Micronutrienti: un aiuto naturale per prevenire e curare l’herpes

Come prevenire l’herpes e alleviarne i sintomi con aminoacidi, minerali e vitamine

L’herpes è un’infezione virale che colpisce le labbra o l’area genitale. I sintomi di entrambe le infezioni includono vescicole dolorose, prurito e ipersensibilità delle parti interessate. Scoprite qui quali micronutrienti contribuiscono a prevenire l’infezione da herpes virus, consentono di ridurre i disturbi e rafforzano il sistema immunitario.

Donna che si tocca le labbra con un dito
Il virus Herpes simplex 1 causa il fastidioso herpes labiale, che colpisce circa l’85 percento delle persone. Dopo l’infezione, il virus resta latente nell’organismo per tutta la vita e può manifestarsi nuovamente ogni volta che il sistema immunitario si indebolisce. Immagine: CherriesJD/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

L’herpes è un termine usato per due diverse patologie:

  • L’herpes labiale (Herpes labialis), causato principalmente dall’herpes virus Herpes simplex 1 (HSV-1)
  • L’herpes genitale (Herpes genitalis), spesso causato dal virus Herpes simplex 2 (HSV-2)

In caso di infezione da herpes, i virus raggiungono l’organismo attraverso le mucose. Da lì migrano nel nucleo dei neuroni, risultando così invisibili per il sistema immunitario, e vi restano per tutta la vita. Quando il sistema immunitario si indebolisce, i virus si moltiplicano e compaiono i sintomi tipici quali vescicole e prurito. Altri segnali dell’infezione da herpes sono l’ingrossamento dei linfonodi circostanti, febbre e mal di schiena. Una volta guariti, i virus rimangono a lungo nell’organismo, anche dopo che i sintomi sono scomparsi.

Informazioni

L’herpes virus può causare anche altre malattie, come l’herpes zoster. Tuttavia, in questo caso non si tratta dell’agente dell’Herpes simplex, bensì del virus varicella-zoster (VZV).

Un’infezione da Herpes simplex acuta è contagiosa. Nel caso dell’herpes labiale (Herpes simplex di tipo 1), il contagio può avvenire tramite contatto ravvicinato con una persona infetta, ovvero attraverso lo scambio di saliva o l’uso degli stessi asciugamani o posate, mentre l’herpes genitale (Herpes simplex di tipo 2) viene spesso trasmesso tramite contatto sessuale. Circa l’85 percento della popolazione soffre di herpes labiale e circa il 15 percento di herpes genitale.

Le complicanze dell’herpes virus sono rare e spesso colpiscono le persone con un sistema immunitario debole. L’infezione può però interessare altre aree cutanee, come gli occhi, e, nel peggiore dei casi, portare a cecità. In casi molto rari il virus Herpes simplex di tipo 1 e 2 può causare encefalite.

Classificazione

Obiettivi del trattamento

Qual è il trattamento classico dell’herpes?

Il trattamento dell’herpes mira a bloccare la riproduzione del virus, favorire la guarigione delle vescicole ed evitare che la malattia si diffonda.

Se l’infezione si manifesta la prima volta (prima infezione o infezione primaria), è possibile prendere dei farmaci per ridurre la riproduzione del virus (antivirali), utilizzabili anche in caso di infezioni ricorrenti. Spesso questi farmaci contengono aciclovir (Aciclin®, Zovirax®) sotto forma di crema o compresse. Il ganciclovir viene invece somministrato per via endovenosa, mentre la brivudina (Zecovir®) è disponibile in compresse.

Anche i principi attivi vegetali come l’estratto di melissa possono bloccare la proliferazione del virus e favorire la guarigione. A questi si aggiungono integratori a base di solfato di zinco (Virdermina®) sotto forma di pomata, che favorisce la cicatrizzazione, e di cerotto, (Compeed®, Zoviprotect®), che bloccano la diffusione esterna dell’herpes virus e supportano il processo di guarigione.

La cosa importante per il successo del trattamento è iniziare immediatamente la terapia alla comparsa dei primi segnali, quindi alla comparsa delle prime vescicole labiali. Se l’infezione nella zona genitale è particolarmente grave, è necessario somministrare i farmaci per via endovenosa oppure proseguire la terapia antivirale per un periodo di tempo più lungo (terapia soppressiva).

Se necessario, si può ricorrere anche a farmaci analgesici, antifebbrili e collutori antisettici.

Informazioni

Per prevenire la comparsa di una nuova infezione da virus, si consiglia di ridurre lo stress, dormire a sufficienza, rafforzare il sistema immunitario seguendo una dieta equilibrata, fare sport e proteggersi in modo adeguato dai raggi UV.

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

La medicina dei micronutrienti rappresenta un supporto ideale al trattamento dell’infezione da herpes virus. Determinati aminoacidi, vitamine, minerali e flavonoidi sono importanti per avere un sistema immunitario attivo e forte. Sono in grado di bloccare la proliferazione degli herpes virus, di prevenire la ricomparsa di una nuova infezione e di alleviare i fastidiose sintomi quali prurito e formicolio.

I principali micronutrienti contro l’herpes sono:

  • La lisina, che blocca la proliferazione dei virus.
  • La vitamina C, che rafforza il sistema immunitario.
  • Lo zinco, che rafforza la risposta immunitaria e blocca la proliferazione dei virus.
  • Il beta-glucano, che attiva il sistema immunitario.
  • Il tè verde, che lega i virus in modo da non renderli più infetti.
  • La silice, che allevia i sintomi.
Immagine dell’herpes virus
Per riprodursi, gli herpes virus necessitano dell’arginina, che viene loro sottratta dalla lisina, un suo antagonista che ne blocca ad esempio l’assorbimento. La cosa importante è assumerla immediatamente, perché se i virus si sono già moltiplicati risulta meno efficace. Immagine: Dr_Microbe/iStock/Getty Images Plus
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

La lisina allevia i disturbi e previene la comparsa dell’infezione da herpes virus

Meccanismo d’azione della lisina

La lisina (o più esattamente l’L-lisina) è un aminoacido che l’organismo non è in grado di produrre e che deve essere assunto tramite l’alimentazione. È particolarmente importante per la divisione cellulare e la cicatrizzazione delle ferite.

Per moltiplicarsi, i virus dell’herpes hanno bisogno, tra gli altri, dell’aminoacido arginina. La lisina è un antagonista naturale dell’arginina e la rende meno disponibile per i virus dell’herpes, contrastandone così la proliferazione. Se è carente, è più facile che l’infezione da herpes virus si sviluppi.

Uno studio medico condotto su un numero ridotto di soggetti ha mostrato come 3.000 milligrammi di lisina al giorno prevenivano la comparsa dell’infezione nei malati di herpes, oppure ne riducevano in modo misurabile i sintomi. Anche il tempo di guarigione si riduceva. Un altro studio clinico ha fornito però un risultato contrario. In questo caso la lisina non aveva alcun effetto, ma va ricordato che i partecipanti a questo secondo studio ricevevano solo 1.200 milligrammi al giorno di questo aminoacido. Anche in una meta-analisi i ricercatori sono arrivati alla conclusione che la lisina probabilmente non è efficace.

Ora è necessario condurre ulteriori studi per verificare perché la lisina è risultata efficace in una situazione e non in altre. In ogni caso, poiché la lisina blocca la proliferazione dei virus dell’herpes, il suo utilizzo è promettente e vale la pena provare ad assumerla.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della lisina

In caso di infezione da herpes conclamata, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere il prima possibile 3.000 milligrammi di lisina per tutta la durata dell’infezione. La dose consigliata per prevenire un’infezione da herpes è compresa tra 500 e 1.000 milligrammi al giorno. Tale quantità dovrebbe essere suddivisa in più dosi nel corso della giornata, ad esempio in tre dosi da 1.000 milligrammi, da assumere preferibilmente lontano dai pasti per garantirne un migliore assorbimento a livello intestinale. La lisina è disponibile in pratiche capsule e compresse, nonché in polvere. Chi volesse assumerla per un periodo di tempo più lungo non dovrebbe superare i 1.000 milligrammi al giorno per evitare una carenza cronica di arginina.

Lisina: da considerare in caso di malattie, gravidanza e allattamento

La lisina è sconsigliata per chi ha gravi danni renali e soffre di insufficienza renale acuta, perché potrebbe intensificare i disturbi. Anche chi soffre di malattie autoimmuni acute dovrebbe evitare gli integratori a base di lisina. I diabetici che prendono lisina dovrebbero sottoporsi a controlli dell’indice glicemico più frequenti, perché ci sono evidenze che indicano che la lisina potrebbe ridurre la glicemia.

Chi deve sottoporsi a un intervento chirurgico programmato dovrebbe interrompere per tempo l’assunzione di lisina, perché potrebbe influenzare la coagulazione. Di conseguenza, è sconsigliata anche per le donne incinte e che allattano.

La vitamina C rafforza il sistema immunitario in caso di infezione da herpes virus

Meccanismo d’azione della vitamina C

Agrumi che formano la scritta vitamina C
In caso di infezione da herpes virus acuta è possibile aiutare il sistema immunitario con capsule di vitamina C. Durante l’infezione si consigliano da 1.000 a 3.000 milligrammi al giorno. Immagine: Chinarius/iStock/Getty Images Plus

La vitamina C è un antiossidante che protegge le cellule catturando i radicali liberi. Inoltre, supporta il sistema immunitario, spesso indebolito dall’infezione da herpes, perché favorisce la moltiplicazione e la funzionalità delle cellule difensive.

Un piccolo studio preliminare ha mostrato come la vitamina C, combinata con i flavonoidi, riducesse il tempo di guarigione in media di due giorni. Inoltre, i dolori causati dall’infezione scomparivano prima. Anche un altro studio clinico su un numero ridotto di soggetti ha fornito risultati simili: la vitamina C e i flavonoidi consentivano di ridurre il tempo di guarigione rispetto alle persone cui era stato somministrato un placebo. Se poi si interveniva alla comparsa dei primi sintomi, l’effetto era anche maggiore. Ora è necessario condurre studi su un numero maggiore di soggetti per dimostrare in che misura la vitamina C può contribuire a contrastare l’herpes e qual è la sua efficacia se combinata con la lisina.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della vitamina C

Per supportare il sistema immunitario in caso di infezione acuta, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno, per tutta la durata dell’infezione, da 1.000 a 3.000 milligrammi di vitamina C, mentre per prevenirla la dose raccomandata è da 500 a 1.000 milligrammi. Per garantire un corretto assorbimento, la dose totale andrebbe distribuita nell’arco della giornata, ad esempio in cinque somministrazioni da 200 milligrammi.

Si consiglia inoltre di assumerla insieme ai pasti, quando risulta più tollerabile a livello intestinale. Gli integratori di vitamina C sono disponibili sotto forma di capsule, compresse o compresse masticabili. Non bisogna superare i 2.000 milligrammi per periodi prolungati, poiché in questo caso la vitamina C può avere un effetto pro-ossidante.

Consiglio

Son da preferire gli integratori che contengono anche flavonoidi, ad esempio gli estratti di agrumi, che supportano la terapia.

Vitamina C: da considerare in caso di malattie e assunzione di farmaci

In caso di calcoli renali, la dose giornaliera deve essere inferiore a 1.000 milligrammi. La dose scende sotto i 500 milligrammi al giorno per i pazienti con insufficienza renale, poiché l’organismo metabolizza la vitamina C in ossalato, che i reni malati faticano a degradare. La vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro, pertanto, in caso di emocromatosi, la sua assunzione andrebbe sempre concordata con il proprio medico.

A partire da una dose giornaliera superiore a 1.000 milligrammi, la vitamina C potrebbe ridurre l’efficacia di due farmaci: l’antitumorale bortezomib (Velcade®) e l’anticoagulante warfarin (Coumadin®). Pertanto, l’assunzione va discussa con il proprio medico.

Lo zinco contrasta la proliferazione degli herpes virus

Meccanismo d’azione dello zinco

Immagine delle cellule dell’herpes
Lo zinco non è solo importante per il sistema immunitario, ma consente anche alla pelle di guarire in quanto è utile per la divisione cellulare e la produzione di collagene, uno dei componenti più importanti della cute. Immagine: Christoph Burgstedt/iStock/Getty Images Plus

Lo zinco è responsabile della cicatrizzazione delle ferite e della produzione e funzionalità delle cellule difensive. Se le difese immunitarie sono indebolite, l’infezione dell’herpes virus può svilupparsi più facilmente. Esami di laboratorio hanno dimostrato come lo zinco bloccasse la proliferazione del virus Herpes simplex. Anche in esperimenti sugli animali lo zinco ha ridotto l’intensità dei sintomi, come descritto in un articolo panoramico.

I primi risultati ottenuti sull’uomo mostrano che gli integratori di zinco potrebbero favorire la guarigione di un’infezione da herpes virus. Uno studio preliminare ha dimostrato che una terapia a base di zinco (45 milligrammi al giorno) contro l’herpes labiale riduce il numero di infezioni e il tempo di guarigione, passando da più di sette infezioni all’anno a una media di tre. Un altro studio preliminare sull’herpes labiale ha testato la combinazione di 46 milligrammi di zinco e 500 milligrammi di vitamina C, dimostrandone l’efficacia. Ora il dibattito verte sulla possibilità che lo zinco sia adatto anche a prevenire le infezioni causate dai raggi UV. Infatti, i raggi del sole possono favorire la prolificazione di un virus già insediato nell’organismo.

La vitamina C previene anche la comparsa dell’herpes genitale. Un primo studio condotto in merito ha fornito risultati promettenti. I soggetti che avevano ricevuto un integratore misto a base di zinco (50 milligrammo) e di 5 milligrammi di magnesio, vitamina B1 e vitamina B2 presentavano sintomi più lievi e il periodo acuto era più breve rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto integratori. In alcuni pazienti l’infezione si ripresentava molto più raramente.

Ora è necessario attendere che studi clinici confermino l’efficacia dello zinco contro l’herpes. Se ne consiglia comunque l’uso dato che lo zinco è fondamentale per la cicatrizzazione delle ferite e per il buon funzionamento del sistema immunitario.

Dosaggio e consigli sull’assunzione dello zinco

In caso di infezione da herpes virus acuta, si dovrebbero assumere da 25 a 50 milligrammi di zinco al giorno, mentre come prevenzione, i medici specializzati in micronutrienti consigliano l’assunzione costante da 10 a 20 milligrammi al giorno.

Lo zinco andrebbe assunto preferibilmente insieme ai pasti affinché risulti più tollerabile a livello intestinale. A stomaco vuoto potrebbe causare disturbi gastrici. Per migliorarne l’assorbimento, si consiglia di assumerlo insieme ad altri alimenti, soprattutto cibi che contengono proteine di origine animale.

Zinco: da considerare in caso di malattie e assunzione di farmaci

L’assunzione supplementare di zinco con preparati a base di minerali dovrebbe essere evitata in caso di insufficienza renale cronica o di altre nefropatie. I reni indeboliti non sono infatti in grado di eliminare correttamente lo zinco, i cui livelli ematici aumenterebbero.

Lo zinco blocca l’efficacia di alcuni antibiotici del gruppo degli inibitori della DNA girasi (come Eoxin®), delle tetracicline (come Ambramicina®) e di alcuni farmaci contro l’osteoporosi (più precisamene i bifosfonati come Adronat®, Alendros®). Si dovrebbe quindi osservare un intervallo di almeno due ore tra le due assunzioni.

Attivare il sistema immunitario con il beta-glucano

Il beta-glucano è una sostanza con proprietà stimolanti sul sistema immunitario contenuta nel lievito e nell’avena. In particolare, il beta-glucano contenuto nel lievito supporta la produzione di anticorpi, aumentando la resistenza contro i virus. Inoltre, influenza diverse cellule difensive e attiva i macrofagi, che a loro volta contrastano meglio le cellule infettate dal virus dell’herpes.

Uno studio clinico condotto su pazienti raffreddati ha dimostrato come gli integratori a base di beta-glucano derivato dal lievito rafforzino le difese immunitarie. Sebbene non siano ancora stati condotti studi sull’herpes, si pensa che il beta-glucano non stimoli solo il sistema immunitario, ma possa anche avere un effetto positivo sull’herpes.

Dose e consigli di assunzione del beta-glucano

In caso di infezione da herpes si consigliano da 500 a 1.000 milligrammi di beta-glucano estratto dal lievito, dose che si è rivelata efficace in alcuni studi relativi al supporto del sistema immunitario in generale.

Il beta-glucano estratto dal lievito è disponibile in pratiche capsule ben tollerabili, da consumarsi preferibilmente insieme ai pasti.

Il tè verde blocca la prolificazione dei virus dell’herpes

Meccanismo d’azione del tè verde

Il tè verde è noto soprattutto per i suoi effetti protettivi e per la sua capacità di contrastare le sostanze nocive. L’estratto di tè verde contiene soprattutto catechine, quali l’epigallocatechina gallato, in breve EGCG. L’EGCG impedisce ai virus di aderire alle cellule umane e di moltiplicarsi. Esami di laboratorio condotti sui virus dell’herpes hanno mostrato come l’EGCG fosse in grado di neutralizzare questi virus, in particolare quelli che causano l’herpes genitale (HSV-2).

Secondo alcuni casi di studio, l’applicazione esterna di un preparato con EGCG è in grado di ridurre in modo evidente i sintomi infiammatori e la loro durata in caso di herpes labiale. Ora è necessario condurre studi che dimostrino se l’efficacia dell’EGCG contro i virus mostrata in laboratorio può essere ottenuta anche con integratori per via orale.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del tè verde

Bicchiere con tè verde
Gli ingredienti contenuti nel tè verde bloccano la proliferazione dei virus e, soprattutto se applicati per uso esterno, possono aiutare a contrastare l’herpes virus. Immagine: KMNPhoto/iStock/Thinkstock

Il tè verde è utile per un trattamento esterno dell’herpes. Si consiglia di sciogliere l’estratto di tè verde contenuto in una capsula in un po’ d’acqua, applicarlo con un bastoncino d’ovatta sulle vescicole oppure applicare direttamente la bustina di tè, precedentemente immersa in acqua bollente e poi estratta e lasciata raffreddare. Una volta fredda, occorre applicarla per 10 minuti sulle vescicole.

La dose consigliata per le capsule di estratto di tè verde è compresa tra 200 e 400 milligrammi al giorno. L’estratto andrebbe sempre assunto insieme ai pasti.

Estratto di tè verde: da considerare in caso di gravidanza, malattie e assunzione di farmaci

In assenza di studi sulla sua sicurezza in gravidanza, le donne incinte dovrebbero evitare di assumere l’estratto di tè verde. Chi soffre di malattie renali dovrebbe invece consultare un medico, che valuterà la possibilità di ricorrere all’estratto di tè verde, perché in rari casi quest’ultimo potrebbe far aumentare i valori epatici.

Il tè verde può potenziare l’efficacia del principio attivo antitumorale bortezomib (Velcade®). Chi sta seguendo una terapia antitumorale dovrebbe quindi consultare il proprio medico curante. Alcuni ingredienti del tè verde possono bloccare l’assorbimento dei farmaci a livello intestinale, come ad esempio il beta-bloccante bisoprololo (Cardicor®) o l’ipotensivo nifedipina (Amarkor®). Andrebbe quindi rispettato un intervallo di almeno quattro ore tra le due assunzioni.

La silice allevia i sintomi dell’herpes

Meccanismo d’azione della silice

La silice è nota in particolare per il suo ruolo nella produzione e conservazione del tessuto connettivo. Contiene soprattutto silicio, responsabile a sua volta del legame trasversale di determinate molecole all’interno del tessuto connettivo, favorendone la stabilità e la tenuta.

Un primo studio di confronto ha mostrato come la silice applicata esternamente alleviasse i sintomi dell’herpes labiale come formicolio, prurito, bruciore, tensione e dolore, tanto quanto il principio attivo aciclovir. Finora non sono però stati condotti studi clinici su un numero elevato di soggetti a conferma dell’efficacia. Si consiglia di provare ad utilizzare la silice in ogni caso, dato che la forma in crema è facile da utilizzare e applicare.

Dosaggio e consigli sull’assunzione della silice

La silice viene applicata esternamente sulle vescicole causate dall’herpes labiale e lasciata seccare. Sul mercato è disponibile sotto forma di gel e crema.

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere consigliate in caso di herpes

 

Vitamine

Vitamina C

Trattamento: da 1.000 a 3.000 milligrammi (mg)

Prevenzione: da 500 a 1.000 milligrammi

  
 

Minerali

Zinco

Trattamento: da 25 a 50 milligrammi

Prevenzione: da 15 a 25 milligrammi

  
 

Altre sostanze

Lisina

Trattamento: da 1.000 a 3.000 milligrammi

Prevenzione: da 500 a 1.000 milligrammi

Beta-glucano

900 milligrammi

Estratto di tè verde

Da 200 a 400 milligrammi o per uso esterno

Silice

Uso esterno, ad esempio in crema

Classificazione

Riepilogo

L’herpes labiale e l’herpes genitale sono malattie virali che si manifestano a fasi. L’herpes è infettivo solo durante la fase acuta e comporta sintomi fastidiosi quali vescicole, prurito e dolore. Il virus si insedia però per tutta la vita nell’organismo e può causare nuove infezioni, ad esempio quando il sistema immunitario è indebolito. Determinati micronutrienti rafforzano le difese immunitarie, così da prevenire la comparsa di nuove manifestazioni infettive, oppure migliorano la guarigione e alleviano i sintomi.

La lisina previene la comparsa di un’infezione da herpes perché blocca la disponibilità dell’arginina, necessaria per la proliferazione del virus. Lo zinco riduce la durata dell’infezione e favorisce la guarigione. La vitamina C e il beta-glucano attivano il sistema immunitario e lo rafforzano. Il tè verde può contrastare la proliferazione dei virus dell’herpes, mentre la silice, applicata esternamente, allevia i sintomi durante la fase acuta dell’infezione.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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