La glutammina è un aminoacido fondamentale che contribuisce allo sviluppo e alla conservazione della massa muscolare, nonché la principale fonte di energia per le cellule intestinali. Scoprite qui chi ne è carente, come riconoscere una carenza di glutammina e in caso di quali patologie o farmaci occorre garantirne un apporto sufficiente.
Proprietà e presenza negli alimenti
Proprietà della glutammina
La glutammina è il più abbondante aminoacido libero nel corpo, è presente nei muscoli e nel sangue ed è utilizzata per la produzione di proteine.
L’organismo è in grado di produrre autonomamente la glutammina, ma in determinate situazioni si consiglia di assumerla attraverso l’alimentazione, ad esempio in caso di grave deperimento dovuto a malattie o forti infiammazioni.
Presenza negli alimenti
Tra gli alimenti più ricchi di glutammina si annoverano formaggi, quark, latte, yogurt, carne cruda e affumicata e prodotti a base di soia e frumento.
Le cinque migliori fonti di glutammina: | Milligrammi (mg) per 100 calorie (kcal) | Milligrammi per 100 grammi (g) |
---|---|---|
Prosciutto | 1.422 | 2.660 |
Latte intero | 1.261 | 1.600 |
Tacchino | 1.220 | 1.330 |
Petto di pollo | 868 | 990 |
Uova di gallina | 584 | 820 |
Fabbisogno e funzioni nell’organismo
Qual è il fabbisogno giornaliero di glutammina?
In condizioni normali l’organismo è in grado di produrre glutammina autonomamente. Il fabbisogno giornaliero è pari a circa 10.000 milligrammi ed è soddisfatto con un’alimentazione equilibrata. Le persone colpite da gravi malattie o gli atleti professionisti necessitano di una quantità maggiore di glutammina, a volte anche fino a quattro volte la dose normale. In questi casi l’alimentazione non è in grado, da sola, di soddisfare questo fabbisogno e si consiglia quindi di ricorrere a integratori alimentari.
Assorbimento e depositi di glutammina nell’organismo
La glutammina contenuta negli alimenti viene assorbita nell’intestino tenue e da lì fornisce energie direttamente alle cellule intestinali oppure entra nel circolo sanguigno. Le cellule della mucosa intestinale assorbono la glutammina attraverso un trasportatore che garantisce che essa raggiunga il sangue, il fegato e tutti gli altri organi.
La glutammina non è solo un importante aminoacido, ma è presente nell’organismo anche in forma libera. La glutammina rappresenta più della metà degli aminoacidi liberi presenti nei muscoli e un quinto di quelli contenuti nel sangue. Si trova in grandi quantità anche in polmoni, fegato, cervello e apparato gastrointestinale.
Si tratta quindi dell’aminoacido libero più abbondante del corpo umano.
Quali funzioni svolge la glutammina?
L’organismo ha bisogno della glutammina per il corretto funzionamento di diversi processi. I principali sono:
Sistema immunitario: la glutammina è il principio nutritivo principale per le cellule del sistema immunitario. Inoltre, favorisce la formazione dei globuli bianchi che contrastano in modo mirato gli agenti patogeni.
Apparato digerente: questo aminoacido è anche la principale fonte di energia dell’apparato digerente. Fornisce il combustibile per le cellule dell’intestino tenue e preserva la struttura e la funzione intestinale. Stimola inoltre la rigenerazione del tessuto intestinale dopo interventi chirurgici o intossicazioni e facilita la guarigione in seguito a periodi di inedia o infiammazioni intestinali.
Massa muscolare: la glutammina è uno degli otto aminoacidi vitali per la formazione della massa muscolare ed è il più importante nei muscoli. Gli atleti devono pertanto assumere assolutamente una quantità sufficiente di proteine per mantenere la loro condizione fisica ottimale.
Neurotrasmettitori: la glutammina stimola la secrezione di determinati ormoni della crescita e supporta in questo modo la rigenerazione dell’organismo, in particolare durante il sonno. Inoltre, è necessaria per la formazione di neurotrasmettitori all’interno del cervello.
Equilibrio acidi-basi: la glutammina è in grado di legare ed eliminare gli acidi in eccesso.
Effetto antiossidante: la glutammina consente la formazione del glutatione, l’antiossidante endogeno che protegge le cellule.
Riconoscere e compensare una carenza
Riconoscere i segni di una carenza di glutammina
Inizialmente la carenza di glutammina si manifesta spesso con un calo della massa muscolare e con un forte odore di ammoniaca nell’urina. Altri sintomi sono forti oscillazioni del pH nel sangue e una maggiore propensione alle infezioni. Bassi livelli di glutammina sono anche all’origine di evidenti difficoltà di concentrazione che possono portare a conseguenze quali una leggera forma di confusione, un calo delle prestazioni, infiammazioni delle mucose e problemi di cicatrizzazione.
Chi corre un rischio maggiore di carenza di glutammina?
La medicina ha individuato diversi gruppi a rischio:
Malati cronici o gravi: una carenza di glutammina si riscontra in particolare in pazienti con commozione cerebrale, malattie infiammatorie croniche intestinali, gravi infiammazioni, sindrome dell’intestino corto e setticemia. Spesso anche le persone affette da HIV presentano un basso livello di glutammina, così come i soggetti che si sottopongono a radioterapia o chemioterapia.
Pazienti sottoposti a interventi chirurgici: poiché la glutammina è necessaria per la cicatrizzazione delle ferite, il suo fabbisogno aumenta nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici e non può essere soddisfatto solo con la capacità di sintetizzazione dell’organismo. Inoltre, la glutammina è una fonte di energia per le cellule immunitarie. Un sistema immunitario efficiente è fondamentale per una rapida cicatrizzazione e per evitare complicanze, ad esempio infiammazioni.
Atleti professionisti e persone sottoposte a stress fisico estremo: in queste persone il fabbisogno proteico è particolarmente elevato. La glutammina favorisce la rigenerazione e garantisce che le riserve di energia siano ricaricate in brevissimo tempo.
Bambini prematuri: i ricercatori ritengono che i neonati prematuri con peso basso alla nascita necessitino di dosi maggiori di glutammina perché il loro apparato gastrointestinale non è completamente sviluppato.
Glutammina: comprendere gli esami di laboratorio
Prima di assumere glutammina si dovrebbe consultare un medico, che ne controllerà il livello nel sangue. Esistono molti metodi di analisi, ma il più valido è il prelievo ematico. Il risultato migliore si ottiene analizzando il plasma sanguigno, ma è possibile anche utilizzare l’urina raccolta nelle 24 ore. Si tratta però di un metodo molto dispendioso.
Glutammina nel plasma in micromoli per litro (μmol/l) | |
---|---|
Carenza | meno di 600 |
Valori normali | da 600 a 900 |
Informazioni
Nella maggior parte dei casi gli esperti in micronutrienti determinano la presenza di più aminoacidi nel sangue ed effettuano il cosiddetto amminogramma per verificare l’eventuale carenza di altri aminoacidi. Le proteine nei muscoli, ad esempio, possono essere prodotte solo se sono presenti tutti gli amminoacidi in quantità sufficiente. Scoprite qui quali sono gli aminoacidi essenziali.
Compensare una carenza di glutammina
In caso di grave carenza di glutammina si consiglia di assumere preparati ad alto dosaggio, solitamente sotto forma di capsule, compresse o polvere. In casi eccezionali, ad esempio durante la fase preparatoria di un trapianto di midollo osseo o in caso di trattamento di un’infezione da HIV, si può pensare di ricorrere anche alla somministrazione in vena.
Per compensare una carenza sono necessari da 5.000 a 10.000 milligrammi di glutammina. Si raccomanda di controllare nuovamente i valori ematici dopo alcuni mesi per essere certi di aver risolto il problema.
Tuttavia, in caso di patologie specifiche, potrebbe essere necessario assumere anche una dose maggiore, fino a 40.000 milligrammi di glutammina al giorno.
Uso in caso di malattia e nello sport
La glutammina in pazienti con malattie critiche
Nella maggior parte dei casi i pazienti sottoposti a gravi interventi chirurgici o in condizioni critiche sono alimentati per via "parenterale", ovvero ricevono le sostanze nutritive per infusione e non attraverso l’apparato digerente. In questo caso si consiglia una dose compresa tra 200 e 260 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.
La glutammina è essenziale per la mucosa intestinale
La maggior parte della glutammina è utilizzata dall’intestino, dove costituisce la principale fonte di energia per le cellule della mucosa intestinale. Queste cellule svolgono numerose funzioni durante la digestione e hanno un ruolo importante anche per le difese immunitarie.
Come dimostrato da vari studi medici, la glutammina è utile soprattutto in caso di patologie o lesioni della mucosa intestinale e favorisce la ripresa dell’intestino dopo lunghe fasi di inedia o in caso di danni alla mucosa intestinale causati da veleni o infiammazioni. La glutammina accelera anche la produzione di proteine per le cellule intestinali, favorendo i processi di rigenerazione.
In caso di malattie intestinali, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere quotidianamente da 5.000 a 15.000 milligrammi di glutammina.
La glutammina in caso di malattie gastrointestinali: malattie infiammatorie croniche intestinali e "sindrome dell’intestino permeabile" (Leaky Gut)
Una mucosa intestinale efficiente è una barriera naturale e quindi particolarmente importante contro batteri e funghi: se è intatta, gli agenti patogeni non sono in grado di raggiungere l’organismo.
Chi soffre della cosiddetta sindrome dell’intestino permeabile può trarre beneficio dalla glutammina, che migliora lo stato patologico e può addirittura contribuire alla guarigione. Circa il 70 percento della glutammina assunta tramite l’alimentazione viene consumata dalle cellule della mucosa intestinale. La glutammina aiuta a rigenerare la mucosa dell’intestino ed elimina così i disturbi della funzione intestinale.
I pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali come il morbo di Crohn soffrono spesso di una carenza di glutammina. La causa: queste malattie compromettono o addirittura bloccano l’assorbimento della glutammina nell’intestino.
Si consiglia una dose quotidiana da 5.000 a 15.000 milligrammi di glutammina.
La glutammina favorisce il processo di guarigione dopo un intervento chirurgico
La carenza di glutammina ritarda il processo di guarigione di ferite e ustioni e a seguito di interventi chirurgico. Soprattutto nella fase post-operatoria, la glutammina accelera la ripresa della funzione tessutale.
In questi casi si consiglia una dose giornaliera compresa tra 200 e 260 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.
La glutammina potenzia l’efficacia del sistema immunitario
Una carenza di glutammina può aumentare la propensione alle infezioni. Il fabbisogno di glutammina aumenta soprattutto nei bambini prematuri e nei neonati con patologie gravi, nonché nei pazienti che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali o che si sono sottoposti a chemioterapia.
I medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno almeno 15.000 microgrammi di glutammina.
Uno studio panoramico, una cosiddetta meta-analisi, ha dimostrato come la glutammina riduca nei bambini prematuri l’alto rischio di setticemia o di gravi disturbi respiratori.
La glutammina in persone colpite da HIV e AIDS
Sembra che l’infezione da HIV causi una carenza di glutammina, che viene consumata in grandi quantità dalle cellule immunitarie che tentano di difendere l’organismo dai virus dell’immunodeficienza umana. Inoltre, una carenza in questi pazienti comporta la distruzione delle proteine muscolari e un calo delle difese dell’intestino contro gli agenti patogeni.
Uno studio clinico condotto su 26 pazienti ha evidenziato che una miscela di glutammina e antiossidanti (40.000 milligrammi al giorno) è in grado di aumentare di 2,2 chilogrammi il peso corporeo dei soggetti, mentre nei pazienti nel gruppo di controllo che avevano ricevuto la glicina l’aumento è stato solo di 0,3 chilogrammi.
La glutammina nello sport:
La glutammina è necessaria per la formazione dei muscoli e ne è quindi stato studiato il suo effetto sugli sportivi. Sebbene sia risultato che non promuove lo sviluppo di massa muscolare negli atleti sani, sembra che ne aiuti la rigenerazione dopo uno sforzo.
È stato condotto un piccolo studio su otto sportivi e otto sportive cui è stata somministrata la glutammina (18 grammi al giorno per tre giorni per 60 chilogrammi di peso corporeo) o un placebo (maltodestrina). Grazie alla glutammina, uno, due o tre giorni dopo l’allenamento gli atleti riferivano una riduzione dei dolori muscolari, con un beneficio maggiore negli uomini rispetto alle donne.
La glutammina potrebbe essere utile per gli sportivi anche sotto altri punti di vista:
- Uno stress fisico estremo durante lo sport può indebolire le difese immunitarie. La glutammina sostiene il sistema immunitario e prevenire le infezioni.
- Questo aminoacido può eventualmente ridurre anche i valori elevati di ammoniaca nel sangue, che causano stanchezza dopo lo sport.
- Insieme a una porzione di carboidrati (da 60 a 100 grammi), la glutammina (8.000 milligrammi) aiuta a ricaricare le riserve energetiche dopo l’attività sportiva, sia nei muscoli che nel fegato. La glutammina, da sola, ricarica solo i muscoli.
Sono necessari studi clinici su gruppi più numerosi che confermino questi risultati. Uno studio panoramico ha concluso che attualmente non è possibile determinare l’effetto della glutammina sui dolori muscolari o sullo sviluppo muscolare. Probabilmente migliora la sensazione di debolezza percepita dopo l’attività sportiva.
Una dose compresa tra 4.000 e 20.000 milligrammi di glutammina potrebbe risultare efficace negli sportivi.
Panoramica delle dosi consigliate in caso di malattie
Dosi giornaliere consigliate di glutammina in milligrammi (mg) | |
---|---|
Rafforzamento del sistema immunitario | almeno 15.000 |
Sepsi, ustioni | da 5.000 a 40.000 |
Interventi chirurgici | da 200 a 260 per chilogrammo (kg) di peso corporeo |
Chemioterapia | da 7.500 a 30.000 |
Patologie intestinali | da 5.000 a 15.000 |
AIDS, infezioni da HIV | da 5.000 a 40.000 |
Sport agonistico | da 10.000 a 20.000 |
Sport amatoriale | da 5.000 a 10.000 |
Uso insieme ai farmaci
Associazione di glutammina e chemioterapia nei pazienti oncologici
Un apporto equilibrato di glutammina è particolarmente importante nei pazienti che devono sottoporsi a radioterapia o chemioterapia, perché può contribuire, tra l’altro, a proteggere le mucose e a ridurre il rischio di sviluppare infiammazioni alle mucose durante la terapia, come dimostrato da alcuni studi clinici. Questo effetto è stato osservato ad esempio in caso di assunzione di sostanze quali metotrexato (come Afslamet®, Immutrex® o Metother®), antracicline (come l’idarubicina [Zavedos®]) o doxorubicina (Adriblastina®). In singoli casi la glutammina può aumentare l’effetto antitumorale del metotrexato, un farmaco chemioterapico.
Diversi studi medici dimostrano che spesso i pazienti cui viene somministrata la glutammina si sentono molto meno affaticati a causa della terapia. In concomitanza con la chemioterapia si consiglia di assumere ogni giorno da 7.500 a 30.000 milligrammi di glutammina.
Informazioni
Tuttavia, la somministrazione di glutammina in pazienti affetti da un tumore è ancora in fase sperimentale e molti aspetti non sono ancora chiari. Pertanto, si dovrebbe assumere la glutammina solo previo consulto con il proprio medico curante, che dovrebbe tenere sotto controllo anche la funzione renale.
Consigli sull’assunzione
Quando e come si dovrebbe assumere la glutammina?
In situazioni normali, le persone sane non hanno bisogno di assumere quantità aggiuntive di glutammina perché l’organismo è in grado di sintetizzarla autonomamente e gli alimenti di origine animale ne contengono una quantità sufficiente. Andrebbe integrata solo se l’organismo non fosse più in grado di produrne a sufficienza a causa dell’insorgenza di una malattia. In questi casi, anche la quantità assunta con l’alimentazione non sarebbe più sufficiente e occorrerebbe scegliere un preparato adatto, previo consulto con il proprio medico. La dose giornaliera standard è compresa tra 5.000 e 10.000 milligrammi.
Il modo migliore per metabolizzare la glutammina è assumerla in molteplici piccole dosi durante la giornata, almeno mezz’ora prima di un pasto affinché possa essere assorbita senza entrare in conflitto con altri aminoacidi. L’ora non è determinante, ricordate però che le bevande calde possono distruggerla.
La glutammina è disponibile sotto forma di capsule e polvere e in fiale da aggiungere a una soluzione fisiologica o da somministrare direttamente in vena con una siringa.
Come si può riconoscere un buon preparato a base di glutammina?
I preparati di qualità sono privi di eccipienti come coloranti, aromi o conservanti e di ausili tecnici che ne facilitano la produzione ma che spesso irritano l’intestino e possono peggiorare la sindrome dell’intestino permeabile. È inoltre importante che il preparato non contenga allergeni. Maggiori informazioni sulla qualità dei preparati a base di micronutrienti sono disponibili qui.
Sovradosaggio e interazioni
Esiste il rischio di sovradosaggio di glutammina?
Negli adulti sani 650 milligrammi di glutammina per chilogrammo di peso corporeo sono ben tollerabili e corrispondono a una dose giornaliera di
- 30.000 milligrammi per 46 chilogrammi di peso corporeo, fino a
- 60.000 milligrammi per 92 chilogrammi.
In caso di problemi epatici e renali, evitare l’assunzione di glutammina perché danneggia l’eliminazione dell’azoto (ammonio). Anche le persone anziane dovrebbero fare attenzione se assumono quantità elevate di glutammina (30 grammi al giorno), perché potrebbero compromettere la funzionalità renale. Spetta al medico determinare la dose di glutammina in pazienti anziani e con patologie pregresse.
Il parere degli esperti
Si consiglia di controllare se la chemioterapia ha danneggiato i reni. Prima di assumere dosi elevate di glutammina, i pazienti sottoposti a chemioterapia (ad esempio a una terapia che prevede l’assunzione di cisplatino come Pronto Platamine® o Platamine®) dovrebbero sottoporsi a controlli per verificare la funzione renale.
La glutammina non causa interazioni
Finora non si conoscono eventi avversi derivanti dall’interazione tra glutammina e farmaci. La glutammina non influisce sull’efficacia dei farmaci e può quindi essere assunta in concomitanza con terapie farmacologiche.
Riepilogo
La glutammina è un aminoacido con numerosi effetti positivi: supporta lo sviluppo e la conservazione della massa muscolare ed è una delle principali fonti di energia per le cellule immunitarie e della mucosa intestinale. In situazioni normali, l’organismo è in grado di produrre glutammina in modo autonomo. In caso di malattie gravi come tumori o dopo interventi chirurgici, l’organismo potrebbe tuttavia trarre beneficio da un maggiore apporto di glutammina attraverso l’alimentazione.
La medicina dei micronutrienti utilizza la glutammina in caso di malattie infiammatorie croniche intestinali e sindrome dell’intestino permeabile, in pazienti sottoposti a interventi chirurgici o come supporto alla terapia antitumorale. La glutammina ha effetti positivi anche negli atleti. È ben tollerabile in quantità elevate e non causa interazioni con i farmaci.
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