I beta-glucani del lievito per un sistema immunitario forte

Come coadiuvare il trattamento delle malattie con i beta-glucani del lievito

I beta-glucani del lievito sono carboidrati non digeribili (fibre) che attivano il sistema immunitario, supportando le difese dell’organismo nella loro lotta contro agenti patogeni come batteri e virus. Il loro potenziale non si ferma però qui, e i ricercatori ne discutono l’eventualità dell’impiego anche contro il cancro. Scoprite il raggio d’azione dei beta-glucani del lievito e quando utilizzarli.

Cubetti di lievito interi e sbriciolati su sfondo chiaro
I beta-glucani del lievito sono fibre legate in modo particolare tra loro, che vengono per questo riconosciute dalle cellule immunitarie dell’intestino. In questo modo allenano il sistema di difesa dell’organismo, fornendogli gli strumenti necessari per combattere gli agenti patogeni. Immagine: beats3/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e presenza negli alimenti

Proprietà dei beta-glucani

I beta-glucani sono carboidrati (polisaccaridi) presenti nelle pareti cellulari di piante, cereali, lieviti e funghi, ad esempio in specie come reishi, shiitake, maitake e cordyceps. Tra i cereali, i beta-glucani si ritrovano ad esempio nei fiocchi d’avena. L’organismo non può utilizzarli per la produzione di energia e per questo rientrano nella categoria delle fibre.

I beta-glucani sono composti da singole molecole di zucchero unite tra loro da legami speciali (legami glicosidici). A differenza di quelli delle piante e dei cereali, i beta-glucani di lievito e funghi presentano legami diversi: si tratta principalmente di speciali beta-1,3/1,6-glucani.

I diversi tipi di legami con catena molecolare di lunghezza differente li rendono solubili o insolubili in acqua. I beta-glucani del lievito sono in prevalenza fibre insolubili. In base a struttura e proprietà, i beta-glucani hanno effetti e campi di impiego diversi.

Beta-glucani del lievito negli alimenti

Nella medicina dei micronutrienti si utilizzano spesso i beta-glucani del lievito Saccharomyces cerevisiae, noto anche come lievito da panificazione e usato per la preparazione di prodotti da forno, tutti contenenti dunque beta-glucani. Il Saccharomyces cerevisiae viene impiegato anche per la produzione della birra. Un’altra fonte di beta-glucani è rappresentata dai fiocchi di lievito, utilizzati ad esempio nei condimenti. Le pareti cellulari del lievito secco sono composte per un terzo da beta-glucani.

Classificazione

Fabbisogno e funzioni nell’organismo

Esiste un fabbisogno giornaliero di beta-glucani del lievito?

I beta-glucani appartengono al gruppo delle fibre, che secondo la Deutsche Gesellschaft für Ernährung, l’ente tedesco per la nutrizione, dovrebbero essere assunte ogni giorno in quantità non inferiore a 30 grammi (per gli adulti).

Per il loro assorbimento non esistono tuttavia valori di riferimento. I beta-glucani del lievito sono efficaci anche in quantità minime e la loro funzione di fibre è pertanto di poco rilievo. Gli esperti ritengono però che non dovrebbero mancare nell’alimentazione quotidiana.

Assorbimento e distribuzione nell’organismo

Illustrazione del sistema linfatico umano
Le cellule immunitarie assorbono i beta-glucani del lievito, li scindono e li portano al sistema linfatico, che a sua volta li mette a disposizione dell’organismo. Immagine: pixologicstudio/iStock/Getty Images Plus

In qualità di fibre, i beta-glucani per definizione non vengono assorbiti nell’intestino tenue, perché l’organismo non possiede enzimi in grado di scinderli, e normalmente raggiungono il colon, dove vengono metabolizzati dai batteri intestinali.

I beta-glucani del lievito hanno però la particolarità di poter raggiungere il corpo mediante altre vie: le cellule immunitarie nell’intestino tenue li assorbono e si spostano nei linfonodi attraverso i vasi linfatici. Dopo circa quattro giorni li decompongono, dando vita a prodotti di scissione (frammenti) efficaci sul piano biologico. Si suppone che questi prodotti di scissione derivati dai beta-glucani del lievito siano messi a disposizione dell’intero organismo attraverso il sistema linfatico.

Le cellule immunitarie necessitano di circa due settimane per decomporre completamente i beta-glucani del lievito, che per questo hanno un’azione lenta e costante.

Funzioni dei beta-glucani del lievito nell’organismo

I beta-glucani si trovano nelle pareti cellulari non solo del lievito negli alimenti, ma anche in quelle di determinati agenti patogeni: nel ruolo di “molecole segnaletiche” di batteri e funghi, mostrano all’organismo l’attacco in corso per permettere al sistema immunitario di reagire.

Inoltre, attivano la risposta immunitaria, sebbene in misura assai più ridotta rispetto agli agenti patogeni e senza provocare sintomi di malattie. In questo modo il corpo viene sottoposto a una sorta di allenamento, che lo prepara a combattere le minacce reali. I beta-glucani del lievito stimolano così i macrofagi, che assorbono e neutralizzano i corpi estranei. Essi supportano inoltre le cellule natural killer nell’eliminazione dei patogeni e stimolano la produzione di anticorpi.

Ai beta-glucani vengono attribuiti molti effetti benefici per la salute:

  • Immunodeficienza, infezioni, cancro: mediante “l’effetto allenamento” per il sistema immunitario, i beta-glucani del lievito aiutano il corpo a respingere le infezioni, rendendolo pronto a difendersi. In virtù della loro azione stimolante sulle difese immunitarie li si ritiene efficace anche contro il cancro.
  • Allergie: i beta-glucani del lievito potrebbero essere in grado di alleviare le allergie, sebbene occorra ancora scoprire come. Si suppone che ottengano questo effetto riducendo lo stress ossidativo e le sostanze infiammatorie.
  • Guarigione delle ferite: i beta-glucani del lievito potrebbero essere impiegati esternamente per migliorare la guarigione delle ferite. Favoriscono lo spostamento delle cellule immunitarie nella sede delle lesioni, dove stimolano la produzione di pelle e collagene, necessario all’organismo per la rigenerazione di una cute compatta e stabile.
  • Metabolismo, glicemia e colesterolo: i beta-glucani del lievito possono ridurre la glicemia e i lipidi ematici, nonché le infiammazioni nel tessuto adiposo. In un piccolo studio di rilevanza clinica condotto su soggetti in sovrappeso, hanno consentito di abbassare la pressione sanguigna e diminuire la circonferenza dei fianchi. Per questo possono essere utili anche in presenza di malattie cardiovascolari. Un’efficacia più marcata, ad esempio per la riduzione del colesterolo, viene in ogni caso attribuita ai beta-glucani dell’avena.
  • Formazione del sangue: i beta-glucani del lievito sembrano favorire la formazione del sangue.
  • Azione antimutagena e antiossidante: gli esperimenti di laboratorio e sugli animali evidenziano la capacità dei beta-glucani del lievito di neutralizzare lo stress ossidativo, altrimenti in grado di provocare modifiche genetiche (mutazioni), sebbene questi effetti non siano ancora stati dimostrati in studi sugli esseri umani.
Illustrazione delle cellule del sistema immunitario
Il sistema immunitario viene allenato dai beta-glucani del lievito, che ne stimolano le varie cellule per prepararle al confronto con gli agenti patogeni. Immagine: toonishwarhead/iStock/Getty Images Plus
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Impiego in caso di malattie

Immunodeficienza: i beta-glucani del lievito stimolano il sistema immunitario

Donna raffreddata seduta sul divano con tè e medicine
Nell’ambito di uno studio i beta-glucani del lievito, a differenza del placebo, hanno alleviato i sintomi dell’infreddatura come raffreddore, mal di gola e raucedine. Immagine: Tero Vesalainen/iStock/Getty Images Plus

L’organismo delle persone immunodepresse può difendersi solo limitatamente dagli attacchi dei patogeni e cade più spesso preda di infezioni. I beta-glucani del lievito attivano il sistema immunitario, supportando così le difese del corpo.

I beta-glucani del lievito hanno sostenuto il sistema immunitario dei bambini con infezioni ricorrenti alle vie respiratorie e/o asma: la loro somministrazione quotidiana alla dose di 100 milligrammi ha aumentato nettamente la produzione di anticorpi, come indicato da un piccolo studio di rilevanza clinica. Gli anticorpi sono una componente essenziale del sistema immunitario necessari all’organismo per neutralizzare le sostanze estranee e gli agenti patogeni.

I beta-glucani del lievito potrebbero essere utili anche ai pazienti in attesa di un intervento chirurgico, seguito da una fase caratterizzata da un aumento del rischio di infezioni. Il problema può essere arginato con i beta-glucani: la loro somministrazione endovenosa nell’ambito di un altro studio altamente qualitativo di portata ridotta ha permesso di ridurre il numero delle infezioni registrate. Anche il fabbisogno di antibiotici è diminuito, così come la durata della degenza dei pazienti nel reparto di terapia intensiva.

Sono molte le indicazioni di un’azione positiva dei beta-glucani del lievito sul sistema immunitario, tuttavia non ancora generalmente riconosciuta. L’impiego dei beta-glucani, ben tollerabili, vale ad ogni modo un tentativo in caso di immunodeficienza. Per rinforzare il sistema immunitario gli esperti in micronutrienti consigliano da 250 a 750 milligrammi di beta-glucani al giorno.

I beta-glucani del lievito per alleviare le infreddature

I sintomi delle infreddature, come naso gocciolante e mal di gola, tornano periodicamente a farci visita. L’azione rinforzante dei beta-glucani del lievito sul sistema immunitario può proteggere dalle infreddature e alleviarne i sintomi, come attestato da numerosi studi di alto livello.

L’assunzione di beta-glucani del lievito ha permesso di ridurre di un quarto la frequenza degli episodi di infreddatura, mentre i casi riscontrati si sono verificati in forma più lieve: i beta-glucani del lievito hanno attenuato i sintomi tipici come raucedine, raffreddore e mal di gola, a differenza del placebo. I pazienti hanno inoltre affermato che l’assunzione dei beta-glucani del lievito ha reso più agevole la respirazione. I ricercatori impegnati in un piccolo studio di rilevanza clinica non hanno osservato alcun effetto sulla frequenza delle infreddature, ma hanno riportato l’azione antipiretica dei beta-glucani del lievito.

Uno stress eccessivo aumenta il rischio di infreddature. Anche in questo caso i beta-glucani sembrano essere efficaci: le donne sottoposte a stress psicologico che avevano assunto i beta-glucani del lievito presentavano sintomi di infreddatura nettamente inferiori a quelle del gruppo del placebo. I risultati di uno studio preliminare hanno evidenziato inoltre un miglioramento del benessere generale e delle prestazioni. Questo esito è stato confermato da uno studio di alto profilo condotto su uomini e donne.

Informazioni

Lo sport fa bene alla salute, ma un esercizio fisico eccessivo può indebolire il sistema immunitario. Uno studio sugli animali mostra la capacità dei beta-glucani del lievito di ridurre il rischio di infezioni alle vie respiratorie superiori provocate da stress fisico. Tuttavia, non esistono ancora studi sulle infreddatura negli sportivi.

 

Contro le infreddature gli esperti in micronutrienti consigliano 250 milligrammi di beta-glucani del lievito al giorno.

I beta-glucani del lievito possono rallentare la crescita del cancro?

I beta-glucani del lievito possono attivare il sistema immunitario acquisito, che combatte le cellule degenerate, rallentando così la crescita di quelle tumorali. Alcune di loro sembrano essere più fortemente influenzate dai beta-glucani del lievito rispetto ad altre, ad esempio le cellule del cancro a polmone, fegato, ovaio, vescica e seno.

Le conoscenze sull’azione antitumorale dei beta-glucani del lievito derivano principalmente da esperimenti di laboratorio e sugli animali. Tuttavia, esistono anche i primi studi di alta qualità sugli esseri umani, che forniscono risultati promettenti: la’integrazione di beta-glucani del lievito per tre mesi ha migliorato le condizioni fisiche e psichiche dei pazienti oncologici. La sostanza ha inoltre aumentato il numero delle cellule natural killer, che combattono le cellule degenerate. L’impiego dei beta-glucani del lievito ha contribuito anche a migliorare lo stato nutrizionale e alleviare la spossatezza cronica dei pazienti provocata dal cancro.

Sono attualmente in corso ulteriori studi in cui i beta-glucani del lievito vengono somministrati per via endovenosa assieme ad anticorpi. I primi risultati sono positivi e indicano come la combinazione riesca quasi a raddoppiare il tasso di risposta dei pazienti alla terapia.

Le dosi di beta-glucani del lievito impiegate negli studi sul cancro erano comprese tra 100 e 750 milligrammi al giorno. Molti sono gli studi attualmente ancora in corso e per questo non è possibile definire il dosaggio e il tipo di applicazione ottimali. La quantità appropriata andrebbe quindi concordata con il medico.

I beta-glucani proteggono dalla parodontite?

La parodontite è una malattia cronica dell’apparato di sostegno dei denti. Se non trattata, può portare sia alla perdita dei denti sia a gravi malattie conseguenti, come l’arteriosclerosi. I beta-glucani del lievito, con la loro azione immunostimolante, potrebbero avere un effetto positivo sulla patologia.

La loro efficacia è stata testata da un gruppo di ricercatori nel corso di un esperimento di laboratorio con cellule di malati di parodontite, in cui è stata evidenziata la loro capacità di inibire il rilascio del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), un neurotrasmettitore principalmente responsabile della distruzione del tessuto di supporto dei denti. Hanno inoltre favorito il rilascio di una sostanza (interleuchina-10) che protegge il tessuto.

L’efficacia dei beta-glucani del lievito in presenza di parodontite deve essere ancora dimostrata con studi sugli esseri umani, ma sulla base dei loro effetti positivi sul sistema immunitario gli esperti in micronutrienti ne consigliano in ogni caso da 100 a 250 milligrammi al giorno.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di beta-glucani del lievito consigliate in caso di malattie in milligrammi (mg)

Immunodeficienza

da 250 a 750

Infreddatura

250

Cancro

da 100 a 750 (solo con il consenso del medico)

Parodontite

da 100 a 250

 

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Uso insieme ai farmaci

I beta-glucani del lievito alleviano l’anemia provocata dalla chemioterapia?

I pazienti oncologici devono sottoporsi spesso a chemioterapia. I farmaci (citostatici) inibiscono la divisione e la crescita delle cellule tumorali, attaccando però anche le cellule sane e, in particolare, quelle che si dividono più spesso, come le cellule ematiche. Quasi tutti i pazienti oncologici soffrono nel corso della malattia di anemia, che contribuisce spesso anche alla comparsa della sindrome da stanchezza cronica.

I beta-glucani del lievito favoriscono la produzione del sangue e per questo i ricercatori ipotizzano una loro capacità di arginare l’anemia provocata dalla chemioterapia. I beta-glucani del lievito sono già stati testati in un primo studio su pazienti sottoposti a chemioterapia, in cui è stato registrato un lieve miglioramento dei valori ematici. La loro assunzione non ha provocato intolleranze e ha aumentato la sensazione di benessere generale dei partecipanti. Il 40 percento dei soggetti ha inoltre riportato un calo della stanchezza. Altri studi di rilevanza clinica hanno ora il compito di confermare questi risultati. In parallelo a un trattamento chemioterapico possono essere utili da 30 a 60 milligrammi di beta-glucani del lievito al giorno.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di beta-glucani del lievito consigliate in caso di assunzione di farmaci in milligrammi (mg)

Terapia antitumorale

da 30 a 60 (solo con il consenso del medico)

 

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Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbero assunti i beta-glucani del lievito?

In linea di principio anche i beta-glucani del lievito assunto con l’alimentazione possono svolgere un’azione positiva sul sistema immunitario. Per la prevenzione di malattie o a supporto del loro trattamento i medici specializzati in micronutrienti raccomandano tuttavia l’impiego di preparati che ne indichino il contenuto esatto, per una maggiore precisione nel dosaggio.

Consiglio

La quantità ottimale dipende anche dall’integratore stesso e dalle sue proprietà, indicate dal produttore e da considerare prima dell’assunzione.

I beta-glucani del lievito vanno di preferenza assunti insieme ai pasti con un po’ di liquido, eventualmente suddividendo la dose giornaliera in più porzioni. Gli integratori sono normalmente disponibili in capsule.

Beta-glucani in capsule e polvere
Per prevenire malattie infettive o a supporto del sistema immunitario in presenza di un’infezione, i medici specializzati in micronutrienti consigliano preparati a base di beta-glucani del lievito. Immagine: eskymaks/iStock/Getty Images Plus

Come si riconosce un buon preparato?

L’azione sul sistema immunitario dipende dal tipo di legame delle singole molecole di zucchero dei beta-glucani: la massima efficacia è stata dimostrata dai beta-glucani del lievito con un’elevata percentuale di beta-1,3/1,6-glucano.

Anche la solubilità è importante. I preparati di buona qualità dovrebbero contenere beta-glucani del lievito insolubili, poiché quelli solubili non esercitano un’azione completa sul sistema immunitario. I beta-glucani insolubili vengono trasformati dal sistema immunitario in composti solubili, messi a disposizione dell’organismo.

I preparati di alta qualità dovrebbero inoltre essere privi di sostanze nocive e in grado di provocare reazioni allergiche, nonché di additivi come aromi e coloranti. È importante che le materie prime utilizzate siano di alta qualità e non vengano lavorate con procedimenti aggressivi.

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Sovradosaggio, interazioni e avvertenze in caso di malattie

È possibile che si verifichi un sovradosaggio di beta-glucani del lievito?

Ad oggi non esistono studi sull’assunzione a lungo termine dei beta-glucani del lievito. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) considera sicuro l’impiego di 375 milligrammi di beta-glucani al giorno tramite integratori, con la possibilità di aumentare le dosi per brevi periodi.

I prodotti contenenti il lievito Saccharomyces cerevisiae fanno parte dell’alimentazione e vengono impiegati da tempo in tutta sicurezza. Sono ben tollerati e solo raramente provocano reazioni allergiche, il cui rischio rimane altrettanto ridotto anche in caso di assunzione di beta-glucani del lievito.

Sono state osservate complicazioni solo quando i beta-glucani del lievito sono stati somministrati direttamente per via endovenosa, con effetti quali aumento della formazione di granulomi (tumori benigni provocati da stimoli infiammatori) e ingrossamento di fegato e milza.

Interazioni con i farmaci

Le fibre solubili creano un gel nel tratto digerente che rallenta l’assorbimento intestinale dei farmaci e, di conseguenza, anche della quantità di principio attivo trasportata al sangue. Per questo si raccomanda di assumere le varie sostanze a una distanza di almeno due ore.

Per i beta-glucani del lievito non sono state osservate interazioni con i farmaci. Sono essenzialmente insolubili e per questo non ne influenzano l’assorbimento.

Consigli sull’assunzione in presenza di granulomi

Studi condotti sugli animali sembrano indicare la capacità dei beta-glucani del lievito di favorire la formazione di granulomi nel fegato e nei polmoni. I granulomi sono tumori benigni che compaiono quando i macrofagi del sistema immunitario non riescono a eliminare il focolaio dell’infiammazione e lo inglobano, ad esempio nel quadro di una reazione allergica. I granulomi possono presentarsi anche dopo un’infezione o in caso di malattie infiammatorie come il morbo di Crohn, la sarcoidosi o i reumatismi (noduli reumatoidi).

Questi effetti dopo l’assunzione di integratori di beta-glucani non sono tuttavia stati ancora osservati nell’uomo. Per sicurezza il loro impiego da parte di soggetti con granulomi deve essere preventivamente discusso con un medico.

Anemia: monitoraggio dei valori ematici e controllo dei livelli di ferro

Illustrazione di un uomo che cerca di difendersi dai batteri.
I beta-glucani del lievito attivano il sistema immunitario e rendono l’organismo in grado di difendersi dagli attacchi di agenti patogeni, come batteri e virus. Immagine: SIphotography/iStock/Getty Images Plus

I beta-glucani del lievito favoriscono la formazione delle cellule ematiche. Gli studi sugli animali sembrano tuttavia indicare che la somministrazione ripetuta tramite iniezione di beta-glucani possa ridurre la risposta dei precursori delle cellule ematiche, con conseguente anemia (anemia microcitaria con globuli rossi troppo piccoli). Questo effetto collaterale non è tuttavia stato osservato nell’uomo. Le cavie hanno inoltre ricevuto beta-glucani solubili, che disturbano il metabolismo del ferro, mentre i beta-glucani del lievito sono di solito fibre insolubili.

In presenza di anemia o carenza di ferro accertate, l’assunzione dei beta-glucani del lievito andrebbe preventivamente discussa con il medico, che può controllare i valori ematici.

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Riepilogo

I beta-glucani del lievito hanno molto effetti positivi sulla salute perché attivano il sistema immunitario. Possono dunque essere particolarmente utili alle persone immunodepresse. L’assunzione di beta-glucani del lievito consente, ad esempio, di mitigare i sintomi delle infreddature. Grazie alla loro azione stimolante sul sistema immunitario, i beta-glucani del lievito potrebbero anche arginare la crescita dei tumori, e il loro impiego sembra inoltre influenzare positivamente le malattie dell’apparato di sostegno dei denti (parodontite). I beta-glucani del lievito potrebbero anche ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia per il trattamento del cancro e proteggere dalla comparsa di anemia.

Nella medicina dei micronutrienti si utilizzano spesso i beta-glucani del lievito Saccharomyces cerevisiae, noto anche come lievito da panificazione o lievito di birra. I beta-glucani del lievito sono generalmente ben tollerati. Negli esseri umani sono insorte complicazioni solo in caso di somministrazione endovenosa diretta, mentre negli studi sugli animali si è registrata la comparsa di granulomi. Per sicurezza le persone con granulomi e anemia dovrebbero discutere l’opportunità della loro assunzione con il proprio medico.

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Indice degli studi e delle fonti

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