La cistite colpisce spesso le donne, mentre è estremamente rara negli uomini sotto i 50 anni. Spesso viene trattata con una terapia antibiotica, ma molti non sanno che è possibile prevenirla e curarla anche in modo naturale. Alla comparsa dei primi segni di un'infezione è possibile ricorrere all'aiuto di determinati flavonoidi, aminoacidi, probiotici e vitamine. Scoprite in questo articolo quali sono queste sostanze nutritive.
Cause e sintomi
Cos'è la cistite?
In caso di cistite, i batteri nella vescica prolificano, causando un'infezione e l'insorgenza di disturbi sgradevoli. Gli agenti patogeni raggiungono la vescica passando per l'uretra. Il più frequente tra questi in grado di provocare l'infezione è il batterio Escherichia coli, appartenente alla flora intestinale. Le persone colpite da cistite presentano cellule batteriche e sanguigne nelle urine.
La cistite viene anche chiamata infiammazione della vescica o infezione del tratto urinario.
Le cause della cistite
Si sospetta che stress e freddo favoriscano la cistite, ma anche le sostanze chimiche possono irritare le pareti della vescica. Molte delle cause sono legate al sesso:
le donne, ad esempio, sono più facilmente esposte al rischio di cistite perché la loro uretra è più corta. Anche il loro tasso di recidiva è molto elevato: una donna su quattro è soggetta a ripetute infezioni delle vie urinarie. Altri fattori di rischio sono il diabete femminile e la gravidanza, a cui si aggiungono i rapporti sessuali e una scarsa igiene intima.
Nella maggior parte dei casi gli uomini ne soffrono solo se la prostata ingrossata preme contro l'uretra ostacolando il flusso dell'urina che rimane a lungo nella vescica.
Sintomi della cistite
Il sintomo più frequente è lo stimolo della minzione (necessità di fare pipì), seguito dall'emissione di poche gocce di urina accompagnata da bruciore. A volte si prova dolore all'interno della vescica anche senza aver urinato. L'urina può essere lattiginosa, di colore rosa o rosso.
Febbre, mal di schiena, nausea e vomito indicano che l'infezione ha coinvolto i reni e che l'infiammazione acuta ha raggiunto i bacinetti renali (pielonefrite).
Nei bambini la cistite si manifesta spesso senza i segni specifici dell'infiammazione, ma con sintomi generici come irritabilità, incontinenza, diarrea, inappetenza e febbre.
La cistite può presentare un decorso asintomatico ed essere pertanto difficile da diagnosticare, ma un esame di laboratorio su una coltura di urina può rivelare la presenza di batteri (batteriuria) o sangue (ematuria).
Obiettivi del trattamento
Come viene curata la cistite nel modo classico?
La cistite viene valutata in base alla gravità dei disturbi e al tipo di germe presente nell'urina. Una volta rilevati questi dati, il medico deciderà se ricorrere a farmaci adatti per questa patologia. A seconda dei risultati del test sarà quindi prescritta una terapia antibiotica, ad esempio a base del principio attivo fosfomicina (Monuril®) o nitrofurantoina (ad esempio Neofuradantin® o Furedan®). Le cistiti ricorrenti possono essere trattate con un ciclo di terapia antibiotica preventiva.
La profilassi più diffusa per le donne affette da cistite riconducibile all'attività sessuale si basa sulla somministrazione di un antibiotico a basso dosaggio da assumere per un lungo periodo di tempo dopo ogni rapporto.
Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti
La frequente assunzione di antibiotici può modificare la flora vaginale e intestinale e rendere i batteri resistenti agli antibiotici. In questo modo, accanto ai germi "sani", se ne sviluppano anche di "estranei", spesso responsabili della malattia. I probiotici possono essere di grande aiuto per risolvere il problema.
Esiste infatti una serie di micronutrienti che favorisce le difese immunitarie e consente al corpo di contrastare meglio l'infezione. Alcune sostanze nutritive sono anche in grado di ridurre il numero di batteri nella vescica in due modi, ovvero legandosi a essi pereliminarli attraverso l’urina oppure acidificando la stessa per ostacolare la loro sopravvivenza. Le seguenti sostanze nutritive sono indicate per il trattamento e la prevenzione della cistite:
- Estratto di cranberry con un elevato contenuto di proantocianidine (flavonoidi),
- metionina (un aminoacido),
- probiotici (miscele di batteri "buoni"),
- mannosio (un tipo di zucchero),
- oli di senape (antibiotici naturali),
- zinco e selenio (due minerali) nonché
- le vitamine C e D.
Comportamenti consigliati e rimedi casalinghi
La terapia classica e anche la medicina dei micronutrienti sono efficaci a patto che si rispettino queste tre regole: In caso di cistite si dovrebbero bere 1,5 litri d'acqua al giorno, in modo da far defluire i batteri dalla vescica (ma attenzione a non esagerare, perché un'eccessiva quantità d'acqua diluisce troppo l'urina e i principi attivi antibatterici presenti in essa). Il calore fa bene, ad esempio quello di un cuscino di noccioli di ciliegia caldo sulla pancia. Inoltre si dovrebbero consumare cibi in grado di acidificare l'urina, perché gli agenti patogeni proliferano a fatica in un ambiente leggermente acido. Particolarmente adatti sono carne, pesce, formaggio, uova e legumi.
La cosa più importante è seguire la terapia con costanza, per evitare che la cistite diventi cronica.
Il trattamento con micronutrienti e flavonoidi
Cranberry: un rimedio naturale contro la cistite
L'azione terapeutica del cranberry
Il cranberry, un parente del mirtillo rosso, è noto anche come ossicocco americano o mortella di palude. Alcuni componenti del cranberry (antocianidina e proantocianidina) svolgono un'azione meccanica che impedisce ai batteri di aderire alla parete vescicale, come ampiamente dimostrato.
Secondo la più completa meta-analisi condotta sui dati disponibili, non è possibile dimostrare l'efficacia del cranberry. Tuttavia il suo succo ha un effetto preventivo simile a quello di un antibiotico in caso di infezione delle vie urinarie.
Un problema è rappresentato però dal suo gusto aspro, che provoca spesso l'interruzione anzitempo della terapia. In futuro si dovrà quindi pensare a nuove forme di somministrazione degli integratori contenenti estratto di cranberry, ad esempio sotto forma di capsule.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Per prevenire la cistite si consiglia di bere ogni giorno 300 millilitri di succo di cranberry, mentre per evitare recidive, la quantità minima è di 125-240 millilitri.
Chi non ama il sapore aspro e amaro del succo può scegliere l'estratto in capsule, che presenta due vantaggi: è privo di zuccheri e contiene una quantità di principio attivo vegetale indicata e dosabile con precisione.
Studi clinici hanno dimostrato l'efficacia degli estratti di cranberry che contengono da 30 a 70 milligrammi di proantocianidine.
Cosa ricordare in caso di assunzione di farmaci e in gravidanza
L'estratto di cranberry può potenziare l'efficacia di alcuni farmaci, tra cui l'anticoagulante warfarin (Coumadin®). Qui sono disponibili ulteriori informazioni sul cranberry.
Alcuni studi di alto profilo hanno dimostrato la sicurezza e l'efficacia del cranberry in gravidanza. Tuttavia le donne incinte devono sempre consultare il proprio medico, perché potrebbe essere necessaria una terapia a base di antibiotici.
La metionina elimina i germi presenti nella vescica
In caso di cistite la metionina, un aminoacido che acidifica l'urina, rappresenta un'alternativa agli antibiotici . Un ambiente leggermente acido favorisce infatti lo sviluppo dei batteri "buoni", anziché di quelli "cattivi". La metionina può essere utilizzata anche per trattare cistiti croniche e ricorrenti.
Nonostante sia citata in alcune direttive mediche, esistono pochi studi che ne dimostrano l'efficacia, rendendo impossibile una valutazione definitiva dei suoi effetti in caso di cistite. Il decorso di un eventuale trattamento deve tuttavia essere monitorato mediante controlli medici regolari.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Per ridurre il rischio di una cistite ricorrente si consigliano fino a 1.500 milligrammi di metionina. Per contrastare una cistite acuta, la medicina dei micronutrienti consiglia anche di assumerne fino a 3.000 milligrammi al giorno.
Il momento ideale per assumere la metionina è lontano dai pasti, suddividendo la dose durante la giornata (ad esempio 500 milligrammi tre volte al giorno), in modo che l'intestino possa assorbirla meglio.
Da ricordare in caso di assunzione di metionina
La metionina non dovrebbe essere assunta a dosi elevate per lunghi periodi di tempo, perché innalza il livello dell'omocisteina, sostanza strettamente correlata a diverse patologie, ad esempio con un rischio più elevato di arteriosclerosi.
Una prescrizione di metionina a lungo termine da parte del medico deve essere accompagnata dal controllo regolare dei livelli di omocisteina nel sangue e dall'eventuale assunzione di vitamine del gruppo B, che ne facilitano l'eliminazione.
In caso di cistite, espellere i germi con il mannosio
Il D-mannosio è un tipo di zucchero praticamente inutilizzato dall'organismo, che raggiunge così la vescica in grande quantità. Si ritiene che il D-mannosio eviti che i batteri aderiscano alle pareti della vescica e vengano così espulsi con l'urina. In questo modo il D-mannosio favorisce la guarigione e riduce il rischio di recidive.
I molti studi condotti su un numero ridotto di soggetti per stabilire l'adeguatezza del mannosio come rimedio in caso di cistite hanno fornito risultati positivi. Tuttavia l'efficacia del D-mannosio non è ancora confermata e a tal fine sarebbero necessari studi su gruppi di partecipanti di maggiori dimensioni.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Il mannosio è disponibile in forma di capsule o polvere. Per prevenire la cistite si consigliano 2.000 milligrammi di D-mannosio al giorno. In caso di frequenti recidive, è possibile assumerlo anche per periodi di tempo più lunghi (da 6 a 12 mesi).
Da ricordare in caso di gravidanza
Non sono ancora stati condotti studi scientifici sull'assunzione del mannosio in gravidanza. Si consiglia quindi alle donne incinte di consultare sempre il proprio medico prima di ricorrere a questo rimedio naturale.
Eliminazione dei batteri con l'olio di senape
Gli oli di senape (isotiocianati) hanno un effetto antibatterico e, come dimostrato da uno studio scientifico, in caso di cistite agiscono come un antibiotico standard. Verdure come rafano e cappuccina contengono quantità particolarmente elevate di oli di senape.
Gli antibiotici di origine vegetale sono un'alternativa naturale contro le infezioni perché rafforzano il sistema immunitario e bloccano la crescita e la proliferazione dei batteri, che non sembrano inoltre sviluppare alcuna resistenza agli isotiocianati.A differenza dei normali antibiotici, queste sostanze non alterano neppure l'equilibrio della flora intestinale.
Dosaggio e consigli di assunzione dell'olio di senape
Per trattare la cistite si dovrebbero assumere da 1.000 a 2.000 milligrammi di radici di rafano e da 2.400 a 5.000 milligrammi di cappuccina fino alla scomparsa dei disturbi o per un periodo compreso tra sette e 14 giorni.
Se si sceglie l'estratto, la dose consigliata varia da 50 a 500 milligrammi di estratto di rafano e da 250 a 2.500 milligrammi di cappuccina. Le dosi consigliate variano sensibilmente a seconda dell'estratto.
Esso presenta il vantaggio di ridurre il numero di compresse o capsule da inghiottire. La quantità efficace di olio di senape contenuta è infatti maggiore rispetto alla polvere vegetale.
Poiché non sono ancora disponibili studi clinici sugli estratti, non è consigliabile assumere regolarmente dosi elevate di oli di senape isolati.
Da ricordare in caso di gravidanza
Non si dispone ancora di dati sufficienti sull'uso della cappuccina o del rafano per contrastare la cistite o le malattie da raffreddamento in gravidanza.
La vitamina C rafforza le difese immunitarie
La vitamina C stimola l'immunità congenita e acquisita, favorisce la maturazione delle cellule immunitarie e la loro capacità di trovare, distruggere e infine eliminare ("fagocitare") gli agenti patogeni. La vitamina C rafforza la funzione di barriera della superficie corporea, ostacolando ulteriormente la penetrazione degli agenti patogeni e riducendo al tempo stesso i danni causati dalle reazioni infiammatorie.
La vitamina C, così come la metionina, contribuisce all'acidificazione dell'urina. È provato come l'assunzione quotidiana di vitamina C riduca il rischio dicistite, senza pericoli anche in gravidanza.
Dosaggio e consigli per l'assunzione della vitamina C
Per contrastare la comparsa della cistite è possibile assumere una volta al giorno 100 milligrammi di vitamina C per tre mesi.
Prevenire la cistite con lo zinco e curarla con il selenio
Lo zinco è il secondo minerale più presente nel corpo umano. Il selenio è invece un oligoelemento, ovvero presente nell'organismo solo in tracce. Lo zinco e il selenio sono indispensabili alla sopravvivenza e devono essere assunti attraverso l'alimentazione. Entrambi contribuiscono a prevenire le infezioni, attivano il sistema immunitario ed evitano i danni causati dalle infiammazioni. Il selenio può essere usato anche in caso di infezioni.
Consiglio
Solitamente i preparati preventivi contengono già combinazioni di vitamine, minerali e oligoelementi che rafforzano il sistema immunitario.
Dosaggio e consigli per l'assunzione di zinco e selenio
Per prevenire le infezioni batteriche e in presenza di un calo delle difese immunitarie è consigliabile assumere da cinque a 30 milligrammi di zinco. Alcuni studi hanno dimostrato l'efficacia di 50-200 microgrammi di selenio al giorno in caso di infezioni batteriche.
Selenio e zinco vanno assunti insieme durante il pasto, perché in questo modo sono meglio tollerabili dallo stomaco.
Consiglio
Se si vuole combinare selenio e vitamina C, controllare che il primo contenga selenato di sodio. Il selenito di sodio, al contrario, si legherebbe alla vitamina C, bloccandone l'assorbimento nell'intestino.
Rilevazione del livello di selenio in laboratorio
Si consiglia di controllare il livello di selenio nel sangue in caso di cistiti ricorrenti o se si assumono per lungo tempo dosi elevate di questo oligoelemento (200 microgrammi).
Il modo migliore per determinare la quantità di selenio è analizzare il suo contenuto nel sangue intero, poiché la maggior parte di questo elemento si ritrova nelle cellule ematiche. Si parla di carenza se il suo valore è inferiore a 100 microgrammi per litro di sangue intero.
Cosa ricordare in caso di assunzione di farmaci
In caso di terapia antibiotica con ciprofloxacina (come Ciperus®, Ciproxin®), enoxacina (ad esempio Bactidan®) e norfloxacina (ad esempio Naflox®, Norfloxacina Sandoz®) e con le tetracicline (come Doxynor®, Farmodixi®), lo zinco va assunto dopo tre-quattro ore dalla somministrazione dell'antibiotico, perché riduce l'efficacia del farmaco.
La vitamina D previene la cistite
La vitamina D stimola la risposta immunitaria e difensiva in caso di infiammazioni e garantisce la produzione dei fattori protettivi presenti nell'urina che eliminano i batteri (peptidi antimicrobici). Altre sostanze si ancorano invece agli agenti patogeni, evitando che aderiscano alle pareti della vescica e facilitandone l'eliminazione con l'urina.
I bambini e le donne in menopausa sono più soggetti alla cistite quando i loro livelli di vitamina D nel sangue sono bassi. In caso di carenza di vitamina D, anche il tasso di recidiva aumenta sensibilmente.
Nelle donne l'assunzione di vitamina D ha diminuito il numero di recidive.
Dosaggio e consigli per l'assunzione della vitamina D
La dose di vitamina D deve sempre basarsi sui valori nel sangue (vedere sotto).
Uno studio scientifico si è basato sulla somministrazione di 20.000 unità internazionali (UI) di vitamina D3 ogni settimana, pari a quasi 2.900 unità internazionali al giorno, a soggetti con cistite ricorrente. Questa dose si è dimostrata tollerabile e sicura anche in caso di assunzione a lungo termine per più di cinque anni e ha ridotto il numero di recidive nelle donne sottoposte al trattamento.
La vitamina D è liposolubile, ossia può essere assorbita dall'intestino solo insieme ai grassi contenuti negli alimenti, e per questo se ne consiglia l'assunzione ai pasti.
Rilevazione del livello di vitamina D in laboratorio
In caso di aumentata suscettibilità alle infezioni, si consiglia di determinare il livello di vitamina D nel sangue, per rilevare immediatamente eventuali carenze e compensarle in modo tempestivo e sicuro.
La vitamina D viene determinata nel siero sanguigno, ovvero nella parte liquida del sangue priva di cellule ematiche.
Il valore ottimale della vitamina D è compreso tra 40 e 60 nanogrammi per millilitro, equivalente a 100-150 nanomoli per litro.
I probiotici combattono gli agenti patogeni
È stato osservato che la flora vaginale delle donne che non hanno mai sofferto di cistite è costituita principalmente da lattobacilli. Nelle donne che soffrono di cistiti ricorrenti sono presenti anche altri germi, parzialmente nocivi, come i colibatteri. I lattobacilli bloccano e combattono la crescita di altri germi e, nelle donne sane, colonizzano non solo l'interno della vagina, ma anche la zona tra i genitali e l'ano (perineo), creando così una barriera naturale contro i germi provenienti dall'intestino. Essi stimolano inoltre l'attività immunitaria dell'organismo.
I probiotici sono una possibile soluzione in caso di cistite ostinata, ma non sono sempre efficaci. Il trattamento ha effetti benefici se associato ad altre terapie, ad esempio a base di estratto di cranberry e vitamina C.
In generale esistono molte indicazioni dell'efficacia di una terapia probiotica in caso di infezioni alle vie urinarie, tuttavia non ancora confermate in via definitiva. Rispetto a una terapia antibiotica, questo trattamento è molto ben tollerato.
Dosaggio e consigli per l'assunzione dei probiotici
Per ripristinare la flora vaginale è possibile assumere due volte al giorno dei ceppi batterici oppure optare per gli ovuli vaginali. I probiotici sono efficaci solo se contengono da uno a 20 miliardi (da 1 a 20 x 109) di batteri vivi e devono essere assunti per lunghi periodi di tempo. L'efficacia diminuisce quando il trattamento viene sospeso.
Non tutti i tipi di lattobacilli sono ugualmente efficaci. I ceppi impiegati con successo includono Lactobacillus rhamnosus GR1 + Lactobacillus reuteri RC14, Lactobacillus plantarum LP01 + Lactobacillus paracasei LPC09.
Dosaggi in breve
Dosi quotidiane di micronutrienti consigliati in caso di cistite
Vitamine | |
---|---|
Vitamina D | a seconda delle condizioni di assunzione |
Vitamina C | da 100 a 200 milligrammi (mg) |
Minerali | |
---|---|
Zinco (prevenzione) | da 5 a 30 milligrammi |
Selenio | da 50 a 200 microgrammi (µg) |
Flavonoidi/ altro | |
---|---|
Succo di cranberry | 300 millilitri (ml) |
Rafano | da 960 a 2.000 milligrammi |
Metionina | da 1.500 a 3.000 milligrammi |
Probiotici | da 1 a 20 miliardi (da 1 a 20 x 109) |
Sintesi degli esami di laboratorio consigliati
Esami del sangue consigliati in caso di cistite cronica
Valori normali | |
---|---|
Vitamina D (siero) | da 40 a 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml) |
Selenio (sangue intero) | da 121 a 150 microgrammi per litro (µg/l) |
Impiego in caso di assunzione di farmaci
I probiotici combattono la diarrea causata dagli antibiotici
Gli antibiotici non agiscono solo contro i batteri patogeni, ma anche contro quelli buoni che colonizzano il nostro intestino. I probiotici, assunti in concomitanza con gli antibiotici, aiutano a mantenere un corretto equilibrio batterico e inibiscono la proliferazione dei germi patogeni a livello intestinale. In questo modo è possibile ridurre il rischio di diarrea associato all'assunzione di antibiotici. Qualora si verificassero comunque attacchi di diarrea, con i probiotici sarebbero più lievi e più brevi. Secondo alcuni studi, i più efficaci sono i lattobacilli e il lievito Saccharomyces boulardii.
Per evitare interazioni tra antibiotici e probiotici occorre rispettare un intervallo di due o tre ore tra le due somministrazioni.
La metionina migliora l'efficacia degli antibiotici
In caso di terapia antibiotica, si consiglia di assumere L-metionina che migliora l'efficacia degli antibiotici che hanno un'attività ottimale in un ambiente urinario acido (ad esempio l'ampicillina come Amplital®, i sulfonamidi come Aquaphor®, nitrofurantoina come Furedan®).
Dosaggi in breve
Micronutrienti consigliati in caso di assunzione di antibiotici | |
---|---|
Metionina | da 1.500 a 3.000 milligrammi (mg) |
Probiotici | da 1 a 20 miliardi (da 1 a 20 x 109) |
Riepilogo
In genere la cistite è una patologia di origine batterica. La terapia basata sui micronutrienti combatte questa malattia su diversi fronti: Esistono preparati con effetto antibiotico composti da rafano e cappuccina. Inoltre, è possibile favorire l'eliminazione dei germi patogeni con l'assunzione di mannosio o cranberry. La metionina acidifica l'urina e rende più difficile la sopravvivenza dei batteri.
Minerali come lo zinco, l'oligoelemento selenio o vitamine come la vitamina D e C rafforzano le difese immunitarie dell'organismo. I batteri buoni contenuti nei probiotici migliorano in modo mirato anche l'equilibrio tra batteri buoni e cattivi all'interno del nostro corpo.
In caso di terapia antibiotica contro la cistite è possibile ridurre il rischio di diarrea assumendo dei probiotici. La metionina migliora l'efficacia degli antibiotici che necessitano di un ambiente acido per essere assorbiti in modo ottimale.
Indice degli studi e delle fonti
Altarac, S. et al. (2014): Use of d-mannose in prophylaxis of recurrent urinary tract infections (UTIs) in women. BJU Int, 113: 9–10. consultato il: 4.11. 2017 http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/bju.12492/full, consultato il 07.11.2017.
Azimi, H. et al. (2012): A review of animal and human studies for management of benign prostatic hyperplasia with natural products: perspective of new pharmacological agents. Inflamm Allergy Drug Targets. 2012 Jun;11(3):207-21. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22512478, consultato il 07.11.2017.
Carr, A.C. & Maggini, S. (2017): Vitamin C and Immune Function. Nutrients. 3;9(11). pii: E1211. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29099763, consultato il 21.11.2017.
Cho, Y.M. et al. (2017): Horseradish extract promotes urinary bladder carcinogenesis when administered to F344 rats in drinking water. J Appl Toxicol. 37(7):853-862, consultato il 21.11.2017.
Ditscheid, B. et al. (2005): Effect of L-methionine supplementation on plasma homocysteine and other free amino acids: a placebo-controlled double-blind cross-over study. Eur J Clin Nutr. 2005 Jun;59(6):768-75. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15870821, consultato il 16.11.2017.
Fünfstück R. et al. (1997): Prevention of reinfection by L-methionine in patients with recurrent urinary tract infection]. Med Klin (Munich). 15;92(10):574-81. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9446004, consultato il 06.11.2017.
Garlick, P.J. (2006): Toxicity of Methionine in Humans. J. Nutr., 136,6: 1722S-1725S. http://jn.nutrition.org/content/136/6/1722S.long, consultato il 16.11.2017.
Goos, K.H. et al. (2017): On-going investigations on efficacy and safety profile of a herbal drug containing nasturtium herb and horseradish root in acute sinusitis, acute bronchitis and acute urinary tract infection in children in comparison with other antibiotic treatments. Arzneimittelforschung, 57(4):238-46. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17515295, consultato il 07.11.2017.
Gröber, U. (2011): Mikronährstoffe. Metabolic Tuning – Prävention – Therapie. 3. Aufl. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft mbH Stuttgart.
Head, K. A. et al. (2008): Natural Approaches to Prevention and Treatment of Infections of the Lower Urinary Tract. Alternative Medicine Review Volume 13, Number 3 http://www.altmedrev.com/publications/13/3/227.pdf, consultato il 03.11.2017.
Hickling, D. R. et al. (2013): Management of Recurrent Urinary Tract Infections in Healthy Adult Women. Rev Urol. 2013; 15(2): 41–48. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3784967/, consultato il 04.11.2017.
Jorde, R. et al. (2016): Prevention of urinary tract infections with vitamin D supplementation 20,000 IU per week for five years. Results from an RCT including 511 subjects. Infect Dis (Lond) ;48(11-12):823-8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27357103, consultato il 07.11.2017.
Kein Name: arznei-telegramm (1994): Behandlung von Harnwegsinfekten in der Allgemeinpraxis a-t 1994; Nr. 2: 19-21 https://www.arznei-telegramm.de/html/1994_02/9402019_01.html, consultato il 03.11.2017.
Kranjčec, B. et al. (2014): D-mannose powder for prophylaxis of recurrent urinary tract infections in women: a randomized clinical trial. World J Urol. 32(1):79-84. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23633128, consultato il 07.11.2017.
Lau, C.S. & Chamberlain, R.S. (2016): Probiotics are effective at preventing Clostridium difficile-associated diarrhea: a systematic review and meta-analysis. Int J Gen Med. 2016; 9: 27–37. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26955289, consultato il 23.11.2017.
Maki, K.C. et al. (2016): Consumption of a cranberry juice beverage lowered the number of clinical urinary tract infection episodes in women with a recent history of urinary tract infection. Am J Clin Nutr. 103(6):1434-42. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27251185, consultato il 04.11.2017.
Nseir, W. et al. (2013): The association between serum levels of vitamin D and recurrent urinary tract infections in premenopausal women. International Journal of Infectious Diseases. Volume 17, Issue 12, Pages e1121-e1124 http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1201971213002191, consultato il 22.11.2017.
Ochoa-Brust, G.J. et al. (2007): Daily intake of 100 mg ascorbic acid as urinary tract infection prophylactic agent during pregnancy. Acta Obstet Gynecol Scand.; 86(7):783-7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17611821, consultato il 07.11.2017.
Pagano, E. et al. (2014): Phytotherapy of benign prostatic hyperplasia. A minireview. Phytother Res. 28(7):949-55. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25165780, consultato il 07.11.2017.
Rafsanjany, N. et al. (2013): Antiadhesion as a functional concept for protection against uropathogenic Escherichia coli: in vitro studies with traditionally used plants with antiadhesive activity against uropathognic Escherichia coli. J Ethnopharmacol. 145(2):591-7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23211661, consultato il 07.11.2017.
Reid, G. & Bruce, A.W. (2006): Probiotics to prevent urinary tract infections: the rationale and evidence. World J Urol 24: 28. https://doi.org/10.1007/s00345-005-0043-1, consultato il 07.11.2017.
Reid, G. et al. (1990): Effect on urogenital flora of antibiotic therapy for urinary tract infection. Scand. J. Infect. Dis. 22: 43-47. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2181630?dopt=Abstract, consultato il 07.11.12017.
Reid, G. (2017): The development of probiotics for women’s health. Canadian Journal of Microbiology, 63(4): 269-277, https://doi.org/10.1139/cjm-2016-0733, consultato il 7.1.12017
Reid, G. et al. (2006): Probiotics to prevent urinary tract infections: the rationale and evidence. World J Urol 24: 28–32 DOI 10.1007/s00345-005-0043-1 https://link.springer.com/article/10.1007/s00345-005-0043-1, consultato il 07.11.2017.
Steinbrenner, H. et al. (2015): Dietary Selenium in Adjuvant Therapy of Viral and Bacterial Infections. Adv Nutr. 6(1): 73–82. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4288282/, consultato il 07.11.2017.
Stothers L. (2002): A randomized trial to evaluate effectiveness and cost effectiveness of naturopathic cranberry products as prophylaxis against urinary tract infection in women. Can J Urol. ;9(3):1558-62. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12121581, consultato il 04.11. 2017.
Szajewska, H. & Kołodziej, M. (2015): Systematic review with meta-analysis: Saccharomyces boulardii in the prevention of antibiotic-associated diarrhoea. Aliment Pharmacol Ther. 2015 Oct;42(7):793-801. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26216624, consultato il 23.11.2017.
Takahashi S. et al. (2013): A randomized clinical trial to evaluate the preventive effect of cranberry juice (UR65) for patients with recurrent urinary tract infection. J Infect Chemother. ;19(1):112-7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22961092, consultato il 04.11.2017.
Terlizzi, M.E. et al. (2017): UroPathogenic Escherichia coli (UPEC) Infections: Virulence Factors, Bladder Responses, Antibiotic, and Non-antibiotic Antimicrobial Strategies. Front Microbiol. 2017; 8: 1566. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5559502/, consultato il 23.11.2017.
Uehara, S. et al. (2006): A pilot study evaluating the safety and effectiveness of Lactobacillus vaginal suppositories in patients with recurrent urinary tract infection. 19(1):112-7. Int J Antimicrob Agents. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16859900, consultato il 22.11.2017.
Vicariotto, F. (2014): Effectiveness of an association of a cranberry dry extract, D-mannose, and the two microorganisms Lactobacillus plantarum LP01 and Lactobacillus paracasei LPC09 in women affected by cystitis: a pilot study. J Clin Gastroenterol. 48 Suppl 1:S96-101. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25291140, consultato il 22.11.2017.