Un sollievo dai crampi muscolari con la medicina dei micronutrienti

Scoprite qui come ritrovare l’equilibrio tra tensione e rilassamento muscolare con le vitamine e i minerali giusti

Succede quando meno ce lo si aspetta. Si giace rilassati a letto e all’improvviso il polpaccio impazzisce, colpito da un crampo. I dolori sono lancinanti, spasmodici e possono aumentare fino ad impedire il movimento. Ma la cosa peggiore è che i crampi possono verificarsi anche di notte, compromettendo significativamente la qualità del sonno. Scoprite qui cosa fare e come impiegare adeguatamente la medicina dei micronutrienti.

Immagine di un crampo muscolare
I crampi possono colpire qualsiasi muscolo, anche se spesso i polpacci sono l’area più interessata. Il muscolo si contrae, senza però riuscire a rilassarsi nuovamente. Immagine: horillaz/iStock/Getty Images Plus

Cause e sintomi

Che cosa si intende per crampi muscolari?

Un muscolo sano dopo la contrazione deve essere in grado di rilassarsi nuovamente. Se questo non accade, viene colpito da uno spasmo doloroso con un irrigidimento che può durare da alcuni secondi a qualche minuto. In teoria questo disturbo può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma i muscoli maggiormente interessati sono quelli di polpaccio, gamba, stinco e piede.

I crampi muscolari si manifestano spesso la sera o la notte, come i crampi notturni al polpaccio, e colpiscono in prevalenza donne incinte o persone anziane. Anche gli sportivi come i corridori possono avere crampi improvvisi durante l’attività fisica, ad esempio ai muscoli della coscia.

Crampi muscolari: che cosa li provoca?

L’origine dei crampi muscolari non è sempre facile da identificare. Le cause sono molteplici, da una sollecitazione errata o eccessiva della muscolatura scheletrica a un’alimentazione non equilibrata, fino a malattie neurologiche o a effetti collaterali di farmaci. In generale la comparsa dei crampi è associata ai seguenti fattori:

  1. Apporto di energia alle cellule muscolari: i muscoli necessitano di molta energia, che viene prodotta con la “combustione” dei nutrienti introdotti con l’alimentazione nelle centrali elettriche delle cellule, i mitocondri. L’apporto di energia ai muscoli può pertanto arrestarsi in due situazioni: in mancanza di nutrienti o per un disturbo al sistema di produzione di energia.
  2. Trasmissione dei segnali dai neuroni alle cellule muscolari: nervi e muscoli sono legati da un complesso rapporto di interazione. I segnali devono essere inviati dai neuroni alle cellule dei muscoli, in un processo che comporta l’intervento di minerali (elettroliti). Una loro carenza si ripercuote negativamente sull’equilibrio muscolare, con conseguente comparsa di crampi.

Informazioni

Che cosa sono gli elettroliti? I minerali come sodio, potassio, calcio e magnesio sono presenti nell’organismo sotto forma di particelle cariche (ioni) e vengono chiamati anche “elettroliti”, perché responsabili dei segnali elettrici. Gli elettroliti si occupano della trasmissione dei segnali nervosi e sono inoltre importanti per la distribuzione dei fluidi, una cui carenza può a sua volta provocare disturbi al bilancio elettrolitico. Gli elettroliti vengono espulsi dall’organismo ad esempio con il sudore, la diarrea o il vomito, ma una loro carenza può essere provocata anche dai farmaci, che come effetto collaterale possono ridurre o peggiorare l’assorbimento dei minerali.

Donna che si massaggia un piede
Molte persone vengono colpite da crampi notturni ai polpacci. Il fenomeno può però essere anche il sintomo di una malattia e, qualora compaiano regolarmente, è opportuno consultare un medico. Immagine: Staras/iStock/Getty Images Plus

Crampi muscolari come sintomo di una malattia

I crampi muscolari possono indicare la presenza di una malattia, come ad esempio: 

  • disturbi circolatori associati ad arteriosclerosi, con insufficienza venosa o trombosi
  • anemia, ad esempio per carenza di ferro
  • cambiamenti ormonali, ad esempio in caso di ipotiroidismo nonché in gravidanza e menopausa
  • diabete
  • fibromialgia (i crampi muscolari possono interessare tutto il corpo)
  • malattie neurologiche come il Parkinson o la sclerosi multipla (SM)
  • canale vertebrale ridotto o ernia al disco
  • malattie muscolari ereditarie

I crampi alla muscolatura delle coste possono indicare una colecistite. Crampi a mani e braccia o difficoltà respiratorie possono dipendere da una malattia della paratiroide. Anche gli aspetti psicosomatici vanno tenuti in considerazione, poiché ansia e stress cronico possono provocare tensioni muscolari e crampi.

I crampi come effetto collaterale di farmaci

I crampi possono manifestarsi anche come effetto collaterali di alcuni farmaci, come ad esempio:

  • pillola contraccettiva
  • antibiotici come Bassado®
  • farmaci contro l’osteoporosi come Fosamax® e Fosavance®
  • diuretici come Esidrex®
  • antipertensivi come Seloken®
  • farmaci anticolsterolemici come Aplactin® e Pravaselect®
  • farmaci per il trattamento del cancro al seno (tamoxifene come Kessar®, Nomafen®)
Classificazione

Obiettivi del trattamento

Qual è il trattamento classico dei crampi muscolari?

Se i crampi muscolari si manifestano solo occasionalmente alle gambe, a volte è sufficiente modificare alcune abitudini:

  • Bere a sufficienza, rinunciando all’alcol e limitando il consumo di sale.
  • Evitare il raffreddamento della muscolatura.
  • Riscaldarsi adeguatamente prima di fare sport, aumentare l’intensità lentamente ed evitare sforzi eccessivi.
  • Allungare regolarmente i muscoli interessati. Questo metodo dà buoni risultati poiché tende l’antagonista del muscolo colpito dai crampi, che nel caso del polpaccio corrisponde al muscolo dello stinco.
  • Scegliere per dormire una posizione in cui tutti i muscoli possono rilassarsi.

Consiglio

Il liquido di conservazione dei cetrioli sottaceto è un vecchio rimedio casalingo contro i crampi muscolari. Chi ne soffre può berne un sorso la sera.

Se il problema persiste, è necessario prendere sul serio i sintomi e consultare un medico, soprattutto alla comparsa di paralisi, identificando eventuali malattie alla sua origine e trattandole di conseguenza. Un’eventuale natura psichica del disturbo può essere affrontata anche con la psicoterapia.

In assenza di malattie specifiche, il medico può indirizzare il paziente a un fisioterapista, che gli illustrerà esercizi speciali per i muscoli interessati. Contro i crampi muscolari viene inoltre prescritto soprattutto il magnesio, il cui impiego è previsto anche nell’ambito della medicina dei micronutrienti e nelle linee guida delle associazioni specializzate.

Quando i crampi sono di forte intensità, si utilizzano farmaci a base di chinina solfato (ad esempio Nova Argentia®), che se assunti per anni possono però aumentare il rischio di morte e per questo vanno usati solo in casi gravi, per periodi limitati, sotto stretto controllo medico e mai in ambito di prevenzione (profilassi).

Gli obiettivi della medicina dei micronutrienti

Per il trattamento dei crampi muscolari la medicina dei micronutrienti parte dall’apporto di energia ai muscoli. I micronutrienti adeguati consentono inoltre di armonizzare l’elaborazione degli stimoli nelle fibre muscolari. Determinati minerali favoriscono il rilassamento della muscolatura e prevengono la comparsa di dolorose contrazioni, ma anche le vitamine possono essere utili contro i crampi.

Particolarmente importanti sono i seguenti minerali e vitamine:

  • Il magnesio rilassa la muscolatura.
  • Le vitamine del gruppo B rinforzano i neuroni e assicurano l’apporto di energia.
  • La vitamina E assicura l’ottimale protezione cellulare.
  • Il calcio crea le basi delle funzioni muscolari.
  • Il potassio armonizza gli impulsi nervosi.
Classificazione

Trattamento con i micronutrienti

Il magnesio per il rilassamento muscolare

Meccanismo d’azione del magnesio

Il magnesio è indispensabile per la muscolatura sotto molti punti di vista. Il magnesio rilassa i muscoli. Una sua carenza è spesso causa di problemi muscolari e può manifestarsi con debolezza muscolare, tremori, contrazioni o crampi. Il magnesio stimola inoltre il metabolismo energetico nei mitocondri, le centrali elettriche delle cellule, per assicurare energia sufficiente ai muscoli, e supporta la trasmissione degli impulsi nervosi, stabilizzando le membrane cellulari.

Nonostante le note associazioni, il raggio d’azione del magnesio nel trattamento dei crampi non è stato ancora scientificamente provato. Il minerale si rivela però particolarmente utile alle donne in gravidanza colpite da crampi notturni ai polpacci, come evidenziato dalla valutazione di più studi. Il magnesio esercita un’azione spasmolitica anche contro i disturbi mestruali con dolori a pancia e schiena, come mostrato da una piccola sperimentazione di alto profilo.

Ulteriori ricerche hanno ora il compito di chiarire se il magnesio possa essere d’aiuto contro i crampi muscolari anche in altri gruppi di persone, anche se il suo impiego è già raccomandato nelle linee guida ufficiali e vale in ogni caso un tentativo, in assenza di effetti collaterali significativi.

Informazioni

I ricercatori stanno studiando anche gli effetti del magnesio sulla SLA (sclerosi laterale amiotrofica), una grave malattia a carico di cervello e midollo spinale caratterizzata dal danneggiamento dei neuroni responsabili del movimento dei muscoli, con dolorosi crampi muscolari e una progressiva perdita di funzione della muscolatura.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del magnesio

Contro i crampi muscolari e ai polpacci gli esperti in micronutrienti consigliano da 300 a 600 milligrammi di magnesio al giorno. Nei soggetti con intestino sensibile le dosi superiori a 300 milligrammi dovrebbero essere suddivise in più porzioni da assumere nel corso della giornata. Il magnesio può provocare lievi episodi di diarrea.

Per aumentarne la tollerabilità si raccomanda di prenderlo insieme ai pasti, quando le proteine degli alimenti ne aumentano inoltre l’assorbimento intestinale. Nel lungo termine le dosi giornaliere assunte senza controllo medico non dovrebbero superare i 250 milligrammi.

Il parere degli esperti

È meglio scegliere preparati contenenti composti basici di magnesio, poiché i crampi muscolari potrebbero essere associati a uno stato di acidosi. Esempi di composti basici sono il magnesio citrato o bisglicinato.

Diverse capsule di magnesio
Il magnesio viene raccomandato nelle linee guida ufficiali per il trattamento dei crampi muscolari. I preparati più adeguati contengono composti organici di magnesio e sono privi di additivi come gli aromi. Immagine: Dmitrii Khvan /iStock/Getty Images Plus

Determinazione dei livelli di magnesio in laboratorio

Un’eventuale carenza di magnesio si determina con un controllo dei suoi valori ematici, preferibilmente nel sangue intero, che a differenza del siero contiene anche i globuli rossi, dove si ritrova la maggior parte del minerale. I valori normali sono compresi tra 1,38 e 1,5 millimoli per litro, mentre quantità inferiori a 1,38 millimoli per litro indicano una carenza.

Magnesio: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

Il magnesio può ridurre l’effetto di alcuni farmaci, che devono pertanto essere somministrati ad almeno due ore di distanza, in virtù della sua capacità di legarli e renderli così inefficaci. Al gruppo appartengono antibiotici (inibitori della DNA girasi e tetracicline) e farmaci per l’osteoporosi (bifosfonati):

  • Inibitori della DNA girasi: ciprofloxacina (ad es. Ciperus®, Ciprofloxacina Pfizer®), enoxacina (ad es. Enoxen®), levofloxacina (ad es. Tavanic®), moxifloxacina (ad es. Avalox®), norfloxacina (ad es. Naflox®) e ofloxacina (ad es. Oflocin®, Exocin®)
  • Tetracicline: tetraciclina (ad es. Ambramicina®), doxiciclina (ad es. Efracea®, Ligosan®), minociclina (ad es. Minotek®, Minocin®)
  • Bifosfonati: acido alendronico (ad es. Fosamax®, Adronat®), acido clodronico (ad es. Clodron®), acido etidronico (ad es. Etidron®), acido ibandronico (Bondronat®), acido pamidronico (Texpami®), acido risedronico (Actonel®) e acido tiludronico (Tildren®).

In presenza di malattie renali croniche non si dovrebbero assumere integratori minerali contenenti anche magnesio, perché i reni debilitati non sono in grado di eliminarne correttamente la quantità in eccesso, che si accumulerebbe nel sangue.

Le vitamine del gruppo B portano l’energia nelle cellule

Meccanismo d’azione delle vitamine del gruppo B

Le vitamine del gruppo B sono necessarie per produrre energia da carboidrati e grassi. In particolare le vitamine B1 e B2 hanno il compito di impartire il ritmo al metabolismo energetico delle cellule. In mancanza delle vitamine del gruppo B le cellule non ricevono energia sufficiente e i crampi muscolari sono una delle possibili conseguenze.

Fatta eccezione per alcune promettenti indicazioni tratte da alcuni studi preliminari, l’efficacia delle vitamine del gruppo B nel trattamento dei crampi muscolari non è ancora stata oggetto di ricerca in sperimentazioni di alto livello. Il loro impiego può però rivelarsi utile soprattutto per gli anziani con crampi notturni ai polpacci, che in un piccolo studio di alto profilo sono diminuiti in tutti i partecipanti che le hanno assunte. Anche le donne in gravidanza potrebbero trarne beneficio contro i crampi alle gambe, come suggerito da una prima sperimentazione in cui l’entità dei disturbi è stata minore nel gruppo trattato con le vitamine del gruppo B. La vitamina B1 può essere particolarmente efficace per alleviare i crampi addominali associati al ciclo mestruale, come evidenziato da uno studio di alto livello condotto su ragazze e giovani donne.

Anche se l’efficacia delle vitamine del gruppo B contro i crampi muscolari non è stata ancora dimostrata a sufficienza, l’apporto ottimale delle più importanti andrebbe sempre assicurato.

Dosaggio e consigli sull’assunzione delle vitamine del gruppo B

Contro i crampi muscolari i medici specializzati in micronutrienti consigliano generalmente un integratore combinato che contenga tutte le vitamine del gruppo B, che partecipano congiuntamente al metabolismo. Una carenza di singole vitamine del gruppo B è inoltre rara. Si consigliano le seguenti dosi:

  • Vitamina B1: da 2 a 10 milligrammi
  • Vitamina B2: da 2 a 10 milligrammi
  • Vitamina B6: da 2 a 5 milligrammi
  • Vitamina B12: fino a 250 microgrammi
  • Acido folico: da 200 a 400 microgrammi

Le capsule o compresse vanno assunte insieme ai pasti per migliorarne la tollerabilità gastrica. 

Vitamine del gruppo B: da considerare in caso di gravidanza, allattamento, malattie e assunzione di farmaci

Le vitamine del gruppo B possono essere assunte ad alte dosi durante la gravidanza e l’allattamento solo in caso di carenza accertata e previa consultazione con il ginecologo.

I soggetti con malattie renali devono assumere la vitamina B12 esclusivamente in forma di metilcobalamina e mai come cianocobalamina, che secondo alcune indicazioni è dannosa a dosaggi elevati per tali pazienti.

L’assunzione di vitamine del gruppo B dopo l’impianto di stent e dopo un infarto non è stata ancora studiata a sufficienza, ma in tali casi si ipotizza un loro effetto negativo. Di conseguenza, si dovrebbe evitare l’impiego di dosi elevate di vitamina B6 (da 40 a 50 milligrammi al giorno) e vitamina B12 (da 60 a 400 microgrammi al giorno).

Le vitamine C ed E a protezione delle cellule muscolari

Meccanismo d’azione delle vitamine C ed E

Le vitamine C ed E appartengono ai principali antiossidanti e proteggono le cellule dell’organismo dagli attacchi dei radicali liberi, catturandoli. La vitamina E contrasta inoltre le infiammazioni e può svolgere un’azione analgesica. Per i muscoli questo si traduce in un migliore equilibrio tra contrazione e rilassamento. Soprattutto le persone che svolgono un’intensa attività sportiva dovrebbero assicurare un apporto sufficiente di antiossidanti con l’alimentazione.

La vitamina E è importante anche per i pazienti nefropatici regolarmente sottoposti a dialisi. In uno studio di alto livello, la vitamina E ha ridotto i crampi muscolari in quasi la metà dei partecipanti. La sua combinazione con la vitamina C ne ha ulteriormente aumentato l’efficacia, con la quasi completa scomparsa del disturbo. In questo caso la vitamina E si è dimostrata efficace quanto il principio attivo chinina, ma senza i suoi pericolosi effetti collaterali. La vitamina E potrebbe rivelarsi utile anche contro i crampi in gravidanza, come indicato da uno studio che ha fatto registrare una diminuzione della durata e dell’intensità dei disturbi.

L’eventuale efficacia della vitamina E in tutte le persone interessate da crampi muscolari deve essere oggetto di ulteriori indagini. I risultati finora ottenuti sottolineano in ogni caso l’importanza di un’alimentazione ricca di antiossidanti.

Dosaggio e consigli sull’assunzione delle vitamine C ed E

In presenza di crampi muscolari gli esperti in micronutrienti consigliano tra 20 e 30 milligrammi di vitamina E abbinata a 250 milligrammi di vitamina C al giorno. Alcuni studi hanno impiegato con successo anche dosi giornaliere di vitamina E superiori, fino a 400 milligrammi. Il limite di 50 milligrammi non dovrebbe essere tuttavia superato senza controllo medico.

Le vitamine C ed E vanno assunte preferibilmente insieme ai pasti, la prima per un migliore assorbimento intestinale e la seconda ai fini di una maggiore tollerabilità.

Consiglio

I preparati dovrebbero contenere la vitamina E come complesso di tocoferoli e tocotrienoli, poiché è proprio in questa forma che la vitamina E si ritrova negli alimenti. La maggior parte degli integratori ne contiene solo una forma, l’alfa-tocoferolo, di produzione più economica.

Vitamina D e calcio: da considerare in caso di assunzione di farmaci, abitudine al fumo e malattie

A dosi elevate (oltre i 50 milligrammi) la vitamina E può amplificare la tendenza al sanguinamento con un peggioramento della coagulazione. Questo fattore è importante in due casi:

  • Se si assumono anticoagulanti: i principi attivi in questione sono il fenprocumone, il warfarin (Coumadin®), l’acido acetilsalicilico (Aspirina®) ed l’edoxaban (Lixiana®). L’assunzione va valutata con il proprio medico.
  • In previsione di un intervento chirurgico: l’assunzione della vitamina E dovrebbe essere sospesa circa due settimane prima di un’operazione.

I fumatori non dovrebbero assumere più di 50 milligrammi di vitamina E al giorno, che a dosi più elevate in rari casi può provocare emorragie cerebrali, come indicato da alcune indagini. Anche il rischio di cancro ai polmoni può aumentare. In attesa di approfondimenti, i fumatori non dovrebbero assumere dosi elevate di vitamina E sotto forma di alfa-tocoferolo, soprattutto in concomitanza con il beta-carotene, che in grandi quantità sembra a sua volta favorire la patologia.

La vitamina E non andrebbe assunta in caso di disturbi digestivi associati a una carenza di vitamina K, che aumenta la tendenza al sanguinamento.

La vitamina C può provocare interazioni con il principio attivo bortezomib (ad esempio Velcade®) utilizzato per la terapia antitumorale. Negli esperimenti sugli animali, infatti, la vitamina C ne ha ridotto l’efficacia, pertanto il suo impiego durante una terapia di questo tipo dovrebbe essere valutato con il medico.

Le funzioni muscolari dipendono dal calcio

Meccanismo d’azione del calcio

Figure di magnesio e calcio che tirano una fune
Ai fini della tensione muscolare il calcio e il magnesio devono essere presenti nel giusto rapporto. La mancanza di anche uno solo dei due minerali può portare alla comparsa di crampi. Immagine: Nastco/iStock/Thinkstock

Il calcio è essenziale per l’attività muscolare poiché consente la contrazione e il rilassamento dei miociti. L’arrivo di un impulso nervoso determina il rilascio di calcio all’interno della cellula per dare avvio alla contrazione muscolare, mentre nella fase di rilassamento il minerale viene nuovamente inviato nelle aree di deposito. Una mancanza di calcio rende i muscoli sovreccitabili, con una tendenza alle contratture.

Le persone con uno scarso apporto di calcio lamentano parestesie, intorpidimento, formicolii nelle dita di mani e piedi nonché crampi muscolari. Se i crampi muscolari permangono nonostante una sufficiente presenza di magnesio, è opportuno considerare un’eventuale carenza di calcio, che colpisce in prevalenza adolescenti, madri che allattano, anziani, vegani e soggetti intolleranti al lattosio.

Il calcio, indispensabile al rilassamento della muscolatura, dovrebbe essere fornito all’organismo in quantità sufficiente per evitare la comparsa di crampi muscolari.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del calcio

In caso di crampi muscolari gli esperti in micronutrienti consigliano da 500 a 1.000 milligrammi di calcio al giorno, con dosi singole non superiori a 500 milligrammi per facilitarne l’assorbimento nell’organismo. Quantità superiori vanno distribuite nel corso della giornata e assunte insieme ai pasti.

Consiglio

Sono da preferire i preparati misti contenenti anche le vitamine D e K2, per supportare anche le ossa: l’organismo necessita infatti della vitamina D per assorbire correttamente il calcio nell’intestino, mentre la vitamina K2 ne agevola il deposito nello scheletro.

Determinazione dei livelli di calcio in laboratorio

Una carenza di calcio non è immediatamente riconoscibile perché l’organismo, in caso di necessità, copre il fabbisogno prendendolo dalle ossa. Inizialmente questo non comporta alcun disturbo, ma col tempo la densità ossea si riduce.

Il calcio si misura nel plasma, con valori normali compresi tra 2,2 e 2,65 millimoli per litro. Un’eventuale carenza di calcio si identifica in modo più affidabile con una densitometria ossea (MOC), che rivela se il calcio contenuto nelle ossa ha raggiunto livelli inferiori allo standard.

Consiglio

È inoltre opportuno controllare il livello ematico della vitamina D, direttamente associata all’assorbimento del calcio. Informazioni più dettagliate sono disponibili nell’articolo sulla vitamina D.

Calcio: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

Il calcio può ridurre l’assorbimento di determinati farmaci, tra cui alcuni antibiotici come le tetracicline (Ambramicina®, Efracea®, Zinnat® o Augmentin®), gli ormoni tiroidei (L-tiroxina) come Tirosint®, Letrox®, Eutirox® nonché i farmaci contro l’osteoporosi (bifosfonati) come Fosamax®, Tevanate® o Clody®, che vanno assunti ad almeno due ore di distanza.

Determinati diuretici aumentano il livello di calcio nel sangue e non dovrebbero essere combinati con preparati contenenti il minerale senza aver prima consultato il medico. Al gruppo appartengono diuretici tiazidici come l’idroclorotiazide (Idroclorotiazide®, Esidrex®), l’indapamide (ad esempio Damide®, Ipamix®) e lo xipamide (ad esempio Aquafor®, Neotri®).

Chi impiega regolarmente preparati a base di calcio contro i bruciori di stomaco (ad esempio antiacidi con carbonato di calcio come Rennie®) non dovrebbe far uso di altri integratori del minerale per evitare la sindrome latte-alcali con valori eccessivi di calcio nel sangue.

I soggetti con insufficienza renale dovrebbero integrare il calcio solo sotto controllo medico, poiché i reni debilitati non riescono ad eliminare correttamente il minerale in eccesso. Si raccomanda prudenza anche in caso di calcoli renali contenenti calcio, poiché in alcune persone l’assunzione di calcio (e vitamina D) può favorirne la formazione di nuovi. Il suo impiego andrebbe quindi valutato preventivamente con un medico, che può misurare la quantità di minerale escreta dai reni.

Il calcio non dovrebbe essere assunto se già presente in livelli oltre la norma (ipercalcemia), come in caso di iperparatiroidismo (ad esempio per carcinomi paratiroidei), metastasi ossee e tumore del midollo osseo (mieloma multiplo). L’integrazione di calcio tramite preparati dovrebbe essere evitata anche in caso di sarcoidosi, una malattia infiammatoria del tessuto connettivo, poiché chi ne soffre presenta già un livello di calcio elevato.

Il potassio regola la sensibilità di nervi e muscoli

Meccanismo d’azione del potassio

Il potassio svolge un ruolo di primaria importanza per il metabolismo cellulare e, di conseguenza, anche per le prestazioni di nervi e muscoli. Tanto una carenza quanto un eccesso di potassio possono provocare errori nella trasmissione degli impulsi elettrici ai nervi, a cui l’organismo reagisce con una maggiore sensibilità di neuroni e miociti e un conseguente aumento della tendenza ai crampi. Una carenza di potassio si manifesta inoltre con debolezza muscolare, stanchezza e ipoglicemia, vertigini, aritmie, ipotensione e stitichezza. Al verificarsi di crampi muscolari è pertanto opportuno controllare anche l’apporto di potassio.

Il potassio viene espulso dall’organismo in seguito a forte sudorazione o diarrea. Anche determinati farmaci come i diuretici (dell’ansa e tiazidici) o un forte consumo di alcol possono influenzare negativamente il bilancio del potassio.

Dosaggio e consigli sull’assunzione del potassio

In presenza di crampi che persistano nonostante l’assunzione di magnesio, i medici specializzati in micronutrienti consigliano di controllare il bilancio del potassio e di consumare alimenti che ne siano ricchi, come le banane o le albicocche essiccate.

La dose raccomandata per compensare una carenza accertata è di solito pari a 2.000 milligrammi al giorno. Quantità superiori a 500 milligrammi al giorno dovrebbero essere suddivise in più porzioni e assunte sotto controllo medico per evitare il rischio di un possibile sovradosaggio. Il potassio va assunto preferibilmente insieme ai pasti per aumentarne la tollerabilità.

Determinazione dei livelli di potassio in laboratorio

Esame del potassio nel sangue
In caso di crampi muscolari occorre considerare anche l’apporto di potassio. Una sua carenza può infatti essere causa di crampi e per questo è opportuno verificarne i livelli ematici. Immagine: jarun011/iStock /Getty Images Plus

L’assunzione di un preparato a base di potassio dovrebbe essere preceduta dall’accertamento dei suoi livelli. Deviazioni anche minime dai valori normali possono avere conseguenze gravi, come le aritmie cardiache. La quantità di potassio presente nell’organismo viene rilevata con un esame del sangue, con valori normali compresi tra 3,6 e 4,8 millimoli per litro.

Il parere degli esperti

Per poter eseguire una diagnosi differenziata, accanto al potassio è opportuno determinare anche lo stato di altri elettroliti (sodio, calcio, magnesio) nonché il valore di pH del sangue per la valutazione dell’equilibrio acido-base, da completare con la misurazione dell’escrezione del cloruro da parte dei reni.

Potassio: da considerare in caso di assunzione di farmaci e malattie

Gli antipertensivi possono aumentare i livelli di potassio, che non deve essere assolutamente integrato. Al gruppo appartengono gli ACE inibitori, con principi attivi come ramipril (ad esempio Krupil®) e lisinopril (ad esempio Alapril®), nonché gli AT1 antagonisti, con i principi attivi amlodipina (ad esempio Norvasc®) e candesartan (ad esempio Candetens®).

Per evitare un eccesso di potassio non lo si dovrebbe inoltre integrare in concomitanza con l’assunzione dei cosiddetti risparmiatori di potassio come lo spironolattone (Aldactone®, Spirolang®), il triamterene (Igroton®, Dyrenium®) o l’amiloride (Moduretic®).

I soggetti trattati con glicosidi cardiaci dovrebbero evitare l’integrazione di potassio, che ne indebolisce l’efficacia.

I medicinali in questione includono principi attivi quali la digitossina (ad esempio Digitossina® o Digimerck®) o la digossina (ad esempio Cardioreg® o Lanoxin®).

Anche le malattie renali possono far aumentare i valori del potassio, che devono dunque essere controllati regolarmente nei soggetti con insufficienza renale. L’assunzione del potassio deve essere in ogni caso valutata con il proprio medico.

Dosaggi in breve

Dosi giornaliere consigliate in caso di campi muscolari

 

Vitamine

Vitamina B1

da 2 a 10 milligrammi (mg)

Vitamina B2

da 2 a 10 milligrammi

Vitamina B6

da 2 a 5 milligrammi

Vitamina B12

fino a 250 microgrammi (μg)

Acido folico

da 200 a 400 microgrammi

Vitamina E

da 20 a 30 milligrammi; sotto controllo medico: fino a 400 milligrammi

Vitamina C

250 milligrammi

  
 

Minerali

Magnesio

da 300 a 600 milligrammi

Calcio

da 500 a 1.000 milligrammi

Potassio

alimentazione ricca di potassio;

in caso di carenza accertata e con il consenso del medico: 2.000 milligrammi

 

Esami di laboratorio consigliati in breve

Esami del sangue consigliati in caso di crampi muscolari

 

Valori normali

Magnesio (sangue intero)

da 1,38 a 1,50 millimoli per litro (mmol/l)

Calcio

da 2,2 a 2,65 millimoli per litro

Potassio

da 3,6 a 4,8 millimoli per litro

 

 

Classificazione

Riepilogo

I crampi muscolari possono avere cause molto diverse. Secondo il parere degli esperti in micronutrienti, un denominatore comune è rappresentato da un apporto insufficiente di energia ai miociti, nonché da disturbi nell’inoltro degli impulsi ai nervi. Entrambi i fattori possono provocare una sovreccitazione dei miociti, che si irrigidiscono in crampi dolorosi, impedendo ulteriormente l’apporto di energia.

Minerali importanti come magnesio, calcio e potassio riequilibrano il metabolismo energetico, svolgendo un’azione calmante e rilassante su nervi e muscoli. Anche le vitamine del gruppo B contribuiscono ad aumentare la disponibilità delle fonti di energia degli alimenti, ovvero carboidrati e lipidi. Inoltre, gli antiossidanti come le vitamine C ed E garantiscono la salute delle cellule, intercettando i pericolosi radicali liberi.

Classificazione

Indice degli studi e delle fonti

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