(6):630. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25484410, consultato il 14.12.2017.
Gröber, U. (2011): Mikronährstoffe. Metabolic Tuning – Prävention – Therapie. 3. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft mbH Stuttgart.
Gröber, U. (2014): Arzneimittel und Mikronährstoffe – Medikationsorientierte Supplementierung. 3. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft Stuttgart.
Gupta, M. et al. (2014): Zinc therapy in dermatology: a review. Dermatol Res Pract. 2014;2014:709152. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25120566, consultato il 1.2.2018.
Jung, J. Y. et al. (2014): Effect of dietary supplementation with omega-3 fatty acid and gamma-linolenic acid on acne vulgaris: a randomised, double-blind, controlled trial. Acta Derm Venereol. 2014 Sep;94(5):521-5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24553997, consultato il 13.12.2017.
Khayef, G. et al. (2012): Effects of fish oil supplementation on inflammatory acne. Lipids Health Dis 2012 Dec;11: 165. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3543297/, consultato il 13.12.2017.
Kligman, A. M. et al. (1981): Oral vitamin A in acne vulgaris. Preliminary report. Int J Dermatol. 1981 May;20(4):278-85. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6453848, consultato il 15.12.2017.
Klör, H. U. et al. (2011): The impact of oral vitamin A derivatives on lipid metabolism - What recommendations can be derived for dealing with this issue in the daily dermatological practice? J Dtsch Dermatol Ges.2011 Aug; 9(8):600-6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21392258, consultato il 15.12.2017.
Kober, M. M. (2015): The effect of probiotics on immune regulation, acne, and photoaging. International Journal of Women's Dermatology 2015 Apr;6;1(2):85-89. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28491964, consultato il 13.12.2017.
Krishna, S. et al (2015): Influence of ω-3 Fatty Acids on Triglyceride Levels in Patients Using Isotretinoin. JAMA Dermatol. 2015 Jan;151(1): 101–102. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4407644, consultato il 14.12.2017.
Kucharska, A. et al. (2016): Significance of diet in treated and untreated acne vulgaris. Postepy Dermatol Alergol. 2016 Apr; 33(2): 81–86. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4884775/#CIT0043, consultato il 31.1.2018.
Leung, L.H. et al. (1995) Pantothenic acid deficiency as the pathogenesis of acne vulgaris. Med Hypotheses. 1995 Jun;44(6):490-2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7476595, consultato il 1.2.2018.
Meynadier, J. (2000): Efficacy and safety study of two zinc gluconate regimens in the treatment of inflammatory acne. Eur J Dermatol. 2000 Jun;10(4):269-73, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10846252, consultato il 15.12.2017.
Michaëlsson, G. & Edqvist, L.E. (1984): Erythrocyte glutathione peroxidase activity in acne vulgaris and the effect of selenium and vitamin E treatment. Acta Derm Venereol. 1984;64(1):9-14. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6203294, consultato il 1.2.2018
Mills, O.H. et al. (2016): Addressing Free Radical Oxidation in Acne Vulgaris. J Clin Aesthet Dermatol. 2016 Jan;9(1):25-30. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26962389, consultato il 1.2.2018.
Mogaddam, M. R. et al (2014): Correlation between the Severity and Type of Acne Lesions with Serum Zinc Levels in Patients with Acne Vulgaris. Biomed Res Int. 2014 Jul: 474108. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4135093, consultato il 15.12.2017.
Ozuguz, P. et al. (2014): Evaluation of serum vitamins A and E and zinc levels according to the severity of acne vulgaris. Cutan Ocul Toxicol.2014 Jun;33(2):99-102. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23826827, consultato il 13.12.2017.
Pappas, A. (2009): The relationship of diet and acne. Dermatoendocrinol 2009 Sep-Oct;1(5): 262–267. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2836431/, consultato il 13.12.2017.
Razavi, M. et al. (2016): Selenium Supplementation and the Effects on Reproductive Outcomes, Biomarkers of Inflammation, and Oxidative Stress in Women with Polycystic Ovary Syndrome. Horm Metab Res. 2016 Mar;48(3):185-90. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26267328, consultato il 15.12.2017.
Reifen, R. (2002): Vitamin A as an anti-inflammatory agent. Proc Nutr Soc. 2002 Aug; 61(3):397-400. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12230799, consultato il 15.12.2017.
Saric, S. et al. (2016): Green Tea and Other Tea Polyphenols: Effects on Sebum Production and Acne Vulgaris. Antioxidants (Basel). 2016 Dec 29;6(1). https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28036057, consultato il 1.2.2018.
Sergeant, S. et al. (2016): Gamma-linolenic acid, Dihommo-gamma linolenic, Eicosanoids and Inflammatory Processes. Eur J Pharmacol. 2016 Aug 15;785:77-86. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27083549, consultato il 2.2.2018.
Thielitz, A. & Gollnick H. (2009): Akne ist vielschichtig und langwierig. PZ 31, https://www.pharmazeutische-zeitung.de/index.php?id=30505, consultato il 13.12.2017.
Veraldi, S. et al. (2017): Acneiform eruptions caused by vitamin B12: A report of five cases and review of the literature. J Cosmet Dermatol. [Epub ahead of print]. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28594082, consultato il 14.12.2017.
Yang, M. et al. (2014): A randomized, double-blind, placebo-controlled study of a novel pantothenic Acid-based dietary supplement in subjects with mild to moderate facial acne. Dermatol Ther (Heidelb). 2014 Jun;4(1):93-101. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24831048, consultato il 13.12.2017.