Caduta dei capelli: affrontare il problema alla radice

Come favorire una sana crescita dei capelli con l’aiuto della medicina dei micronutrienti

Stress, sbalzi ormonali, predisposizione e carenza vitaminica: la caduta dei capelli può avere molteplici cause, di conseguenza il trattamento varia in base ai fattori scatenanti. Scoprite qui in che modo vitamine, aminoacidi, acidi grassi, minerali e flavonoidi contrastano la caduta dei capelli e ne favoriscono una crescita sana.

Donna che tiene in mano una spazzola
Si parla di caduta dei capelli (alopecia) quando si perdono più di 100 capelli al giorno per un lungo periodo di tempo. Una perdita compresa tra 50 e 100 capelli al giorno è del tutto normale, perché ogni capello si trova in una fase diversa del processo di crescita. Immagine: chokja/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

Che cosa si intende con caduta dei capelli?

Immagine del ciclo di crescita del capello
Il ciclo di vita di ogni capello è composto da tre diverse fasi. I singoli capelli si trovano sempre in fasi diverse, quindi non si nota se ogni giorno se ne perdono alcuni. Immagine: Iv__design/iStock/Getty Images Plus

La caduta dei capelli è un processo naturale: ogni giorno una persona sana perde da 50 a 100 capelli circa. La crescita dei capelli segue un ciclo composto da tre fasi:

  • Fase di crescita: il capello cresce e riceve nutrimento attraverso la radice. La fase di crescita dura da due a sei anni.
  • Fase transitoria: il capello non riceve più sostanze nutritive e smette di crescere. Questa fase dura circa due settimane.
  • Fase di riposo: dura pochi mesi, poi il capello cade e il ciclo ricomincia.

Poiché i capelli si trovano in fasi diverse, non si nota se ogni giorno cadono dei capelli vecchi. Si parla di caduta patologica dei capelli (alopecia) solo se si perdono più di 100 capelli al giorno per un lungo periodo di tempo e se si tratta di un fenomeno visibile.

Cause della caduta dei capelli

Uomo che osserva la sua stempiatura allo specchio
Una forma frequente è la caduta dei capelli ereditaria, che interessa principalmente gli uomini, ma che può colpire anche le donne. Altre cause sono l’assunzione di farmaci, altre malattie di base oppure una carenza di sostanze nutritive. Immagine: LightFieldStudios/iStock/Getty Images Plus

Esistono diverse forme di caduta dei capelli, con cause altrettanto diverse:

La forma più frequente è la caduta dei capelli ereditaria (alopecia androgenetica). In questo caso, i follicoli piliferi dai quali crescono i capelli sono geneticamente predisposti e reagiscono in modo ipersensibile agli ormoni come il testosterone. Il testosterone, precisamente la sua forma più attiva, il diidrotestosterone (DHT), atrofizza la radice del capello, che diventa quindi più sottile e cade. Questa forma colpisce spesso gli uomini, ma ne sono colpite anche le donne, in particolare in caso di squilibri ormonali dovuti ad esempio ad una malattia, come la sindrome dell’ovaio policistico.

Nella caduta dei capelli a chiazze (alopecia areata), i capelli cadono principalmente a mazzi in singoli punti e si formano così delle chiazze glabre sulla superficie della testa. La causa è ancora poco chiara. I medici presumono che la caduta dei capelli a chiazze sia la conseguenza di una reazione autoimmune. Si pensa che il corpo attacchi le sue cellule all’interno delle radici pilifere. Si ipotizza anche che questa patologia sia causata da una predisposizione genetica.

La caduta dei capelli diffusa è caratterizzata da una caduta uniforme dei capelli su tutta la testa, e i capelli che restano sono molto sottili. Questa forma ha diverse cause, ad esempio:

  • malattie infettive e metaboliche (come il diabete mellito) oppure una disfunzione della tiroide
  • un’alimentazione poco varia con carenza di proteine o ferro
  • sbalzi ormonali durante la gravidanza o l’allattamento
  • interruzione dell’assunzione di contraccettivi ormonali come la pillola anticoncezionale
  • effetti collaterali di alcuni farmaci, come ad esempio gli antipertensivi (ACE-inibitori, beta-bloccanti), antitrombotici (eparina) o antitumorali (chemioterapia e radioterapia)
  • stress
Classificazione

Obiettivi del trattamento

Qual è il trattamento classico della caduta dei capelli?

Il trattamento varia a seconda della forma e della causa:

In caso di caduta dei capelli genetica, si ricorre al minoxidil (Minoximen®, Regaine®) sotto forma di soluzione o schiuma da massaggiare sulla cute. Il minoxidil rafforza la crescita dei capelli stimolando e accelerando il passaggio dei capelli dalla fase di riposo a quella di crescita. Anche le compresse di finasteride (Prostide®, Finastid®) sono consigliate per il trattamento di uomini che soffrono di caduta dei capelli ereditaria. Il finasteride blocca l’enzima che trasforma il testosterone in DHT. In questo modo i follicoli piliferi non vengono danneggiati e i capelli non cadono. Le donne non possono però ricorrere a questo principio attivo. In alcuni casi si ricorre all’autotrapianto di capelli.

Il trattamento della caduta dei capelli a chiazze prevede l’uso di corticosteroidi come il triamcinolone (ad esempio Aftab®, Triamvirgi®), che viene applicato sui punti interessati oppure somministrato in compresse o soluzioni orali, che contrastano gli attacchi del sistema immunitario contro le cellule pilifere. Il trattamento a base di difenilciclopropenone o dibutilestere dell’acido squarico si è rivelato il più efficace. Queste sostanze vengono applicate nel punto privo di capelli, generando una reazione cutanea allergica (eczema) che attira il sistema immunitario, che cessa così di contrastare le cellule pilifere, consentendo ai capelli di tornare a crescere.

Informazioni

La caduta dei capelli a chiazze viene trattata in modo classico anche con lo zinco, soprattutto nei bambini. Lo zinco regola infatti il sistema immunitario e ha meno effetti collaterali.

In caso di caduta dei capelli diffusa, si analizza innanzitutto la causa precisa. Se la perdita è causata da una malattia, la prima cosa da fare sarà curarla. Inoltre, si dovrebbe seguire un’alimentazione corretta e ridurre lo stress. Se questi cambiamenti nello stile di vita non sono sufficienti, è possibile trattare la cute della testa con una soluzione di minoxidil, come si fa in caso di caduta dei capelli ereditaria.

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

In linea di massima l’obiettivo della medicina dei micronutrienti è di compensare una carenza di vitamine o minerali che può causare la caduta dei capelli. Inoltre, vitamine, aminoacidi, flavonoidi e minerali supportano la naturale crescita dei capelli e proteggono le cellule, ad esempio dai danni causati dallo stress ossidativo.

  • La biotina attiva la crescita dei capelli.
  • Il ferro compensa una carenza.
  • Lo zinco è importante per la divisione cellulare e potrebbe aiutare a contrastare la caduta dei capelli.
  • L’L-cisteina sostiene la struttura dei capelli.
  • Gli acidi grassi omega-3 proteggono le radici dei capelli.
  • Il silicio influisce positivamente sulla struttura dei capelli.
  • La vitamina D aiuta a contrastare una possibile carenza.
  • Gli antiossidanti come le vitamine C ed E, il rame e il selenio contrastano lo stress ossidativo.
  • L’estratto di tè verde potrebbe ridurre la caduta dei capelli ereditaria.
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

La biotina favorisce la crescita dei capelli

Meccanismo d’azione della biotina

I capelli sono composti per la maggior parte da cheratina, un’importante proteina strutturale. La biotina partecipa al metabolismo delle proteine, quindi anche alla formazione della cheratina. Inoltre, regola l’umidità della pelle e attiva la crescita dei capelli. La carenza di biotina è rara, ma in chi ne soffre può causare la caduta dei capelli, come confermato da un primo studio osservazionale: alcune donne che soffrivano di caduta dei capelli avevano anche livelli di biotina inferiori alla norma.

Casi di studio di 18 pazienti che soffrivano di caduta dei capelli hanno dimostrato che la biotina, in presenza di carenza conclamata, poteva anche rafforzare la crescita dei capelli. Dieci pazienti presentavano una carenza genetica di un enzima importante per l’attività della biotina. Finora, però, l’efficacia della biotina sulla crescita dei capelli in uomini che non presentavano carenze non è ancora stata scientificamente provata. È necessario condurre degli studi clinici per verificare se la biotina può aiutare anche tutti gli altri uomini che perdono i capelli. Tuttavia, considerato che la caduta dei capelli è uno dei sintomi della carenza di biotina, vale la pena provare un trattamento a base di dosi elevate di biotina.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della biotina in caso di caduta dei capelli

In caso di caduta dei capelli, si consiglia di assumere ogni giorno da 2.500 a 5.000 microgrammi di biotina. Poiché i capelli crescono lentamente, la biotina dovrebbe essere assunta per almeno sei mesi. Si consiglia anche un trattamento regolare, da ripetersi tre-quattro volte l’anno per almeno sei settimane.

La biotina dovrebbe essere assunta durante un pasto, quando risulta più tollerabile. Idealmente, la dose totale andrebbe distribuita nell’arco della giornata, ad esempio in tre dosi da 900 microgrammi così da ottenere un livello ematico costante.

Consiglio

Combinare biotina e zinco: in un primo studio condotto su pazienti che soffrivano di caduta dei capelli ereditaria, si è osservato che la combinazione di zinco e biotina favoriva una ricrescita dei capelli maggiore rispetto al placebo.

Formula chimica della vitamina B7 (biotina)
In caso di caduta dei capelli, i medici specializzati in micronutrienti consigliano spesso di seguire una cura a base di integratori di biotina per sei mesi. Immagine: Ekaterina79/iStock/Getty Images Plus

Il ferro compensa una carenza

Meccanismo d’azione del ferro

I follicoli piliferi appartengono ai tessuti del corpo le cui cellule si devono dividere velocemente. Il ferro svolge un ruolo importante per questi tessuti, perché favorisce la formazione di nuove cellule e regola anche alcuni geni all’interno dei follicoli piliferi. La carenza di ferro è una delle carenze più frequenti al mondo ed è uno dei suoi sintomi tipici è proprio la caduta dei capelli.

Gli studi condotti non sono univoci in merito all’effetto del ferro sui pazienti che perdono i capelli. Alcuni studi osservazionali mostrano una correlazione tra il livello del ferro e la caduta dei capelli, altri invece no. Probabilmente tutto dipende dalla forma di questa patologia. La carenza di ferro sembra essere meno decisiva in caso di caduta dei capelli diffusa, mentre è più importante nelle forme ereditarie e a chiazze. Occorre però ricordare che un’alimentazione non equilibrata, accompagnata da una carenza di ferro, non è la causa diretta della caduta diffusa di capelli. I ricercatori ipotizzano che la carenza di ferro possa essere un fattore scatenante della caduta dei capelli ereditaria e a chiazze, ma non è l’unica causa della caduta patologica e duratura.

Uno studio preliminare su donne che soffrivano di caduta dei capelli ereditaria, trattate con terapie ormonali, ha fornito i primi risultati positivi: i capelli delle donne sottoposte a terapia ormonale risultavano più forti a partire da un livello di ferro di 40 micromoli per litro di sangue, mentre non era riscontrabile alcun miglioramento se il livello era inferiore. La correlazione tra ferro e caduta dei capelli e i benefici di un integratore di ferro devono però essere oggetto di ulteriori studi per poter consigliare un’assunzione a livello generale. In ogni caso una carenza di ferro andrebbe sempre evitata.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del ferro in caso di caduta dei capelli

Alimenti ricchi di ferro
In caso di carenza lieve, per favorire la crescita dei capelli è sufficiente assumere alimenti ricchi di ferro, tra cui carne, verdure e cioccolato fondente. Immagine: CharlieAJA/iStock/Getty Images Plus

Se la carenza di ferro è la causa della caduta dei capelli, gli esperti in micronutrienti consigliano di compensarla con una dose compresa tra 20 e 40 milligrammi di ferro al giorno (carenza lieve). In caso di carenza grave, potrebbero essere necessari da 50 a 100 milligrammi al giorno. Se la carenza non è conclamata e in assenza di consulto con il medico non si dovrebbero assumere più di 5-10 milligrammi di ferro al giorno perché si corre il rischio di sovradosaggio.

Le compresse di ferro vanno assunte 2-3 ore prima dei pasti per garantirne il miglior assorbimento possibile. Spesso, però, l’assunzione a stomaco vuoto causa problemi gastrici. In questo caso è consigliabile prenderlo insieme ai pasti, evitando però di consumare alimenti "ruba ferro" come tutti gli alimenti integrali, il latte, il caffè, il tè o la Coca Cola. La vitamina C, la vitamina B2 e il rame ottimizzano invece l’assorbimento del ferro a livello intestinale.

Determinazione dei livelli di ferro in laboratorio

In caso di caduta dei capelli si consiglia di controllare i livelli di ferro e di aumentarne le dosi se si rileva una grave carenza. Il medico verifica diversi parametri di laboratorio perché un singolo valore non è sufficiente a indicare la necessità di integrare il ferro. Spesso si controllano i livelli della ferritina, la proteina che accumula il ferro, e della transferrina, deputata invece al suo trasporto (saturazione della transferrina).

I valori normali di ferritina sono compresi tra 23 e 110 microgrammi per litro nelle donne e tra 34 e 310 microgrammi per litro negli uomini. In entrambi la saturazione della transferrina dovrebbe essere pari al 35 ± 15 percento.

Ferro: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

I farmaci antigotta contenenti il principio attivo allopurinolo (Zyloric®, Allurit®) possono causare un aumento dei depositi di ferro nel fegato, alla lunga dannoso. Chi assume questi farmaci dovrebbe evitare gli integratori di ferro.

Il ferro può ridurre l’assorbimento e l’efficacia di determinati farmaci, tra cui:

  • Antipertensivi del gruppo degli ACE-inibitori come il benazepril (Cibacen®) o il captopril (Acediur®)
  • Farmaci contro l’osteoporosi (bifosfonati) come l’acido alendronico (Andronat®) o l’acido pamidronico (Texpami®)
  • Farmaci tiroidei contenenti il principio attivo tiroxina (L-tiroxina®)

Altri esempi sono contenuti nel testo sul ferro. Chi assume questi farmaci deve sempre attendere da due a tre ore prima di prendere un integratore di ferro.

Chi soffre di una grave malattia renale o epatica o di infiammazioni o ulcere gastriche o intestinali deve consultare un medico, che deciderà se prescrivergli integratori di ferro. Il ferro è sconsigliato a chi soffre di emocromatosi e di disturbi del metabolismo del ferro (come ad esempio l’anemia mediterranea).

Lo zinco potrebbe bloccare la caduta dei capelli

Meccanismo d’azione dello zinco

Immagine di una divisione cellulare
Lo zinco è importante per la divisione cellulare. Le cellule dei follicoli piliferi devono dividersi in modo particolarmente veloce, pertanto, per garantire una crescita sana dei capelli, è necessario assumere quantità sufficienti di zinco. Immagine: Rost-9D/iStock/Thinkstock

Lo zinco è importante per la divisione cellulare, in particolare nei tessuti, come quello dei follicoli piliferi, in cui le cellule devono dividersi e moltiplicarsi rapidamente. Una carenza di zinco può accelerare il passaggio dei capelli alla fase di riposo e, quindi, farli cadere prima del previsto. I capelli risultano così complessivamente più radi. Lo zinco è anche necessario per un enzima che contrasta lo stress ossidativo, uno dei fattori che causano la caduta dei capelli a chiazze.

Studi osservazionali hanno dimostrato come gli uomini che soffrivano di caduta dei capelli, in particolare della forma a chiazze, avessero livelli di zinco inferiori alla norma. Finora, tuttavia, non è stato confermato in modo definitivo se gli integratori di zinco possono aiutare a contrastare questa forma di caduta dei capelli. In uno studio preliminare, la caduta dei capelli è migliorata nel 60 percento dei soggetti grazie a un integrazione di zinco, ma lo stesso risultato non è stato però confermato da uno studio clinico condotto su un numero inferiore di pazienti.

Un altro studio clinico condotto su un numero ridotto di donne con sindrome dell’ovaio policistico ha dato invece risultati positivi. Rispetto al placebo, 50 milligrammi di zinco hanno infatti bloccato la caduta dei capelli.

I benefici terapeutici dello zinco devono essere oggetto di ulteriori studi clinici, ma considerati i ridotti effetti collaterali rispetto ad altri possibili trattamenti, lo zinco viene utilizzato soprattutto per i bambini che soffrono di questo problema. Si dovrebbe sempre evitare una carenza di zinco.

Dosaggio e consigli sull’assunzione di zinco in caso di caduta dei capelli

In caso di carenza di zinco e caduta dei capelli si consiglia di assumere da 20 a 35 milligrammi di zinco per un periodo compreso tra tre e sei mesi. In caso di assunzione per lunghi periodi, la dose non dovrebbe superare i 25 milligrammi. Lo zinco deve essere preso insieme ai pasti, perché a stomaco vuoto può causare problemi gastrici.

Consiglio

L’istidina è un aminoacido che aumenta l’assorbimento dello zinco nell’intestino. Consigliamo quindi di prediligere integratori di zinco che contengano anche questo aminoacido.

Zinco: da considerare in caso di malattie e assunzione di farmaci

Chi soffre di insufficienza renale non dovrebbe assumere integratori di zinco perché i reni indeboliti non sono in grado di eliminarlo correttamente e potrebbe quindi accumularsi nel sangue.

Quantità elevate di zinco (oltre i 40 milligrammi) possono causare una carenza di rame. Chi assume integratori di zinco per lunghi periodi di tempo dovrebbe controllare il livello di rame e, se necessario, assumere degli integratori combinati a base di zinco e rame.

Lo zinco può legarsi a determinati farmaci, come gli antibiotici che contengono i principi attivi ciprofloxacina (Basemar®, Battizer®) o tetraciclina (Ambramicina®, Supramycin®) e i farmaci contro l’osteroporosi (i cosiddetti bifosfonati) contenenti principi attivi quali l’acido alendronico (Adronat®, Alenic®) o l’acido clodronico (Clasteon®, Climaclod®), rendendoli inefficaci. Occorre dunque rispettare un intervallo di 2-3 ore tra le assunzioni.

L’L-cisteina contribuisce alla struttura dei capelli

Meccanismo d’azione dell’L-cisteina

Donna che si fa una treccia
La cheratina è la componente principale dei capelli e dona loro robustezza e struttura. È a sua volta composta dall’aminoacido L-cisteina, che è quindi importante per una sana crescita dei capelli. Immagine: Naked King/iStock/Getty Images Plus

L’aminoacido L-cisteina è un elemento importante della cheratina e influisce sulla stabilità e la velocità di crescita dei capelli. Una sua carenza può avere effetti negativi sulla salute dei capelli.

Uno studio clinico e uno studio preliminare hanno mostrato l’efficacia dell’L-cisteina in caso di caduta dei capelli. Un integratore misto di L-cisteina e acido pantotenico è stato in grado di normalizzare la fase di crescita, bloccare la caduta e migliorare la qualità dei capelli in donne con problemi di perdita dei capelli. Uno studio clinico condotto su un numero ridotto di soggetti e uno studio preliminare hanno fornito risultati positivi simili con una combinazione di L-cisteina e gelatina o retinolo (una forma della vitamina A). Questa combinazione rafforzava i capelli e prolungava la loro fase di crescita. Contemporaneamente, si osservava una riduzione della fase di riposo durante la quale i capelli di solito cadono.

Ora è necessario condurre ulteriori studi clinici per dimostrare se l’L-cisteina da sola potrebbe essere d’aiuto contro la caduta dei capelli. Considerati i risultati promettenti degli studi finora condotti, varrebbe la pena provare ad assumere degli integratori, in particolare combinando l’L-cisteina con altri micronutrienti che sono necessari per mantenere i capelli sani.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dell’L-cisteina in caso di caduta dei capelli

In caso di caduta dei capelli, gli esperti in micronutrienti consigliano 100 milligrammi di L-cisteina al giorno, dose utilizzata anche negli studi condotti con integratori misti.

Si consiglia di assumerla insieme ai pasti, perché in questo modo risulta più tollerabile per lo stomaco.

L-cisteina: da considerare in caso di gravidanza e allattamento

Per sicurezza, occorre consultare un medico prima di assumere l’L-cisteina in gravidanza e durante l’allattamento, poiché non sono ancora stati condotti studi a sufficienza per poterne consigliare l’assunzione.

Gli acidi grassi omega-3 proteggono le radici dei capelli

Meccanismo d’azione degli acidi grassi omega-3

I grassi, in particolare quelli insaturi come gli omega-3, svolgono un ruolo importante per la salute dei capelli: inumidiscono i capelli e la cute e rafforzano gli strati cutanei nei quali sono attaccati i capelli. Se l’organismo è carente di questi acidi grassi, i capelli possono cadere. Inoltre, esistono evidenze che gli acidi grassi insaturi esercitano un effetto simile a quello della finasteride, il principio attivo utilizzato nel trattamento della caduta dei capelli: bloccano l’enzima che trasforma il testosterone nella sua forma DHT pericolosa per le radici.

Uno studio preliminare della durata di sei mesi ha mostrato come le donne che assumevano una combinazione di acidi grassi omega-3 e omega-6 e antiossidanti perdessero meno capelli di quelle del gruppo di confronto che non ricevevano queste sostanze. Inoltre, i loro capelli erano in generale più folti. È necessario condurre ora ulteriori studi per verificare se gli omega-3 da soli ottengano gli stessi risultati. Tuttavia, considerate le loro proprietà antinfiammatorie, gli omega-3 potrebbero proteggere le cellule.

Dosaggio e consigli sull’assunzione degli acidi grassi omega-3

In caso di caduta dei capelli, si consiglia di assumere ogni giorno da 1.000 a 3.000 microgrammi di omega-3. Gli integratori migliori sono quelli che contengono l’acido eicosapentaenoico (EPA), il principale responsabile della riduzione delle infiammazioni presente ad esempio nell’olio di pesce.

Si consiglia di assumerli preferibilmente insieme ai pasti, perché i grassi degli alimenti ne favoriscono il passaggio al sangue dall’intestino. Chi sceglie le capsule di olio di pesce deve assicurarsi che siano di buona qualità e acquistare solo integratori particolarmente puri, privi quindi di sostanze nocive e residui indesiderati.

Determinazione dei livelli di omega-3 in laboratorio

L’indice omega-3 consente di determinare l’apporto di omega-3 nell’organismo. Questo esame permette infatti di calcolare la percentuale di omega-3 presenti nei globuli rossi (eritrociti) e determinare quanti omega-3 ci sono in 100 acidi grassi. Questo dato percentuale è definito indice omega-3 e idealmente dovrebbe essere superiore all’8 percento.

Acidi grassi omega-3: da considerare in caso di assunzione di farmaci, malattie e prima di interventi chirurgici

Gli acidi grassi omega-3 fluidificano il sangue, pertanto in caso di assunzione di dosi superiori a 1.000 milligrammi il fabbisogno di farmaci anticoagulanti come il warfarin (Coumadin®) o il fenprocumone potrebbe ridursi. Si consiglia dunque di parlarne con il proprio medico, che controllerà con particolare attenzione i valori della coagulazione.

Anche chi soffre di problemi di coagulazione dovrebbe consultare il proprio medico, che confermerà o meno se è possibile assumere integratori a base di acidi grassi omega-3. Chi deve sottoporsi a un intervento chirurgico dovrebbe chiedere al medico se deve interrompere l’uso degli integratori per evitare eventuali emorragie.

In caso di malattie epatiche, pancreatite e colecistite acute si dovrebbero evitare gli acidi grassi omega-3.

Il silicio promuove la struttura dei capelli

Meccanismo d’azione del silicio

Il silicio è un minerale importante del corpo umano ed è presente nei capelli, nella pelle e nelle unghie. I ricercatori ipotizzano che il silicio interagisca con la cheratina, la componente principale dei capelli, rafforzandoli. Esistono evidenze che un elevato contenuto di silicio nelle fibre pilifere renda i capelli più luminosi e possa contrastarne la caduta.

Uno studio clinico ha dimostrato che gli integratori al silicio avevano effetti positivi sulla struttura dei capelli. I capelli dei soggetti in studio che avevano assunto 10 milligrammi di silicio due volte al giorno si spezzavano molto meno. Un altro studio clinico condotto su un numero ridotto di donne con i capelli sottili ha dimostrato che il silicio li rendeva più corposi ed elastici. Inoltre, il silicio è già stato oggetto di studi in combinazione con altri micronutrienti come la biotina e lo zinco. In due studi clinici, uno di piccole dimensioni e uno di più ampio respiro, nei soggetti arruolati un preparato misto ha favorito la crescita dei capelli e ne ha ridotto la caduta.

In generale, tuttavia, è necessario condurre altri studi su un numero maggiore di soggetti per poter esaminare l’efficacia del silicio contro la caduta dei capelli. Considerati i suoi effetti positivi sulla struttura dei capelli, tuttavia, il silicio resta una soluzione promettente che merita di essere presa in considerazione.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del silicio

In caso di caduta dei capelli, gli esperti in micronutrienti consigliano da 10 a 20 milligrammi di silicio al giorno, dosaggio rivelatosi efficace anche negli studi. Si consiglia di assumere il silicio insieme ai pasti con un po’ di liquido.

Consiglio

Il silicio è naturalmente presente nell’estratto di bambù e di miglio e nella silice, che possono quindi essere inseriti nella tabella degli ingredienti o nella lista dei componenti di alcuni integratori. Si consiglia di scegliere integratori nei quali è indicato anche il contenuto di silicio, così da raggiungere la dose efficace utilizzata negli studi.

Miglio in una ciotola di legno
Il silicio è contenuto nel miglio, quindi è presente negli integratori che contengono questo cereale. Un’altra fonte di silicio usata per gli integratori è l’estratto di bambù. Immagine: Anawat_s/iStock/Getty Images Plus

Silicio: da considerare in caso di gravidanza e allattamento

Sebbene il consumo di alimenti ricchi di silicio come il miglio sia probabilmente sicuro durante la gravidanza e l’allattamento, non esistono al momento studi sufficienti per averne la certezza assoluta. La somministrazione va quindi valutata con il proprio medico.

La vitamina D aiuta a contrastare una possibile carenza

Meccanismo d’azione della vitamina D in caso di caduta dei capelli

La vitamina D partecipa alla formazione della cheratina e si presume che sia necessaria per una crescita sana dei capelli. Nelle radici dei capelli si trovano dei punti di ancoraggio della vitamina D (recettori della vitamina D) che reagiscono e innescano la potenziale efficacia della vitamina. Uno studio osservazionale ha dimostrato come le persone che soffrivano di caduta dei capelli a chiazze avessero meno punti di ancoraggio dei soggetti sani. Una disfunzione della vitamina D o una sua carenza potrebbe dunque essere legata alla caduta dei capelli.

I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che negli uomini con caduta dei capelli a chiazze e diffusa l’apporto di vitamina D era spesso scarso. Un ulteriore studio osservazionale non ha invece riscontrato alcuna correlazione tra l’apporto di vitamina D o il suo stato e la comparsa della caduta dei capelli a chiazze.

I primi studi preliminari sull’applicazione della vitamina D direttamente sulla cute mostrano risultati positivi: i capelli dei pazienti sono ricresciuti completamente. Anche in questo caso gli studi non sono univoci. Uno studio clinico condotto su un numero ridotto di soggetti non ha infatti confermato questo risultato. Finora non sono stati condotti studi sull’assunzione di integratori di vitamina D. Tuttavia, gli scienziati consigliano, in caso di caduta dei capelli, di controllare il livello della vitamina D e di compensare un’eventuale carenza.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della vitamina D in caso di caduta dei capelli

Per evitare una carenza, i soggetti che perdono i capelli dovrebbero assumere ogni giorno da 1.000 a 2.000 unità internazionali di vitamina D. Occorre ricordare però che questi sono solo valori di riferimento. In caso di carenza, infatti, è necessario aumentare la dose per un determinato periodo di tempo, finché non viene compensata.

Si consiglia di assumere la vitamina D insieme ai pasti così da migliorarne l’assorbimento a livello intestinale.

Determinazione dei livelli di vitamina D in laboratorio

Esame del sangue per la vitamina D
Per riscontrare una carenza di vitamina D è necessario sottoporsi ad un esame del sangue. Il medico preleverà un campione e lo manderà ad analizzare in laboratorio, dove verrà calcolato il livello di vitamina D (25-OH-D). Immagine: jarun011/iStock/Getty Images Plus

In caso di caduta dei capelli si dovrebbe sempre controllare i livelli di vitamina D nel sangue, così da compensare in modo efficace una possibile carenza. Gli esami di laboratorio consentono di misurare il livello di vitamina D 25(OH) (calcidiolo) nel siero, la componente liquida del sangue priva di cellule ematiche. Nei soggetti sani, il livello di vitamina D dovrebbe essere compreso tra 40 e 60 nanogrammi per millilitro.

Vitamina D: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

La vitamina D aumenta i livelli di calcio nel sangue. I diuretici tiazidici (Esidrex®) riducono l’escrezione del calcio da parte dei reni e non possono essere assunti insieme agli integratori di vitamina D poiché i livelli di calcio nel sangue raggiungerebbero valori troppo elevati.

Per lo stesso motivo, gli integratori di vitamina D a dosi elevate sono sconsigliati a chi soffre di insufficienza renale, perché anche in questo caso i reni non sono in grado di eliminare correttamente il calcio.

Chi soffre di sarcoidosi presenta spesso livelli di calcio elevati nel sangue, quindi dovrebbe rinunciare ad assumere integratori di vitamina D.

Antiossidanti: le vitamine C ed E, il rame e il selenio proteggono le cellule dei capelli

Meccanismo d’azione degli antiossidanti

Gli antiossidanti come le vitamine C ed E e i minerali rame e selenio proteggono dallo stress ossidativo che danneggia le cellule. Studi osservazionali mostrano che gli uomini con caduta dei capelli a chiazze presentano anche uno squilibrio ossidativo, con valori elevati di stress ossidativo e un ridotto stato antiossidante. Le vitamine e i minerali antiossidanti indicati qui di seguito sono importanti per la salute dei capelli.

La vitamina C non riduce solo lo stress ossidativo, bensì è anche necessaria affinché l’organismo possa assorbire al meglio il ferro. Un corretto apporto di vitamina C è quindi particolarmente utile per chi soffre di caduta dei capelli favorita da una carenza di ferro.

La vitamina E è un antiossidante che protegge le cellule dei capelli e della pelle. Senza questa vitamina la pelle si seccherebbe, con possibili gravi conseguenze per i capelli. Uno studio preliminare condotto su un numero ridotto di persone ha mostrato come un integratore di vitamina E con tocotrienoli facesse aumentare il numero di capelli rispetto al placebo.

Il rame è responsabile della resistenza della cheratina, la componente dei capelli; mantiene i capelli forti ed elastici ed evita che si spezzino. Uno studio osservazionale condotto su un numero ridotto di soggetti ha mostrato come le persone che soffrivano di caduta dei capelli a chiazze presentassero un livello più basso di rame nel sangue e nei capelli rispetto ai soggetti sani. Tuttavia, questa correlazione non è stata confermata da altri studi osservazionali.

Anche il selenio ha proprietà antiossidanti. Alcuni pazienti con caduta dei capelli a chiazze presentavano livelli di selenio inferiori, mentre in altri i livelli erano normali. Uno studio preliminare su un numero ridotto di soggetti ha dimostrato che il selenio attenua la caduta dei capelli nei bambini. In un altro primo studio, le donne sottoposte a chemioterapia a causa di un tumore alle ovaie perdevano i misura minore i capelli se assumevano del selenio.

Gli antiossidanti si sono dunque rivelati promettenti contro la caduta dei capelli. Ora è necessario condurre studi clinici su soggetti più numerosi per poter confermare con maggiore precisione l’efficacia del selenio nelle diverse forme di caduta dei capelli. Tuttavia, poiché lo stress ossidativo contribuisce alla caduta dei capelli, gli antiossidanti potrebbero avere effetti positivi.

Dosaggio e consigli sull’assunzione degli antiossidanti in caso di caduta dei capelli

Gli esperti in micronutrienti consigliano a chi perde i capelli le seguenti dosi quotidiane di antiossidanti:

  • da 200 a 500 milligrammi di vitamina C
  • fino a 50 milligrammi di vitamina E
  • da 1 a 3 milligrammi di rame
  • da 50 a 100 microgrammi di selenio

Si consiglia di assumere il selenio e il rame insieme ai pasti perché in questo modo sono più tollerabili a livello gastrico. Anche la vitamina E risulta più efficace se assunta insieme ai pasti, perché viene assorbita meglio nell’intestino.

Consiglio

Se si assume il selenio in integratori multivitaminici che includono anche la vitamina C, occorre assicurarsi di scegliere integratori che contengano il selenato di sodio e non il selenito di sodio, perché l’organismo non è in grado di assorbire contemporaneamente selenito di sodio e vitamina C.

Determinazione dello stato antiossidante e dei livelli di selenio in laboratorio

Gli esami di laboratorio consentono di determinare se stiamo assumendo le giuste quantità di antiossidanti. Per farlo è possibile scegliere tra diversi esami eseguiti su campioni di sangue o di urine. Lo stato antiossidante mostra se c’è equilibrio tra i radicali liberi e gli antiossidanti o se prevale lo stress ossidativo a causa di una carenza di antiossidanti. I metodi di misurazione utilizzati e i valori variano da laboratorio a laboratorio, quindi occorre sempre fare riferimento alle indicazioni fornite dai singoli centri.

Se assunto in dosi elevate (oltre i 300 microgrammi) per un lungo periodo di tempo, vi è il rischio di un sovradosaggio di selenio. In questo caso il selenio produce l’effetto opposto e causa, tra l’altro, anche la caduta dei capelli. Si consiglia quindi di tenere controllato il livello di selenio, misurandolo nel siero o nel sangue intero. Si consiglia la misurazione sul sangue intero perché essa riflette l’apporto a lungo termine. I valori normali di selenio nel sangue intero sono compresi tra 120 e 150 microgrammi per litro.

Antiossidanti: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

Solitamente non esiste motivo di temere la comparsa di effetti indesiderati durante l’assunzione concomitante di vitamina C e farmaci. Un’eccezione è rappresentata dal principio attivo bortezomib (ad esempio Velcade®), utilizzato nella terapia antitumorale. In un esperimento sugli animali, infatti, la vitamina C ha ridotto l’efficacia di un farmaco antileucemico, pertanto in questi casi è sempre meglio consultare il proprio medico.

La vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro Chi soffre di emocromatosi dovrebbe assumere vitamina C solo sotto stretto controllo medico.

I reni malati non sono in grado di eliminare correttamente il selenio. Pertanto, per evitare un sovradosaggio, chi soffre di malattie renali dovrebbe assumerlo solo dopo aver consultato il medico, che controllerà regolarmente il livello di selenio nel sangue.

L’estratto di tè verde potrebbe ridurre la perdita dei capelli ereditaria.

Meccanismo d’azione dell’estratto di tè verde

Estratto di tè verde in una ciotola di porcellana
Si presume che gli ingredienti contenuti nel tè verde blocchino un enzima che trasforma il testosterone in DHT, responsabile della caduta dei capelli ereditaria. Immagine: 12875116/iStock/Getty Images Plus

Il tè verde contiene flavonoidi come l’epigallocatechina gallato (EGCG) che potrebbero essere d’aiuto in caso di caduta dei capelli ereditaria. L’EGCG blocca l’enzima che trasforma il testosterone in DHT, che a sua volta atrofizza la radice del capello, che cade.

I risultati di esperimenti di laboratorio e sugli animali hanno mostrato come i flavonoidi contenuti nel tè verde possano stimolare la crescita dei capelli, ma la loro efficacia sulla caduta dei capelli umana non è ancora stata studiata a sufficienza. Un primo studio preliminare sulla caduta dei capelli ereditaria ha fornito dati positivi solo sull’uso di un integratore combinato contenente, oltre all’estratto di tè verde (probabilmente antiandrogeno), isoflavone (dall’effetto simile agli estrogeni), beta-sitosterolo (antiandrogeno), vitamina D e acidi grassi omega-3. Durante la somministrazione, la quantità di capelli negli uomini che soffrivano di caduta ereditaria è aumentata e i capelli sono risultati più folti.

Ora è necessario condurre ulteriori studi che dimostrino se l’estratto di tè verde sia efficace per tutte le forme di caduta dei capelli anche da solo oppure se sia determinante la combinazione con altre sostanze.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dell’estratto di tè verde in caso di caduta dei capelli

I medici specializzati in micronutrienti consigliano a chi perde i capelli un integratore combinato di estratto di tè verde e altri principi nutritivi importanti per la crescita dei capelli. Si consigliano dosi comprese tra 100 e 200 milligrammi di catechine del tè verde al giorno e tra 50 e 100 milligrammi di EGCG. L’estratto di tè verde andrebbe sempre assunto insieme ai pasti.

Informazioni

Alcuni principi attivi contenuti nel tè verde riducono l’assorbimento del ferro. Chi ne è carente non deve quindi assumere gli integratori di ferro insieme al tè verde o all’estratto di tè verde.

Estratto di tè verde: da considerare in caso di gravidanza, allattamento, malattie e assunzione di farmaci

Non si hanno ancora a disposizione studi sugli effetti dell’estratto di tè verde durante la gravidanza e l’allattamento, pertanto le donne incinte dovrebbero evitare di assumerlo. Non esistono studi a sufficienza neppure sulla sicurezza dell’estratto di tè verde nei bambini, quindi si dovrebbe sempre consultare il medico in merito. Chi ha problemi epatici o ha casi di malattie epatiche in famiglia dovrebbe discutere l’opportunità di assumere integratori di tè verde con il proprio medico.

Gli ingredienti del tè verde bloccano l’assorbimento a livello intestinale degli antipertensivi, come ad esempio il bisoprololo (Cardicor®, Concor®) o la nifedipina (Amarkor®, Coral). Si consiglia quindi di rispettare un intervallo di almeno quattro ore tra le due assunzioni. Anche l’EGCG si lega al bortezomib (Velcade®) contenuto in determinati farmaci antitumorali, rendendolo inefficace. Chi è in terapia per un tumore dovrebbe parlare con il proprio medico curante, che deciderà se consigliare o meno l’assunzione di estratto di tè verde.

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere consigliate in caso di caduta dei capelli

 

Vitamine

Biotina

da 2.500 a 5.000 microgrammi (µg)

Vitamina D

da 1.000 a 2.000 unità internazionali (UI)

Vitamina C

da 200 a 500 milligrammi (mg)

Vitamina E

fino a 50 milligrammi

  
 

Minerali

Ferro

da 5 a 10 milligrammi o a seconda dei valori di laboratorio

Zinco

da 20 a 35 milligrammi

Silicio

da 10 a 20 milligrammi

Rame

da 1 a 3 milligrammi

Selenio

da 50 a 100 microgrammi

  
 

Altri

L-cisteina

100 milligrammi

Acidi grassi omega-3

da 1.000 a 3.000 milligrammi

Estratto di tè verde (catechine)

da 100 a 200 milligrammi

 

 

Esami di laboratorio consigliati in breve

Esami del sangue consigliati in caso di caduta dei capelli

 

Valori normali

Ferro

Ferritina:

Donne: da 23 a 110 microgrammi per litro (µg/l)

Uomini: da 34 a 310 microgrammi per litro

 

Saturazione della transferrina:

35 ± 15 percento (%)

Indice omega-3

superiore all’8 percento

Vitamina D

da 40 a 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml)

Selenio (sangue intero)

da 120 a 150 microgrammi per litro

Classificazione

Riepilogo

Ogni giorno una persona sana perde da 50 a 100 capelli circa. Se i capelli cadono in modo eccessivo, il cuoio capelluto si dirada e compaiono chiazze vuote, si parla di caduta dei capelli patologica. Ormoni, stress, malattie o predisposizione genetica sono tra le cause della caduta dei capelli, a cui si aggiunge anche una carenza vitaminica. La medicina dei micronutrienti può supportare quindi in modo efficace il trattamento contro la caduta dei capelli.

La biotina può attivare la crescita dei capelli. Partecipa infatti alla produzione della cheratina, una proteina strutturale che costituisce la componente principale dei capelli. Il ferro e la vitamina D compensano una possibile carenza. Una carenza di ferro, in particolare, può portare alla caduta dei capelli. Particolari cellule dei follicoli piliferi devono dividersi velocemente e per farlo hanno bisogno di ferro. Anche lo zinco è necessario per la divisione cellulare e potrebbe ridurre la perdita di capelli.

L’L-cisteina è un aminoacido che compone la cheratina e può favorire la crescita dei capelli. Gli acidi grassi omega-3 rafforzano le radici dei capelli e potrebbero bloccare la produzione di DHT, responsabile della caduta dei capelli ereditaria. Il silicio è un componente diretto dei nostri capelli e ne migliora la struttura. Gli antiossidanti come le vitamine C ed E, il rame e il selenio proteggono le cellule della pelle e dei capelli dallo stress ossidativo. Anche l’estratto di tè verde potrebbe ridurre la caduta dei capelli ereditaria, così come gli acidi grassi omega-3.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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