Il termine artrosi indica un'usura delle articolazioni, che si manifesta principalmente col passare degli anni a causa di sollecitazioni eccessive o scorrette.. Chi ne è colpito soffre di dolori e di mobilità limitata. Si tratta di una malattia incurabile. L'obiettivo del trattamento è alleviare i dolori articolari e rallentare la progressione della malattia. Vitamine e altre sostanze nutritive integrano le terapie senza provocare effetti collaterali. Scoprite qui quali sostanze nutritive dovrebbero rientrare nel trattamento contro l'artrosi e come assumerle correttamente secondo la medicina dei micronutrienti.
Cause e sintomi
Cos'è l'artrosi?
L'artrosi (Arthrosis deformans) è una delle più frequenti patologie articolari e ha inizio con una degenerazione della cartilagine. Il processo interessa per prima cosa solo le cartilagini, estendendosi nel lungo termine all'intera articolazione. Ossa e cartilagine si modificano, perdendo la loro stabilità e struttura. Il funzionamento dell'articolazione viene compromesso, con la comparsa di eventi infiammatori dolorosi (artrite o infiammazione articolare). Inoltre le particelle di cartilagine usurate causano infiammazioni della membrana sinoviale. Nello stadio finale le ossa sfregano le une contro le altre, provocando dolori fortissimi.
L'artrosi è una malattia articolare degenerativa caratterizzata da una lenta progressione. Nell'artrosi le infiammazioni (artriti) si manifestano inizialmente solo di tanto in tanto e poi tendono a diventare croniche.
In linea di principio l'artrosi può colpire tutte le articolazioni del corpo. Spesso interessa le ginocchia (gonartrosi), l'anca (coxartrosi) e le spalle (omartrosi), ma anche mascella, polsi, braccia, dita (principalmente il pollice), denti o le piccole articolazioni vertebrali.
Informazioni
Qual è la differenza tra artrosi, artrite, reumatismi e gotta?
L'artrosi è un fenomeno non infiammatorio di usura articolare, mentre l'artrite è un infiammazione delle articolazioni. L'artrite può svilupparsi da diverse malattie come artrosi, infezioni e reumatismi. La causa dell'artrite reumatoide (reumatismi) è l'infiammazione incontrollabile dell'articolazione.
La gotta invece è una malattia metabolica, provocata da un eccesso di acido urico nel sangue. L'acido urico si accumula nelle articolazioni, provocando forti dolori.
Cause dell'artrosi
Le cause dell'artrosi (eziologia ) sono molto diverse e possono manifestarsi contemporaneamente, rendendo difficile l'individuazione di un singolo fattore scatenante. Tra i fattori di rischio figurano:
- componenti genetiche
- età, menopausa
- forti sollecitazioni meccaniche dovute ad esempio all'attività lavorativa o al sovrappeso
- malposizioni articolari, lesioni e sollecitazioni scorrette
- mancanza di movimento
- deragliamento metabolico, ad esempio in caso di diabete o livelli di colesterolo elevati
Riconoscere l'artrosi
All'insorgere della malattia la degenerazione della cartilagine è impercettibile e i dolori si manifestano solo dopo. Solitamente il dolore insorge la mattina o al primo movimento della giornata, per attenuarsi in seguito, oppure dopo uno sforzo intenso (dolori da carico). In caso di infiammazioni acute e negli stadi avanzati il dolore è presente anche a riposo.
I sintomi di un'infiammazione acuta sono arrossamento, gonfiore e ispessimento dell'articolazione. Inoltre una sensazione di irrigidimento limita la funzionalità articolare e la mobilità. Il movimento provoca rumori di scricchiolamento.
L'artrosi in stadio avanzato si riconosce nelle radiografie per il restringimento della cavità articolare (spazio tra le estremità ossee) e per la deformazione di articolazioni e ossa, ad esempio con la formazione di cisti subcondrali. Sono spazi cavi che si formano sotto la cartilagine in seguito alla necrosi dell'osso, pieni di liquido e resti di tessuto connettivo.
Obiettivi del trattamento
Come viene comunemente trattata l'artrosi?
L'artrosi è incurabile, ma spesso è possibile arrestarne o rallentarne il decorso. Tra i trattamenti convenzionali figurano la fisioterapia e una moderata attività fisica. In caso di grave sovrappeso, si dovrebbe assolutamente dimagrire per scaricare le articolazioni e alleviare l'infiammazione. È importante seguire un'alimentazione povera di grassi e ricca di vitamine e fibre.
Informazioni
La mancanza di moto toglie nutrimento alla cartilagine, perché solo attraverso il movimento le sostanze nutritive contenute nel liquido articolare possono raggiungere la cartilagine e alimentarne le cellule. Inoltre il movimento regolare conserva e migliora la mobilità articolare perché attiva muscoli e legamenti.
Per alleggerire e stabilizzare le articolazioni si utilizzano anche ausili tecnici come plantari, bendaggi o supporti articolari (ortesi).
Farmaci
Tra i farmaci più frequenti per alleviare dolori e infiammazioni figurano gli antireumatici non steroidei , tra cui ad esempio ibuprofene (come Antalgil® o Brufen®), diclofenac (come Voltaren®, Dicloral®, Dicloreum® o Voltalgan®) e acido acetilsalicilico (ASA, Aspirina®), applicati come crema sulla pelle o assunti come compresse. Inoltre i medici utilizzano i corticosteroidi (cortisone), da iniettare direttamente nell'articolazione.
Se nulla funziona o se i dolori sono molto intensi, i medici prescrivono gli oppioidi. Esistono oppioidi dall'effetto più blando, tra cui codeina e diidrocodeina (ad esempio Paracodina®) o tramadolo (ad esempio Adamon® e Tradonal®), e oppioidi dall'effetto forte (morfina come Capros®, Kapanol® o Morphanton®).
Intervento chirurgico
Nella maggior parte dei casi l'intervento chirurgico è l'ultima soluzione possibile, poiché comporta alcuni rischi come trombosi o infezioni. Esistono le seguenti soluzioni:
- Artroscopia con lavaggio e abrasione: lo specialista lava l'articolazione con una soluzione salina (lavage). È possibile anche levigare altre superfici cartilaginee e articolari (shaving e debridement). Infine l'articolazione viene nuovamente lavata, così da eliminare frammenti di cartilagine o detriti ossei e agenti infiammatori. La cassa malattia però non rimborsa questo intervento.
- Radiosinoviortesi (RSO): una sostanza radioattiva viene iniettata nell'articolazione per ridurre l'attività infiammatoria nella membrana sinoviale, agendo così sul dolore alleviandolo.
- Articolazione artificiale (endoprotesi): l'articolazione interessata viene sostituita con una artificiale. Nei casi più frequenti si tratta di una protesi del ginocchio e dell'anca.
- Artrodesi: le estremità delle ossa vengono unite tra loro mediante viti, bloccando completamente l'articolazione. Si tratta di un intervento eseguito solo all'ultimo stadio, quando non è più possibile sostituire l'articolazione con una artificiale.
Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti
Come il trattamento classico, anche la medicina dei micronutrienti si prefigge l'obiettivo di alleviare dolori e infiammazioni e migliorare la mobilità, con l'eventuale possibilità di ridurre la necessità di farmaci, che hanno spesso effetti collaterali. Essa fornisce inoltre alla cartilagine tutti i nutrienti essenziali per rafforzarla ed evitarne l'ulteriore usura.
- Glucossamina, condroitina, acido ialuronicoe collagene sono componenti essenziali della cartilagine articolare.
- Gli acidi grassi omega-3 e la sostanza vegetale curcumina alleviano le infiammazioni presenti nelle articolazioni.
- Gli antiossidanti proteggono la cartilagine.
- Calcio, vitamina D e vitamina K rafforzano le ossa.
Trattamento con micronutrienti
Glucosamina e condroitina alleviano i dolori legati all'artrosi
Meccanismo d'azione
Il solfato di glucosamina e il solfato di condroitina sono componenti della cartilagine articolare e contribuiscono ad alimentarla. Nel trattamento dell'artrosi dovrebbero evitare l'ulteriore degenerazione della cartilagine. Il solfato di glucosamina ha un effetto antinfiammatorio e di conseguenza allevia il dolore, come confermato dalla recensione (meta-studio) di 80 studi condotti dal 2003 al 2016.
Un ulteriore meta-studio ha messo a confronto l'effetto analgesico della glucosamina e della condroitina rispetto ai farmaci tradizionali. In generale l'effetto si è dimostrato più debole di quello del principio attivo analgesico celecoxib, ma non del paracetamolo. Un altro studio ha dimostrato come l'effetto del celecoxib fosse più immediato, ma anche come dopo sei mesi celecoxib e glucosamina/condroitina avessero pari efficacia.
Tuttavia il solfato di glucosamina e il solfato di condroitina non apportano gli stessi benefici a tutte le persone colpite: in alcuni casi si è verificato un rallentamento della progressione dell'usura e una riduzione del dolore, mentre in altri nessuna variazione. Le cause di tali differenze dovranno essere oggetto di studi futuri.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
I medici consigliano di combinare il solfato di glucosamina e il solfato di condroitina, assumendo da 1.500 a 2.000 milligrammi di solfato di glucosamina e da 800 a 1.200 milligrammi di solfato di condroitina al giorno durante un pasto.
Cosa ricordare in caso di preparato con solfato di glucosamina: la glucosamina è disponibile sotto forma di solfato o di idrocloridrato. L'azione dell solfato di glucosamina è meglio supportata dagli studi, che sono più completi e sembrano indicare un effetto generalmente superiore rispetto alla glucosamina idrocloridrato. Nella maggior parte dei casi la glucosamina e la condroitina sono di origine animale (crostacei, cartilagini). La glucosamina nel frattempo è disponibile anche di origine vegetale.
Poiché le cellule della cartilagine hanno un metabolismo lento, l'assunzione deve avvenire in un lasso di tempo più lungo. Spesso gli esperti di medicina dei micronutrienti consigliano una terapia a intervalli, che prevede l'assunzione per otto-dieci settimane, seguita da una pausa di due settimane.
Da ricordare in caso di assunzione di farmaci e malattie
Non si può escludere che la glucosamina influisca sulla glicemia di chi soffre di diabete o di disturbi del metabolismo degli zuccheri. Sebbene molti studi non hanno dimostrato alcun effetto, a fini di sicurezza è tuttavia opportuno monitorare il livello glicemico dei diabetici che assumono la glucosamina.
La glucosamina e la condroitina, dalla struttura simile a quella dei farmaci anticoagulanti, potrebbero rafforzarne l'effetto fluidificante. Questo interessa i derivati della cumarina, soprattutto il warfarin (ad esempio Coumadin®). Si consiglia di monitorare regolarmente la coagulazione sanguigna (valore INR) se si assumono derivati della cumarina e glucosamina/condroitina.
L'acido ialuronico lubrifica le articolazioni
Meccanismo d'azione
Spesso l'acido ialuronico viene iniettato nell'articolazione durante la terapia contro l'artrosi, perché fa parte del liquido articolare e si lega con l'acqua. In questo modo agisce da "lubrificante" e protegge l'articolazione da sfregamenti e urti.
Non è ancora ben chiaro come l'acido ialuronico agisca una volta assunto:
- studi sulle cellule intestinali umane esso venga assorbito meglio in frammenti. È stata dimostrata la presenza di acido ialuronico con marcatura speciale nel liquido articolare di animali a cui era stato somministrato.
- Inoltre i ricercatori hanno trovato nell'intestino determinati recettori ai quali si fissa l'acido ialuronico. Probabilmente questo processo attiva il rilascio di agenti antinfiammatori attraverso i quali l'acido ialuronico potrebbe alleviare le infiammazioni in tutto l'organismo.
Anche se l'esatto meccanismo d'azione non è stato completamente esaminato, molti studi mostrano che una dose compresa tra 48 e 240 milligrammi di acido ialuronico riduce i dolori cronici al ginocchio rispetto al placebo.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Gli esperti di medicina dei micronutrienti consigliano nella maggior parte dei casi da 50 a 100 milligrammi di acido ialuronico al giorno per alleviare i dolori da artrosi. È importante che venga somministrato in modo regolare, poiché viene degradato rapidamente dall'organismo. L'assunzione ideale avviene mediante capsule, compresse o polvere durante i pasti.
L'acido ialuronico viene prodotto dalla cresta di gallo o mediante fermentazione con microrganismi. Quest'ultimo metodo è vantaggioso perché permette di ottenere un prodotto vegano e vegetariano, nonché ipoallergenico. L'estratto di cresta di gallo può contenere proteine che, in caso di allergia all'ovalbumina, può causare una reazione allergica.
Il collagene rafforza la cartilagine e la mantiene resistente
Meccanismo d'azione
Il collagene è un componente della cartilagine articolare e ne garantisce la solidità. Si distingue tra collagene nativo e collagene idrolizzato:
- Il collagene nativo è il collagene nella sua forma naturale, mentre quello denaturato viene distrutto da calore o acidi. Il collagene nativo regola il sistema immunitario, conseguendo così un effetto antinfiammatorio.
- Il collagene idrolizzato è collagene scomposto, che contiene piccoli frammenti. Esso nutre i tessuti e favorisce la rigenerazione cartilaginea.
Entrambe le forme risultano efficaci in casi di artrosi:
Secondo un'analisi condotta su diversi studi, il collagene nativo è in grado di alleviare i dolori da artrosi. Due studi riportano inoltre, dopo un periodo di tre-sei mesi, miglioramenti nella mobilità dell'articolazione, nelle attività fisiche quotidiane e nella qualità della vita delle persone colpite. Tuttavia i risultati degli studi sulla funzionalità articolare sono meno affidabili rispetto a quelli sulla riduzione del dolore. Non in tutti gli studi, infatti, il collagene ha migliorato anche la mobilità.
In uno studio il collagene idrolizzato ha ridotto i dolori e ha migliorato la mobilità di pazienti con artrosi al ginocchio o all'anca dopo sei mesi. Anche un altro studio condotto su pazienti con dolori articolari ha mostrato come il collagene idrolizzato abbia ridotto i disturbi rispetto al placebo.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Gli esperti in medicina dei micronutrienti consigliano, in caso di disturbi articolari, di assumere ogni giorno 40 milligrammi di collagene nativo oppure da 5.000 a 10.000 milligrammi di collagene idrolizzato durante un pasto.
Quando si acquista un preparato, prestare attenzione al collagene nativo di tipo 2. Questo è presente anche nella cartilagine articolare, mentre la pelle, per esempio, contiene principalmente collagene di tipo 1 e 3. Il collagene di tipo 2 è stato impiegato con successo in studi dedicati ai problemi articolari.
Il collagene e il collagene idrolizzato sono estratti da prodotti animali e quindi non sono adatti per vegani e vegetariani. Anche le persone allergiche devono fare attenzione e accertare l'origine animale del collagene scelto, che può essere estratto da maiali, galline, bovini o pesce.
Consiglio
Anche la membrana del guscio d’uovo, ovvero la sottile pellicola tra l’uovo e il guscio, macinata e assunta in polvere, è d’aiuto in caso di artrosi, poiché è costituita principalmente da collagene e contiene inoltre acido ialuronico, glucosammina e condroitina. È probabilmente per questo motivo che la membrana ha anche un effetto antinfiammatorio. In alcuni studi di alta qualità, l’assunzione di una dose compresa tra 300 e 500 milligrammi al giorno di membrana di guscio d’uovo macinata ha dato buoni risultati.
Gli acidi grassi omega-3 alleviano l'infiammazione articolare
Meccanismo d'azione
In caso di artrosi la membrana sinoviale può essere infiammata, contribuendo a danneggiare ulteriormente la cartilagine. L'organismo utilizza gli acidi grassi omega-3 per produrre agenti antinfiammatori in grado di alleviare tali infiammazioni. L'acido grasso omega-3 più importante in assoluto è l'acido eicosapentaenoico (EPA), presente nell'olio di pesce.
I pazienti con quantità elevate di acidi grassi omega-3 nel sangue presentano una ridotta perdita del tessuto cartilagineo nell'articolazione. Anche i dolori al ginocchio e la funzionalità articolare sono migliorati dopo l'assunzione per otto settimane di olio di pesce rispetto a un placebo. Gli acidi grassi omega-3 si sono rivelati particolarmente efficaci anche combinati con il solfato di glucosamina.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Si consiglia di assumere ogni giorno tra 1.000 e 2.000 milligrammi di acidi grassi omega-3 con un elevato contenuto di EPA pari a 400-800 milligrammi. Gli acidi grassi omega-3 dovrebbero sempre essere assunti durante pasti che contengono anche grassi, perché solo così riescono a raggiungere il sangue dall'intestino.
Fare attenzione alla qualità dell'olio di pesce e acquistare solo i preparati particolarmente depurati, che non contengono residui indesiderati come metalli pesanti o sostanze nocive.
Informazioni
L'alimentazione per l'artrosi: L'apporto di acidi grassi omega-3 non è importante solo per il loro effetto antinfiammatorio. Esistono anche gli acidi grassi omega-6 che invece sono utilizzati dall'organismo per produrre sostanze che favoriscono le infiammazioni. Pertanto il loro apporto tramite l'alimentazione dovrebbe essere ridotto. Gli acidi grassi omega-6 sono contenuti ad esempio nella carne.
Calcolo dell'apporto di omega-3: l'indice omega-3
L'indice omega-3 indica il livello di approvvigionamento di acidi grassi omega-3 assicurato all'organismo. La percentuale degli acidi grassi omega-3 presenti nei globuli rossi viene determinata in laboratorio. Questa analisi è consigliata in caso di artrosi, perché uno scarso apporto sembra essere legato a una più rapida progressione della malattia.
In media l'indice omega-3 si attesta tra il cinque e l'otto percento, anche se nelle condizioni ottimali dovrebbe superare quest'ultimo valore.
Cosa ricordare in caso di assunzione di medicinali, prima di interventi chirurgici e in caso di determinate malattie
Gli acidi grassi omega-3 hanno un effetto fluidificante sul sangue e a partire da una dose di 2.000 milligrammi possono rafforzare l'azione degli anticoagulanti. Questi includono, ad esempio: i derivati della cumarina, come fenprocumone (come Marcumar®) e warfarin (Coumadin®), acido acetilsalicilico (ASA, Aspirina®), eparina (Clexane®) o i nuovi anticoagulanti orali come apixaban (Eliquis®), dabigatran (Pradaxa®), edoxaban (Lixiana®) e rivaroxaban (Xarelto®). La loro assunzione va valutata con il proprio medico.
Anche prima di un intervento chirurgico programmato e in caso di coagulopatie si dovrebbe chiarire con il proprio medico se è possibile assumere acidi grassi omega-3 a causa del loro effetto anticoagulante.
Gli acidi grassi omega-3 non andrebbero assunti in caso di improvvisa comparsa di malattie del fegato o dei reni, infiammazione acuta del pancreas o infiammazione della cistifellea.
MSM: fonte di zolfo per il tessuto cartilagineo
Meccanismo d'azione
MSM è l'acronimo di metilsulfonilmetano, un'importante fonte di zolfo per l'organismo. Lo zolfo alimenta la cartilagine perché è uno degli elementi costituivi del collagene e del solfato di condroitina, che compongono la cartilagine.
Inoltre l'MSM allevia le infiammazioni e neutralizza i radicali liberi. I radicali liberi e lo stress ossidativo a essi associato danneggiano la sostanza cartilaginea e causano un'ulteriore degenerazione dello strato cartilagineo.
Gli esperti di medicina dei micronutrienti consigliano l'MSM soprattutto in caso di dolori cronici. Un prodotto metabolico dell'MSM probabilmente inibisce la trasmissione dei segnali di dolore ai nervi. Un'analisi di diversi studi mostra come 3.000 milligrammi di MSM possano ridurre leggermente i dolori causati da artrosi. Non è tuttavia chiaro in che misura questo influisca sul movimento e sulla quotidianità delle persone colpite.
In ogni caso l'MSM migliora nettamente l'effetto di glucosamina e condroitina: se si combinano glucosamina e solfato di condroitina con 500 milligrammi di MSM, i miglioramenti nei dolori articolari e nella mobilità sono maggiori che senza MSM.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
In caso di usura articolare gli esperti in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno da 1.500 a 3.000 milligrammi di MSM. In combinazione con glucosamina e solfato di condroitina sono sufficienti già 500 milligrammi di MSM al giorno. Le capsule di MSM vengono meglio tollerate se assunte a pasto.
Raramente possono verificarsi disturbi a stomaco e intestino, come la diarrea. In questi casi iniziare con una dose bassa (da 500 a 1.000 milligrammi) e aumentarla poi gradualmente.
Curcuma: un analgesico vegetale
Meccanismo d'azione
La curcuma indiana ha un effetto antinfiammatorio. Il suo principio attivo, la curcumina, inibisce la formazione di agenti infiammatori nell'organismo e allevia così i dolori articolari.
Inoltre la curcumina ha un effetto antiossidante, neutralizzando i radicali liberi che possono ad esempio formarsi durante i processi infiammatori. I radicali liberi danneggiano le cellule e possono favorire un'ulteriore degenerazione della cartilagine.
L'analisi di diversi studi su un totale di quasi 800 persone colpite da artrosi al ginocchio ha mostrato che la curcumina riduce i dolori al ginocchio e migliora la qualità della vita rispetto a un placebo. A differenza del principio attivo analgesico ibuprofene, la curcumina si è tuttavia rivelata meno efficace, ma senza provocare alcun effetto collaterale.
Consiglio
Un’altra pianta importante è lo zenzero.In combinazione con altri vegetali ad azione antinfiammatoria e/o con la glucosammina, da 25 a 250 milligrammi di estratto di zenzero hanno migliorato i sintomi dell’artrosi in studi preliminari.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Gli esperti di medicina dei micronutrienti consigliano, in caso di artrosi, di assumere fino a 1.000 milligrammi di curcumina al giorno per alleviare i dolori. La curcumina andrebbe assunta ai pasti.
In generale la curcumina viene assorbita con grandi difficoltà dall'intestino. Esistono comunque diverse soluzioni per aumentare la disponibilità per l'organismo (biodisponibilità). Una di queste è rappresentata dalla piperina, una sostanza presente nel pepe, la quale evita che la curcumina formi legami privi di efficacia nell'intestino e nel fegato.
Da ricordare in caso di assunzione di farmaci e di calcoli biliari
In linea di massima è possibile che la curcumina interagisca con i farmaci. Nel fegato la curcumina può bloccare gli enzimi che metabolizzano anche i farmaci inibendone o rafforzandone l'effetto. Se si assumono farmaci, valutare con il medico la possibilità di aggiungere la curcumina, che non dovrebbe essere impiegata in presenza di calcoli biliari. La curcumina favorisce la formazione della bile. Se un calcolo blocca il flusso biliare, possono verificarsi delle coliche biliari.
Gli antiossidanti possono proteggere la cartilagine
Meccanismo d'azione
Troppi radicali liberi causano nell'organismo una situazione di stress ossidativo che può danneggiare le cellule. In caso di artrosi, si suppone che lo stress ossidativo favorisca la progressione della malattia. Il corpo ha bisogno degli antiossidanti per contrastare lo stress ossidativo: da un lato è in grado di produrli autonomamente (ad esempio gli enzimi), mentre dall'altro ha bisogno di fonti esterne, introdotte con l'alimentazione.
Tra gli antiossidanti figurano le vitamine A, C ed E, ma anche zinco, rame, selenio o sostanze vegetali come curcumina, resveratrolo e OPC. Un'alimentazione ricca di antiossidanti contenuti in frutta e verdura aiuta a ridurre il rischio di danni alla cartilagine.
Inoltre, alcuni antiossidanti sono utili per altri effetti in caso di artrosi.
- Il corpo ha bisogno della vitamina C per produrre il collagene che rafforza i tessuti, ad esempio la cartilagine.
- La vitamina E ha un effetto analgesico e antinfiammatorio poiché blocca la produzione di sostanze infiammatorie. Studi dimostrano che una dose elevata di vitamina E allevia i disturbi legati all'artrosi.
I dati degli studi sugli antiossidanti in caso di artrosi sono discordanti, con risultati positivi e negativi. Solo studi più ampi e di qualità riveleranno se gli antiossidanti possono essere di aiuto a tutte le persone. Poiché un'alimentazione ricca di antiossidanti migliora la salute, vale la pena tentare anche in caso di artrosi.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
In linea di massima, in caso di artrosi si consiglia un'alimentazione ricca di antiossidanti presenti in frutta e verdura. In materia di preparati i medici esperti in micronutrienti consigliano, una miscela il più possibile variegata, che includa antiossidanti diversi, ad esempio 100 milligrammi di vitamina C, fino a 50 milligrammi di vitamina E e tra 10 e 20 milligrammi di zinco al giorno.
All'interno di una terapia a base di vitamina E, una dose che ne includa tra 130 e 300 milligrammi al giorno risulta efficace per migliorare i disturbi da artrosi. In questo caso si consiglia anche una dose maggiore di vitamina C: se si assumono 300 milligrammi di vitamina E, l'organismo dovrebbe avere a disposizione 600 milligrammi di vitamina C (rapporto 1:2). Il corpo ha bisogno della vitamina C, che consente alla vitamina E di essere ripristinata dopo aver intercettato i radicali liberi.
Prima di assumere una dose elevata di vitamina E (superiore a 50 milligrammi) si dovrebbe consultare un medico esperto di micronutrienti, per scongiurare il rischio di un sovradosaggio.
Da ricordare in caso di terapia a base di vitamina E e di assunzione di farmaci
Una terapia con dosi elevate di vitamina E può interagire con gli anticoagulanti. L'assunzione combinata può prolungare il tempo di coagulazione del sangue. Tra i farmaci interessati figurano ad esempio gli antagonisti della vitamina K (ad esempio fenprocumone come Falithrom®, Marcumar® o warfarin come Coumadin®) o gli antiaggreganti (ad esempio acido acetilsalicilico come Aspirina®, ASA).
Lo zinco può legarsi a determinati farmaci rendendoli inefficaci. Tra questi figurano gli antibiotici (inibitori della girasi e tetracicline) e i farmaci per l'osteoporosi (bisfosfonati, ad esempio Fosamax®, Bonefos®, Didronel®). Pertanto si consiglia di rispettare un intervallo di somministrazione di almeno due ore.
In caso di insufficienza renale cronica o di altre malattie renali, non si dovrebbe assumere zinco in aggiunta a preparati a base di minerali. I reni indeboliti non sono in grado di eliminare correttamente lo zinco, il cui livello nel sangue aumenterebbe in modo eccessivo.
Calcio, vitamina D e K2 per l'artrosi: micronutrienti per le ossa
Meccanismo d'azione
La cartilagine è come un ammortizzatore che previene che le ossa sfreghino tra loro. Se la cartilagine degenera e le ossa sono già scoperte e sfregano tra loro, si parla di esposizione dell'osso. Questo causa danni alle estremità ossee (ad esempio cisti subcondrali) ed enormi dolori. In presenza di artrosi è quindi importante assumere anche nutrienti per le ossa come calcio, vitamina D e vitamina K2:
Il calcio è il componente principale delle ossa e ne garantisce la durezza.
La vitamina D regola l'assorbimento del calcio nell'intestino, fornendone la quantità necessaria alle ossa. Inoltre la vitamina D gestisce la maturazione delle cellule ossee. Una carenza di vitamina D, al contrario, è collegata alla progressione della perdita di massa cartilaginea e all'artrosi. I ricercatori stanno inoltre attualmente discutendo se una carenza di vitamina D possa favorire i dolori cronici. I primi studi hanno rivelato una riduzione del dolore e una migliore funzionalità articolare a seguito dell'assunzione di vitamina D, che potrebbe influire in modo positivo sul decorso della malattia.
Il corpo ha bisogno della vitamina K per accumulare il calcio nelle ossa. Questa vitamina attiva infatti speciali proteine delle ossa. Studi indicano che i pazienti con artrosi e ridotti livelli di vitamina K1 nel sangue mostrano una peggiore funzionalità delle estremità (gambe) e hanno maggiori probabilità che le loro articolazioni si usurino più rapidamente. In un primo studio in cui questa carenza di vitamina K1 è stata compensata, l'andamento della malattia è rallentato.
Dosaggio e consigli per l'assunzione
Si consiglia di assumere una dose giornaliera di vitamina D compresa tra 1.000 e 2.000 unità internazionali. La cosa migliore sarebbe controllare il proprio livello di vitamina D, perché solo così è possibile compensare un eventuale deficit in modo efficace. In caso di grave carenza, infatti, sono necessarie dosi maggiori per un determinato periodo di tempo. Tutte le informazioni sulla carenza di vitamina D e sul dosaggio corretto sono disponibili qui.
Per avere ossa sane, la quantità di calcio da assumere ogni giorno dovrebbe essere compresa tra 500 e 1.000 milligrammi. Si consiglia una dose di vitamina K di 50-100 microgrammi. Sono da preferire i preparati che contengono il sottotipo vitamina K2 (MK-7), che rimane più a lungo nel sangue rispetto alla vitamina K1 e ha pertanto una maggiore efficacia sulle ossa. Probabilmente la forma K2 è utile anche in caso di artrosi.
Consiglio
Esistono anche preparati combinati contenenti boro, un nutriente delle ossa che sortisce un effetto positivo sull’artrosi e nei primi studi ha mostrato un effetto antinfiammatorio.
Rilevazione del livello di vitamina D in laboratorio
Per compensare una carenza in modo efficace, è necessario determinare in laboratorio il livello di vitamina D nel sangue. A questo scopo, il medico effettua un prelievo sanguigno e il laboratorio rileva il livello di vitamina D attiva (vitamina D 25(OH)). I valori ottimali nel sangue sono compresi tra 40 e 60 nanogrammi al millilitro.
Da ricordare in caso di assunzione di farmaci e di nefropatie
La vitamina K non dovrebbe essere assunta in concomitanza con anticoagulanti di tipo cumarino ad esempio Marcumar®, Falithrom®, Marcuphen® o Coumadin®) senza aver consultato il proprio medico, perché blocca l'efficacia dei farmaci.
I tiazidici (diuretici) riducono l'eliminazione da parte dei reni del calcio, che rimane così nel sangue. Poiché la vitamina D aumenta il livello di calcio, dovrebbe essere assunta insieme ai tiazidici solo se il livello di calcio viene controllato regolarmente. Tra i tiazidici figurano ad esempio gli idroclorotiazidi (Disalunil®, Esidrex®).
Chi soffre di malattie renali dovrebbe valutare con il proprio medico l'assunzione di calcio e vitamina D. Se i reni sono debilitati, il livello di calcio nel sangue può essere eccessivo e causare, a sua volta, calcificazioni nei vasi. Il medico allora controlla i valori del sangue.
Dosaggi in breve
Dose giornaliera di micronutrienti consigliata in presenza di artrosi | |
---|---|
| Vitamine |
Vitamina D | da 1.000 a 4.000 unità internazionali (UI) |
Vitamina K (come K2) | almeno 100 microgrammi (µg) |
Vitamina C | 100 milligrammi (mg) (in caso di terapia con vitamina E superiore, nel rapporto 2:1) |
Vitamina E | fino a 50 milligrammi (in caso di terapia con vitamina E fino a 300 milligrammi) |
Minerali | |
Calcio | almeno 1.000 milligrammi |
Zinco | Da 10 a 20 milligrammi |
Altre sostanze nutritive | |
Solfato di glucosamina solfato di condroitina | da 1.500 a 2.000 e da 800 a 1.200 milligrammi |
Acido ialuronico | da 50 a 100 milligrammi |
Collagene (tipo 2) o collagene idrolizzato | fino a 40 milligrammi da 5.000 a 10.000 milligrammi |
Acidi grassi omega-3 | da 1.000 a 2.000 milligrammi con da 400 a 800 milligrammi EPA |
MSM | da 500 a 3.000 milligrammi |
Curcumina | fino a 1.000 milligrammi |
Sintesi degli esami di laboratorio consigliati
Esami del sangue consigliati in caso di artrosi | |
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Valori normali | |
Vitamina D | 40 e 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml) |
Indice omega-3 | da 5 a 8 percento, valore ottimale sopra l'8 percento |
I micronutrienti a sostegno dei farmaci
Antireumatici non steroidei: per ridurre gli effetti collaterali e favorire l'efficacia
Gli analgesici del gruppo degli antireumatici non steroidei (NSAR) possono danneggiare l'assorbimento e l'utilizzo di determinate vitamine. L'acido acetilsalicilico (ASA, Aspirina®) riduce ad esempio il contenuto di vitamina C nella mucosa dello stomaco. La vitamina C l'antiossidante principale dello stomaco e lo protegge dai danni. Tra i tipici effetti collaterali dell'acido acetilsalicilico compaiono i disturbi gastrointestinali come il mal di stomaco. L'integrazione di vitamina C aumenta la tolleranza all'analgesico da parte dello stomaco. Per ridurre i danni alla mucosa gastrica, i medici esperti in micronutrienti consigliano di assumere fino a 1.000 milligrammi di vitamina C al giorno.
Le vitamine del gruppo B migliorano l'efficacia degli antireumatici non steroidei, soprattutto del principio attivo diclofenac, se vengono iniettati insieme direttamente nel punto colpito. Diversi studi hanno dimostrato che il diclofenac, combinato con le vitamine del gruppo B, è più efficace contro i dolori che se somministrato da solo. Gli studi si sono concentrati non solo sull'artrosi ma, ad esempio, anche sui dolori post-operatori o in caso di fratture alle ossa e colpo della strega.
Per essere sicuri che anche le compresse di diclofenac (ad esempio Voltaren®, Dealgic®, Deflamat® o Dicloreumc®) siano efficaci, si dovrebbe fare attenzione anche all'apporto delle vitamine del gruppo B, in particolare della vitamina B1 (da 50 a 100 milligrammi), della vitamina B6 (da 50 a 100 milligrammi), della vitamina B12 (da 250 a 1.000 microgrammi) e dell'acido folico (da 400 a 1.000 microgrammi). Studi hanno fornito anche indicazioni sull'azione di supporto della vitamina B in capsule nei confronti dei farmaci.
Dosaggi in breve
Dose giornaliera di sostanze nutritive consigliata in caso di assunzione di antireumatici non steroidei | |
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Vitamina C | fino a 1.000 milligrammi (mg) (con acido acetilsalicico) |
Vitamina B1 | da 50 a 100 milligrammi (con diclofenac) |
Vitamina B6 | da 50 a 100 milligrammi (con diclofenac) |
Vitamina B12 | da 250 a 1.000 microgrammi (µg) (con diclofenac) |
Acido folico | 400 microgrammi (con diclofenac) |
Riepilogo
L'artrosi (usura articolare) è una malattia incurabile, accompagnata da dolori alle articolazioni e mobilità limitata. Cartilagine e ossa vengono danneggiate progressivamente da sollecitazioni eccessive o scorrette. L'obiettivo della terapia è alleviare i dolori e rallentare il processo degenerativo della cartilagine.
In presenza di artrosi, la scelta privilegia prevalentemente il solfato di glucosamina e il solfato di condroitina, che hanno un effetto analgesico e antinfiammatorio. La loro efficacia è supportata dagli acidi grassi omega-3, che intervengono in caso di infiammazione perché il corpo li utilizza per produrre agenti antinfiammatori. In caso di artrosi, si verificano episodi infiammatori ricorrenti causati da parti usurate di cartilagine.
L'acido ialuronico è il lubrificante delle articolazioni: si lega con l'acqua e protegge dagli urti. Il collagene invece rafforza la cartilagine, di cui lo zolfo (ad esempio MSM) è un importante componente. Gli antiossidanti come la vitamina C, la vitamina E, lo zinco o le sostanze vegetali (ad esempio curcumina e resveratrolo) proteggono la cartilagine soprattutto da ulteriori danni causati dai radicali liberi. Il corpo ha bisogno di calcio, vitamina D e vitamina K per mantenere forti le ossa.
Chi soffre di artrosi assume spesso analgesici. Soprattutto in caso di assunzione regolare per lunghi periodi di tempo, alcuni analgesici possono causare una carenza di micronutrienti. L'acido acetilsalicilico, ad esempio, porta a una carenza di vitamina C. Le vitamine del gruppo B rafforzano l'effetto analgesico del diclofenac. La loro combinazione mirata consente quindi di incrementarne l'efficacia.
Indice degli studi e delle fonti
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