Aminoacidi ramificati: componenti proteiche fondamentali per i muscoli

Quali funzioni importanti svolgono gli aminoacidi ramificati all’interno dell’organismo e per quali patologie se ne consiglia l’assunzione?

Gli aminoacidi ramificati (BCAA) sono nutrienti fondamentali e devono essere assunti in quantità sufficienti attraverso l’alimentazione. Nell’organismo gli aminoacidi essenziali svolgono un ruolo decisivo per i muscoli e per il metabolismo energetico. Sono noti soprattutto agli sportivi, ma possono essere utili anche per chi soffre di patologie quali la cirrosi epatica o per proteggere il degrado muscolare che si manifesta con l’età. Leggete qui quando è consigliabile assumere integratori di aminoacidi ramificati e a cosa fare attenzione.

Immagine dei muscoli del braccio
Gli aminoacidi ramificati agiscono soprattutto a livello muscolare. Sono infatti necessari per lo sviluppo o la riparazione dei tessuti muscolari. Immagine: Filip_Krstic/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Che cosa sono gli aminoacidi ramificati e quali sono le loro proprietà?

Gli aminoacidi ramificati (in inglese: Branched Chained Amino Acids, BCAA) includono la leucina, l’isoleucina e la valina. Il loro nome deriva dalla struttura chimica che li caratterizza, che è appunto "ramificata".

In natura gli aminoacidi ramificati sono presenti esclusivamente nella forma a L. Esiste anche la forma a D, ma questa forma è insignificante per gli esseri umani, poiché l’organismo non è in grado di metabolizzarla.

Valina, isoleucina e leucina sono necessarie soprattutto a livello muscolare perché l’organismo ne ha bisogno per sintetizzare le proteine della massa muscolare. Il costante sviluppo, degrado e ricostruzione dei muscoli richiedono un apporto costante di questi aminoacidi. L’organismo però non può produrli autonomamente e quindi è necessario un costante apporto esterno. Ecco perché gli aminoacidi ramificati sono vitali ed essenziali per l’organismo.

Gli aminoacidi ramificati presenti negli alimenti

In linea generale, gli alimenti ricchi di proteine contengono anche gli aminoacidi leucina, isoleucina e valina. Buone fonti sono gli alimenti di origine animale come i latticini e la carne, ma anche gli alimenti di origine vegetale contengono aminoacidi ramificati.

Le 5 migliori fonti di valina

Milligrammi (mg) di valina per 100 kilocalorie (kcal)

Milligrammi di valina per 100 grammi (g)

Proteina del siero del latte

2.400

6.200

Arachidi

270

1.500

Tonno

620

1.400

Carne di manzo

1.200

1.300

Riso, non perlato

150

500

Le 5 migliori fonti di leucina

Milligrammi di leucina per 100 kilocalorie

Milligrammi di leucina per 100 grammi

Proteina del siero del latte

4.440

11.600

Carne di manzo

1.860

2.000

Tonno

970

2.000

Arachidi

350

2.000

Riso, non perlato

200

700

Le 5 migliori fonti di isoleucina

Milligrammi di isoleucina per 100 kilocalorie

Milligrammi di isoleucina per 100 grammi

Proteina del siero del latte

2.700

7.000

Carne di manzo

1.110

1.200

Tonno

530

1.200

Arachidi

210

1.200

Riso, non perlato

100

300

 

Classificazione

Fabbisogno e funzioni nell’organismo

Qual è il fabbisogno giornaliero di aminoacidi ramificati?

La Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA) si limita a fornire delle raccomandazioni in merito all’apporto di proteine. Le proteine contengono in quantità diverse sempre tutti e 20 gli aminoacidi, tra cui anche quelli ramificati.

Un adulto sano necessita ogni giorno di circa 800 milligrammi di proteine per chilo di peso corporeo, quindi un uomo che pesa 70 chilogrammi necessita di 56.000 milligrammi (56 grammi) di proteine. Il fabbisogno giornaliero aumenta negli atleti professionisti, negli anziani, nei malati e nei bambini (ad esempio 1.000 milligrammi di proteine per chilo di peso corporeo).

Per quanto riguarda nello specifico gli aminoacidi ramificati, non esistono raccomandazioni ufficiali. Gli scienziati stimano tuttavia che il fabbisogno giornaliero per chilogrammo di peso corporeo dovrebbe essere il seguente:

  • Valina: da 17 a 25 milligrammi
  • Isoleucina: 19 milligrammi
  • Leucina: 40 milligrammi

Un uomo che pesa 70 chilogrammi necessita quindi da 1.190 a 1.750 milligrammi di valina, 1.330 milligrammi di isoleucina e 2.800 milligrammi di leucina.

Immagine illustrativa della digestione
I singoli aminoacidi sono normalmente ricavati dalla scissione delle proteine da parte degli enzimi digestivi. Passando poi per l’intestino tenue e per il fegato, entrano nella circolazione sanguigna. Immagine: magicmine/iStock/Getty Images Plus

Aminoacidi ramificati: assorbimento e distribuzione nell’organismo

La digestione delle proteine ha inizio nello stomaco, dove vengono degradate dagli enzimi digestivi per liberare gli aminoacidi, e continua nell’intestino tenue, dove questi ultimi vengono completamente assorbiti. Rispetto agli altri aminoacidi, quelli ramificati vengono assorbiti molto più velocemente e trasportati poi direttamente nel tessuto muscolare attraverso il sangue.

Valina, isoleucina e leucina sono presenti principalmente nei muscoli e nel cervello. Nei muscoli rappresentano addirittura fino a un terzo di tutti gli aminoacidi.

Quali sono le funzioni degli aminoacidi ramificati?

Produzione di proteine e, quindi, sviluppo della massa muscolare: la leucina, in particolare, attiva una speciale via metabolica che coordina l’equilibrio energetico e la crescita. Il loro effetto sulla massa muscolare dipende anche dalla quantità di aminoacidi ramificati presenti. Inoltre, favoriscono la secrezione dell’insulina e degli ormoni della crescita, entrambi in grado di stimolare la produzione di massa muscolare. La leucina e la valina, in particolare, sono funzionali alla produzione di energia.

Informazioni

Finora la leucina è stata la più analizzata dei tre aminoacidi ramificati perché attiva un importante percorso di segnalazione, la cosiddetta mTOR, che coordina il metabolismo energetico, la divisione cellulare e la crescita.

Metabolismo degli zuccheri: gli aminoacidi ramificati possono favorire il metabolismo degli zuccheri contenuti negli alimenti, migliorandone il trasporto nelle cellule dell’organismo.

Metabolismo dei grassi: sembra che qualsiasi eccesso o carenza di aminoacidi ramificati danneggi il metabolismo dei grassi. Da studi condotti sugli animali i ricercatori hanno scoperto che la leucina potrebbe favorire l’eliminazione del grasso corporeo e regolare l’appetito.

Assorbimento delle sostanze nutritive: la leucina in particolare può aumentare la produzione dei trasportatori degli aminoacidi a livello intestinale. Questo a sua volta migliora l’assorbimento di altri aminoacidi. Si presume inoltre che gli aminoacidi ramificati regolino la composizione della flora intestinale, in quanto possibile fonte alimentare per i batteri buoni.

Funzione immunitaria: gli aminoacidi ramificati sono una fonte di energia per le cellule immunitarie. Favoriscono anche la produzione delle cellule immunitarie e di altri componenti difensivi del sistema immunitario, e potrebbero quindi garantire una migliore protezione contro le malattie infettive.

Produzione del latte materno: gli aminoacidi ramificati regolano la produzione del latte materno e consentono anche la formazione di altri importanti aminoacidi come glutammina, acido aspartico, alanina e asparagina. Aumentano inoltre la quantità di proteine nel latte materno e il volume complessivo di quest’ultimo. In linea generale, le proteine sono importanti per lo sviluppo del nascituro.

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Riconoscere e compensare una carenza

Sintomi di una carenza proteica

Non si conoscono casi di carenza isolata di leucina, isoleucina e valina perché gli alimenti contengono solo miscele di tutti e 20 gli aminoacidi. I topi, che non sono in grado di metabolizzare gli aminoacidi ramificati, presentano un deficit nel metabolismo muscolare e miastenia. Teoricamente si potrebbe ipotizzare che gli stessi sintomi potrebbero essere riscontrati anche nell’uomo.

È possibile invece soffrire di una carenza proteica che indebolisce il sistema immunitario e le capacità difensive contro gli agenti patogeni. Chi presenta una carenza di questo tipo si sente stanco e spossato. Aumenta inoltre il degrado della massa grassa e di quella muscolare, e la qualità della vita peggiora. Se questa carenza persiste, si formano accumuli di liquidi (edemi), solitamente a livello addominale (ascite).

Chi corre un rischio maggiore di carenza di proteine?

Alimenti ricchi di antiossidanti
Alcune categorie di persone, ad esempio gli anziani o gli sportivi, necessitano di un maggiore apporto proteico che, se non viene soddisfatto in modo sufficiente, può portare a una carenza di aminoacidi ramificati. Immagine: Artemidovna/iStock/Getty Images Plus

Il fabbisogno di proteine è più elevato in determinati gruppi di persone, come bambini, adolescenti e anziani. Anche gli sportivi, le persone con ustioni o lesioni e i pazienti sottoposti a interventi chirurgici possono avere bisogno di una maggiore quantità di proteine.

In caso di ustioni, lesioni e in presenza di molte patologie, il metabolismo deve funzionare a pieno regime, producendo e degradando una quantità superiore di proteine. Nella maggior parte dei casi questo fenomeno porta a un calo di peso, associato alla perdita di massa muscolare. Per evitarlo, è importante garantire sempre un ottimo apporto di proteine.

Aminoacidi ramificati: come rilevarne la carenza a livello ematico

Il medico può determinare l’apporto di aminoacidi ramificati nel sangue. Negli adulti il livello di valina dovrebbe essere compreso tra 119 e 336 micromoli per litro di siero, la componente liquida del sangue priva di cellule ematiche, quello dell’isoleucina tra 30 e 108 e quello della leucina tra 72 e 201.

Tuttavia, non sono mai stati fissati dei valori limite precisi che, se superati, possono indicare una carenza.

Compensare una carenza

Di solito il fabbisogno di aminoacidi ramificati è soddisfatto attraverso l’alimentazione. Poiché finora non è mai stata osservata alcuna carenza di singoli aminoacidi ramificati, non esistono raccomandazioni concrete in merito.

La dose di aminoacidi ramificati dovrebbe essere scelta in base a indicazioni terapeutiche. La medicina dei micronutrienti ricorre a una dose giornaliera di aminoacidi ramificati (BCAA) compresa tra 6.000 e 13.000 milligrammi.  

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Uso in caso di malattie e nello sport

Aminoacidi ramificati: protezione dal degrado muscolare in età avanzata

Uomo anziano che si allena
Con l’età, la massa e la forza muscolare diminuiscono, ma questo fenomeno può essere arrestato dagli aminoacidi ramificati, soprattutto se accompagnati da un’attività fisica regolare. Immagine: Mladen Zivkovic/iStock/Getty Images Plus

Gli aminoacidi ramificati sono importanti per la produzione delle proteine a livello muscolare. Un apporto insufficiente può contribuire alla perdita di massa muscolare dovuta all’età (sarcopenia). Molte persone anziane perdono l’appetito e non sono più in grado di masticare correttamente gli alimenti ricchi di proteine. Gli scienziati propongono di compensare una dieta povera di proteine con integratori a base di leucina, che potrebbero ridurre la perdita di massa muscolare in età avanzata e il relativo rischio di infermità e cadute.

Secondo uno studio osservazionale, gli anziani che assumevano leucina aumentavano di peso e incrementavano la loro massa magra, che è considerata un parametro indicativo della salute della massa muscolare. Sembrava inoltre che a trarre maggiori benefici fossero le persone esposte a un maggior rischio di perdita di massa muscolare a causa dell’età. Anche altre due meta-analisi hanno mostrato gli effetti chiaramente positivi della leucina, sebbene i risultati ottenuti non siano del tutto allineati. Questo è dovuto alla diversa composizione degli studi e alle significative oscillazioni riguardo alle dosi e alla durata.

In futuro sarà necessario condurre ulteriori studi a conferma dei risultati promettenti finora ottenuti. Il trattamento ha ottenuto gli effetti migliori sulle persone che soffrivano di atrofia muscolare. I medici specializzati in micronutrienti consigliano agli anziani che seguono una dieta povera di proteine di assumere ogni giorno 220 milligrammi di aminoacidi ramificati per chilogrammo di peso corporeo. In una persona che pesa 60 chilogrammi sono pari a circa 13.000 milligrammi.

Gli aminoacidi ramificati nello sport

La scienza discute animatamente se gli aminoacidi ramificati (BCAA) contribuiscano a difendere l’organismo dai danni muscolari e dagli stress fisici intensi. In effetti questo è possibile. In caso di intenso sforzo fisico (come negli sport di resistenza), gli aminoacidi ramificati sono utilizzati per produrre energia. Di conseguenza, la loro presenza nei muscoli si riduce, così come la loro concentrazione nel sangue. Si presume che un calo nella concentrazione di aminoacidi ramificati nei muscoli sia associato a maggiori danni muscolari.

Sono stati condotti numerosi studi preliminari e clinici su sportivi che avevano assunto aminoacidi ramificati. Alcuni studi hanno rivelato che i BCAA avevano un effetto positivo sulle prestazioni negli sport di resistenza e di forza, sullo sviluppo e il degrado muscolare e sulla ripresa (muscolare) dopo l’allenamento. In uno studio preliminare si è osservato inoltre che gli sportivi che avevano assunto aminoacidi ramificati avevano meno dolori muscolari dopo l’allenamento rispetto a chi aveva ricevuto un placebo. Altri studi, però, non hanno dato gli stessi risultati. Si presume che i BCAA siano efficaci soprattutto se l’apporto proteico è in linea di massima basso. Per confermare o confutare tali conclusioni sono necessario ulteriori studi.

Gli esperti in micronutrienti consigliano a chi pratica sport di resistenza e di forza di assumere ogni giorno da 6.000 a 10.000 milligrammi di aminoacidi ramificati, con un rapporto leucina-isoleucina-valina di 2:1:1, ad esempio: 4.000 milligrammi di leucina, 2.000 milligrammi di isoleucina e 2.000 milligrammi di valina.

Informazioni

Se assunti prima dell’allenamento, potrebbero avere un effetto maggiore. In linea generale, tuttavia, si sta ancora discutendo su quale sia il momento migliore per assumerli.

I BCAA riducono la stanchezza mentale in caso di stress fisico?

Esistono evidenze che gli aminoacidi ramificati (BCAA) potrebbero prevenire gli episodi di stanchezza emotiva. I BCAA attraversano la barriera ematoencefalica e possono così bloccare l’assorbimento a livello cerebrale di altri aminoacidi che utilizzano gli stessi trasportatori, tra cui il triptofano. Se il livello di aminoacidi ramificati nel sangue si riduce a causa di un intenso sforzo fisico, l’afflusso di triptofano a livello encefalico potrebbe aumentare. Questo favorisce a sua volta la produzione della serotonina che, se in eccesso, rende lenti e assonnati perché viene trasformata in melatonina, l’ormone del sonno.

I ricercatori stanno quindi testando se i BCAA possono frenare questo effetto "affaticante", e i primi studi condotti lo confermano. Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato che può incrementare le prestazioni mentali degli sportivi, anche se la maggior parte degli esperimenti condotti non ha mostrato vantaggi evidenti. Se possibile, andrebbero combinati con altri aminoacidi come ornitina, arginina e citrullina, così da risultare più efficaci e ridurre la concentrazione di ammoniaca nel sangue. Quest’ultima si crea in caso di stress fisico ed è possibile che un aumento della concentrazione a livello encefalico causi stanchezza.

Nonostante siano necessari studi più precisi, vale la pena provare ad assumere i BCAA. Per prevenire la stanchezza mentale durante l’attività sportiva gli esperti in micronutrienti consigliano di assumere ogni giorno fino a 16.000 milligrammi di aminoacidi ramificati, idealmente combinati con 12.000 milligrammi di ornitina aspartato.

Gli aminoacidi ramificati in caso di cirrosi epatica

In caso di cirrosi epatica il tessuto epatico è sostituito da tessuto connettivo, il fegato si cicatrizza e la sua funzionalità peggiora sempre di più. Di conseguenza, aumenta la quantità di ammoniaca nociva che può causare danni cerebrali fatali (encefalopatia epatica), problemi di concentrazione e problemi di memoria.

Gli aminoacidi ramificati (BCAA) contribuiscono a neutralizzare l’ammoniaca. In caso di cirrosi, tuttavia, la loro concentrazione spesso è ridotta. I ricercatori presumono che un’assunzione mirata possa ripristinare l’equilibrio degli aminoacidi e alleviare i danni cerebrali.

Una meta-analisi ha mostrato l’effetto positivo degli aminoacidi ramificati sulla cirrosi epatica. Questo effetto era evidente solo in persone con grave deficit cerebrale, mentre non influiva minimamente sul tasso di mortalità o sulla qualità della vita. Uno studio preliminare su soggetti alcolisti ha mostrato che i BCAA potrebbero prevenire una perdita patologica di peso e di massa muscolare in pazienti con carenze alimentari. Inoltre, gli aminoacidi potrebbero anche migliorare le funzioni immunitarie dei soggetti.

Non tutti gli studi condotti confermano tali effetti positivi. Gli aminoacidi ramificati andrebbero quindi assunti solo ed esclusivamente sotto il controllo del proprio medico, che controllerà il metabolismo (per monitorare ad esempio la quantità di ammoniaca).

Il parere degli esperti

È possibile che i BCAA abbiano anche effetti negativi. In teoria può accadere che aumentino la produzione di ammoniaca e che abbiano ripercussioni negative sul ciclo del citrato. Potrebbero anche favorire la concentrazione di glutammina, che potrebbe a sua volta danneggiare la neurotrasmissione glutammatergica. Questi effetti negativi potrebbero essere contrastati assumendo in concomitanza altri aminoacidi del ciclo dell’urea come l’ornitina aspartato.

Stadi di un danno epatico
La steatosi epatica (o fegato grasso) può ad esempio evolvere fino allo stadio di cirrosi epatica, in cui il tessuto epatico si cicatrizza a tal punto che l’organo non è più in grado di svolgere la propria funzione. Immagine: Shidlovski/iStock/Getty Images Plus

Secondo una meta-analisi (review), gli aminoacidi ramificati non causavano effetti collaterali gravi nei soggetti, anche se aumentava il rischio di nausea e diarrea. Questo fenomeno interessava un paziente su dieci.

Come trattamento di supporto contro la cirrosi epatica si consiglia una dose giornaliera di aminoacidi ramificati compresa tra 250 e 300 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo che, in chi pesa 60 chilogrammi, corrisponde a 15.000 milligrammi.

Consiglio

In caso di cirrosi epatica si consiglia di affiancare agli aminoacidi ramificati anche fibre e probiotici, che favoriscono la salute della flora intestinale. In questo modo si sostituiscono i batteri che producono ammoniaca, con ulteriori effetti positivi.

Gli aminoacidi ramificati aiutano in caso di ustioni, traumi o setticemia?

Si ritiene che gli aminoacidi ramificati supportino il trattamento della setticemia, delle ustioni o di un trauma, tutte condizioni che possono innescare un’ondata infiammatoria che interessa l’intero organismo (sindrome da risposta infiammatoria sistemica). I pazienti soffrono spesso di una grave degradazione della massa muscolare. Se questa grave reazione infiammatoria persiste, il rischio, nei casi più gravi, è un’insufficienza d’organo.

Gli aminoacidi ramificati potrebbero migliorare lo stato nutrizionale in presenza di setticemia, ustioni o trauma. Si presume inoltre che favoriscano la produzione di un altro aminoacido, la glutammina, necessario per la produzione delle cellule immunitarie e degli anticorpi.

Il parere degli esperti

Le alterazioni metaboliche durante la SIRS (sindrome da risposta infiammatoria sistemica) variano da persona a persona. La concentrazione di BCAA può subire forti oscillazioni: in alcuni pazienti i valori restano invariati, in altri aumentano o diminuiscono. Per essere sicuri della loro efficacia, bisogna misurare il loro livello ematico. Un altro fattore importante è l’insulinoresistenza, spesso attivata in caso di SIRS. Anche in questo caso i BCAA non hanno alcun effetto.

Nei primi studi condotti i ricercatori hanno scoperto che gli aminoacidi ramificati regolavano l’equilibrio proteico nei soggetti e potevano così migliorarne lo stato nutrizionale. Gli aminoacidi potrebbero essere efficaci anche in caso di lesioni cerebrali di natura traumatica. Negli animali, i BCAA miglioravano i danni mentali. Anche uno studio preliminare ha dimostrato come gli aminoacidi ramificati somministrati direttamente in vena a pazienti con gravi lesioni cerebrali di natura traumatica contribuissero al recupero delle capacità mentali.

Complessivamente, i risultati degli studi sono promettenti. Finora il trattamento non è generalmente riconosciuto e la maggior parte degli studi condotti non sono di ottima qualità. La leucina è l’aminoacido più efficace, di gran lunga superiore agli altri e quindi in futuro potrebbe essere utile soprattutto seguire una dieta integrata con leucina, sempre sotto il controllo del medico. La dose consigliata dovrebbe essere compresa tra 7.200 e 12.000 milligrammi di aminoacidi ramificati al giorno.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere consigliate di aminoacidi ramificati in milligrammi (mg)

Atrofia muscolare negli anziani

13.000

Sport di resistenza e di forza

da 6.000 a 10.000

Prevenzione di stanchezza emotiva durante lo sport

fino a 16.000

Cirrosi epatica

15.000

Ustioni, traumi e setticemie

da 7.200 a 12.000

 

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Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbero assunti gli aminoacidi ramificati?

Redazione di un piano alimentare
Normalmente il fabbisogno di BCAA è soddisfatto da un’alimentazione variegata, ma se dovesse aumentare, è consigliabile ricorrere a degli integratori. Immagine: GeorgeRudy/iStock/Getty Images Plus

Normalmente un’alimentazione equilibrata è sufficiente per soddisfare il fabbisogno di aminoacidi ramificati: 100 grammi di carne di manzo forniscono ad esempio 1.200 milligrammi di valina, 1.860 milligrammi di leucina e 1.110 milligrammi di isoleucina.

Se il fabbisogno aumenta, ad esempio in caso di malattie o di attività sportiva, o se si segue un’alimentazione molto povera di proteine, gli esperti in micronutrienti consigliano un integratore adatto, da assumere durante o indipendentemente dai pasti.

In linea generale, è importante garantire anche un giusto apporto di vitamina B6 perché, se essa è carente, gli aminoacidi ramificati non possono essere metabolizzati. In un esperimento condotto sugli animali ciò ha indotto l’insorgenza della steatosi epatica.

Gli scienziati presumono che, alla lunga, un aumento dell’apporto proteico possa causare un’acidificazione del metabolismo. Per compensarlo, l’organismo farebbe ricorso a una quantità maggiore di sostanze come il calcio contenuto nelle ossa, causando però osteoatrofia. Finora questo fenomeno non è stato dimostrato in correlazione all’assunzione di aminoacidi ramificati. Le persone anziane esposte a un maggiore rischio di osteoporosi dovrebbero inoltre assicurarsi di assumere quantità sufficienti di vitamina D e calcio.

Si consiglia, infine, di combinare i BCAA con l’ornitina per aumentare le prestazioni e in caso di cirrosi epatica.

BCAA prima o dopo l’allenamento? Consigli per gli sportivi

Si discute spesso su quale sia il momento giusto per assumere i BCAA. Alcuni consigliano prima dell’allenamento, altri dopo. In generale si hanno a disposizione pochi studi preliminari nei quali i ricercatori abbiano confrontato il momento dell’assunzione.

Uno degli studi a disposizione sostiene che gli aminoacidi ramificati assunti prima dello sport proteggano meglio dai dolori e dai danni muscolari, mentre secondo un altro studio non vi è alcuna differenza. Nel frattempo, è stata confutata anche l’opinione che le proteine siano efficaci solo entro una determinata finestra temporale di fino a un’ora dopo l’attività sportiva.

L’attuale letteratura a disposizione dimostra come gli aminoacidi ramificati possano essere assunti sia prima sia dopo l’allenamento. Soprattutto nelle discipline sportive di resistenza, gli esperti consigliano di assumerli anche durante l’allenamento. I BCAA possono contribuire a ridurre la stanchezza mentale.

Consiglio

Se si vuole potenziare la massa muscolare, gli aminoacidi ramificati andrebbero assunti insieme ad altri aminoacidi fondamentali, perché l’organismo è in grado di sviluppare la massa muscolare solo in presenza di tutti gli aminoacidi essenziali. Inoltre, è necessario garantire anche un sufficiente apporto di energia, necessaria, insieme alle proteine, per fare sì che i BCAA possano agire a supporto dei muscoli.

Come riconoscere gli integratori di qualità

La cosa importante è che l’integratore contenga quantità sufficienti di leucina. La leucina è l’aminoacido ramificato più importante in assoluto. Idealmente il rapporto leucina, isoleucina e valina dovrebbe essere pari a 2:1:1. Ciò significa che la quantità di leucina dovrebbe essere doppia rispetto a quella di isoleucina e valina.

Inoltre, gli integratori di ottima qualità sono privi di eccipienti come coloranti e aromi. Si consiglia di preferire gli integratori in polvere o in capsule, perché gli integratori liquidi possono contenere, ad esempio, dolcificanti o conservanti. Inoltre, gli integratori di qualità non dovrebbero contenere sostanze che possono causare allergie o intolleranze, come ad esempio soia, glutine o fruttosio.

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Sovradosaggio, interazioni e indicazioni

È possibile che si verifichi un sovradosaggio di aminoacidi ramificati?

Non si dovrebbero superare i 500 milligrammi di leucina per chilogrammo di peso corporeo al giorno, corrispondenti a circa 35.000 milligrammi totali (per un soggetto di 70 chilogrammi). In caso contrario, è possibile che aumenti il livello ematico di ammoniaca, prodotta dal degrado degli aminoacidi.

Per i soggetti sani un apporto proteico giornaliero pari a 2.200 milligrammi (2,2 grammi) per chilogrammo di peso corporeo non comporta alcun rischio. In un uomo che pesa 70 chilogrammi tale valore sarebbe pari a 154.000 milligrammi (154 grammi) di proteine al giorno.

Interazioni con i farmaci

Ad oggi non si conoscono interazioni tra gli aminoacidi ramificati e i farmaci.

Gli aminoacidi ramificati durante la gravidanza e l’allattamento

Le donne incinte dovrebbero evitare gli aminoacidi ramificati perché potrebbero causare depressione puerperale e aumento di peso. Se ne sconsiglia l’assunzione anche durante l’allattamento. Solitamente le donne incinte e che allattano assumono una quantità sufficiente di BCAA attraverso la dieta.

Consultare il proprio medico in caso di depressione, emicrania e Parkinson

Quantità elevate di aminoacidi ramificati nel sangue bloccano l’assorbimento a livello encefalico della tirosina e del triptofano, due importanti precursori di neurotrasmettitori quali la dopamina e la serotonina.

Una concentrazione elevata di aminoacidi ramificati potrebbe quindi agire negativamente su patologie caratterizzate da alterazioni dei neurotrasmettitori, tra cui depressione, emicrania o malattia di Parkinson. Le persone colpite da queste patologie dovrebbero assumere gli aminoacidi ramificati dopo aver consultato il proprio medico.

Aminoacidi ramificati: da considerare in caso di diabete e insulinoresistenza

Immagine illustrativa dei globuli sanguigni
In caso di insulinoresistenza, la capacità delle cellule di reagire all’insulina, l’ormone che regola la glicemia, si riduce e lo zucchero resta quindi nel sangue, aumentando il rischio di diabete. Immagine: iLexx/iStock/Getty Images Plus

Nelle persone che soffrono di alterazioni del metabolismo dello zucchero e di diabete i ricercatori hanno riscontrato un livello superiore alla norma di aminoacidi ramificati nel sangue, ma non è ancora chiaro se si tratta di una conseguenza o di una causa. Nel complesso, i risultati sono contraddittori: da un lato ci sono studi nei quali un’alimentazione a base di dosi maggiori di aminoacidi ramificati riduceva il rischio di diabete, dall’altro ci sono studi che hanno invece mostrato come il rischio di diabete aumenti in misura direttamente proporzionale alla maggiore quantità di aminoacidi ramificati assunti.

I BCAA forniscono un ottimo apporto nutritivo all’organismo e favoriscono la secrezione dell’insulina, l’ormone che regola la glicemia. Nel lungo termine, tuttavia, può accadere che in alcune persone la resistenza all’insulina peggiori.

Finché la situazione non sarà chiarita, i diabetici e chi soffre di insulinoresistenza o sovrappeso dovrebbero evitare di consumare regolarmente aminoacidi ramificati.

Indicazioni sull’assunzione in presenza di malattie epatiche e renali

Chi soffre di insufficienza renale deve fare attenzione all’apporto proteico. Per queste persone la quantità massima di proteine giornaliera è spesso stabilita in modo molto preciso e deve essere considerata quando si aggiungono aminoacidi ramificati. Si consiglia quindi di consultare sempre il proprio medico.

Anche chi soffre di grave insufficienza epatica e di cirrosi dovrebbe sempre rivolgersi prima al proprio medico.

Aminoacidi ramificati: da considerare in caso di neoplasie

È stato osservato che alcune tipologie di tumori (come la leucemia) utilizzano gli aminoacidi ramificati come fonte di energia. In attesa di ulteriori dati, si sconsiglia ai pazienti oncologici di assumere questi aminoacidi senza aver prima consultato il proprio medico.

 

Aminoacidi ramificati: da evitare in caso di malattia delle urine a sciroppo d’acero

La malattia delle urine a sciroppo d’acero (nota anche come chetoaciduria a catena ramificata) è una malattia rara e genetica caratterizzata da un deficit del metabolismo degli aminoacidi. Il livello degli aminoacidi ramificati nel sangue, nei tessuti e nelle urine aumenta, alterandone la degradazione.

Questo porta a una carenza di energia, a stress ossidativo a livello encefalico e, nei casi più gravi, a danni neurologici. Chi ne è colpito non può assumere aminoacidi ramificati.

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Riepilogo

Gli aminoacidi ramificati (BCAA) comprendono leucina, isoleucina e valina e fanno parte degli aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di sintetizzare e che quindi devono essere assunti con la dieta. I BCAA sono necessari principalmente nei muscoli e nel cervello, dove svolgono un ruolo importante per la produzione delle proteine, lo sviluppo dei muscoli e il metabolismo di energia, zuccheri e grassi.

Finora non è mai stata osservata una carenza isolata di aminoacidi ramificati. Tuttavia, in determinate situazioni si può verificare una carenza di proteine. Diverse categorie di persone hanno un maggiore fabbisogno di proteine, ad esempio i bambini e gli adolescenti, gli sportivi o le persone colpite da ustioni e lesioni o che si sono sottoposte a interventi chirurgici.

La medicina dei micronutrienti ricorre agli aminoacidi ramificati in caso di cirrosi epatica, ustioni, traumi, setticemia o, nel caso degli anziani, per conservare la massa muscolare. Gli aminoacidi ramificati sono noti soprattutto per il loro uso nelle discipline sportive di resistenza e forza e per prevenire la stanchezza mentale dopo un allenamento.

Le persone con diabete di tipo 2 o insufficienza renale o epatica e le donne incinte non dovrebbero assumere integratori a base di aminoacidi ramificati. Lo stesso vale per chi soffre della malattia delle urine a sciroppo d’acero o di neoplasie.

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Indice degli studi e delle fonti

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