La vitamina K per le ossa e i vasi e come anticoagulante

La vitamina K è importante per la coagulazione del sangue in caso di ferite ed è necessaria per la salute di vasi sanguigni e ossa. Leggete per quali malattie e a supporto di quali farmaci la vitamina K viene impiegata nella medicina dei micronutrienti.

Brokkoli, Avocados, Kräuter und Kiwis um den Buchstaben K platziert
La vitamina K deve essere assunta regolarmente con l'alimentazione perché il corpo non è in grado di produrla autonomamente. Immagine: nata_vkusidey/iStock/Getty Images Plus

Caratteristiche e presenza negli alimenti

Caratteristiche della vitamina K

La vitamina K è liposolubile e deve essere assunta regolarmente con l'alimentazione, perché il corpo non è in grado di produrla autonomamente. La vitamina K è prodotta anche dai batteri intestinali, chesi trovano però nell'intestino crasso, dove l'assorbimento dei nutrienti è quasi nullo.

Si distingue tra diverse sottoforme di vitamina K. Le più significative per l'uomo sono la vitamina K1 e K2:

  • Vitamina K1 (fillochinone) presente nelle piante verdi.
  • Vitamina K2 (menachinone) formata dai batteri. Quest'ultima è considerata la più importante delle due forme, come vedrete in seguito.

Presenza negli alimenti

La vitamina K1 è presente nelle verdure a foglia verde, mentre la vitamina K2 è formata dai batteri e quindi si trova negli alimenti fermentati come ad esempio yogurt e crauti. La vitamina K2 prodotta dai batteri compare anche nei foraggi di cui si nutrono gli animali e questo spiega la sua presenza negli alimenti che abbiano questa origine Le cinque migliori fonti di vitamina K (complessiva) e K2 sono indicate nella seguente tabella:

Cinque importanti fonti di vitamina K:

Vitamina K (complessiva)
 

Microgrammi (µg) per 100 calorie (kcal)

Microgrammi per 100 grammi

Cavolo riccio2.208817
Spinaci1.919307
Erba cipollina1.407380
Lattuga1.027113
Prezzemolo842421

Nota: i valori possono oscillare. 

Vitamina K2

 

Microgrammi (µg) per 100 calorie (kcal)

Microgrammi per 100 grammi

Natto (fagioli di soia fermentati)

-

da 882 a 1.034 (MK-7)

Formaggio a pasta dura

-

da 45 a 55 (MK-9)

Burro

-

15 (MK-4)

Gorgonzola

-

12,5 (MK-7)

Petto di pollo

-

da 6,4 a 11,3 (MK-4)

 Nota: i valori possono oscillare.

Il formaggio è la fonte principale di vitamina K2. A seconda degli studi l'apporto stimato di K2 in Europa è compreso in media tra 20,7 e 43 microgrammi al giorno. Tuttavia le forti oscillazioni determinate dai vari processi di lavorazione degli alimenti rendono molto variabile anche l'assunzione della vitamina K2.

Classificazione

Fabbisogno e funzioni nell'organismo

Il fabbisogno giornaliero di vitamina K

A oggi non si conosce il fabbisogno preciso di vitamina K (K1 e K2). L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) stima che gli adulti necessitino di 70 microgrammi di vitamina K1 al giorno, così come le donne incinte e che allattano, ma non fornisce valori ufficiali per la vitamina K2.

Fabbisogno di vitamina K1 in microgrammi (µg)

Ragazzi dai 15 ai 17 anni

65

Adulti

70

Donne incinte

70

Madri che allattano

70

In virtù delle nuove funzioni della vitamina K scoperte negli ultimi anni, alcuni scienziati sostengono che il suo fabbisogno sia sottovalutato e ne consigliano l'assunzione di circa 100 microgrammi al giorno proprio in presenza di malattie delle ossa o di arteriosclerosi. Anche altre associazioni specializzate, ad esempio in America, stimano che il fabbisogno di vitamina K sia maggiore (da 90 a 120 microgrammi).

Vitamina K: assorbimento e riserve

La quantità di vitamina K assorbita nell'intestino è compresa tra il 20 e il 70 percento. Il corpo non accumula la vitamina K, che viene rapidamente metabolizzata. Di fatto solo il 30-40 percento della vitamina assorbita resta nell'organismo. Il resto viene eliminato tramite l'intestino o i reni.

La vitamina K1 e K2 si distribuiscono in modo diverso nell'organismo: la vitamina K1 viene usata di preferenza dal fegato, mentre la vitamina K2 raggiunge gli altri organi attraverso il sangue e agisce localmente. In generale la vitamina K2 viene assorbita meglio nell'intestino e resta anche più a lungo nel sangue.

Quale effetto ha la vitamina K?

La vitamina K è necessaria per la formazione e l'attivazione di determinate proteine nel corpo:

Coagulazione: La vitamina K è indispensabile per la produzione nel fegato dei cosiddetti fattori della coagulazione, che intervengono in caso di lesioni ai vasi, assicurando che il sangue coaguli ela ferita si rimargini.

Metabolismo osseo: La vitamina K è importante per accumulare il calcio nelle ossa e renderle così forti.

Vasi sanguigni: La vitamina K protegge i vasi dalle calcificazioni, assicurando che il calcio presente nel sangue sia trasportato alle ossa. Elevate quantità di calcio nel sangue provocherebbero infatti depositi e arteriosclerosi.

Sviluppo di tumori: Secondo i risultati di studi cellulari e sugli animali, la vitamina K blocca in modo comprovato l'insorgenza dei tumori, partecipando alla "morte cellulare programmata", che fa morire le cellule cancerose o ne evita la formazione. Adesso occorre verificare se gli stessi effetti si riscontrano anche sull'uomo.

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Come riconoscere ed eliminare una carenza

Segni di una carenza di vitamina K

Mutter hält Hand von einem schlafenden Neugeborenen
Una carenza di vitamina K nei neonati può essere pericolosa perché può portare a gravi emorragie. Immagine: mmpile/iStock/Getty Images Plus

Nei neonati una carenza può essere molto pericolosa, poiché comporta forti sanguinamenti, tra cui le temute emorragie cerebrali, che possono causare danni irreparabili e portare addirittura alla morte.

La carenza della sola vitamina K negli adulti è invece rara. I primi segni sono diarrea o perdita di appetito, seguiti da un sanguinamento più marcato in caso di ferite o di epistassi e un maggiore rischio di fratture ossee. Una volta compensata questa carenza, i sintomi scompaiono.

Chi corre maggiormente il rischio di una carenza?

Neonati: I neonati corrono un alto rischio di sviluppare una carenza di vitamina K. Il suo apporto nel grembo materno è nella maggior parte dei casi scarso e il contenuto di vitamina K nel latte materno è minimo. Nei neonati allattati al seno spesso si osserva la comparsa di una carenza dopo due-dodici settimane. Alla nascita si consiglia quindi la somministrazione di vitamina K.

Persone con problemi nell'assorbimento dei grassi: Se l'organismo non è in grado di digerire correttamente i grassi, anche l'assorbimento delle vitamine liposolubili come la vitamina K è limitato. Problemi nella digestione dei grassi si manifestano ad esempio in caso di asportazione di parti dello stomaco o dell'intestino e in presenza di insufficienza epatica o biliare.

Come determinare una carenza di vitamina K in laboratorio

Ampulle mit der Aufschrift Vitamin-K-Test
I valori della vitamina K nel sangue possono oscillare fortemente e non sono quindi molto indicativi. Immagine: jarun011/iStock/Getty Images Plus

I valori normali di vitamina K nel sangue sono pari a 1 nanomolo per litro, ma possono oscillare in modo molto sensibile (tra 0,3 e 3 nanomoli per litro). Pertanto questo dato non è molto indicativo e le analisi dovrebbero considerare anche o solo altri parametri.

Il tempo di Quick e il cosiddetto tempo di protrombina (rapporto INR) sono ottimi marcatori per il livello della vitamina K, perché indicano la velocità di coagulazione del sangue. Un tempo di protrombina buono per gli adulti sani è inferiore a 1,2, mentre il tempo di Quick dovrebbe essere superiore al 70 percento.

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Vitamina K nel plasma sanguigno in nanomoli per litro (nmol/l)

Tempo di protrombina (rapporto INR)

Tempo di Quick in percentuale

Valori normali

1

da 0,85 a 1,2

da 70 a 130

Vitamina K: bilanciare una carenza

È possibile compensare una lieve carenza consumando ogni giorno cibi ricchi di vitamina K. Un cambio di alimentazione non è tuttavia sufficiente in presenza di una carenza grave. In questo caso i medici consigliano quasi sempre un preparato a base di vitamina K.

A seconda della gravità della carenza, è opportuno assumere una dose giornaliera compresa tra 70 e 300 microgrammi di vitamina K. Se il tempo di protrombina aumenta o il tempo di Quick è troppo basso, si può arrivare a prescrizioni fino a 1.000 microgrammi.

Dose giornaliera consigliata di vitamina K in caso di carenza

Carenza di vitamina K

da 70 a 300 microgrammi (µg)

in caso di aumento del tempo di protrombina o tempo di Quick troppo basso

fino a 1.000 microgrammi

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Impiego in caso di malattie

Osteoporosi: la vitamina K riduce la degenerazione ossea

Illustration von Knochen-Osteoporose
La vitamina K può evitare la perdita di massa ossea e ridurre anche il rischio di fratture. Immagine: FancyTapis/iStock/Getty Images Plus

La vitamina K mantiene l'equilibrio tra la formazione e la degenerazione ossea. Nell'osteoporosi questo equilibrio viene danneggiato, la fase di degenerazione prevale e le ossa risultano più fragili.

In diversi studi medici di alto livello la vitamina K2 ha evitato la perdita di massa ossea di determinate ossa nelle donne in menopausa, che è invece peggiorata nelle donne trattate con placebo.

Inoltre una cosiddetta meta-analisi dimostra come l'assunzione di vitamina K riduca il rischio di fratture ossee. Le meta-analisi prendono in considerazione diversi studi allo scopo di valutare un tema scientifico e poter giungere a una conclusione fondata.

La medicina dei micronutrienti consiglia la vitamina K (almeno 180 microgrammi) in caso di osteoporosi. In questo caso la vitamina K2 è molto più efficace della vitamina K1. La sua assunzione dovrebbe essere inoltre accompagnata da quella di calcio e vitamina D, poiché l'effetto dei tre micronutrienti si integra nelle ossa.

Arteriosclerosi: La vitamina K riduce il rischio di depositi nei vasi

La vitamina K è necessaria per l'accumulo del calcio nelle ossa e per evitare che quantità eccessive rimangano nei vasi. Livelli troppo elevati di calcio nel sangue porterebbero alla formazione di depositi e calcificazioni, ovvero alla comparsa della cosiddetta aterosclerosi.

Diversi studi medici dimostrano che un elevato apporto di vitamina K, in particolare della K2, riduce il rischio di arteriosclerosi e conseguentemente delle cosiddette cardiopatie coronariche. Dopo tre anni di assunzione di vitamina K2, le condizioni dei vasi sanguigni di donne con diagnosi di arteriosclerosi sono migliorate rispetto alle donne trattate con placebo. In caso di arteriosclerosi la medicina dei micronutrienti consiglia almeno 180 microgrammi di vitamina K2.

Sitzender Mann hält sich das Knie
La vitamina K favorisce l'accumulo nelle articolazioni del calcio, che le rende più stabili e le protegge dai danni, con effetti positivi anche sui disturbi da artrosi. Immagine: seb_ra/iStock/Getty Images Plus

La vitamina K ha un'azione di supporto in presenza di usura delle articolazioni

La vitamina K sembra avere un effetto benefico sull'artrosi. La vitamina K garantisce la presenza del calcio nelle articolazioni, rendendole così più stabili e proteggendole dai danni. Oggetto di discussione è anche la sua eventuale capacità di ridurre le infiammazioni da artrosi.

Alcuni studi medici mostrano un aumento dei danni alla cartilagine ossea con un apporto ridotto di vitamina K tramite gli alimenti. Tuttavia occorre ancora stabilire con maggiore precisione se un'assunzione mirata di vitamina K possa avere effetti positivi sullo sviluppo di questo processo. Soprattutto in presenza di artrosi la medicina dei micronutrienti consiglia di soddisfare il fabbisogno giornaliero di 100 microgrammi. Anche in questo caso si presume che la vitamina K2 sia molto più efficace della vitamina K1.

La vitamina K in caso di malattie: Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di vitamina K2 consigliate in microgrammi (µg)

Osteoporosi

almeno 180

Aterosclerosi

almeno 180

Artrosi

almeno 100

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Impiego in caso di assunzione di farmaci

La vitamina K riduce gli effetti collaterali del cortisone

I preparati a base di cortisone, i cosiddetti corticosteroidi, danneggiano il metabolismo osseo e possono causare l'osteoporosi. Se si assume cortisone per molti anni, il rischio di fratture ossee in seguito ad atrofia ossea è di gran lunga superiore.

Alcuni studi sembrano indicare che la vitamina K2 migliora i valori ematici ricollegabili a un deficit del metabolismo osseo. In caso di assunzione di cortisone la medicina dei microelementi consiglia pertanto la somministrazione di almeno 150 microgrammi di vitamina K2 con calcio e vitamina D. L'effetto di questi tre micronutrienti si integra nel metabolismo osseo, riducendo il rischio di osteoporosi.

Tra i corticosteroidi rientrano ad esempio i principi attivi farmacologici prednisone (come Deltacortene® e Lodotra®), cloprednolo (Syntestan®), fludrocortisone (Florinef®), betametasone e desametasone.

La vitamina K migliora l'effetto dei farmaci per l'osteoporosi

In caso di osteoporosi la vitamina K migliora la densità ossea e incrementa l'effetto dei farmaci contro l'osteoporosi grazie al gruppo di principi attivi dei bisfosfonati.

In uno studio medico condotto su pazienti con osteoporosi è stato rilevato che la vitamina K2 assunta insieme al principio attivo alendronato aumentava la densità ossea del femore rispetto alla sola somministrazione del farmaco. Anche l'etidronato è risultato più efficace in combinazione con la vitamina K che non da solonelle donne in menopausa, contrastando le fratture ossee nella zona della colonna vertebrale. I ricercatori consiglia quindi di combinare ogni giorno i farmaci per l'osteoporosi con almeno 100 microgrammi di vitamina K2. In presenza di osteoporosi la medicina dei micronutrienti consiglia anche vitamina D e calcio.

Trai bifosfonati figurano alendronato (ad esempio Fosamax®, Adronat®), clodronato (ad esempio Bonefos®), etidronato (ad esempio Didronel®), ibandronato (Bondronat®), pamidronato (Aredia®), risedronato (Actonel®) e tiludronato (Skelid®).

I farmaci antiepilettici degradano la vitamina K

Si presume che i farmaci utilizzati per l'epilessia, i cosiddetti antiepilettici, causino il degrado della vitamina K nell'organismo. Una sua carenza contribuisce pertanto all'a comparsa dell'osteoporosi come effetto collaterale dei farmaci antiepilettici.

Tra i farmaci contro l'epilessia (antiepilettici) figurano i barbiturici: fenobarbital (Luminal®) e primidone (Mysoline®) o le benzodiazepine clonazepam (Rivotril®) e midazolam (Buccolam®). Ma anche i principi attivi acido valproico (Convulex®), carbamazepina (Tegretol®, Carbamazepina Eg®) e fenitoina (Aurantin®, Dintoni®) sono utilizzati in caso di epilessia.

Se si assumono questi farmaci, è consigliabile anche assicurarsi un buon apporto di vitamina K2 (almeno 100 microgrammi al giorno), senza dimenticare l'importanza di vitamina D e calcio.

I brucia grassi riducono l'assorbimento di vitamina K

Determinati farmaci utilizzati per il trattamento del sovrappeso riducono l'assorbimento dei grassi nell'intestino e, di conseguenza, anche quello della vitamina K liposolubile. Tra questi si annovera il principio attivo orlistat (Xenical®).

Per evitare una carenza provocata dall'orlistat è consigliabile assumere fino a 100 microgrammi al giorno di vitamina K. I preparati a base di vitamina K e orlistat dovrebbero essere assunti a circa due o tre ore di distanza l'uno dall'altro.

Gli scambiatori anionici causano una carenza di sostanze nutritive liposolubili

Gli scambiatori anionici come la colestiramina (Questran®) riducono i livelli di colesterolo perché contrastano la digestione dei grassi. Soprattutto una loro assunzione prolungata può portare a una carenza di vitamine liposolubili e di altri nutrienti, tra cui le vitamine A, D, E e K e i carotinoidi. L'assorbimento è inoltre ridotto da: acido folico, vitamina B12, vitamina C, magnesio e zinco.

Per evitare una carenza, si consiglia di consumare alimenti particolarmente ricchi di vitamine, riportati negli articoli sulle singole vitamine, oppure vitamine liposolubili sotto forma di preparati a base di diversi micronutrienti. Assicurarsi che il preparato copra almeno il fabbisogno consigliato: 400 microgrammi di vitamina A, 1.000 unità internazionali di vitamina D, 13 milligrammi di vitamina E e 75 microgrammi di vitamina K, idealmente K1 e K2.

Informazioni

Il preparato a base di micronutrienti dovrebbe essere assunto un'ora prima o 4 ore dopo i farmaci, in modo che questi non ne riducano l'assorbimento.

Vitamina K e farmaci: Dosaggi consigliati in breve

Dose giornaliera consigliata di vitamina K2 in microgrammi (µg)

Cortisone (corticosteroide)

almeno 150

Farmaci contro l'osteoporosi (bifosfonati)

almeno 100

Farmaci contro l'epilessia (antiepilettici)

almeno 100

Brucia grassi (orlistat)

fino a 100

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Assunzione consigliata

Vitamina K: Quando e come si dovrebbe assumere?

Mehrere, weiße Kapseln
La vitamina K è disponibile sotto forma di capsule, pastiglie o gocce. Immagine: RomarioIen/iStock/Getty Images Plus

Le quantità di vitamina K1 consigliate si raggiungono seguendo un'alimentazione ricca di verdure. Una porzione di 12,5 grammi di cavolo riccio al giorno è già sufficiente per assumere 100 microgrammi di vitamina K1. Tuttavia questa vitamina agisce principalmente sulla coagulazione e meno sulla salute di ossa e cuore.

È più difficile invece assumere la quantità consigliata di vitamina K2, che ha effetti positivi su ossa e vasi sanguigni, perché è presente solo negli alimenti di origine animale o fermentati e le quantità oscillano molto in base al processo produttivo. 100 grammi di formaggio a pasta dura possono contenere circa 50 microgrammi di vitamina K2, che dovrebbe essere pertanto integrata con preparati. In questo modo si è certi di assumere regolarmente la dose consigliata.

Le vitamine K1 e K2 sono disponibili principalmente sotto forma di capsule, compresse o gocce.

Trattandosi di una vitamina liposolubile, viene assorbita correttamente se assunta con un pasto contenente grassi. Questo vale per la vitamina K1 e K2.

Vitamina K1 o K2: qual è la forma migliore?

Per le ossa o per la protezione dei vasi sanguigni si dovrebbe preferire la vitamina K2. La vitamina K1 viene utilizzata principalmente nel fegato ed è quindi pressoché assente neglialtri organi. Inoltre si degrada rapidamente nel sangue. Al contrario la vitamina K2 arriva agli altri organi attraverso il sangue, dove resta attiva più a lungo.

Per quanto riguarda la vitamina K2, si distingue tra diverse sottoforme, ad esempio MK-4, MK-7 o MK-9. La più preziosa è la MK-7, caratterizzata dal migliore assorbimento in aasoluto e dalla massima permanenza nel sangue.

Ma non è tutto: grazie alla sua composizione chimica, la vitamina K2 sotto forma di MK-7 si può integrare in tutte le all-trans o all-cis. All-trans è la forma che il corpo è in grado di utilizzare e che è presente anche negli alimenti, mentre la forma all-cis è quasi inefficace. La miglior forma di vitamina K è quindi la vitamina K2 sotto forma di all-trans MK-7.

Da cosa si riconosce un buon preparato a base di vitamina K?

I buoni preparati contengono una forma di vitamina K che può essere utilizzata al meglio dall'organismo (vitamina K2 come MK-7) nonché percentuali minime di impurità e prodotti secondari indesiderati, come l'inutile vitamina K all-cis.

Esistono inoltre molti preparati nei quali la vitamina K2 è instabile e la sua quantità si riduce costantemente nel tempo. Questo si riscontra spesso nella vitamina K2 derivata dal natto (fagioli di soia fermentati). La vitamina K2 prodotta in modo sintetico si è rivelata molto stabile.

I preparati di alto livello sono anche privi di additivi come coloranti, aromi o conservanti ed eccipienti che ne facilitano la produzione. È importante che i preparati non contengano sostanze che provochino allergie, come la vitamina K2 ottenuta dal natto, non adatta a chi è allergico alla soia.

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Sovradosaggio e interazioni

È possibile un sovradosaggio di vitamina K?

Secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) finora non è stato possibile definire un valore massimo preciso per la vitamina K. Altre autorità e associazioni specializzate indicano come sicura una dose di vitamina K1 pari a 250 microgrammi al giorno, se la vitamina K viene integrata in modo costante.

In virtù della maggiore efficacia della vitamina K2, gli esperti ritengono sicura una dose di 100 microgrammi al giorno.

In rari casi, a partire da 30 milligrammi (30.000 microgrammi) si possono manifestare effetti collaterali come reazioni allergiche. In alcuni studi sulla vitamina K e sulla sua efficacia contro l'osteoporosi la somministrazione di dosi fino a 45 milligrammi (45.000 microgrammi) al giorno, ovvero 450 volte il fabbisogno stimato, non ha prodotto effetti collaterali. Tuttavia quantità così elevate devono essere assolutamente discusse con il proprio medico.

Vitamina K e anticoagulanti: Cosa bisogna sapere

La vitamina K riduce l'efficacia di determinati anticoagulanti, tra cui i cosiddetti cumarinici con i principi attivi fenprocumone (ad esempio Marcumar®, Falithrom® e Marcuphen®) e warfarin (Coumadin®).

Altri anticoagulanti fluidificano il sangue in modo diverso rispetto ai cumarinici e non sono quindi influenzati dalla vitamina K. Tra questi figurano ad esempio l'acido acetilsalicilico (Aspirina®) o l'apixaban (Eliquis®), il dabigatran (Pradaxa®) e il rivaroxaban (Xarelto®).

Se si assumono cumarinici, è necessario fare attenzione all'apporto di vitamina K. In passato si sosteneva addirittura che le persone che assumevano anticoagulanti non dovessero mangiare le verdure in foglia perché ricche di vitamina K. Oggi questa opinione è totalmente superata poiché si conosce l'importanza delle funzioni svolte dalla vitamina K. Gli esperti consigliano di non rinunciare completamente alla vitamina K.

Informazioni

La cosa importante è non modificare improvvisamente la propria alimentazione, perché la dose dell'anticoagulante è tarata in base alla dieta, e mantenere costante l'apporto di vitamina K.

 

 

L'assunzione di vitamina K2 tramite integratori alimentari non è totalmente esclusa, anzi a volte addirittura consigliata (ad esempio in caso di arteriosclerosi), ma è assolutamente necessario parlarne con il medico, che controllerà regolarmente il cosiddetto tempo di Quick (tempo di protrombina).

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Molte persone possono assumere fino a 45 microgrammi(µg) di vitamina K2 al giorno senza ridurre l'effetto anticoagulante dei farmaci, mentre altre devono limitarsi a 10 microgrammi.

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Riepilogo

La vitamina K2 è sia necessaria per la coagulazione del sangue sia importante per ossa e vasi sanguigni. Nella medicina dei micronutrienti si utilizza soprattutto la sotto forma K2 per malattie ossee come l'osteoporosi e in presenza di arteriosclerosi. La vitamina K2 è assorbita meglio nell'intestino e resta più a lungo nel sangue rispetto alla vitamina K1.

Inoltrela vitamina K2 migliora l'azione dei farmaci contro l'osteoporosi e riduce gli effetti collaterali del cortisone. Si presume che i farmaci antiepilettici disgreghino la vitamina K presente nel corpo, aumentando così il rischio di una sua carenza.

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Indice degli studi e delle fonti

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