Il resveratrolo per un cuore sano e cellule forti

L’azione del resveratrolo e le malattie contro cui può essere impiegato

Il resveratrolo è un flavonoide salito alla ribalta in virtù del “paradosso francese”: a parità di livelli di colesterolo e consumo di sigarette, i cugini d’oltralpe sono meno colpiti dalle malattie cardiocircolatorie, presumibilmente perché bevono più vino rosso, contenente resveratrolo. Si ritiene che il resveratrolo supporti il sistema cardiovascolare, protegga dalle malattie nervose, migliori le prestazioni psichiche e la vista e freni l’invecchiamento cutaneo. Leggete maggiori informazioni sugli effetti del resveratrolo, sulla sua assunzione quotidiana ottimale e sugli eventuali rischi.

Grappolo d’uva e bicchiere con un liquido scuro
Il resveratrolo è un flavonoide appartenente alla famiglia dei polifenoli. Presente in quantità considerevole in vino rosso, ribes e succo d’uva, esercita un’azione antiossidante su molte cellule dell’organismo. Immagine: sb-borg/iStock/Getty Images Plus, jetFoto/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà del resveratrolo

Il resveratrolo è una sostanza vegetale secondaria. Le piante lo producono come sostanza protettiva contro fattori di stress ambientali come calore, parassiti e siccità. Appartiene al grande gruppo dei polifenoli, suddivisi in altri sottogruppi, tra cui flavonoidi, antociani o stilbeni. Il resveratrolo fa parte degli stilbeni. 

Esistono due forme di resveratrolo: il cis-resveratrolo e il trans-resveratrolo, che si differenziano tra loro per la struttura chimica. Il trans-resveratrolo è più stabile e maggiormente presente in natura.

Il resveratrolo è ben solubile nei grassi e nell’alcol, ma non nell’acqua.

Presenza negli alimenti

Tra gli alimenti contenenti resveratrolo si annoverano vino rosso, uva, arachidi, mirtilli, gelso e cacao, ma la sua presenza è stata finora riscontrata in circa 100 piante. Particolarmente ricca di resveratrolo è il poligono del Giappone Polygonum cuspidatum, utilizzato come pianta officinale nella medicina tradizionale cinese.

Il resveratrolo, contenuto negli alimenti in quantità estremamente variabili, viene distrutto dal calore, come nel caso delle arachidi, che ne perdono una grande percentuale durante la tostatura. Le cinque migliori fonti di resveratrolo sono indicate nella seguente tabella:

Le cinque migliori fonti di resveratrolo

Milligrammi (mg) per 100 calorie (kcal)

Milligrammi per 100 grammi (g)

Vino rosso

da 0,117 a 17,262

da 0,100 a 14,500

Ribes, surgelato

4,545

1,500

Succo d’uva rossa

0,757

500

Cranberry

0,434

0,200

Cacao

0,050

0,185

 Nota: i valori possono oscillare.

La quantità di resveratrolo assunta ogni giorno nel quadro di un’alimentazione varia e un consumo moderato di vino è compresa tra 6 e 8 milligrammi.

Classificazione

Assorbimento e funzioni nell’organismo

Resveratrolo: assorbimento nell’organismo

Formula chimica del resveratrolo
Il resveratrolo viene in gran parte assunto con l’alimentazione, tuttavia l’organismo riesce a utilizzare solo l’1 percento circa della quantità presente nei cibi. Immagine: Zerbor/iStock/Getty Images Plus

Il resveratrolo, assunto per tre quarti con l’alimentazione, raggiunge facilmente il sangue attraverso la parete intestinale e da lì, con l’ausilio di proteine di trasporto, il fegato, dove viene sottoposto a trasformazione chimica. Al termine di questo processo, solo l’un percento circa del resveratrolo assunto è ancora disponibile per l’organismo.

La maggior parte viene escreta dopo 24 ore circa attraverso i reni nelle urine.

Come agisce il resveratrolo?

Il resveratrolo appartiene agli antiossidanti, sostanze in grado di neutralizzare l’aggressività dei radicali liberi che vengono rilasciati dall’organismo a causa di influssi ambientali nocivi, raggi UV o processi metabolici. Il resveratrolo rientra nel novero degli agenti anti-invecchiamento in virtù della sua azione antiossidante.

Esso attiva inoltre gli enzimi epatici, che concorrono alla disintossicazione dell’organismo.

Questa sua capacità lo rende particolarmente importante in molti ambiti:

Apparato cardiocircolatorio: il resveratrolo partecipa alla dilatazione dei vasi sanguigni, con un conseguente effetto rilassante sull’apparato cardiocircolatorio e sulla muscolatura vascolare, che favorisce il calo della pressione. Il resveratrolo impedisce inoltre l’ossidazione del colesterolo e abbassa i marcatori infiammatori, che rappresentano un fattore di rischio per l’arteriosclerosi.

Cicatrizzazione delle ferite: il resveratrolo stimola la formazione di nuovo tessuto e la riparazione della cute.

Sviluppo di tumori: il resveratrolo riduce la crescita delle cellule tumorali e i processi infiammatori nell’organismo. Studi sugli animali hanno mostrato l’azione protettiva del resveratrolo contro i danni causati dalle radiazioni UVB, con conseguente riduzione del rischio di cancro della pelle. Il resveratrolo è riuscito a inibire la comparsa del cancro al seno nelle donne maggiormente esposte a questo rischio.

Tuttavia, il cancro rimane una malattia estremamente complessa, che si manifesta in molte forme diverse. Mancano ancora studi sull’uomo a supporto di questi effetti e incentrati sull’azione a lungo termine del resveratrolo.

Occhi: l’azione antiossidante del resveratrolo protegge i vasi sanguigni della retina.

Capacità mentali: il resveratrolo contribuisce al ripristino dei nervi e riduce la formazione di proteine nocive, che sono responsabili della demenza e pregiudicano tanto la memoria di lavoro quanto quella a breve termine.

Classificazione

Impiego in caso di malattie

Malattie cardiovascolari: il resveratrolo riduce il rischio di arteriosclerosi

Sezione di un’arteria coronaria
Il resveratrolo abbassa la pressione sanguigna e impedisce l’ossidazione del colesterolo, riducendo così il rischio di arteriosclerosi. Immagine: 7activestudio/iStock/Getty Images Plus

Prevenzione: il resveratrolo abbassa la pressione sanguigna e impedisce l’ossidazione del colesterolo, considerata una delle principali cause scatenanti dell’arteriosclerosi nonché un fattore di rischio per malattie cardiovascolari come infarto o ictus. Così facendo, il resveratrolo protegge le vene.   

In uno studio su 40 pazienti, la somministrazione di 10 milligrammi di resveratrolo per tre mesi ha permesso di ridurre la quantità di colesterolo nocivo nella sua forma ossidata, con un miglioramento anche dell’attività cardiaca.

Mitigazione delle malattie cardiovascolari: il resveratrolo potrebbe avere un’azione positiva anche sulle malattie cardiovascolari già esistenti, ad esempio rallentando il processo di arteriosclerosi e alleviando i disturbi circolatori dei vasi coronarici.

Negli uomini con malattie cardiache acute o croniche, 0,9 milligrammi di resveratrolo hanno migliorato la fluidità del sangue, mentre i dati sulla riduzione dei valori di grassi e colesterolo rimangono incerti, con studi dai risultati contrastanti.

Per la salute dell’apparato cardiocircolatorio, i medici esperti in micronutrienti raccomandano almeno 10 milligrammi di resveratrolo.

Il resveratrolo stimola la morte delle cellule tumorali

La comparsa del cancro si accompagna a un calo dell’attività dei fattori che avviano il processo di eliminazione delle cellule tumorali, che possono così proliferare indisturbate.

In uno studio su pazienti affetti da cancro all’intestino, la somministrazione quotidiana di 5.000 milligrammi di resveratrolo per due settimane ha permesso di aumentare il tasso di mortalità delle cellule tumorali, mentre l’assunzione di 500 milligrammi ne ha ridotto la crescita del 5,6 percento.

Donna che consola un uomo anziano che si tiene la testa
Negli studi sugli animali il resveratrolo ha contribuito alla sopravvivenza dei neuroni, con un effetto potenzialmente utile contro la demenza. Immagine: Daisy-Daisy/iStock/Getty Images Plus

Demenza: il resveratrolo favorisce la rigenerazione dei nervi

La demenza (Alzheimer) è una malattia nervosa caratterizzata dalla morte dei neuroni con conseguente perdita della memoria, accompagnata dal calo delle capacità mentali ed emotive nonché dell’orientamento spazio-temporale. Il fattore scatenante dell’Alzheimer è rappresentato dalla formazione di proteine nocive che si depositano nel cervello.

Negli studi sugli animali il resveratrolo ha favorito la sopravvivenza delle cellule nervose. La sua azione sembra inoltre in grado di inibire gli effetti negativi delle proteine nocive, mentre la sua capacità di ridurre lo stress ossidativo gli consente di proteggere i neuroni. Mancano ancora studi volti a individuare la dose adeguata per i pazienti affetti da Alzheimer e considerare gli effetti a lungo termine. Tuttavia, una prima sperimentazione sembra indicare l’efficacia di 150 milligrammi di resveratrolo al giorno nel miglioramento della funzione cognitiva in donne sane dopo la menopausa: le partecipanti trattate con resveratrolo hanno ricordato più facilmente una serie di parole rispetto a quelle del gruppo che ha assunto un placebo.

Artrite: il resveratrolo inibisce le infiammazioni articolari

Studi sugli animali hanno dimostrato la capacità del resveratrolo di ridurre la degradazione della cartilagine.

Diabete: il resveratrolo abbassa la glicemia

Il diabete è una malattia metabolica causata da una carenza di insulina o dalla mancanza di efficacia di quella prodotta. L’insulina ha il compito di trasportare lo zucchero alle cellule, riducendone il livello nel sangue.

Negli studi sugli animali e sull’uomo, l’assunzione di resveratrolo ha determinato un abbassamento della glicemia. Inoltre, il resveratrolo protegge dai danni provocati dai radicali liberi associati al diabete, salvaguardando così le cellule del pancreas, responsabili della produzione di insulina.

In uno studio condotto su 19 persone diabetiche, il resveratrolo ha mostrato di poter amplificare la sensibilità insulinica. In una sperimentazione su pazienti anziani il miglioramento ha interessato principalmente il valore della glicemia dopo i pasti. La somministrazione giornaliera di 480 milligrammi ha ridotto significativamente il livello dell’insulina a digiuno.

Le quantità di resveratrolo utilizzate negli studi, comprese tra 50 e 500 milligrammi, hanno fatto registrare sia un calo della glicemia sia una maggiore efficacia dell’insulina.

Osteoporosi: il resveratrolo riduce i dolori

L’osteoporosi è una malattia dell’apparato scheletrico associata a perdita ossea, dolori e aumento del rischio di fratture, che colpisce soprattutto le donne anziane.

Il resveratrolo riduce i dolori, inibendo gli enzimi che producono gli ormoni deputati alla loro trasmissione. In uno studio di alta qualità su 74 uomini in sovrappeso, 1.000 milligrammi di resveratrolo hanno aumentato la densità ossea rispetto al placebo, con un incremento della mineralizzazione nonché dell’attività di un enzima necessario allo sviluppo osseo.

Endometriosi: il resveratrolo riduce la produzione di nuove cellule

L’endometriosi è una malattia dell’endometrio (la mucosa che riveste la parete uterina) che causa infiammazioni e sterilità ed è provocata dall’insediamento di cellule endometriali all’esterno della cavità uterina.

Gli studi sugli animali hanno mostrato la capacità del resveratrolo di arrestare la crescita e lo sviluppo di queste cellule, nonché di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni aventi la funzione di rifornirle di nutrienti e ossigeno, provocandone così la morte. Non sono ancora disponibili studi sull’uomo.

Il resveratrolo allevia le infiammazioni intestinali

La colite ulcerosa è una malattia cronica intestinale che provoca un’infiammazione della mucosa dell’intestino crasso, spesso con andamento recidivante.

Il resveratrolo migliora il decorso della patologia e la qualità della vita: una sperimentazione condotta su 56 pazienti affetti da colite ulcerosa da lieve a moderata ha mostrato come l’assunzione giornaliera di 500 milligrammi di resveratrolo possa ridurre lo stress ossidativo e aumenti la capacità antiossidante. Il resveratrolo è in grado di mitigare le infiammazioni incrementando l’attività degli enzimi antiossidanti.

Resveratrolo e malattie: dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di resveratrolo consigliate in milligrammi (mg)

Malattie cardiovascolari

almeno 10

Cancro all’intestino

da 500 a 2.000

Miglioramento della funzione cognitiva

150

Osteoporosi

1.000

Infiammazione cronica intestinale

(colite ulcerosa)

500

Diabete

5-250

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Uso insieme ai farmaci

Il resveratrolo migliora l’efficacia dei farmaci che bloccano l’assorbimento dei grassi

Una dieta dimagrante può essere supportata dall’impiego di farmaci che bloccano l’assorbimento dei grassi legandoli e aumentandone così l’escrezione. Il resveratrolo ne può favorire l’azione stimolando il metabolismo.

Una dieta ipocalorica condotta in parallelo alla somministrazione di orlistat (Xenical®, Alli® o Calobalin®) da solo o insieme al resveratrolo è stata testata nell’ambito di uno studio su 84 pazienti in sovrappeso, che hanno assunto 120 milligrammi di orlistat e 100 milligrammi di resveratrolo. Il gruppo trattato con orlistat e resveratrolo ha fatto registrare il dimagrimento massimo, pari a oltre il 5% del peso iniziale.

Il resveratrolo in caso di assunzione di farmaci: dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di resveratrolo consigliate in milligrammi (mg)

Farmaci contro l’obesità (orlistat)

almeno 100

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Consigli sull’assunzione

Resveratrolo: quando e come andrebbe assunto?

Il resveratrolo può essere assunto in quantità moderate con l’alimentazione, soprattutto attraverso ribes e succo d’uva. Il vino ne è molto ricco, ma non è raccomandato in grandi quantità a causa dei suoi effetti dannosi su cervello, apparato cardiocircolatorio e apparato digerente.

Nell’ambito della medicina dei micronutrienti, gli specialisti sono soliti consigliare l’impiego di capsule nel trattamento di supporto delle malattie. Lo svantaggio degli alimenti risiede nelle forti oscillazioni del contenuto di resveratrolo, che è invece sempre indicato sulle confezioni degli integratori di buona qualità. Inoltre, per raggiungere le quantità terapeutiche necessarie, si dovrebbero consumare quantità enormi di cibi, bevendo ad esempio 10 litri di succo d’uva al giorno per introdurre nell’organismo 10 milligrammi di resveratrolo.

La mattina è il momento migliore per assumere il resveratrolo.

Consiglio

È opportuno iniziare con dosi contenute, concordate con il proprio medico, per testare la tollerabilità individuale.

Qual è la forma migliore?

Il resveratrolo è disponibile come cis-resveratrolo e trans-resveratrolo, che si differenziano tra loro per la struttura chimica. È preferibile optare per il trans-resveratrolo, più stabile e impiegato nella maggior parte degli studi, nonché meglio utilizzabile dall’organismo.

Come si può riconoscere un buon preparato a base di resveratrolo?

I preparati di buona qualità contengono il trans-resveratrolo, ben utilizzabile dall’organismo, e percentuali ridotte di impurità e sottoprodotti, come l’inefficace cis-resveratrolo.

Devono essere inoltre privi di additivi come coloranti e aromi, zucchero e allergeni.

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Sovradosaggio e interazioni

Può verificarsi un sovradosaggio di resveratrolo?

Un sovradosaggio di resveratrolo si verifica raramente e solo in caso di assunzione di quantità molto elevate. Alcuni studi hanno evidenziato effetti collaterali, come mal di testa o diarrea, con l’impiego di 5.000 milligrammi, che sono tuttavia scomparsi alla sospensione del trattamento. L’assunzione di 2.000 milligrammi due volte al giorno ha comportato un aumento dei valori di potassio e bilirubina. Livelli di potassio oltre la norma possono provocare debolezza muscolare e disturbi del ritmo cardiaco, mentre una concentrazione troppo elevata di bilirubina indica un sovraccarico del fegato, che può causare ittero.

È opportuno non superare una dose giornaliera di 500 milligrammi. In assenza di studi sugli effetti a lungo termine del resveratrolo, quantità superiori a 150 milligrammi dovrebbero essere raggiunte gradualmente partendo da dosaggi inferiori. Questo procedimento permette anche di rilevare un’eventuale ipersensibilità alla sostanza. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ritiene sicura una quantità giornaliera pari a 150 milligrammi.

Resveratrolo e anticoagulanti

Illustrazione di eritrociti in una vena
Il resveratrolo riduce la coagulazione del sangue e può così supportare l’azione dei farmaci anticoagulanti. Immagine: Ugreen /iStock/Getty Images Plus

Il resveratrolo riduce la coagulazione del sangue e può pertanto amplificare l’effetto dei farmaci anticoagulanti, con il rischio di eventuali emorragie, pericolose in caso di incidenti o interventi chirurgici.

Agli anticoagulanti appartengono l’acido acetilsalicilico (Aspirina®), il clopidogrel (Plavix®, Iscover®), il diclofenac (Voltaren®), l’ibuprofene (Brufen®), il naprossene (Moment®), la dalteparina (Fragmin®), l’eparina (Calciparina®) e il warfarin (Coumadin®).

La sua assunzione con questi farmaci dovrebbe essere decisa dal medico, che può controllare il tempo di coagulazione del sangue (tempo di protrombina o di Quick) e, qualora necessario, aggiustare la dose degli anticoagulanti.

Resveratrolo e altri farmaci

È opportuno consultare il proprio medico anche in caso di impiego di altri farmaci, soprattutto se si prevede di assumere il resveratrolo a dosi elevate. I farmaci vengono degradati nel fegato dagli enzimi, la cui attività viene però inibita dal resveratrolo, con un potenziale aumento dell’efficacia della terapia o la comparsa di più effetti collaterali. Alcuni studi mostrano un’inibizione di questi enzimi a partire da una quantità giornaliera pari a 1.000 milligrammi.

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Riepilogo

Il resveratrolo è un flavonoide appartenente alla famiglia dei polifenoli. Presente in quantità considerevole in vino rosso, ribes e succo d’uva, esercita un’azione antiossidante su molte cellule dell’organismo. Ha inoltre un’azione rilassante sull’apparato cardiocircolatorio e riduce l’invecchiamento cutaneo precoce. Protegge altresì i neuroni e migliora le prestazioni psichiche.

Alcuni studi ne documentano gli effetti positivi su malattie come l’arteriosclerosi, la demenza (Alzheimer), l’artrite, il diabete o il cancro. Molti studi sono tuttavia stati condotti solo su animali o cellule, con esiti che non sempre possono essere considerati validi anche per l’uomo. Per quanto riguarda osteoporosi, diabete, cancro all’intestino e colite ulcerosa, alcune promettenti sperimentazioni sono state condotte anche sugli esseri umani.

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Indice degli studi e delle fonti

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