I semi di psillio mettono in moto l’intestino

Quali risultati si possono ottenere dai semi di psillio usati come lassativo naturale?

I semi di psillio, ricavati dalla “Plantago ovata” e rivestiti da una cuticola a sua volta utilizzabile, sono in grado di assorbire grandi quantità d’acqua, aumentando considerevolmente il loro volume. Nella medicina dei micronutrienti vengono impiegati come lassativo naturale per la loro capacità di regolarizzare l’attività dell’intestino e favorire la salute della sua flora batterica. Scoprite cos’altro possono fare i semi di psillio per la vostra salute.

Semi di psillio
La medicina dei micronutrienti impiega i semi di psillio come lassativo naturale per combattere la stitichezza, poiché le mucillagini in essi contenute facilitano lo svuotamento intestinale. Immagine: subodhsathe/iStock/Getty Images Plus

Proprietà e funzioni nell’organismo

Proprietà dei semi di psillio

I semi di psillio si ricavano dalla “Plantago ovata”. Si possono utilizzare i semi interi o solo le loro cuticole (bucce di semi di psillio). Il loro nome deriva dalla parola latina “psyllium”).

La pianta cresce in zone secche e per questo i suoi semi possiedono la particolare proprietà di espandersi immediatamente al contatto con l’acqua. I semi di psillio possono assorbire una quantità d’acqua pari a 40 volte il loro peso, creando una voluminosa sostanza viscosa per effetto del loro strato più esterno, composto da zuccheri complessi. Queste cosiddette mucillagini consistono per l’85 percento di fibre solubili, la maggior parte delle quali non viene digerita.

Assorbimento e distribuzione nell’organismo

In virtù del loro elevato potere di rigonfiamento, nella medicina dei micronutrienti i semi di psillio devono sempre essere assunti con molta acqua. Il processo di espansione inizia nello stomaco, dove avviene la decomposizione di meno di un decimo della mucillagine. Quantità ridotte dei composti di zucchero vengono poi assorbite nell’intestino tenue, mentre il resto inizia il lungo transito attraverso l’intestino, dove le mucillagini dei semi di psillio continuano a rigonfiarsi. L’organismo non può digerire ulteriormente la sostanza viscosa così prodotta, ma lo stesso non vale per i batteri della flora intestinale, che decompongono parzialmente le mucillagini e le usano come nutrimento, trasformando i semi di psillio in gas e acidi grassi a catena corta, ad esempio in acido butirrico (butirrato). L’intestino può a sua volta assorbire gli acidi così prodotti o utilizzarli come fonte di energia. 

Semi di psillio: funzioni nell’organismo

Illustrazione di batteri probiotici
I batteri presenti nel nostro intestino utilizzano i semi di psillio come nutrimento per regolarne la flora e favorirne la salute. Immagine: Dr_Microbe/iStock/Getty Images Plus

Come fibre, i semi di psillio svolgono molte utili funzioni nell’organismo: 

Capacità di ritenere l’acqua: i semi di psillio legano i fluidi nell’intestino, rendendone il contenuto più morbido e voluminoso, con un distensione della parete intestinale che ne stimola l’attività, agevolando e accelerando il trasporto delle feci. In questo modo i semi di psillio esercitano un’azione leggermente lassativa. I semi di psillio riescono a legare l’acqua anche in caso di diarrea, solidificando così le feci.  

Salute del tratto intestinale: nell’intestino crasso i semi di psillio vengono trasformati in acidi grassi a catena corta, ad esempio in acido acetico o butirrico (butirrato), di cui i batteri intestinali “buoni” si nutrono e che acidificano l’intestino, impedendo la proliferazione dei batteri patogeni. Questo processo favorisce inoltre l’impermeabilizzazione dell’intestino, riducendo la penetrazione di batteri o sostanze nocive nell’organismo. Tutto ciò contribuisce alla salute della flora intestinale e per questo i semi di psillio vengono impiegati anche per la pulizia dell’intestino.

Resistenza della mucosa intestinale: gli acidi grassi a catena corta, soprattutto il butirrato, nutrono le cellule della mucosa dell’intestino crasso (colonociti), promuovono la loro rigenerazione e hanno un effetto antinfiammatorio nelle malattie intestinali.

Inibizione dell’appetito: i semi di psillio rigonfi e gelificatiespandono lo stomaco aumentando il senso di sazietà, mentre le loro mucillagini ne rallentano lo svuotamento. In questo modo la sensazione di pienezza di protrae più a lungo, evitando frequenti spuntini e attacchi di fame.

Metabolismo di zuccheri e grassi: uno svuotamento gastrico più lento frena anche l’aumento della glicemia, contrastando gli attacchi di fame. Inoltre, i semi di psillio riducono l’assorbimento dei grassi, regolando i livelli di colesterolo.

Classificazione

Uso in caso di malattie e sovrappeso

Semi di psillio: un lassativo naturale contro la stipsi

L’apporto insufficiente di fibre è spesso causa di stipsi (costipazione). Un aiuto arriva dalle mucillagini dei semi di psillio, che rendono il contenuto intestinale più scivoloso e accrescono il volume delle feci. Queste ultime diventano più morbide con l’aumentare della quantità d’acqua e attraversano più agevolmente l’intestino. Anche i prodotti della decomposizione batterica dello psillio contribuiscono all’effetto lassativo, favorendo i movimenti peristaltici.

L’impiego dei semi di psillio come lassativo si basa su anni di esperienza. Attraverso la valutazione di vecchi studi, i ricercatori hanno scoperto come i semi di psillio siano in grado di stimolare la peristalsi al pari dei lassativi, mentre due studi preliminari più recenti ne illustrano l’azione benefica contro la stitichezza, con l’ulteriore vantaggio di effetti collaterali minori rispetto ai farmaci.

In uno studio di alto profilo i ricercatori hanno inoltre confrontato l’effetto dei semi di psillio da soli e in combinazione con le prugne secche in caso di stipsi grave, ottenendo un miglioramento del quadro clinico e della qualità della vita analogo, anche se il secondo rimedio, provocando meno flatulenza, si è rivelato più tollerabile.

I semi di psillio sono un rimedio delicato per il trattamento della stipsi, particolarmente adatti a chi ne soffre come sintomo principale dell’intestino irritabile. In caso di stipsi gli esperti in micronutrienti consigliano da 5 a 20 grammi di semi di psillio al giorno. L’effetto lassativo si manifesta di solito da 12 a 24 ore dopo l’assunzione e, in alcuni casi, anche dopo due o tre giorni.

Consiglio

I semi di psillio, in grado di ammorbidire le feci, possono essere d’aiuto anche in presenza di emorroidi, ad esempio durante la gravidanza. Scoprite qui come combattere stipsi ed emorroidi in gravidanza con la medicina dei micronutrienti.

I semi di psillio potrebbero essere utili anche in caso di diarrea e incontinenza fecale

In virtù della loro capacità di trattenere l’acqua, i semi di psillio potrebbero risultare utili anche ai pazienti con incontinenza fecale dovuta a diarrea o feci liquide, che grazie all’assorbimento dell’acqua diventano più compatte e più facili da trattenere.

In un primo studio un preparato a base di semi di psillio ha ridotto della metà la comparsa di incontinenza fecale. La massa fecale dei soggetti del gruppo trattato con lo psillio ha trattenuto una quantità superiore d’acqua rispetto ai partecipanti che hanno ricevuto un preparato con gomma arabica o un placebo. I semi di psillio hanno mostrato un’efficacia paragonabile a quella dei farmaci impiegati nel trattamento di malattie diarroiche, ma con meno effetti collaterali, soprattutto per quanto concerne la stipsi.

Per mitigare la diarrea e in caso di incontinenza fecale si può tentare con la somministrazione di 10-20 grammi di psillio al giorno.

Dai semi di psillio un aiuto contro le malattie infiammatorie intestinali

I semi di psillio esercitano un’azione antinfiammatoria: la loro decomposizione da parte dei batteri intestinali dà origine ad acidi grassi a catena corta, che inibiscono i processi flogistici nei pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali croniche, come la colite ulcerosa. In un esperimento sugli animali le fibre di psillio hanno permesso di ridurre la gravità di un’infiammazione intestinale.

Le sperimentazioni sull’uomo forniscono già risultati positivi: in un primo studio, 105 pazienti con colite ulcerosa non attiva (remissione) hanno ricevuto 10 grammi di semi di psillio, un farmaco antinfiammatorio o la combinazione di entrambi. Il tasso di ricaduta dopo sei mesi era uguale in tutti e tre i gruppi, a indicare che i semi di psillio potrebbero avere la stessa efficacia dei farmaci. 

La combinazione di psillio e probiotici ha inoltre migliorato la qualità della vita dei soggetti interessati, come evidenziato da uno studio preliminare con 120 pazienti trattati con probiotici, psillio o entrambi. I probiotici sono batteri che favoriscono la salute intestinale, ripristinando l’equilibrio della flora. I semi di psillio sono nutrimento per i batteri.

I primi e promettenti risultati sottolineano l’opportunità di un tentativo con i semi di psillio, anche in combinazione con i probiotici, in presenza di colite ulcerosa. La dose consigliata nella medicina dei micronutrienti è compresa tra 5 e 10 grammi di psillio.

Consiglio

L’amido resistente è un’altra fibra con proprietà antinfiammatorie. Tutte le informazioni sull’amido resistente con la colite ulcerosa sono disponibili qui.

I semi di psillio possono ridurre l’ipercolesterolemia

I semi di psillio possono ridurre leggermente il colesterolo “cattivo” LDL. Valori del colesterolo superiori alla norma rappresentano un fattore di rischio per arteriosclerosi e malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio, la cui comparsa può forse essere prevenuta con l’assunzione di semi di psillio. I ricercatori ipotizzano l’esistenza del seguente meccanismo: con la loro proprietà gelificante, i semi di psillio nell’intestino tenue assorbono gli acidi biliari prodotti dall’organismo con il colesterolo e li eliminano. Se escreti in quantità maggiore, devono essere nuovamente prodotti usando altro colesterolo, il cui livello subisce automaticamente un lieve abbassamento.

Il fenomeno è evidenziato anche da alcuni studi: attraverso la valutazione di otto studi, i ricercatori hanno esaminato gli effetti dei semi di psillio in combinazione con una dieta a basso contenuto di grassi sul colesterolo LDL alto. L’assunzione di 10,2 grammi di semi di psillio al giorno ha portato a un calo del 7 percento del livello di colesterolo LDL rispetto al placebo. Per questa analisi i ricercatori hanno considerato i dati di circa 700 partecipanti con valori del colesterolo oltre la norma. Un lavoro di revisione condotto su 28 studi, che hanno coinvolto anche partecipanti sani, conferma l’efficacia dello psillio nella riduzione del colesterolo LDL.

Anche se la riduzione dei lipidi ematici è relativamente contenuta, gli effetti sono ben documentati. Per questo i semi di psillio, abbinati a un cambiamento delle abitudini alimentari, costituiscono la soluzione ideale per evitare l’impiego di farmaci ipocolesterolemizzanti nei soggetti con livelli di colesterolo da lievemente a moderatamente oltre la norma. In questi casi la loro dose giornaliera è compresa tra 5 e 10 grammi. 

Paziente a cui viene misurata la glicemia
I semi di psillio aiutano a regolare la glicemia, con un chiaro beneficio per i diabetici. Immagine: AndreyPopov/iStock/Getty Images Plus

Diabete e sindrome metabolica: i semi di psillio abbassano la glicemia

Le fibre come lo psillio possono fornire un valido contributo alla terapia del diabete: i semi di psillio impediscono forti picchi glicemici perché ritardano l’assorbimento dello zucchero nell’intestino.

Gli effetti positivi dei semi di psillio nel diabete di tipo 2 sono stati oggetto di ricerca, con la valutazione di 35 studi in otto lavori di revisione. L’assunzione di semi di psillio prima dei pasti ha portato a un miglioramento dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno e del valore dell’HbA1c, un parametro che indica la glicemia nel lungo termine. I massimi vantaggi sono stati ottenuti dai diabetici già in cura con farmaci.

I semi di psillio sono generalmente adatti per integrare il trattamento dei disturbi del metabolismo, come la sindrome metabolica, caratterizzata da sovrappeso, iperglicemia, iperlipidemia e ipertensione, che costituisce un fattore di rischio per diabete e malattie cardiovascolari. Un lavoro di revisione mostra che i semi di psillio migliorano la glicemia e l’azione dell’insulina, oltre a regolare la pressione sanguigna e i livelli dei lipidi ematici.

In caso di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica, le fibre come i semi di psillio dovrebbero essere assolutamente parte integrante della dieta. Si consiglia l’assunzione di 5-10 grammi al giorno, possibilmente poco prima dei pasti.

I semi di psillio aiutano a dimagrire?

Bilancia e metro a nastro
Con il loro effetto saziante, i semi di psillio sono ideali per supportare una dieta dimagrante e, in alcuni studi, hanno favorito la perdita di peso dei partecipanti. Immagine: ma-no/iStock/Getty Images Plus

Le fibre come i semi di psillio hanno un buon effetto saziante: rigonfiandosi, riempiono lo stomaco e ne rallentano lo svuotamento, frenando il senso di fame. Inoltre, i carboidrati a digestione rapida (zuccheri) vengono assorbiti più lentamente, con un migliore controllo sulla glicemia e meno attacchi di fame. Per questo i semi di psillio possono sostenere il processo dimagrante.  

Gli studi evidenziano quanto segue: nell’ambito di una sperimentazione di alto livello con 159 partecipanti in sovrappeso, i ricercatori hanno osservato per un anno gli effetti delle fibre sul peso corporeo, confrontando un prodotto contenente varie fibre e uno a base di semi di psillio e utilizzando la farina di riso come controllo. I risultati migliori sono stati ottenuti dai gruppi trattati con i due tipi di fibre, che hanno fatto registrare anche una percentuale di grasso corporeo inferiore. Anche in uno studio preliminare, una dieta generalmente ricca di fibre, integrata da semi di psillio, ha contribuito alla perdita di peso.

I semi di psillio favoriscono inoltre il senso di sazietà, come dimostrato da un piccolo studio di alto profilo con 17 donne, che per tre giorni hanno ricevuto 20 grammi di polvere di psillio con 200 millilitri d’acqua, un placebo con acqua o solo acqua direttamente prima dei pasti. Le partecipanti che hanno assunto i semi di psillio hanno riportato una sazietà maggiore delle altre, consumando in media anche meno grassi.  

I semi di psillio potrebbero ridurre l’assunzione di calorie e così facilitare il controllo del peso. L’effetto potrebbe essere fortemente amplificato aumentando anche l’attività fisica. A supporto di una dieta dimagrante gli esperti in micronutrienti consigliano da 20 a 25 grammi di semi di psillio al giorno, ad esempio da 6 a 8 grammi prima di ogni pasto.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di semi di psillio consigliate

Stipsi

da 5 a 20 grammi (g)

Diarrea e incontinenza fecale

da 10 a 20 grammi

Colite ulcerosa

da 5 a 10 grammi

Ipercolesterolemia

da 5 a 10 grammi

Diabete di tipo 2, sindrome metabolica

da 5 a 10 grammi (prima dei pasti)

Sovrappeso

da 20 a 25 grammi (prima dei pasti)

Classificazione

Uso insieme ai farmaci

I semi di psillio migliorano l’efficacia dei farmaci per la riduzione del colesterolo (statine)

Per ridurre il colesterolo si impiegano le statine, con principi attivi come lovastatina (Lovinacor®) o atorvastatina (Torvacol®). L’impiego dei semi di psillio in combinazione con le statine non è ancora stato adeguatamente approfondito, ma i primi risultati sono incoraggianti:

in uno studio preliminare il loro uso concomitante ha fatto registrare una riduzione nettamente superiore del colesterolo rispetto al gruppo che aveva assunto solo il farmaco. Un altro vantaggio: nel gruppo dello psillio ha riportato effetti collaterali un numero inferiore di pazienti. Uno studio preliminare con 36 partecipanti ha inoltre mostrato come la combinazione di psillio e statine non provochi alcun problema.

I semi di psillio potrebbero inoltre ridurre la quantità di statine necessaria: l’assunzione di 10 milligrammi di una statina con 15 grammi di semi di psillio ha avuto la stessa efficacia di 20 grammi di sole statine, come mostrato da un primo studio condotto per dodici settimanesu 68 pazienti.

Le statine si accompagnano spesso a effetti collaterali, che possono essere contenuti riducendo le dosi del farmaco. In linea di principio le statine sono però più efficaci e qualsiasi variazione della dose o sospensione del trattamento deve essere preventivamente approvata dal medico. Il loro impiego può essere integrato da 10-15 grammi di semi di psillio al giorno, soprattutto nelle persone con una dieta povera di fibre.

I semi di psillio a supporto dei farmaci per il diabete

I semi di psillio aiutano a controllare la glicemia e per questo potrebbero supportare l’azione dei farmaci per il diabete: un piccolo studio di alto profilo mostra come i semi di psillio in combinazione con i farmaci per il diabete siano in grado di ridurre sensibilmente la concentrazione a lungo termine di HbA1c. Per otto settimane ai 49 soggetti con diabete di tipo 2 solo stati somministrati, accanto ai farmaci consueti con il principio attivo metformina (ad esempio Metforal®, Metbay®), 5,1 grammi di psillio o un placebo, prima di colazione e cena. Nel gruppo dello psillio la metformina ha inoltre fatto registrare una migliore tollerabilità gastrica.

Ulteriori studi cercheranno ora di confermare questi risultati promettenti. L’assunzione giornaliera di 10 grammi di semi di psillio può essere utile, tenendo sotto controllo il livello di glucosio nel sangue per evitare stati ipoglicemici. Eventualmente può essere necessario modificare le dosi dei farmaci per il diabete, soprattutto dell’insulina.

Dosaggi consigliati in breve

Dosi giornaliere di semi di psillio consigliate in caso di assunzione di farmaci

Statine (farmaci per la riduzione del colesterolo)

da 10 a 15 grammi (g)

Farmaci per il diabete (metformina)

10 grammi

Classificazione

Consigli sull’assunzione

Quando e come andrebbero assunti i semi di psillio?

Lo psillio è disponibile in semi interi o in cuticole macinate grossolanamente, nonché in polvere contenuta in capsule o da sciogliere in acqua. Gli integratori a base di polvere hanno il vantaggio di una maggiore praticità nell’assunzione. Le capsule sono meno consigliate perché favoriscono la tendenza a consumare meno acqua. Per assicurare l’efficacia dei semi di psillio ed evitare che possano provocare stipsi è necessario bere da 2 a 3 litri di liquidi.

La dose giornaliera consigliata di semi di psillio è di solito compresa tra 5 e 20 grammi, da suddividere nel corso della giornata, ad esempio a colazione e cena, accompagnando ogni porzione con un bicchiere d’acqua (200 millilitri). La regola generale prevede 1 grammo di psillio con 30 millilitri d’acqua. Possono trascorrere da due a tre giorni prima che gli effetti divengano visibili.

Consiglio

Per evitare fenomeni di flatulenza è importante abituare lentamente l’intestino alla maggiore quantità di fibra introdotta, iniziando con una dose bassa da distribuire durante la giornata, ad esempio 2 grammi per volta. Se tale quantità è ben tollerata, la si può aumentare fino a raggiungere la dose desiderata.

Forma di somministrazione dei semi di psillio
Per sviluppare le loro proprietà di gelificazione, le cuticole o la polvere di semi di psillio devono essere assunte in ogni caso con abbondante acqua. Immagine: subodhsathe/iStock/Getty Images Plus

Come riconoscere una polvere di psillio di buona qualità

I produttori di preparati di alta qualità non impiegano additivi come coloranti e aromi, tra cui zucchero, sale ed eccipienti non necessari. I prodotti dovrebbero inoltre essere privi di allergeni come le proteine del latte e la soia, nonché di sostanze che possono provocare intolleranze, come glutine, lattosio o fruttosio.

Alcuni integratori contengono anche molto opportunamente batteri probiotici, che si nutrono delle mucillagini dei semi di psillio e ne supportano l’azione nell’intestino. In base al campo di impiego può essere utile aggiungere anche una combinazione di vitamine e minerali. L’integrazione con magnesio sotto forma di ossido di magnesio è ad esempio consigliata in caso di stipsi.

Classificazione

Sovradosaggio, interazioni e avvertenze in caso di malattie

È possibile che si verifichi un sovradosaggio di semi di psillio?

Non esistono limiti all’assunzione dei semi di psillio e il grado di tollerabilità varia da persona a persona. Il consumo di quantità troppo elevate può provocare disturbi gastrointestinali come la flatulenza, che possono presentarsi all’inizio del trattamento per poi scomparire progressivamente. Anche la stipsi può essere la conseguenza di dosi eccessive. Per evitarla è necessario garantire un sufficiente apporto di liquidi (da 2 a 3 litri al giorno).

I semi di psillio possiedono un potenziale allergenico, seppure minimo, pertanto nelle persone ipersensibili potrebbero provocare reazioni allergiche.

I semi di psillio sono indicati in gravidanza?

Donna incinta che legge un foglietto illustrativo
In gravidanza i semi di psillio sono ideali per contrastare i problemi legati all’evacuazione delle feci, come stipsi ed emorroidi, che sono i disturbi più frequenti durante la gestazione. Immagine: Alter_photo/iStock/Getty Images Plus

Non si conoscono controindicazioni al consumo di semi di psillio durante la gravidanza. Sono proprio le donne incinte ad avere spesso problemi di stipsi. Se il solo cambiamento delle abitudini alimentari non basta, i semi di psillio sono il primo rimedio a cui ricorrere per stimolare l’attività intestinale. Le fonti di fibra come i semi di psillio dovrebbero avere la precedenza su qualsiasi altro tipo di lassativo.

Attenzione: non assumere i semi di psillio assieme a determinati farmaci

I semi di psillio possono compromettere l’assunzione intestinale di determinati farmaci, tra cui ad esempio:

  • Glicosidi cardiaci (Eudigox®, Lanoxin®) per il trattamento delle aritmie cardiache
  • Anticoagulanti di tipo cumarinico (Coumadin®)
  • Il principio attivo antipsicotico litio (Quilonorm®, Priadel®)
  • Carbamazepina (Tegretol®, Carbatrol®) contro l’epilessia

I semi di psillio accelerano lo svuotamento dell’intestino e possono così inibire l’azione dei farmaci per la tiroide: l’assorbimento intestinale del principio attivo l-tiroxina (Eutirox®, Tirosint®) necessita di un determinato lasso di tempo, pertanto un passaggio troppo rapido attraverso il tratto intestinale ridurrebbe la quantità di farmaco assorbito.

I semi di psillio e i farmaci vanno pertanto assunti ad almeno due ore di distanza tra loro.

 

Attenzione con i semi di psillio e i farmaci inibitori della peristalsi

Per prevenire la stipsi, si sconsiglia di assumere preparati a base di psillio con farmaci inibitori della peristalsi, onde evitare che i semi di psillio rigonfi non vengano adeguatamente trasportati lungo l’intestino. I suddetti farmaci includono i preparati contro la diarrea con il principio attivo loperamide (Imodium®).

Indicazioni sull’assunzione in caso di malattie occlusive del tratto digerente

I semi di psillio non sono indicati a chi ha già avuto un’ostruzione intestinale oppure soffre di restringimenti a esofago, stomaco o intestino. Lo stesso vale in caso di infiammazioni acute a livello gastrointestinale o disturbi di deglutizione.

L’assunzione deve essere interrotta alla comparsa improvvisa di mal di stomaco, conati e nausea o sangue nelle feci. Questi sintomi potrebbero infatti essere indicativi di un’occlusione intestinale.

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Riepilogo

Lo psillio è un rimedio molto versatile, in grado di alleviare irritazioni e infiammazioni. I semi di psillio regolano il metabolismo e l’assorbimento di zucchero e grassi, frenando l’appetito. La loro attività principale, quella di ritenere l’acqua e ammorbidire le feci, supporta il processo digestivo e influenza positivamente la salute intestinale. I semi di psillio raggiungono l’intestino senza essere digeriti, per essere trasformati in acidi grassi a catena corta, di cui si nutrono i batteri intestinali. Al tempo stesso forniscono energia per le cellule della mucosa dell’intestino, offrendo un valido aiuto in caso di stipsi, diarrea o malattie infiammatorie intestinali.

I semi di psillio possono essere inoltre impiegati nel trattamento del diabete di tipo 2, della sindrome metabolica e dell’ipercolesterolemia. Si ipotizza anche una loro utilità nel dimagrimento. Importante è anche il loro ruolo di supporto dell’azione delle statine (medicinali per la riduzione del colesterolo) e dei farmaci per il diabete.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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