Il coenzima Q10 è indispensabile per la produzione di energia nelle cellule, oltre a essere importante per il corretto funzionamento del battito cardiaco e della muscolatura. Questo articolo illustrata l'impiego del coenzima Q10 nell'ambito della medicina dei micronutrienti e indica le dosi consigliate per le diverse malattie.
Caratteristiche e presenza negli alimenti
Che cos'è il coenzima Q10 e quali sono le sue proprietà?
Il coenzima Q10 è una sostanza simile alle vitamine, che viene sia prodotta dall'organismo sia assunta attraverso gli alimenti. Sensibile al calore, viene distrutto durante la preparazione degli alimenti, tanto da ridursi anche del 30% nella carne cotta.
In natura esistono due forme diverse di coenzima Q10: l'ubichinone e l'ubichinolo. L'ubiquinone è la forma inattiva che deve essere attivata nell'organismo, mentre l'ubichinolo è già attivo e può agire direttamente.
Contenuto di coenzima Q10 negli alimenti
Il coenzima Q10 si trova principalmente nella carne e nel pesce, soprattutto nelle interiora. È inoltre contenuto in alimenti vegetali, in particolare negli oli e nella frutta a guscio. Nella tabella sottostante sono riportate le cinque migliori fonti di coenzima Q10:
Cinque fonti importanti di coenzima Q10: | Milligrammi (mg) per 100 calorie (kcal) | Milligrammi per 100 grammi |
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Cuore di bovino | 9,1 | 11 |
Aringa | da 0,7 a 1,7 | da 1,5 a 2,7 |
Tonno | da 0,6 a 0,7 | da 1,5 a 1,6 |
Arachidi | 0,5 | 2,7 |
Formaggio | da 0,03 a 0,2 | da 0,1 a 0,7 |
Nota: i valori possono oscillare.
Fabbisogno e funzioni nell'organismo
Qual è il fabbisogno giornaliero di coenzima Q10?
I ricercatori ritengono che l'organismo dovrebbe avere a disposizione 500 milligrammi di coenzima Q10 al giorno, una quantità ottenuta mediante la produzione endogena o l'assunzione con gli alimenti. La produzione da parte dell'organismo costituisce tuttavia la fonte principale, mentre si stima che la quantità proveniente dal cibo sia compresa tra i 3 e i 6 milligrammi.
Coenzima Q10: assorbimento e riserve
Il coenzima Q10 viene assorbito rapidamente nell'intestino e raggiunge gli organi attraverso il fegato e il sangue. L'organismo dispone di una riserva totale di circa 1,5-2 grammi di coenzima Q10, immagazzinata principalmente nel cuore, nei reni, nel fegato e nei muscoli.
Con l'avanzare dell'età, la produzione di coenzima Q10 da parte dell'organismo diminuisce, con conseguente riduzione graduale del contenuto negli organi. All'età di 40 anni, il cuore contiene circa il 30% in meno di coenzima Q10 rispetto a 20 anni, mentre a partire dai 77 anni tale calo si attesta addirittura sul 60%.
Come agisce il coenzima Q10?
Produzione di energia: il coenzima Q10 interviene nella produzione di energia nei mitocondri, le centrali elettriche delle cellule. Senza il coenzima Q10 non sarebbe possibile produrre una quantità sufficiente di energia.
Protezione delle cellule del corpo: in quantoantiossidante, il coenzima Q10 protegge le cellule del corpo dai radicali liberi (stress ossidativo), che distruggono la membrana o altri componenti cellulari e rendono le cellule incapaci di svolgere le loro funzioni.
Come riconoscere ed eliminare una carenza
Segni di carenza di coenzima Q10
Una carenza assoluta di coenzima Q10 è piuttosto rara, poiché l'organismo stesso è in grado di produrlo. Piuttosto diffusa è invece una sua insufficienza, soprattutto quando la sua produzione diminuisce con l'età o quando alcune malattie ne aumentano il fabbisogno, ad esempio a causa di una maggiore esposizione ai radicali liberi. L'insufficienza di coenzima Q10 si manifesta con affaticamento, mancanza di energia e debolezza muscolare.
Chi corre un rischio maggiore di insufficienza di coenzima Q10?
Persone dai 40 anni in su: con l'avanzare dell'età, la capacità dell'organismo di produrre il coenzima Q10 diminuisce, con conseguente riduzione progressiva dei suoi depositi. Solitamente l'assunzione di cibo non è sufficiente a compensare questa perdita.
Malati cronici, persone stressate e fumatori: in caso di malattie croniche, stress o tabagismo, l'organismo è fortemente aggredito dai radicali liberi e il consumo di coenzima Q10, che neutralizza i radicali liberi e protegge le cellule, aumenta.
Vegetariani e vegani: poiché il coenzima Q10 si trova principalmente nella carne, nei vegetariani e vegani l'apporto non è sufficiente in talune situazioni, specialmente in età avanzata, quando la produzione propria dell'organismo diminuisce.
È consigliabile sottoporsi a un test ematico del coenzima Q10?
I livelli di coenzima Q10 possono essere determinati nel sangue. Tuttavia la significatività di questo test è piuttosto bassa, poiché l'organismo compensa rapidamente le variazioni dei livelli ematici rilasciando il coenzima Q10 dai suoi depositi. Alcuni studi hanno tuttavia permesso di osservare che, affinché il coenzima Q10 possa esercitare i suoi effetti benefici, i livelli nel siero del sangue dovrebbero essere superiori a 2,25 milligrammi per decilitro.
Livelli di coenzima Q10 nel siero in milligrammi per decilitro (mg/dl) | |
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Valore ottimale | superiore a 2,25 |
Questo valore ematico è da considerarsi orientativo,, ovvero non indicante la necessità di assumere coenzima Q10 nel caso di livelli inferiori. È piuttosto opportuno considerare il quadro generale dei sintomi, dove la presenza di disturbi associabili al coenzima Q10 (ad esempio dolori muscolari e affaticamento) può far pensare a una sua insufficienza. Non è inoltre obbligatorio sottoporsi ad un esame del sangue.
Compensazione dell'insufficienza di coenzima Q10
In caso di insufficienza, occorre assumere alimenti ricchi di coenzima Q10 quali carne, pesce e interiora, che ne sono buone fonti. Qualora non sia possibile modificare la dieta (ad es. nel caso dei vegetariani), il coenzima Q10 deve essere assunto sotto forma di integratore, ad esempio in dosi giornaliere comprese tra 30 e 90 milligrammi.
Dose giornaliera consigliata di coenzima Q10 | |
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Insufficienza di coenzima Q10 | da 30 a 90 milligrammi (mg) |
Impiego in caso di malattie, per invecchiare in salute e nello sport
Impiego del coenzima Q10 in caso di malattie cardiache e pressione alta
Il coenzima Q10 svolge un ruolo essenziale per la funzione cardiaca, partecipando alla produzione di energia per il cuore nelle centrali elettriche cellulari e proteggendolo dai radicali liberi. Tuttavia il contenuto di coenzima Q10 nel cuore diminuisce con l'avanzare dell'età e si presume cali ulteriormente in caso di malattie cardiache o aritmia.
Da alcuni studi clinici è emerso che i pazienti affetti da insufficienza cardiaca traggono benefici dall'assunzione del coenzima Q10 in aggiunta ai loro farmaci. In uno studio di alto livello su 420 pazienti, l'assunzione del coenzima Q10 per due anni ha fatto registrare un calo sia dei disturbi cardiaci sia del tasso di mortalità.
In altri studi clinici il coenzima Q10 ha anche indotto un miglioramento in termini di pressione sanguigna e funzione cardiaca rispetto al placebo. Nell'ambito della medicina dei micronutrienti si consiglia l'assunzione quotidiana di 300 milligrammi di coenzima Q10 in presenza di malattie cardiache.
Diabete e sovrappeso: il coenzima Q10 abbassa i valori di infiammazione
Il sovrappeso e il diabete sono sempre accompagnati da infiammazioni a prima vista non identificabili, accompagnate dalla produzione continua di messaggeri infiammatori, che possono peggiorare ulteriormente le condizioni del paziente o addirittura causare altre malattie.
Il coenzima Q10 da un lato abbassa questi valori di infiammazione nel sangue dei diabetici e delle persone in sovrappeso, mentre dall'altro può anche migliorare la glicemiao il valore dell'HbA1c, come dimostrato da diversi studi clinici. In caso di diabete e obesità si raccomandano da 100 a 200 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.
Informazioni
L'HbA1c fornisce informazioni sull'andamento della glicemia nelle ultime 8-12 settimane, mentre il normale livello di zucchero nel sangue riflette solo lo stato al momento dell'esame.
Il coenzima Q10 favorisce la fertilità nell'uomo e nella donna
I radicali liberi danneggiano gli ovuli e lo sperma e sono coinvolti nei problemi di fertilità. Alcuni studi dimostrano come il coenzima Q10 aumenti la capacità dell'organismo di "catturare" i radicali liberi nello sperma rispetto a un placebo. Le cosiddette meta-analisi non hanno evidenziato un aumento diretto del tasso di gravidanza dovuto al coenzima Q10, ma hanno dimostrato come questa sostanza accresca il numero di spermatozoi e ne migliori la motilità. Nell'ambito della medicina dei micronutrienti, agli uomini che desiderano avere figli si consiglia di assumere 200 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.
In uno studio clinico nelle donne con problemi di fertilità il coenzima Q10 sotto forma di ubichinolo ha migliorato lo stato ormonale, aumentando l'ormone follicolo-stimolante (FSH) e l'ormone luteinizzante (LH), due ormoni che regolano lo sviluppo degli ovociti. Inoltre il farmaco clomifene, usato per indurre l'ovulazione, ad esempio in caso di sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), un disturbo ormonale, è risultato più efficace se prescritto insieme al coenzima Q10. Per promuovere la fertilità femminile si consiglia di prendere ogni giorno da 60 a 150 milligrammi di coenzima Q10. Durante la gravidanza occorre consultare un medico prima di assumere il coenzima Q10.
Malattie nervose: impiego del coenzima Q10 in caso di emicrania, sclerosi multipla e malattia di Parkinson
Nel settore scientifico è in corso una discussione sul ruolo della compromissione della produzione di energia nelle centrali elettriche delle cellule nello sviluppo di varie malattie nervose. Il coenzima Q10 è necessario per la produzione di energia e protegge le cellule nervose dai radicali liberi.
Negli studi condotti sono stati spesso osservati bassi livelli di coenzima Q10 in presenza di malattie nervose, ma resta da chiarire in via definitiva se tali patologie possano essere effettivamente trattate con l'assunzione di questa sostanza. Gli studi iniziali mostrano che il coenzima Q10 ha un effetto benefico: in studi preliminari, nella maggior parte dei pazienti affetti da emicrania 100-300 milligrammi di coenzima Q10 al giorno hanno ridotto la frequenza e la gravità degli attacchi.
Da studi iniziali di alto livello è altresì emerso che, in caso di sclerosi multipla, 500 milligrammi di coenzima Q10 al giorno, a differenza del placebo, migliorano i valori ematici di infiammazione e riducono l'affaticamento e la depressione.
Si suppone che, negli individui colpiti da Parkinson, 300 milligrammi di coenzima Q10 sotto forma di ubichinolo allevino i sintomi. Il coenzima Q10 rallenta infatti la perdita delle capacità mentali, soprattutto se combinato con l'L-carnitina.
Coenzima Q10 e denti: impiego in caso di parodontite e gengivite
La parodontite è una malattia caratterizzata da danni ai tessuti parodontali, dovuti ai batteri presenti nella bocca e all'infiammazione da essi provocata. Alcuni studi hanno evidenziato un contenuto di coenzima Q10 estremamente basso nelle gengive dei pazienti con parodontite.
È stato inoltre dimostrato come il coenzima Q10 riduca i danni alle gengive e abbia un effetto antinfiammatorio. In studi di alto livello, l'infiammazione e il sanguinamento gengivale sono diminuiti nel gruppo che assunto il coenzima Q10 rispetto a quello trattato con placebo. Il coenzima Q10 ha anche aumentato la cosiddetta profondità delle tasche parodontali, che mostra in che misura la gengiva circonda il dente ed è un importante segno di riconoscimento della parodontite.
In tali studi la rimozione del tartaro e la levigatura delle radici sono state accompagnate dall'applicazione del coenzima Q10 liquido sulle gengive o dalla sua assunzione in capsule. Entrambe le forme di somministrazione sono risultate efficaci. Si consiglia di applicare 50 milligrammi al giorno di coenzima Q10 direttamente sulle gengive o di assumerne 120 milligrammi con capsule o compresse.
Il coenzima Q10 per rallentare l'invecchiamento e rimanere sani
Oggi sappiamo che i radicali liberi e alcune molecole di zucchero incidono in modo determinante sull'invecchiamento e possono essere ridotti seguendo una dieta mediterranea a base di verdure ricche di antiossidanti, frutta e olio d'oliva, ottenendo un effetto ancora superiore con l'aggiunta di 200 milligrammi di coenzima Q10 al giorno.
Si suppone che il coenzima Q10 possa anche essere correlato alla perdita di massa muscolare dovuta all'età: la sua diminuzione nel sangue ha aumentato infatti il rischio di un calo della forza muscolare.
Uno studio clinico ha inoltre dimostrato l'effetto benefico del coenzima Q10 in capsule sull'invecchiamento cutaneo nei partecipanti che hanno assunto un integratore, con un miglioramento dell'aspetto della pelle per quanto riguarda rughe e levigatezza rispetto al gruppo trattato con placebo.
La medicina dei micronutrienti consiglia di assumere almeno 100-200 milligrammi di coenzima Q10 al giorno per favorire un processo di invecchiamento all'insegna della salute.
Coenzima Q10 e sport
Il coenzima Q10 è indispensabile per la produzione di energia nelle cellule muscolari. I muscoli sottoposti a forti sollecitazioni hanno bisogno di molta energia e pertanto anche di coenzima Q10. L'assunzione di integratori è consigliata soprattutto agli atleti professionisti, il cui organismo non riesce probabilmente a far fronte autonomamente all'elevato fabbisogno.
Il coenzima Q10 migliora la circolazione sanguigna e riduce lo stress ossidativo, come dimostrato da alcuni studi clinici che hanno evidenziato un aumento sia delle prestazioni sia del recupero dopo l'esercizio fisico. Si consigliano dosi giornaliere comprese tra 100 e 300 milligrammi per gli sportivi e dosi di fino a 5 milligrammi per kg di peso corporeo per gli atleti agonisti.
Dosaggi consigliati in breve
Dose giornaliera consigliata di coenzima Q10 in milligrammi (mg) | |
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Malattie cardiache e insufficienza cardiaca | almeno 300 |
Pressione alta | da 100 a 300 |
Diabete | da 100 a 200 |
Sovrappeso | da 100 a 200 |
Problemi di fertilità | Uomini: 200 Donne: da 60 a 150 |
Emicrania | da 100 a 300 |
Sclerosi multipla | fino a 500 |
Malattia di Parkinson | almeno 300 |
Gengivite e parodontite | da 30 a 50 applicati direttamente sulla gengiva o almeno 120 sotto forma di capsule |
Invecchiamento sano (anti-età) | almeno 100 e fino a 200 |
Sport | da 100 a 300 |
Impiego in caso di assunzione di farmaci
Il coenzima Q10 contro i dolori muscolari durante l'assunzione di farmaci per ridurre il colesterolo
I farmaci che abbassano il colesterolo, le cosiddette statine, oltre a espletare la loro funzione inibiscono la produzione di coenzima Q10 da parte dell'organismo, come indicato da molti studi clinici.
La carenza del coenzima Q10 deriva da una mancanza di energia nelle cellule, che probabilmente è in parte responsabile dei frequenti dolori muscolari causati dall'assunzione di questi farmaci. Studi medici di alto livello hanno dimostrato che il coenzima Q10 può dimezzare il dolore muscolare in molti pazienti. Se ne consiglia pertanto l'assunzione da 100 a 300 milligrammi al giorno in concomitanza con i farmaci per la riduzione delcolesterolo.
Le statine comprendono i principi attivi atorvastatina (ad esempio Torvacol®), fluvastatina (Lipaxan® e Lescol®), lovastatina (Lovinacor®), pravastatina (ad esempio Aplactin® e Pravaselect®), rosuvastatina (Crestor®) o simvastatina (Zocor®).
Il coenzima Q10 può ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia
I farmaci antitumorali sono usati per inibire la divisione cellulare e distruggere le cellule tumorali. Tuttavia essi agiscono anche su cellule e organi sani come il cuore e possono danneggiarli.
Tra i farmaci antitumorali che possono causare danni cardiaci si annoverano le antracicline, ad esempio il principio attivo doxorubicina (Adriblastina®), l'epirubicina (Farmorubicina®), l'idarubicina (Zavedos®) e la daunorubicina (Daunoblastina®).
I primi studi mostrano l'azione protettiva del coenzima Q10 nel trattamento a base di antracicline grazie al suo effetto antiossidante. La medicina dei micronutrienti consiglia di assumere tra 100 e 300 milligrammi di coenzima Q10 in concomitanza con le antracicline. L'assunzione di coenzima Q10 in concomitanza con una terapia oncologica deve essere comunque sempre discussa con il proprio medico curante.
I farmaci contro la depressione causano una carenza di coenzima Q10
I cosiddetti antidepressivi triciclici possono interferire con il metabolismo del coenzima Q10 e portare a una sua insufficienza, come dimostrato in particolare per il principio attivo amitriptilina (ad es. Laroxyl® o Triptizol®).
Una carenza di coenzima Q10 può aggravare ulteriormente i sintomi depressivi quali affaticamento e mancanza di energia. Pertanto si consiglia di assumere da 100 a 300 milligrammi di coenzima Q10 al giorno in concomitanza con gli antidepressivi.
Dosaggi consigliati in breve
Dose giornaliera consigliata di coenzima Q10 in milligrammi (mg) | |
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Farmaci che abbassano il colesterolo (statine) | da 100 a 300 |
Farmaci antitumorali (chemioterapici) | da 100 a 300 |
Farmaci contro la depressione (antidepressivi triciclici) | da 100 a 300 |
Assunzione consigliata
Quando e come deve essere assunto un integratore di coenzima Q10?
L'assunzione quotidiana del coenzima Q10 attraverso l'alimentazione, stimata attorno a 6 milligrammi, difficilmente può compensare il calo della produzione da parte dell'organismo che si verifica con l'avanzare dell'età, soprattutto in presenza di malattie o stili di vita particolari, come una dieta vegetariana. A partire dai 40 anni si consiglia pertanto di integrare regolarmente il coenzima Q10 con preparati adatti, disponibili sotto forma di compresse, capsule, pastiglie da sciogliere in bocca, gocce o spray. La sostanza viene inoltre aggiunta di frequente ai cosmetici. Il coenzima Q10 va preferibilmente assunto ai pasti, poiché il grasso presente nel cibo ne migliora l'assorbimento nell'intestino.
Ubiquinone o ubichinolo attivo: qual è la forma migliore?
L'ubichinolo esce vincente dal confronto, poiché già attivo ancora prima di raggiungere l'organismo. Anche il suo assorbimento a livello intestinale è migliore, come indicato dai livelli ematici superiori rispetto all'ubichinone, evidenziati da alcuni studi clinici.
Tuttavia la produzione dell'ubichinolo è più costosa, perché comporta un particolare processo di stabilizzazione ai fini della sua conservabilità.
A cosa prestare attenzione quando si acquista il coenzima Q10
I preparati a base di coenzima Q10 di alta qualità sono privi di additivi come coloranti, aromi o conservanti e non contengono sostanze che possono provocare allergie o intolleranze, come i frutti a guscio, la soia o il fruttosio.
Alcuni produttori offrono una combinazione di coenzima Q10 ed L-carnitina, consigliata in virtù degli ottimi risultati ottenuti in numerosi studi in termini di efficacia nel trattamento di malattie cardiache e malattie nervose o nella protezione del cuore durante la chemioterapia.
Expertenwissen
Come il coenzima Q10, l'L-carnitina è importante per la produzione di energia: essa assicura che l'organismo tragga energia dagli acidi grassi a catena lunga trasportandoli alle centrali elettriche delle cellule.
Sovradosaggio e interazioni
È possibile che si verifichi un sovradosaggio di coenzima Q10?
Finora non è stato osservato alcun sovradosaggio di coenzima Q10: negli studi condotti i ricercatori hanno utilizzato fino a 3.000 milligrammi di coenzima Q10 al giorno per otto mesi senza riscontrare effetti negativi. Gli esperti ritengono che fino a 1.200 milligrammi al giorno siano sicuri a lungo termine.
Gli effetti collaterali sono molto rari e, nel peggiore dei casi, possono verificarsi sotto forma di lievi disturbi gastrointestinali ed eruzioni cutanee.
Coenzima Q10 e anticoagulanti: aspetti da considerare
In virtù della sua struttura chimica, il coenzima Q10 può ridurre l'effetto di alcuni anticoagulanti, tra cui i cosiddetti cumarinici, che includono i principi attivi fenprocumone (ad esempio Marcumar®, Falithrom® e Marcuphen®) e warfarin (Coumadin®).
Questa interazione può manifestarsi già a dosi di coenzima Q10 comprese tra 30 e 100 milligrammi. Un'eventuale assunzione deve pertanto essere prima discussa con il medico, ad esempio sulla base del tempo di protrombina (o tempo di Quick) nel sangue.
Riepilogo
Il coenzima Q10, necessario per la produzione di energia, è presente principalmente in organi che ne richiedono una grande quantità, come il cuore. Con l'avanzare dell'età, la quantità di coenzima Q10 nell'organismo diminuisce. Alcuni farmaci, come quelli per la riduzione del colesterolo (statine) e contro la depressione (antidepressivi triciclici), possono causare una carenza di coenzima Q10, che in questi casi deve essere assunto con un integratore.
Nell'ambito della medicina dei micronutrienti il coenzima Q10 è usato a supporto del trattamento di malattie cardiache, come l'insufficienza cardiaca e le aritmie, o nervose. Nei diabetici il coenzima Q10 può migliorare i livelli di zucchero nel sangue e abbassare i valori ematici di infiammazione. Alcuni studi indicano anche un'influenza positiva del coenzima Q10 sui problemi di fertilità e sulle malattie gengivali. Il coenzima Q10 può inoltre promuovere un invecchiamento sano e migliorare le prestazioni sportive.
Indice degli studi e delle fonti
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