Controllo naturale dell'asma mediante la medicina dei micronutrienti

Alcune sostanze nutritive alleviano i sintomi bronchiali e riducono il rischio di sviluppare malattie secondarie.

L'asma (asma bronchiale) è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie che peggiora durante gli attacchi ed è associata a una maggiore sensibilità dei bronchi a vari fattori scatenanti. L'asma è spesso trattata con farmaci che possono causare numerosi effetti collaterali, tuttavia per prevenirla e alleviarla possono essere utilizzate anche la medicina dei micronutrienti e sostanze naturali come le vitamine, i minerali e i flavonoidi. Questo articolo illustra le sostanze che possono essere d'aiuto a chi soffre d'asma.

Donna con un inalatore per l'asma
L'asma è caratterizzata da una costante attività infiammatoria e di difesa delle vie respiratorie, associata a mancanza di respiro. Nell'ambito del suo trattamento, alcuni principi attivi vengono inalati, mentre altri vengono assunti come compresse. Immagine: Tom Merton/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

Tipi di asma e fattori scatenanti (stimoli)

I medici distinguono tra asma allergica (estrinseca) e asma non allergica (intrinseca). Tuttavia entrambi i tipi si manifestano nella loro forma pura solo nel 10% circa dei pazienti, mentre negli altri si osservano forme miste. L'asma estrinseca può essere causata da un'allergia. Le vie respiratorie reagiscono a sostanze innocue come polline, polvere o peli di animali con attacchi d'asma.

Nell'asma intrinseca l'attività infiammatoria è patologicamente aumentata e fattori ambientali come la polvere stradale, i fumi di scarico o l'aria fredda sono sufficienti ad innescare un attacco d'asma. Ne sono una possibile causa anche le infezioni respiratorie. L'asma può essere scatenata e aggravata dal fumo, nonché da stress o sforzo fisico.

Cause dell'asma bronchiale

Nei soggetti asmatici la mucosa delle vie respiratorie è sempre pronta ad attivare i meccanismi di difesa. A causa di questa ipersensibilità (iperreattività) anche stimoli minori sono seguiti da una forte reazione, in cui i muscoli bronchiali si restringono improvvisamente.

Gli stimoli causano anche infiammazioni, con conseguente gonfiore della mucosa bronchiale. Le cellule formano un muco viscoso, che si accumula nei bronchi. Poiché viene espirata una quantità troppo ridotta di aria ma si continua ad inspirarne costantemente, i polmoni si gonfiano in eccesso. Ciò provoca danni gli alveoli e una diminuzione del volume polmonare utilizzabile nel corso della malattia (enfisema polmonare).

Sintomi dell'asma

Il quadro clinico di un attacco acuto d'asma include insufficienza respiratoria e tosse. A causa del restringimento delle vie respiratorie, la persona colpita non riesce più ad inspirare ed espirare liberamente ed emette rumori respiratori (fischi, sibili e ronchi).

Soffre inoltre di una mancanza di ossigeno a causa della limitata funzionalità polmonare, con conseguenti mancanza di respiro, sensazione di oppressione al torace e tachicardia (pulsazioni elevate). Come segno esterno, le labbra diventano blu. A causa della mancanza di ossigeno, le prestazioni fisiche peggiorano e la persona colpita è stanca, spossata e talvolta confusa. A ciò può aggiungersi una perdita di peso.

Informazioni

L'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) hanno sintomi simili e possono pertanto essere diagnosticate con precisione solo da un esperto. La procedura prevede il controllo del volume polmonare (tramite spirometria) l'analisi dei gas ematici (emogasanalisi), che fornisce dati sull'apporto di ossigeno e sul suo scambio con l'anidride carbonica.

Classificazione

Obiettivi del trattamento

Come viene trattata comunemente l'asma?

L'asma viene controllata con i farmaci: gli agonisti selettivi dei recettori beta2-adrenergici (come il salbutamolo [Ventolin®], il fenoterolo [Dosberotec®], il formoterolo [Foradil®] o la terbutalina [Bricanyl®]) dilatano i bronchi. Questi medicinali, noti anche come "reliever", sono rimedi d'emergenza ad azione rapida contro i sintomi acuti.

I glucocorticoidi (cortisone), noti come "controller", fanno parte della terapia di base. Sono efficaci nel lungo termine ed esercitano un'azione preventiva, sopprimendo la propensione all'attività infiammatoria delle vie respiratorie . Alcuni principi attivi sono somministrati tramite inalatore/spray, mentre altri sono assunti sotto forma di compresse. I glucocorticoidi includono il beclometasone (Becotide®), il budesonide (Aircort®), il fluticasone (Flixotide®), il mometasone (Asmanex®) e il prednisolone (Idelt®).

In caso di asma è inoltre possibile bloccare le reazioni allergiche e infiammatorie:

  • Gli stabilizzatori dell'attività mastocitaria, come il nedocromile (Tilade®) e
    l'acido cromoglicico (Lomudal®), impediscono il rilascio di grandi quantità di messaggeri allergici.
  • Gli antagonisti dei recettori dei leucotrieni, quali montelukast (Singulair®) e zafirlukast (Accoleit®), bloccano l'azione dei messaggeri allergici.

A seconda della gravità dell'asma, vengono combinati uno o più principi attivi.

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

Molte persone cercano alternative al cortisone a causa dei suoi effetti collaterali. I micronutrienti possono prevenire e trattare l'asma nonché impedirne il peggioramento.

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti sono:

  • Controllare l'infiammazione: vitamina D, acidi grassi omega-3
  • Combattere lo stress ossidativo: zinco, selenio, vitamina C, flavonoidi
  • Dilatare i bronchi: magnesio
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

La vitamina D regola la risposta immunitaria

Meccanismo d'azione della vitamina D

La vitamina D regola l'attività immunitaria ed è in grado di sopprimere i segnali infiammatori, frenando lo sviluppo dell'asma. La carenza di vitamina D è associata a un peggioramento dell'asma, a un aumento dell'infiammazione delle vie respiratorie, a un calo della funzionalità polmonare e a un decorso della malattia generalmente meno favorevole.

Da un esame di diversi studi è emerso che la vitamina D può ridurre il rischio di peggioramento dell'asma nei soggetti asmatici affetti da forme da lievi a moderate. Non è tuttavia ancora chiaro se questo effetto sia limitato alle persone con bassi livelli di vitamina D. Gli esperti di micronutrienti consigliano in ogni caso di compensare un'eventuale carenza.

Anche gli studi iniziali su bambini affetti da asma mostrano una lorocarenza di vitamina D superiore rispetto ai bambini sani. I ricercatori raccomandano quindi il controllo dei livelli di vitamina D anche nei bambini. In alcuni casi il rischio di peggioramento è stato ridotto mediante l'assunzione di vitamina D, ma sono necessari studi più approfonditi.

Dosaggio e consigli per l'assunzione

La vitamina D dovrebbe essere assunta per un periodo prolungato, assicurando sempre la compensazione di un'eventuale carenza. Nell'ambito della terapia a base di micronutrienti si consiglia di assumere ai pasti tra 1.000 e 3.500 unità internazionali di vitamina D al giorno, a seconda dei livelli misurati. Carenze gravi richiedono dosaggi più elevati, che devono in ogni caso essere determinati dal medico e basarsi sul monitoraggio dei livelli di vitamina D.

Valori di laboratorio

Provetta con la scritta "test della vitamina D" su una scheda di analisi
I livelli di vitamina D vengono misurati nel siero ematico e dovrebbero essere controllati due volte all'anno. Immagine: jarun011/iStock/Getty Images Plus

Un'eventuale carenza di vitamina D deve essere determinata in laboratorio, con la rilevazione della sua forma di trasporto (25-idrossi-vitamina D o calcidiolo) nel siero, ovvero nella porzione liquida del sangue priva di cellule ematiche . I valori di vitamina D dovrebbero essere controllati due volte all'anno.

Il parere degli esperti

Il massimo beneficio per la salute è assicurato da livelli di vitamina D nel sangue compresi tra 40 e 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml).

Da considerare in caso di insufficienza renale, sarcoidosi e assunzione di farmaci

I diuretici del gruppo dei tiazidici riducono l'eliminazione del calcio attraverso i reni, che rimane così nel sangue. La vitamina D aumenta la concentrazione di calcio, i cui livelli ematici devono pertanto essere controllati regolarmente in caso di assunzione concomitante con i tiazidici.

Tra i tiazidici si annoverano i principi attivi idroclorotiazide (Disalunil®, Esidrex®), indapamide (ad esempio Indamol®, Ipamix®) e xipamide (ad esempio Aquafor®, Neotri®).

L'assunzione di vitamina D in assenza di controlli regolari del suo livello nel sangue va evitata se si soffre di calcoli renali o insufficienza renale. La vitamina D può far aumentare la quantità di calcio nel sangue, che i reni malati non sono in grado di eliminare in modo sufficiente.

Spesso il livello di calcio nel sangue aumenta nei pazienti che soffrono di sarcoidosi. In questo caso si sconsiglia di assumere vitamina D.

Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo e le conseguenze dell'infiammazione

Meccanismo d'azione degli antiossidanti

Gli ossidanti come gli inquinanti atmosferici o l'ozono irritano i polmoni dei soggetti asmatici, innescando una reazione infiammatoria. Anche le cellule immunitarie iperattive producono ossidanti, aggravando la condizione. L'intervento di antiossidanti come le vitamine C ed E in questi casi garantisce la disintossicazione dalle sostanze ossidanti.

La vitamina E può aiutare a prevenire o trattare l'asma, attenuando diversi processi infiammatori. A livello di studi il quadro complessivo non è chiaro. In alcuni studi di alto livello è stato osservato un effetto della vitamina E sull'asma, mentre in altri no:

  • La vitamina E,
  • specialmente sotto forma di alfa-tocoferolo, potrebbe essere particolarmente efficace quando il restringimento dei bronchi è causato da alti livelli di ozono e inquinamento atmosferico. Negli studi condotti, la somministrazione di alfa-tocoferolo è risultata sempre efficace quando nel sangue erano presenti basse quantità di gamma-tocoferolo, un'altra forma della vitamina E.

La vitamina C potrebbe avere un effetto positivo sull'asma, poiché previene l'infiammazione delle vie respiratorie. Secondo un'ampia valutazione di 30 studi, un basso livello di vitamina C è associato a un rischio più elevato di asma nei bambini. Tuttavia non è stato ancora dimostrato chiaramente se l'assunzione di preparati di vitamina C possa alleviare o prevenire l'asma.

L'associazione tra carenza di zinco e asma è invece cosa certa. In uno studio su bambini lo zinco ha indotto una riduzione più veloce dei sintomi dell'asma rispetto al gruppo di controllo che non interessato dall''integrazione a base di zinco.

Dosaggio e consigli per l'assunzione

Per migliorare i sintomi e la funzionalità polmonare in caso di asma o per ridurre gli effetti negativi dell'ozono, si consigliano le seguenti dosi giornaliere:

  • Vitamina E: da 50 a 270 milligrammi
  • Vitamina C: da 250 a 500 milligrammi
  • Zinco: 15-30 milligrammi

La terapia a base di vitamina E (più di 50 milligrammi al giorno) deve essere discussa con un medico specializzato in micronutrienti. A dosaggi elevati l'alfa-tocoferolo, un sottotipo di vitamina E isolato, potrebbe avere un'azione pro-ossidativa, vale a dire promuovere lo stress ossidativo. Si consiglia quindi di non assumere dosi eccessive di alfa-tocoferolo (non si devono superare i 300 milligrammi al giorno) per periodi prolungati finché non saranno disponibili ulteriori dati in merito. A fini di sicurezza, sono preferibili i preparati a base di antiossidanti che contengano tutte le otto forme di vitamina E (complesso di vitamina E completo).

Nei prodotti combinati gli ingredienti sono infatti equilibrati e presenti in quantità inferiori.

Da osservare in caso di malattie, gravidanza e assunzione di farmaci

La vitamina E non deve essere assunta contemporaneamente a integratori di ferro, bensì a distanza di due ore.

La vitamina E può aumentare la tendenza al sanguinamento. È pertanto opportuno consultare un medico se si assumono farmaci anticoagulanti, tra cui:

  • Inibitori della coagulazione, come gli antagonisti della vitamina K (es. fenprocumone o warfarin [Coumadin®]), e anticoagulanti (ad es. acido acetilsalicilico [Aspirina®, Vivin®]).

ILa vitamina E dovrebbe essere assunta solo dopo aver escluso una carenza di vitamina K, associata ad un alto rischio di sanguinamento.

Le dosi di vitamina C non devono superare i 500 milligrammi al giorno nellepersone con insufficienza renale e calcoli renali. I reni indeboliti non sono infatti in grado di elaborare dosi elevate di vitamina C, con conseguente possibile formazione di calcoli urinari e depositi di ossalato.

Chi soffre di malattie renali, non dovrebbe integrare l'apporto di zinco con preparati a base di minerali, poiché i reni indeboliti non riescono a eliminare correttamente questa sostanza.

Durante la gravidanza e l'allattamento dosi di zinco superiori a 15 milligrammi devono essere assunte solo dopo aver consultato il ginecologo.

Lo zinco riduce l'efficacia di alcuni antibiotici dei gruppi di principi attivi degli inibitori della DNA girasi (Ciproxin®, Oftacilox®) e delle tetracicline (Miraclin®, Bassado®), così come dei farmaci per l'osteoporosi, i cosiddetti bifosfonati (Fosamax®, Bondronat®). Occorre dunque rispettare un intervallo di almeno due ore tra le somministrazioni.

I flavonoidi: composti vegetali antiallergici

Meccanismo d'azione dell'estratto di corteccia di pino e della quercetina

Formula chimica e struttura della quercetina
La quercetina può inibire le reazioni allergiche e, negli studi sugli animali, ha avuto un effetto dilatante sui bronchi. Immagine: Ekaterina79/iStock/Getty Images Plus

I flavonoidi sono antiossidanti molto efficaci e sostanze vegetali antiallergiche che impediscono all'organismo di rilasciare messaggeri allergici e infiammatori. Vari studi su modelli animali ne hanno dimostrato l'effetto antiallergico. Anche le ricerche sulle abitudini alimentari mostrano che le persone che seguono una dieta con un elevato apporto di flavonoidi presentano un numero inferiore di disturbi.

I primi studi clinici in cui i partecipanti hanno assunto preparati a base di flavonoidi ne hanno confermato l'azione benefica sull'asma. Esempi tipici di flavonoidi sono la quercetina e la procianidina dell'estratto di corteccia di pino:

L'estratto di corteccia di pino può migliorare la funzione polmonare e i sintomi dell'asma. Un primo studio è stato condotto su 26 pazienti asmatici, suddivisi in modo casuale in due gruppi: il primo gruppo ha ricevuto 2,2 milligrammi di estratto di corteccia di pino per kg di peso corporeo al giorno (massimo 200 milligrammi), mentre il secondo gruppo un placebo per quattro settimane. L'estratto conteneva un massimo di 140 milligrammi di procianidina. La ricerca è proseguita per altre quattro settimane dopo aver scambiato le due sostanze tra loro e ha fatto registrare nuovamente benefici nei partecipanti trattati con l'estratto di corteccia di pino.

In altri due studi di alto livello l'estratto di corteccia di pino (100 milligrammi) ha migliorato i segni dell'asma allergica e ha ridotto la quantità di farmaci necessari, ma l'affidabilità della sua efficacia in ugual misura su tutti i pazienti asmatici deve essere confermata da studi di maggiori dimensioni.

Negli studi di laboratorio la quercetina ha inibito le reazioni allergiche, impedendo che alcune cellule immunitarie (i mastociti) rilasciasser messaggeri allergici. Negli studi sugli animali la quercetina ha avuto anche un effetto dilatante sui bronchi, tuttavia mancano ancora studi su pazienti affetti da asma.

Dosaggio e consigli per l'assunzione

Per il trattamento dell'asma si consiglia di assumere fino a 200 milligrammi di estratto di corteccia di pino al giorno per quattro settimane, assicurandosi 100 milligrammi di estratto contengano 70 milligrammi di principio attivo (procianidina).

L'assunzione dovrebbe avvenire ai pasti, per garantire una migliore tolleranza a livello gastrico.

 

Da considerare in caso di assunzione di farmaci e gravidanza

Antibiotici: la quercetina, che può ridurre l'efficacia degli inibitori della DNA girasi e dei chinoloni, non deve essere assunta insieme a questi tipi di antibiotici.

In assenza di studi esaustivi sul loro uso durante la gravidanza e l'allattamento, l'assunzione di quercetina ed estratto di corteccia di pino dovrebbe essere valutata in modo critico.

Gli acidi grassi omega-3 frenano le infiammazioni

Meccanismo d'azione degli acidi grassi omega-3

Gli acidi grassi omega-3 inibiscono i processi infiammatori. L'organismo se ne serve infatti per produrre una serie di sostanze che possono porre fine all'infiammazione. I ricercatori ne stanno testando con successo l'efficacia contro una serie di malattie infiammatorie. In caso di asma gli acidi grassi omega-3 possono alleviare i sintomi, poiché dilatano i bronchi e riducono l'insufficienza respiratoria, come dimostrato in studi di laboratorio e in studi su animali e sull'uomo.

Nel caso dell'asma allergica uno studio ha dimostrato che tali sostanze potrebbero attenuare la risposta immunitaria all'allergene. In una panoramica di sette studi di alto livello (metanalisi) sono stati descritti risultati complessivi sia positivi che negativi. Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato un migliore controllo dei sintomi dell'asma. Sono necessari studi di maggiori dimensioni per stabilire come utilizzare gli acidi grassi omega-3 per ottenere un controllo sicuro dell'asma.

Anche in assenza di una comprovata efficacia, gli acidi grassi omega-3 non hanno comunque causato effetti collaterali. L'assunzione a lungo termine di questa sostanza è un'opzione di trattamento dell'asma che vale la pena provare.

Diversi tipi di pesce e capsule in una ciotola di vetro
Gli acidi grassi omega-3 possono ridurre il restringimento delle vie respiratorie. Quando si assume un integratore a base di acidi grassi omega-3, occorre accertarsi che il preparato sia puro e di alta qualità. Immagine: AlexPro9500 /iStock/Getty Images Plus

Dosaggio e consigli per l'assunzione

Negli studi condotti tra 700 e 3.000 microgrammi di acidi grassi omega-3 al giorno sono stati efficaci nell'alleviare il restringimento delle vie respiratorie, per cui i medici specializzati in micronutrienti raccomandano questo dosaggio. Occorre assicurarsi di assumere una porzione elevata di acido eicosapentaenoico (EPA), pari ad almeno 1.800 milligrammi al giorno, in virtù del suo buon effetto antinfiammatorio.

L'EPA è contenuto nel pesce ricco di grassi e negli integratori contenenti olio di pesce. I preparati a base di omega-3 dovrebbero essere sempre assunti a pasto, poiché il grasso contenuto negli alimenti ne migliora l'assorbimento nell'intestino.

Nella scelta dei preparati, occorre prestare attenzione all'alta qualità e purezza. Si consiglia di utilizzare sempre olio di pesce purificato oppure olio di krill. Quest'ultimo è puro per natura e il suo impiego garantisce che le proprietà dei preziosi acidi grassi siano sfruttate appieno.

Determinazione dei livelli di acidi grassi omega-3 in laboratorio: l'indice omega-3

Mediante un esame del sangue chiamato indice omega-3 è possibile determinare la quantità di acidi grassi omega-3 presente nei globuli rossi. Questo indice, il cui risultato è espresso in percentuale,

può essere utilizzato per diagnosticare una loro carenza. Un risultato compreso tra cinque e otto è normale e indica che da cinque a otto acidi grassi su 100 presenti nei globuli rossi sono preziosi omega 3. Il valore ottimale è invece compreso tra otto e undici.

Da considerare in caso di assunzione di anticoagulanti, interventi chirurgici e malattie

L'impiego di alte dosi di acidi grassi omega-3 (oltre i 1.000 milligrammi al giorno) aumenta la tendenza al sanguinamento e presuppone pertanto il corrispondente adeguamento dei farmaci anticoagulanti eventualmente assunti. Se si soffre di un disturbo della coagulazione del sangue, occorre sempre consultare il medico prima di assumere acidi grassi omega-3. Anche prima di un intervento chirurgico si dovrebbe discutere con il medico la necessità di interromperne l'assunzione. 

Gli acidi grassi omega-3 non devo inoltre essere assunti se si soffre di malattie epatiche o renali, pancreatite o infiammazione della cistifellea.

Magnesio: un rilassante per i bronchi

Meccanismo d'azione del magnesio

Cubi di legno con la scritta "magnesio" e "Mg" scritto con compresse.
Il magnesio viene utilizzato in caso di gravi attacchi d'asma perché rilassa e dilata la muscolatura dei bronchi. Immagine: tihomir_todorov/iStock/Getty Images Plus

Il magnesio rilassa e dilata la muscolatura dei bronchi e, in virtù di questa sua azione, viene utilizzato nel pronto soccorso in caso di gravi attacchi di asma. Nei pazienti asmatici viene spesso rilevata una carenza di magnesio. I pazienti con bassi livelli di magnesio soffrono anche di forme d'asma più gravi rispetto ai pazienti con valori normali. La quantità di magnesio nel sangue potrebbe quindi essere un importante indicatore della gravità dell'asma.

In soggetti adulti affetti da asma da lieve a moderata che hanno assunto 170 milligrammi di magnesio due volte al giorno per 6-7 mesi è stato osservato un miglioramento notevole e misurabile. In un altro studio i pazienti con asma moderata hanno necessitato di meno farmaci grazie all'assunzione di magnesio. In entrambi gli studi gli effetti sopra descritti non sono stati osservati nei gruppi trattati con il placebo.

Anche nei bambini l'asma può essere alleviata mediante l'assunzione a lungo termine di magnesio. Uno studio di alto livello ha dimostrato la superiorità del magnesio rispetto al placebo nel trattamento dei sintomi dell'asma e delle reazioni allergiche cutanee.

Dosaggio e consigli per l'assunzione

Negli studi condotti sono stati utilizzati 340 milligrammi di magnesio al giorno negli adulti e 300 milligrammi nei bambini. Pertanto i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere almeno 300 milligrammi di magnesio al giorno per il trattamento dell'asma. Si raccomanda di proseguire l'assunzione di magnesio per diversi mesi,

preferibilmente ai pasti per garantirne un migliore assorbimento nell'intestino. A seconda della sensibilità individuale, quantità pari o superiori 250 milligrammi di magnesio potrebbero provocare diarrea. In questo caso è sufficiente suddividere la dose in più porzioni. Il livello del magnesio va tenuto sotto controllo se si assumono più di 250 milligrammi al giorno per un periodo prolungato.

Determinazione dei livelli di magnesio in laboratorio

I livelli di magnesio vengono determinati tramite esami del sangue. È importante rilevare il magnesio nel sangue intero, che contiene tutti i globuli rossi. Infatti, anche se i livelli di magnesio nel siero (liquido ematico) sono normali, potrebbe esservi una carenza nelle cellule del sangue. Sono ritenuti normali valori di magnesio compresi tra 1,38 e 1,5 millimoli per litro.

Da considerare in caso di insufficienza renale e assunzione di antibiotici e farmaci contro l'osteoporosi

In concomitanza con un trattamento a base di determinati antibiotici o farmaci contro l'osteoporosi (bifosfonati), si dovrebbe sempre attendere almeno due ore prima di assumere un preparato a base di magnesio, che altrimenti potrebbe fissarsi ai principi attivi presenti nel tratto gastrointestinale e renderli così inefficaci. La cautela è d'obbligo inoltre con l'assunzione, tra gli altri, dei seguenti farmaci:

  • Inibitori della DNA girasi: ciprofloxacina (come Ciperus® o Ciprofloxacina Pfizer®), ofloxacina (ad esempio Oflocin oppure Exocin®) o levofloxacina (ad esempio Levixiran o Levobat)
  • Tetracicline: ad esempio la tetraciclina (come Acromicina®, Ambramicina®, Tetrabioptal®) e la doxiciclina (ad esempio Doxina®, Doxiciclina, Doxynor)
  • Bifosfonati: ad esempio l'acido clodronico (come Moticlod®, Osteostab®), l'acido alendronico (ad esempio Fosamax®, Genale) e l'acido ibandronico (ad esempio Bondronat®, Bonviva®)

Le persone affette da una malattia renale non sono in grado di eliminare a sufficienza il magnesio in eccesso tramite i reni e non dovrebbero quindi assumerlo mediante preparati, per evitarne accumuli nel sangue.

Dosaggi in breve

Dose giornaliera di micronutrienti consigliata in caso di asma

 

Vitamine

Vitamina D

 da 1.000 a 3.500 unità internazionali (UI) o a seconda dei livelli ematici di vitamina D

Vitamina E

da 50 a 270 milligrammi (mg)

Vitamina C

da 250 a 500 milligrammi

  
 

Minerali

Zinco

da 15 a 30 milligrammi

Magnesio

Adulti

Bambini

 

almeno 300 milligrammi

fino a 300 milligrammi

  
 

Altre sostanze

Estratto di corteccia di pino

fino a 200 milligrammi (140 milligrammi di procianidina)

Acidi grassi omega-3

da 700 a 3.000 microgrammi (µg) (di cui almeno 1.800 microgrammi di EPA)

 

 

Sintesi degli esami di laboratorio consigliati

Esami del sangue consigliati in caso di asma

 

Valori normali

Vitamina D

da 40 a 60 nanogrammi per millilitro di siero (ng/ml)

Indice omega-3

dal 5 all'8 percento

Magnesio (sangue intero)

da 1,38 a 1,5 millimoli per litro (mmol/l)

 

 

Classificazione

I micronutrienti a sostegno dei farmaci

Mitigazione degli effetti collaterali del cortisone (glucocorticoidi)

Il cortisone (glucocorticoidi) (principi attivi beclometasone [Becotide®], budesonide [Aircort®], fluticasone [Flixotide®] e mometasone [Asmanex®]) è usato per controllare l'infiammazione nell'asma. Soprattutto in caso di assunzione prolungata e per via orale, tale farmaco è associato a un leggero aumento del rischio di fratture ossee. Pertanto si consiglia di assumere fino a 1.000 milligrammi di calcio, da 2.000 a 4.000 unità internazionali di vitamina D e 150 microgrammi di vitamina K2 per le ossa.

Nei pazienti trattati con cortisone, l'assunzione di vitamina D e calcio ha dimostrato di avere un effetto preventivo contro la perdita ossea nella regione lombare della colonna vertebrale e nell'avambraccio.

Il cortisone aumenta anche l'escrezione dei micronutrienti magnesio, zinco e vitamina C, che pertanto devono essere integrati.

Riduzione della necessità di farmaci per l'asma grazie all'assunzione di vitamine e minerali

Alcuni studi hanno mostrato come l’impiego di vitamina C (1.000 milligrammi al giorno), vitamina D (da 500 a 4.000 unità internazionali al giorno) o magnesio (300 milligrammi al giorno) abbia permesso di ridurre l’impiego di farmaci per l’asma.

Dosaggi in breve

Dose giornaliera consigliata di micronutrienti in caso di assunzione di glucocorticoidi

Calcio

1.000 milligrammi (mg)

Vitamina D

da 2.000 a 4.000 unità internazionali (UI)

Vitamina K2

150 microgrammi (µg)

Vitamina C

da 200 a 1.000 milligrammi

Magnesio

300 milligrammi

Zinco

da 10 a 20 milligrammi

 

 

Classificazione

Riepilogo

L'asma è caratterizzata da una costante attività infiammatoria e di difesa delle vie respiratorie. A causa delle infiammazioni, i bronchi sono ipersensibili e reagiscono eccessivamente a stimoli innocui. L'asma è associata a insufficienza respiratoria.

La medicina dei micronutrienti tratta la malattia riducendo ad esempio lo stress ossidativo e ristabilendo l'equilibrio tra ossidanti e antiossidanti. Le vitamine e i minerali ad azione antinfiammatoria come lo zinco, il selenio, la vitamina E e la vitamina D possono potenzialmente ridurre l'infiammazione delle vie respiratorie. La vitamina D, in particolare, è un potente regolatore immunitario ed è in grado di attenuare i segnali infiammatori nelle cellule.

Anche gli acidi grassi omega-3 hanno effetti antinfiammatori e possono ridurre i sintomi dell'asma. Il magnesio allevia invece i sintomi grazie alla sua azione di broncodilatatore.

Le persone trattate con cortisone corrono un rischio maggiore di soffrire fratture, che può essere ridotto assumendo calcio, vitamina D e vitamina K2. La vitamina C, la vitamina D e il magnesio riducono anche la necessità di farmaci per l'asma.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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