Prevenire la carie con la medicina dei micronutrienti

Come determinate vitamine, minerali e altre sostanze aiutano a combattere la carie e a rafforzare lo smalto

La carie è una delle malattie dentali più diffuse. È causata da determinati batteri della placca che trasformano lo zucchero in acidi, che a loro volta distruggono la dentina. Nel peggiore dei casi si possono perdere anche i denti. Oltre a una buona igiene orale, è importante anche rafforzare lo smalto con i minerali corretti. Scoprite qui quali vitamine, minerali, probiotici ed estratti vegetali possono contribuire a prevenire la carie.

Il dentista controlla i denti della sua paziente
Controlli dentistici regolari consentono di scoprire per tempo la presenza di carie. Immagine: Catalin205/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

La carie è una malattia dentale che distrugge la sostanza dura dei denti. Può colpire lo smalto,la dentina e la radice del dente. La carie è dovuta a una compartecipazione di diversi fattori, tra cui;

  • la presenza dei "batteri della carie" come lo Streptococcus mutans
  • una cattiva composizione della saliva (povera di minerali) o una quantità insufficiente
  • posizione errata dei denti e igiene orale scarsa
  • predisposizione genetica
  • difese immunitarie indebolite

Anche le abitudini alimentari non equilibrate con troppi zuccheri e fosfato può favorire l'insorgenza della carie: Lo zucchero viene trasformato in acidi dannosi per i denti dai batteri della carie. Il fosfato è importante per la mineralizzazione dei denti ma, se è eccessivo, risulta dannoso: elevate quantità, infatti, sottraggono calcio ai denti rendendoli attaccabili.

La tipologia e la gravità della carie dipende dallo stadio della malattia. Inizialmente il dente perde minerali (spesso questo fenomeno è visibile poiché compaiono "macchie di calcare" chiare) e lo smalto diventa permeabile. Sebbene in questo stadio iniziale non si provi dolore, i denti possono diventare più sensibili a caldo, freddo o alimenti dolci. Con la progressione della carie compaiono i dolori e dei fori di colore nero-marrone nel dente.

Se non viene trattata, la carie può estendersi a tutta la corona e causare la perdita del dente. La carie può anche infettarsi, consentendo ai batteri di raggiungere e danneggiare altri organi passando attraverso il sangue. I valori infiammatori aumentano e con essi il rischio di contrarre malattie cardiocircolatorie.

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Obiettivi del trattamento

Come si previene e si cura la carie?

Per prevenire la carie è importante lavarsi i denti due volte al giorno con un dentifricio contenente fluoruro. Spesso però lo spazzolino non basta per eliminare i resti di cibo e la placca dalla superficie dei denti. Si dovrebbero utilizzare anche gli scovolini o il filo interdentale.

Informazioni

La decalcificazione dentale è la fase che precede la carie e può essere arrestata e anche curata con integratori di fluoruro. I pazienti esposti a un rischio particolarmente alto di carie dovrebbero consultare il proprio dentista e valutare la possibilità di scegliere un dentifricio con un maggiore contenuto di fluoruro o gel o collutori contenenti fluoruro. Inoltre, è consigliabile anche utilizzare in cucina un sale ricco di fluoruro.

Uno spazzolino con il dentifricio
Lavarsi i denti è una delle azioni principali per prevenire la carie. La placca va rimossa regolarmente per evitare la formazione di carie. Immagine: Natalia Bodrova/iStock/Getty Images Plus

Poiché il rischio di carie aumenta in misura direttamente proporzionale al consumo di zucchero e fosfato, è importante seguire una dieta equilibrata, limitando i pasti ricchi di zuccheri. Gli alimenti che, oltre allo zucchero, contengono anche gli acidi, come ad esempio limonate o dolci acidi, sono particolarmente problematici. I piatti pronti, determinati tipi di formaggi come i formaggi a pasta molle e gli insaccati sono molto ricchi di fosfato. Anche masticare regolarmente una gomma senza zucchero, soprattutto dopo i pasti, aiuta a proteggere dalla carie.

Se la carie è in uno stato avanzato e il dente presenta già delle cavità, la terapia prevede l'eliminazione della dentina interessata e l'otturazione del dente ad esempio con:

  • Composito ("otturazioni artificiali")
  • Inlay (otturazione precisa in diversi materiali come oro o ceramica)
  • Cemento vetro-ionometrico (composto principalmente da acido poliacrilico per il fissaggio di ponti e corone)

Spesso in odontoiatria si utilizza anche l'amalgama, la soluzione più conveniente per le otturazioni, che contiene, tra gli altri componenti, anche il mercurio, un metallo pesante. Se si stacca e finisce nel flusso sanguigno, può danneggiare gli organi. Per questo, sempre più esperti ne sconsigliano l'utilizzo. Già ora può essere usato solo in casi eccezionali per donne incinte e che allattano e per i bambini al di sotto dei 15 anni. L'amalgama è sconsigliato anche ai pazienti con nefropatie.

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

È possibile rafforzare la dentina con i giusti micronutrienti. Se la dentina è sottile, non è in grado di proteggere correttamente i denti, che così sono più facilmente soggetti alla carie. Un'alimentazione ricca di micronutrienti è il supporto ideale al trattamento tradizionale della carie. Per una buona mineralizzazione è necessario non solo dal fluoruro, ma anche il calcio depositato all'interno dei denti (e delle ossa).

Esistono anche determinati polifenoli dalle proprietà antibatteriche e anticarie che contrastano la crescita dei batteri della carie ed evitano che aderiscano alla superficie dei denti.

I seguenti micronutrienti sono importanti per contrastare la carie:

  • Vitamina D e calcio assicurano una buona mineralizzazione dentale.
  • Fluoruro e molibdeno rafforzano la dentina e bloccano la formazione della carie.
  • I probiotici contrastano i batteri della carie nel cavo orale.
  • I polifenoli possono ridurre i batteri della carie e la placca.

 

Consiglio

Il latte e i formaggi possono contrastare gli effetti dannosi degli acidi e contribuire a ripristinare la dentina. I medici consigliano quindi di consumare quantità sufficienti di latte e formaggio per ridurre gli effetti degli alimenti sulla formazione della carie. Anche gli alimenti ricchi di fibre hanno effetti positivi. L'elevata percentuale di fibre, infatti, pulisce ulteriormente la superficie dentale.

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Una donna morde una mela verde
Anche gli alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, "puliscono" i denti. Mordere le fibre elimina infatti la placca. Ecco perché è fondamentale seguire una dieta sana se si vuole prevenire la carie. Immagine: fotojog/iStock/Getty Images Plus

Trattamento con i micronutrienti

La vitamina D e il calcio rafforzano i denti

Meccanismo d’azione della vitamina D e del calcio

La vitamina D è responsabile della mineralizzazione dei denti, perché è utile all'assorbimento del calcio nell'intestino tenue. Il calcio è un componente della saliva che remineralizza in modo costante la dentina. La saliva contiene sufficiente calcio solo quando è disponibile una corretta quantità di vitamina D. Inoltre, la vitamina D supporta il sistema immunitario, favorendo la sintesi di determinate proteine che difendono dai batteri patogeni, tra cui anche quelli della carie.

Studi osservazionali hanno dimostrato che il livello di vitamina D nel sangue influiva sul rischio di insorgenza della carie. I soggetti con un livello di vitamina D inferiore al normale erano esposti anche a un maggior rischio di carie. Sembra che un apporto ridotto di vitamina D durante la gravidanza possa influire negativamente sulla formazione dei denti del bambino. Un altro studio osservazionale ha mostrato che le mamme che assumevano una bassa dose giornaliera di vitamina D (3,3 microgrammi) esponevano i bambini a un maggior rischio di care rispetto alle mamme che assumevano dosi maggiori (8,6 microgrammi).

Sono già stati condotti studi anche sull'effetto della vitamina D o del calcio sulla carie:

  • In un primo studio, 406 bambini avevano ricevuto durante il loro primo anno di vita dosi di fluoruro e vitamina D per dodici mesi o per meno di sei mesi. Il gruppo che aveva assunto per dodici mesi entrambi i micronutrienti a dieci anni soffriva molto meno di carie rispetto al gruppo che li aveva assunti per meno tempo. Tuttavia, l'effetto positivo interessava solo i denti da latte e non quelli permanenti.
  • Secondo uno studio clinico la percentuale di avere un dente cariato oppure otturato entro i dodici anni nei bambini delle donne che avevano assunto calcio (2.000 milligrammi al giorno) era inferiore del 27 percento rispetto a quelle che avevano ricevuto un placebo.

In linea generale, però, i risultati di un meta-studio hanno dimostrato come non sia ancora chiaro se la vitamina D o il calcio da soli siano in grado di proteggere dalla carie. Infatti, oltre al corretto apporto di questi micronutrienti, concorrono altri fattori. Gli scienziati dimostrano che i risultati potrebbero essere viziati da errori: Una scarsa igiene orale può danneggiare i denti nonostante il corretto apporto di vitamina D e calcio. In presenza di carie, però, i medici specializzati in micronutrienti consigliano in ogni caso di controllare il livello di vitamina D e di compensare un'eventuale carenza per evitare che i denti si decalcifichino. La carenza di vitamina D è particolarmente diffusa nel periodo invernale, quando la luce del sole è più scarsa.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della vitamina D e del calcio

La formula chimica della vitamina D
La vitamina D garantisce l'assorbimento del calcio a livello intestinale, consentendo all'organismo di conservarlo nello smalto. I denti forti contrastano meglio la carie. Immagine: Ekaterina79/iStock/Getty Images Plus

Se non si conosce il proprio livello di vitamina D, è consigliabile assumere 1.000 Unità internazionali al giorno in estate e 2.000 Unità internazionali in inverno. In caso di carenza, potrebbe essere necessario aumentare la dose, anche se il dosaggio esatto dipende sempre dai valori del sangue. Per orientarsi tra i valori, i medici hanno stabilito determinate regole base che consentono di capire quando i depositi di vitamina D sono sufficienti.

Idealmente, un'alimentazione equilibrata consente di garantire un sufficiente apporto di calcio. Se questo non fosse possibile, ad esempio in caso di intolleranza al lattosio o se il fabbisogno personale aumenta, si può ricorrere a degli integratori. Gli esperti in micronutrienti consigliano 500 milligrammi di calcio al giorno.

La vitamina D e il calcio andrebbero assunti ai pasti, quando sono più facilmente assorbibili e tollerabili a livello intestinale.

Consiglio

Il calcio dovrebbe essere assunto idealmente anche come legame ben utilizzabile, ad esempio sotto forma di citrato di calcio, che il corpo è in grado di assorbire anche con una ridotta quantità di acido gastrico, a differenza del carbonato di calcio che è scarsamente solubile.

Determinazione dei livelli di vitamina D in laboratorio

Gli esperti in micronutrienti consigliano di sottoporsi a controlli regolari dei livelli di vitamina D, ad esempio ogni sei mesi. La vitamina D viene misurata nel siero, la parte liquida del sangue priva di cellule ematiche. Una carenza di vitamina D si determina rilevando la forma di trasporto nel sangue, rappresentata dalla vitamina D 25(OH) (calcidiolo). I valori ottimali sono compresi tra 40 e 60 nanogrammi per millilitro.

Vitamina D e calcio: cosa fare in caso di malattie e assunzione di farmaci

Chi soffre di nefropatie dovrebbe assumere la vitamina D e il calcio solo se effettivamente carenti e sempre sotto il controllo del proprio medico che verificherà il loro valore a livello ematico e la quantità di calcio eliminata dai reni. Anche le persone con calcoli renali (sassi contenenti calcio) devono fare attenzione.

Si sconsiglia di assumere vitamina D e calcio in caso di sarcoidosi (morbo di Boeck), perché spesso questa patologia è correlata a un aumento dei livelli del calcio. Anche chi soffre di ipercalcemia non dovrebbe assumere integratori. Lo stesso vale in caso di iperparatiroidismo (ad esempio in caso di carcinomi paratiroidei), metastasi ossee e tumore del midollo osseo (mieloma multiplo).

Alcuni farmaci antipertensivi e diuretici della classe dei diuretici tiazidici (ad esempio Disalunil® o Esidrex®) riducono l'eliminazione del calcio da parte dei reni, e lo stesso vale per il litio, uno psicofarmaco. Se assumete integratori di calcio e vitamina D, i livelli del calcio possono aumentare sensibilmente, quindi è consigliabile consultare il proprio medico curante prima di prendere ogni decisione.

Se assunti contemporaneamente, gli integratori di calcio possono ridurre l'assorbimento di diversi farmaci, tra cui alcuni antibiotici (come la tetraciclina o la doxiciclina), gli ormoni tiroidei (L-tirossina) e i bifosfonati, utilizzati nella terapia contro l'osteoporosi, come ad esempio l'acido alendronico (come Andronat®) e l'acido ibandronico (come Bonviva®).

Fluoruro e molibdeno per ripristinare la dentina

Meccanismo d’azione di fluoruro e molibdeno

Dentina e saliva contengono altri minerali oltre al calcio, come ad esempio fluoruro e molibdeno. Secondo gli scienziati, entrambi hanno proprietà anticarie . Il fluoruro evita che la dentina perda minerali e ne favorisce contemporaneamente il ripristino. Penetra direttamente nella dentina e la rende più resistente. All'interno del cavo orale, il fluoruro si lega agli acidi nocivi e contribuisce a neutralizzarli, ma per farlo deve abbandonare la dentina. Ecco perché si consiglia di assumere costantemente piccole quantità di fluoruro in modo da prevenire la carie. Ha anche proprietà antibatteriche, e quindi è in grado di bloccare la crescita dei batteri della carie.

È stato osservato come il molibdene favorisca il deposito di fluoruro nella dentina e che quindi, indirettamente, protegga dalla carie. Un esame di laboratorio ha mostrato come una concentrazione elevata di molibdene faciliti l'assorbimento del fluoruro nella dentina e il ripristino di quest'ultima rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto il molibdene. I ricercatori che hanno condotto degli studi osservazionali hanno rilevato che nelle zone in cui i terreni e l'acqua potabile sono più ricchi di molibdene la popolazione soffre più raramente di carie. In futuro sarà tuttavia necessario condurre degli studi clinici per poter stabilire se gli integratori di molibdene hanno un effetto protettivo contro la carie. In generale, per avere denti sani è necessario anche un apporto ottimale di minerale.

Dosaggio e consigli sull’assunzione di fluoruro e molibdene

Per prevenire la carie in bambini e ragazzi, gli esperti in micronutrienti consigliano da 0,25 a 0,5 milligrammi di fluoruro al giorno. Agli adulti a partire dai 19 anni, alle donne incinte e che allattano raccomandano invece compresse di fluoruro da 0,5 a 1,0 microgrammi al giorno. È importante iniziare a prenderlo il più presto possibile e continuare per i primi dodici anni di vita.

Le compresse di fluoruro non andrebbero masticate, ma lasciate sciogliere lentamente in bocca per garantire che entrino in contatto il più possibile con la dentina. Inoltre, non andrebbero assunte contemporaneamente a latte e latticini. È consigliabile rispettare un intervallo di due ore tra le due assunzioni..

Informazioni

Il fluoruro è contenuto anche nell'acqua potabile. Se bevete un'acqua con un contenuto di fluoruro superiore a 0,7 milligrammi per litro, non è necessario ricorrere a degli integratori. Per maggiori informazioni, consultate il vostro fornitore dell'acqua. Per evitare un sovradosaggio, ricordate di tenere conto anche delle quantità di fluoruro assunte da altre fonti, come dentifricio o sale da cucina contenenti fluoruro.

Per il molibdene gli esperti consigliano da 50 a 100 microgrammi al giorno, da assumere ai pasti con un po' di liquidi.

Fluoruro: cosa ricordare in caso di assunzione di farmaci

Si sconsiglia di assumere il fluoruro in concomitanza con farmaci che contengono alluminio, magnesio o calcio. Tra questi ricordiamo i farmaci che neutralizzano gli acidi dei succhi gastrici e che alleviano quindi il bruciore di stomaco e i dolori addominali (gli antiacidi), come il calcio carbonato (come Cacit®, Calciodie®, Riliscal® e Natemille®).

Immagine di batteri sui denti
I batteri della carie creano sui denti uno strato (placca) che attacca lo smalto. I batteri probiotici in pastiglie possono sostituire i batteri della carie. Immagine: Bet_Noire/iStock/Getty Images Plus

I probiotici garantiscono la salute della flora batterica orale

Meccanismo d’azione dei probiotici

I batteri presenti nella bocca sono definiti in generale flora batterica orale e si distinguono batteri buoni e patogeni. Sono presenti nella placca che aderisce sulla dentina o sulla radice.

Per definizione, i probiotici sono batteri viventi che favoriscono la salute, ad esempio i batteri lattici e bifidobatteri. Si presume che i probiotici siano in grado di ridurre il numero di batteri della carie presenti nel cavo orale, sulla superficie dei denti e nella dentina, "rubando" ai batteri della carie i nutrienti e il posto di ancoraggio sulla superficie del dente. Di conseguenza, i batteri della carie non riescono a moltiplicarsi in modo corretto e hanno a disposizione meno "punti di ancoraggio" sulla superficie dentale. I ricercatori ipotizzano anche che i probiotici controllino le reazioni infiammatorie (ad esempio a livello gengivale) e producano sostanze dalle proprietà antibatteriche.

Tuttavia, gli studi condotti non hanno fornito risultati univoci sul ruolo dei batteri probiotici nella difesa contro la carie. Un primo studio ha però mostrato come i batteri probiotici, in particolare i bifidobatteri, riuscissero a contrastare determinati batteri della carie presenti nel cavo orale. In futuro sarà necessario condurre degli studi clinici mirati a verificare se i probiotici riescono anche a ridurre il rischio della carie.

Nonostante questa efficacia non sia ancora stata confermata, i probiotici hanno così tanti effetti positivi sulla salute che vale la pena assumerli in ogni caso. Inoltre, il loro effetto contro le infiammazioni gengivali o le parodontiti sono particolarmente promettenti.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dei probiotici

In caso di carie, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno da 1 a 4 miliardi di batteri (da 1 x 109 a 4 x 109 Unità formanti colona) sotto forma di gomma da masticare o compresse, in modo che i batteri possano sostare nel cavo orale il tempo sufficiente per agire. I probiotici non si moltiplicano in modo permanente nel cavo orale perché vengono eliminati con la saliva, e di conseguenza vanno integrati regolarmente. I tipi di batteri meglio studiati sono i batteri lattici e i bifidobatteri.

Probiotici: cosa fare in caso di malattie e assunzione di farmaci

Alcuni probiotici possono formare istamina nell'intestino, e risultare quindi nocivi per le persone intolleranti all'istamina. Indichiamo qui di seguito alcuni di questi tipi di batteri: Lactobacillus casei, Lactobacillus delbrueckii ssp. bulgaricus, Lactobacillus reuteri, Lactococcus lactis ed Enterococcus faecium.

Si sconsiglia l'uso di probiotici ai pazienti molto deboli con basse difese immunitarie, alle persone con catetere venoso centrale (ad esempio sottoposti a chemioterapia) e a chi soffre di valvulopatie e di sindrome dell'intestino corto.

I polifenoli contrastano i batteri della carie e la placca

Meccanismo d’azione dei polifenoli

I polifenoli sono un determinato tipo di flavonoidi che donano alle piante colore oppure odore e molti di essi sono utili per l'organismo. Tra i polifenoli che favoriscono la salute rientrano l'epigallocatechina gallato (EGCG) e i tannini estratti dal tè verde. Si tratta di sostanze dalle proprietà antibatteriche che riducono la presenza dei batteri nella dentina. Agiscono evitando che i batteri aderiscano alla superficie dei denti, riducendone o addirittura bloccandone la crescita.

Esperimenti in laboratorio e sugli animali hanno dimostrato che i polifenoli inibiscono la crescita dei batteri della carie, come lo Streptococcus mutans, e ostacolano la formazione degli elementi che consentono loro di aderire ai denti. e Lo stesso risultato è stato riscontrato in alcuni esami condotti sull'uomo. Secondo uno studio clinico condotto su un numero ridotto di soggetti, un collutorio ricco di polifenoli estratti dal luppolo usato per tre giorni riduceva del 25 percento in più la carie rispetto a uno senza polifenoli. Anche altri studi iniziali hanno dimostrato questo "effetto antiplacca" dei polifenoli, in particolare auelli ai mirtilli rossi e al tè verde e nero.

In uno studio preliminare i ricercatori hanno anche rilevato che un decotto di tè verde e nero assunto dopo aver consumato degli snack ricchi di amido consentiva di ridurre sensibilmente il rilascio di zuccheri presenti nei residui di cibo rimasti tra i denti rispetto al gruppo di soggetti che si erano sciacquati la bocca solo con acqua. Grazie al decotto, i batteri della carie ricevevano meno "nutrienti" e quindi il rischio di carie era presumibilmente inferiore. Inoltre, un decotto al tè nero era più efficace di uno al tè verde, perché nel primo ci sono molti più tannini. Secondo i ricercatori, proprio i tannini sono responsabili del potenziale effetto anticarie, perché si presume che blocchino degli enzimi speciali, necessari per la scissione degli amidi in zuccheri.

Informazioni

Un decotto di foglie di tè è più efficace di un tè tradizionale, perché gli ingredienti sono più concentrati.

Gli studi condotti finora sui polifenoli per studiarne gli effetti anticarie sono molto promettenti, ma in futuro sarà necessario effettuare altri studi clinici per stimare i vantaggi degli integratori a base di polifenoli per l'igiene orale e la prevenzione della carie.

Tè verde in una ciotola
Dal tè verde si ottiene un decotto che può essere utilizzato come collutorio. Per farlo occorre lasciarlo in infusione più del tè tradizionale, meglio se per oltre 10 minuti. Immagine: barol16/iStock/Getty Images Plus

Dosaggio e consigli sull’assunzione dei polifenoli

In linea di massima per prevenire la carie si consiglia sempre di seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura che non solo forniscono il numero sufficiente di fibre che "puliscono" ulteriormente la superficie dei denti, ma contengono anche polifenoli dalle proprietà antibatteriche.

Per preparare un decotto di tè verde o nero, versare sulle foglie dell'acqua bollente. Più alta è la temperatura, maggiori sono i tannini rilasciati dalle foglie. Il tempo di infusione è più lungo rispetto al tè tradizionale e dovrebbe superare i dieci minuti. Lasciare raffreddare il decotto e usarlo come collutorio. Sul mercato sono disponibili anche diversi integratori a base di polifenoli sotto forma di collutori.

Dosaggi in breve

Dose giornaliera consigliata in caso di carie

 

Vitamine

Vitamina D

1.000 Unità internazionali (UI) in estate

2.000 Unità internazionali in inverno

  
 

Minerali

Calcio

500 milligrammi (mg)

Fluoruro

Bambini e ragazzi: da 0,25 a 0,5 milligrammi

Adulti dai 19 anni, donne incinte e che allattano: da 0,5 a 1,0 milligrammi

 

Acqua potabile che contiene oltre 0,7 milligrammi per litro (mg/l): nessun integratore di fluoruro

Mobildene

da 50 a 100 microgrammi (µg)

  
 

Altro

Probiotici

da 1 a 4 miliardi di batteri (da 1 x 109 a 4 x 109 Unità formanti colonia (UFC))

Polifenoli

Ad esempio un decotto di tè verde o nero usato come collutorio

 

 

Esami di laboratorio consigliati in breve

Esami di laboratorio consigliati in caso di carie

 Valori ottimali

Vitamina D (siero)

da 40 a 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml)

 

Classificazione

Riepilogo

La carie è una delle malattie dentali più frequenti. Se non trattata, può causare la completa distruzione del dente colpito. La carie è causata dai cosiddetti batteri della carie che trasformano lo zucchero in acidi nocivi che sottraggono al dente i minerali e, a lungo termine, lo distruggono.

Diversi micronutrienti agiscono positivamente sulla carie. La vitamina D, ad esempio, garantisce l'assorbimento del calcio a livello intestinale. Il calcio è a sua volta fondamentale per denti e ossa forti. Anche fluoruro e molibdene rafforzano lo smalto.

I probiotici equilibrano la flora batterica orale e possono contrastare i batteri che contribuiscono alla formazione della carie. Anche determinati polifenoli, come EGCG e tannini del tè verde e del tè nero, possono ridurre i batteri della carie e quindi la placca.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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