La vitamina B1 è una delle vitamine più importanti per il metabolismo, di cui l’organismo ha bisogno per produrre energia dalle sostanze nutritive assunte con la dieta. Scoprite qui se siete a rischio di una carenza di vitamina B1, come riconoscere tale carenza e per quali malattie e con quali farmaci è necessario garantire un apporto sufficiente di questa vitamina.
Proprietà e presenza negli alimenti
Proprietà della vitamina B1
La vitamina B1, chiamata anche tiamina, appartiene alle vitamine del gruppo B. Si tratta di una vitamina idrosolubile, la cui forma attiva è un cosiddetto coenzima, una molecola ausiliaria che consente agli enzimi di svolgere le loro funzioni durante il metabolismo. Per essere efficace, la vitamina B1 deve essere attivata, ovvero trasformata in tiamina pirofosfato (TPP), definita anche tiamina difosfato (TDP).
La vitamina B1 è presente negli alimenti di origine animale e vegetale. Questi ultimi contengono tiamina libera, mentre nei prodotti animali essa è presente sotto forma di tiamina pirofosfato (TPP), già legata a due gruppi fosfati.
La vitamina B1 è sensibile al calore e in media il 30% della quantità contenuta negli alimenti si perde durante la cottura. Anche luce e ossigeno possono danneggiarla, quindi gli alimenti che contengono vitamina B1 andrebbero conservati in un luogo fresco e buio.
Presenza negli alimenti
Cinque importanti fonti di vitamina B1 | Milligrammi (mg) per 100 calorie (kcal) | Milligrammi (mg) per 100 grammi (g) |
---|---|---|
Filetto di maiale | 1,2 | 1,4 |
Piselli | 0,89 | 0,76 |
Prosciutto | 0,76 | 1,1 |
Soia | 0,67 | 1 |
Fiocchi d’avena | 0,17 | 0,65 |
Nota: i valori possono oscillare.
Fabbisogno e funzioni nell’organismo
Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina B1?
Il fabbisogno giornaliero di vitamina B1 dipende dall’apporto calorico personale, poiché la vitamina B1 è necessaria per il metabolismo energetico. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) raccomanda alle persone di ogni gruppo ed età un apporto di vitamina B1 pari a 0,1 milligrammi per 1.000 kilojoule, corrispondenti a quasi 240 kilocalorie. Quindi, se un uomo assume 2.400 kilocalorie al giorno (10.000 kilojoule), ha bisogno di 1,0 milligrammo di vitamina B1.
L’organismo è in grado di immagazzinare solo quantità minime di vitamina B1, che deve quindi essere assunta ogni giorno. Solitamente le persone sane non fanno fatica a soddisfare il fabbisogno giornaliero attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata contenente prodotti cereali ogni giorno, legumi di frequente e piatti a base di carne da due a tre volte la settimana.
Fabbisogno giornaliero di vitamina B1 in milligrammi (mg) | |
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Adolescenti (da 15 a 17 anni) | 0,1 mg per 1.000 kilojoule (240 kilocalorie) |
Adulti dai 18 anni di età | 0,1 mg per 1.000 kilojoule (240 kilocalorie) |
Donne in gravidanza e allattamento | 0,1 mg per 1.000 kilojoule (240 kilocalorie) |
Assorbimento e depositi di vitamina B1 nell’organismo
La vitamina B1 viene assorbita principalmente nella porzione prossimale dell’intestino tenue e probabilmente anche nell’intestino crasso. Quella contenuta negli alimenti di origine vegetale, e con molta probabilità anche quella presente negli alimenti di origine animale, può essere utilizzata direttamente.
Nel sangue, la vitamina B1 si lega alle proteine e attraverso il fegato raggiunge la circolazione, gli organi e i tessuti, dove viene trasportata all’interno dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule.
L’organismo non è in grado di accumulare vitamina B1 e quella in eccesso viene immediatamente distrutta. Ecco perché è necessario assumerla regolarmente. Maggiore è la quantità di vitamina B1 che raggiunge l’intestino, peggio sarà assorbita e quindi maggiore sarà anche la quantità eliminata. Questo processo rende praticamente impossibile il rischio di sovradosaggio.
Quali sono le funzioni della vitamina B1?
La vitamina B1 è necessaria per numerosi processi dell’organismo. Le sue funzioni principali sono:
Metabolismo energetico: per assorbire energia dall’alimentazione il corpo ha bisogno della vitamina B1, che sotto forma di coenzima tiamina pirofosfato (TPP) partecipa alla metabolizzazione di carboidrati e proteine.
Sistema nervoso: per produrre energia, il cervello consuma molto zucchero e di conseguenza non può fare a meno della vitamina B1, fondamentale anche per la produzione di importanti neurotrasmettitori cerebrali come l’acetilcolina e la serotonina. Possiamo quindi affermare che contribuisce indirettamente alla trasmissione degli stimoli e alle funzioni neurologiche.
Informazioni
Inoltre, per molto tempo si pensava che proteggesse dalle punture di zanzara, anche se esami più recenti hanno smentito questo effetto protettivo.
Riconoscere e compensare una carenza
Riconoscere i sintomi di una carenza di vitamina B1
Una carenza di vitamina B1 ha ripercussioni sul metabolismo. Anche solo una lieve carenza può causare stanchezza, perdita di appetito, problemi digestivi e irritabilità.
Altri sintomi includono disturbi mentali come una certa confusione o smemoratezza. Nei casi più gravi una carenza può danneggiare le funzioni neurologiche di base. I sintomi sono paresi, crampi o infiammazioni neurologiche accompagnate da dolori.
Chi presenta questi sintomi dovrebbe consultare il proprio medico, che verificherà il livello ematico di vitamina B1.
Una volta compensata la carenza, i disturbi di solito scompaiono.
Chi è colpito da una carenza di vitamina B1?
Esistono tre categorie a rischio spesso colpite da una carenza di vitamina B1:
Alcolisti: l’alcol blocca l’assorbimento della vitamina B1 e ne compromette la trasformazione nella sua forma attiva. Un elevato consumo di alcol può quindi portare a una carenza, definita anche sindrome di Wernicke-Korsakow.
Persone che seguono un’alimentazione scorretta: l’organismo non è in grado di accumulare vitamina B1, che deve quindi essere assorbita regolarmente. Un’alimentazione priva di prodotti integrali e legumi può causare una carenza. Alimenti privi di vitamina B1 sono alimenti raffinati come la farina bianca e il riso brillato, presenti ad esempio nei fast food. Una carenza di vitamina B1 dovuta a malnutrizione è definita anche "beriberi".
Elevata attività fisica: durante lo stress fisico, le cellule devono fornire maggiore energia e per farlo necessitano della vitamina B1. Chi pratica sport a livello agonistico, ma anche chi svolge lavori fisici molto duri, ha un fabbisogno di vitamina B1 superiore alla media. Una carenza può essere anche la conseguenza di febbre e stress e manifestarsi durante la crescita.
Vitamina B1: comprendere gli esami di laboratorio
Il livello ematico della vitamina B1 viene calcolato prelevando del sangue da una vena in soggetti a digiuno. Il risultato ottenuto è affidabile e determinante solo se il paziente non ha mangiato nulla nelle dodici ore precedenti il prelievo.
L’esame di laboratorio verifica se un apporto di vitamina B1 nel sangue migliora l’attività di un determinato enzima. Se il risultato è positivo, si può parlare di carenza.
Il parere degli esperti
Il livello ematico della vitamina B1 può essere determinato anche indirettamente attraverso la verifica dell’attività della transchetolasi, un enzima necessario per il metabolismo dei carboidrati che, per agire, ha bisogno di un cofattore, la tiamina pirofosfato (TPP). In laboratorio si determina prima il valore di base dell’attività della transchetolasi (EKT0) nei globuli rossi, poi si somministra TTP al soggetto e si misura di nuovo tale valore (EKT). Il rapporto tra EKT ed EKT0 di entrambi i valori enzimatici rappresenta la misura indiretta dell’apporto di vitamina B1.
Il valore ottenuto (EKT/EKT0) è normalmente inferiore a 1,15 in persone che assumono una quantità sufficiente di vitamina B1, mentre chi presenta un valore superiore a 1,25 soffre di una carenza.
Rapporto dell’attività della transchetolasi EKT/EKT0 | Microgrammi di vitamina B1 per litro di sangue intero (µg/l) | |
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Carenza | oltre 1,25 | inferiore a 15 |
Carenza lieve | da 1,15 a 1,25 | inferiore a 45 |
Valori normali | 1,15 | da 50 a 90 |
Nota: i valori normali presentano ampie oscillazioni.
Come compensare una carenza di vitamina B1
Per compensare una carenza è necessario assumere dosi elevate di vitamina B1. In pazienti con carenza conclamata, i medici consigliano di assumere una dose massima di 300 milligrammi fino a normalizzarne lo stato. Si tratta di una dose molto elevata, che non può essere raggiunga solo attraverso l’alimentazione. Di fatto, per assumere ogni giorno 100 milligrammi di vitamina B1 si dovrebbe mangiare circa un chilogrammo di carne di maiale o riso.
Ecco perché, in caso di carenza, si consiglia di ricorrere a integratori con dosi elevate di vitamina B1. Si dovrebbe sempre consultare il proprio medico, che, una volta conosciute le abitudini alimentari del paziente, deciderà se consigliare un integratore. La dose e la durata di assunzione dipendono dalla causa della carenza di vitamina B1.
Una volta compensata la carenza sarebbe meglio cambiare abitudini alimentari, preferendo alimenti ad alto contenuto di vitamina B1. Per conoscere quali sono gli alimenti più adatti, consultare il paragrafo "Presenza negli alimenti" in modo da prevenire carenze in futuro. In caso contrario si dovrebbe ricorrere a integratori alimentari, preferendo un preparato a base di più micronutrienti. Un’alimentazione carente di vitamina B1 è molto probabilmente povera anche di tanti altri micronutrienti.
Dosi giornaliere consigliate di vitamina B1 in caso di carenza in milligrammi (mg) | |
---|---|
In caso di alimentazione scorretta | 5 |
Carenza lieve | da 5 a 30 |
Carenza grave | inizialmente 300, poi da 50 a 200 |
Impiego in caso di malattie
La vitamina B1 allevia i danni neurologici nei diabetici
La vitamina B1 ha un ruolo decisivo nel metabolismo energetico dei neuroni. Chi soffre di neuropatia presenta una disfunzione di una parte del sistema nervoso che può manifestarsi sotto forma di formicolio, bruciore o sensazione di intorpidimento a piedi, gambe, braccia e mani o debolezza muscolare. Spesso questo quadro clinico interessa i diabetici, che a causa di un deficit del metabolismo energetico hanno un maggiore bisogno di vitamina B1 e al contempo ne perdono in quantità superiore rispetto alle persone sane.
Studi clinici hanno verificato l’efficacia della vitamina B1 su pazienti con polineuropatia diabetica (diabete di tipo 1 e di tipo 2). Hanno dimostrato che la vitamina B1 migliorava in modo significativo il livello di gravità dei danni neurologici, mentre i soggetti trattati con placebo non presentavano alcun miglioramento evidente.
Per prevenire i danni neurologici si consiglia di assumere ogni giorno almeno 150 milligrammi di vitamina B1, da concordare con il proprio medico.
La vitamina B1 è utile per contrastare i danni cerebrali causati dall’alcolismo
La sindrome di Wernicke-Korsakow è una malattia degenerativa del sistema nervoso che colpisce gli alcolisti cronici. Gli ultimi studi clinici condotti hanno evidenziato che la vitamina B1 è in grado di trattare questa sindrome che, se non curata, può anche progredire e sfociare in demenza.
Il trattamento prevede un’iniezione di vitamina B1 a una dose compresa tra 100 e 500 milligrammi al giorno, per un periodo da tre a cinque giorni. Si passa poi alle capsule o alle compresse a dosi da 150 a 600 milligrammi finché i disturbi non migliorano e non si compensa la carenza.
La vitamina B1 può migliorare la demenza?
Gli enzimi attivati dalla vitamina B1 sono fondamentali per il metabolismo dei carboidrati e per fornire energia ai neuroni. In chi soffre di Alzheimer, invece, l’energia a disposizione del cervello è sensibilmente inferiore.
Due studi clinici condotti su pazienti che soffrivano di demenza hanno mostrato come dosi elevate di vitamina B1 portassero a un moderato miglioramento delle capacità cognitive e della memoria.
Tuttavia, la letteratura relativa alla correlazione tra Alzheimer e vitamina B1 è minima. Gli autori di un’analisi di tutti gli studi disponibili sull’argomento hanno riscontrato un numero di evidenze troppo ridotto per poter confermare che la vitamina B1 sia efficace in caso di Alzheimer. Ciononostante, il trattamento non è stato abbandonato e oggi si stanno studiando varianti della vitamina B1 con un’efficacia a più lungo termine. Le speranze non sono quindi state abbandonate, anche se non ci sono ancora risultati decisivi.
Panoramica delle dosi consigliate in caso di malattie
Dosi giornaliere consigliate di vitamina B1 in milligrammi (mg) | |
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Polineuropatia | da 150 a 200 |
Sindrome di Wernicke-Korsakow | da 100 a 500 |
Come prevenzione in caso di alcolismo | 50 |
Uso insieme ai farmaci
I farmaci diuretici incrementano il fabbisogno di vitamina B1
Tra i diuretici rientrano l’acetazolamide (Diamox®) e il torasemide (Diuremid®) o i diuretici dell’ansa a base di furosemide (Lasix®). Se assunti a lungo termine, i diuretici aumentano il fabbisogno di vitamina B1: aumentano la produzione di urina accelerando l’espulsione della vitamina B1, che scende al di sotto della quantità necessaria all’organismo.
Chi è sottoposto a una terapia prolungata con farmaci diuretici, ad esempio in caso di arresto cardiaco o insufficienza cardiaca, deve assumere per lungo tempo la vitamina B1 a dosi comprese tra 10 e 50 milligrammi.
I farmaci per il cuore riducono il livello di vitamina B1
I farmaci per il cuore contenenti digossina (Lanoxin®) migliorano la funzionalità della pompa cardiaca, ma si presume che blocchino l’assorbimento della vitamina B1 e, nel lungo periodo, possano portare a una carenza. Si consiglia in questo caso di consultare il proprio medico, che deciderà se integrare la vitamina B1. Chi assume digossina per lunghi periodi dovrebbe integrarla con 10-50 milligrammi di vitamina B1.
I farmaci antinevralgici bloccano il metabolismo della vitamina B1
Alcuni principi attivi antidepressivi o antiepilettici bloccano la trasformazione della vitamina B1 nella sua forma attiva TPP. Tra di essi si annoverano:
- antidepressivi triciclici a base di nortriptilina (ad esempio Norcapto®);
- antiepilettici a base di fenitoina (ad esempio Aurantin®, Dintoina®).
L’organismo non è più in grado di assorbire correttamente la vitamina B1. Se la terapia con questi farmaci si prolunga nel tempo, è necessario integrarla con l’assunzione di 10-50 milligrammi di vitamina B1.
I farmaci antitumorali combattono l’efficacia della vitamina B1
Il 5-fluorouracile (5-FU) del gruppo degli antitumorali (citostatici) blocca l’efficacia della vitamina B1. Si tratta di un principio attivo prescritto a chi soffre di tumore allo stomaco, all’intestino e al seno in stadio avanzato che inibisce la trasformazione della vitamina B1 nella sua forma attiva, rendendola inutilizzabile da parte dell’organismo. Le conseguenze possono essere simili a quelle di una carenza di vitamina B1.
Alcuni studi hanno mostrato come, in alcune situazioni, la vitamina B1 possa avere un effetto antitumorale. In altri casi ha invece favorito la moltiplicazione delle cellule tumorali e incrementato la loro sopravvivenza e resistenza alla chemioterapia.
Poiché chi soffre di tumore è sottoposto a una terapia a base di 5-fluorouracile e presenta spesso una carenza di vitamina B1, i medici specializzati in micronutrienti controllano lo stato di questa vitamina per evitare una carenza o intervenire tempestivamente per evitare conseguenze. Chi si sottopone a chemioterapia deve assolutamente consultare l’oncologo curante per discutere l’eventualità di ricorrere alla vitamina B1.
Panoramica delle dosi consigliate in caso di assunzione di farmaci
Dosi giornaliere consigliate di vitamina B1 in milligrammi (mg) | |
---|---|
Diuretici | da 10 a 50 |
Farmaci cardiaci a base di digossina | da 10 a 50 |
Farmaci antidepressivi e antiepilettici | da 10 a 50 |
Consigli sull’assunzione
Quando e come andrebbe assunta la vitamina B1?
Un’alimentazione sana e varia con prodotti integrali anziché farina bianca e con riso non raffinato, legumi e carne di maiale fornisce un apporto sufficiente di vitamina B1. Chi segue invece un’alimentazione non equilibrata, è malato o assume farmaci per lunghi periodi corre un maggior rischio di carenza, che si può evitare ricorrendo a integratori alimentari.
La vitamina B1 è disponibile sotto forma di capsule, pastiglie, soluzioni o, se contenuta in integratori multivitaminici, di compresse effervescenti. Gli integratori possono essere assunti durante o dopo i pasti, e le capsule e le compresse devono essere prese con una sufficiente quantità d’acqua. Si consiglia di distribuire la dose quotidiana nel corso della giornata. Chi soffre di gastrite nervosa dovrebbe assumerla insieme ai pasti o subito dopo.
Come si può riconoscere un buon preparato a base di vitamina B1?
La scelta di un preparato vitaminico deve privilegiare i prodotti il più possibile privi di additivi, quali coloranti, aromi o eccipienti. I preparati di buona qualità non dovrebbero contenere neppure sostanze che causano allergie o intolleranze.
Consiglio
È raro che la carenza di vitamina B1 non sia accompagnata da livelli insufficienti di altri micronutrienti, in particolare quando è causata da un’alimentazione squilibrata, da malattie o dall’assunzione di farmaci. Le funzioni delle vitamine del gruppo B si integrano tra di loro. Si consiglia quindi di ricorrere a una combinazione che includa altre vitamine del gruppo B, ad esempio assumendo integratori multivitaminici.
Gli integratori che combinano diverse vitamine del gruppo B sono spesso disponibili sotto forma di compresse effervescenti, che contengono coloranti o dolcificanti che possono danneggiare i batteri della flora intestinale. Chi ha problemi intestinali dovrebbe quindi evitare integratori contenenti dolcificanti e preferire le alternative senza zucchero.
Sovradosaggio e interazioni
È possibile che si verifichi un sovradosaggio di vitamina B1?
Il rischio di sovradosaggio è praticamente impossibile perché le quantità consumabili non sono dannose. La vitamina B1 è idrosolubile e le quantità in eccesso vengono eliminate attraverso l’urina. La dose massima che secondo gli studi non provoca reazioni avverse è pari a 50 milligrammi al giorno. Ciò significa che negli studi medici condotti sono state somministrate dosi quasi 50 volte superiori a quelle consigliate senza osservare alcun effetto collaterale.
I medici specializzati in micronutrienti consigliano a volte anche dosi superiori, ma sempre d’accordo con i medici curanti. In singoli casi l’assunzione terapeutica a lungo termine di dosi elevate di vitamina B1, ovvero superiori a 3.000 milligrammi al giorno, ha causato effetti indesiderati come stordimento, mal di testa, vampate di sudore, tachicardia o reazioni cutanee come prurito.
Il parere degli esperti
La somministrazione di vitamina B1 per via endovenosa diretta può causare effetti collaterali come insufficienza respiratoria e gravi reazioni allergiche (dosi da 100 a 500 milligrammi [mg] al giorno).
Riepilogo
La vitamina B1 svolge diverse funzioni all’interno dell’organismo, contribuisce a un numero molto elevato di processi metabolici, soprattutto di quelli dei carboidrati, e trasmette gli stimoli al cervello.
Chi segue un’alimentazione squilibrata, abusa di alcol e pratica sport a livello agonistico corre un rischio maggiore di soffrire di una carenza di vitamina B1. Anche determinati farmaci possono incrementare il fabbisogno di vitamina B1, ad esempio gli antidepressivi, gli antiepilettici e i diuretici.
La vitamina B1 viene utilizzata anche per trattare le neuropatie come la polineuropatia diabetica o per prevenire la perdita di memoria negli alcolisti cronici (sindrome di Wernicke-Korsakow).
Indice degli studi e delle fonti
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